.RlVJSTA POPOLARE DI POLITICA Ll~i TERF: E SCIENZE SOCIALI la efficienza del Re nelle monarchie · lirl')itale. Si vorrebbe una monarchia semplicemente costituzionale, come é stata sinora queIJa prussiana, e non una parlamentare come si é andata evolvendo in Inghilterra, nel Belgio ed alquanto in Italia. Questa trasformazione del regime monarchico parlamentare in regime semplicemente costituzionale, che, sotto molti aspetti, sarebbe un regresso, per gli uomini più retti, che la propuanano, mirerebbe a dare al Re quella potenza e quetta efficacia che essi ammirano nel Presidente americano, a correzione sopratutto de'i reali inconvenienti del Parlamentarismo. Ma ottenuto tale intento, a difesa della libertà e per assicurare la prevalenza degli interessi supren~i della nazione, la superiorità assoluta rimarrebbe sempre al sistema presidenziale degli Stati Uniti. Lasciamo da parte la differenza della spesa ; trascuriamo la tendenza naturalmente conservatrice di un Re ereditario ; non teniamo conto dell'istintiva subordinazitme degli interessi della nazione a quelli della dinastia. Ma chi può affidare che il munito di potenza e d,i mezzi non sia un pazzo od un malvagio? I quarant'anni di regno di Giorgio III, un Re talmente pazzo che dovette alla fine essere interdetto, sono un fatto recentissimo. Sotto Giorgio III vigeva iJ regime rappresentativo; ma gli storici tutti più monarchici confessano che i ministri più autorevoli, lord Chathan e il figlio Gu~lielmo Pitt ad'esempio, spessissimo cedettero al volere del pazzo, da cui l'Inghilterra ebbe la guerra cogli Stati Uniti e quella contro la Repubblica e l'impero in Francia. Ora, per quanto degradato sia unpopolo, non é immaginabile che esso affidi il potere presidenziale ad u11pazzr, come Giorgio III; né i buoni bavaresi l'affiderebbero ai degenerati che li reggono, se stasse in loro facoltà la scelta. Un Presidente di repubblica di quello stampo, nella peggiore delle ipotesi, verrebbe eletto una prima volta; ma i suoi poteri non verrebbero riconfermati la seconda. La Stampa non avverte, poi, ma la cos·a è degna di nota, che il Presidente delJa repubblica degli Stati Uniti è potente si, ma é responsabile. Pur rimanendo in carica venne sottoposto a processo per una ;:~<:>t~e~violazione della Costituzione Johnson, che sostituì da Vice-Presidente il Lincoln, come oggi Roosevelt ha sostituito Mac Kinley ; e, se la memoria non ci tradisce, crediamo che anche Jackson sia stato processato. Ora, é supponibile una costituzione monarchica in cui si possa sottoporre a processo il Re? Ecco come, adunque, la potenza del capo dello Stato col sistema presidenziale ha un limite nella sua responsabilità effettiva; e non ne avrebbe alcuno nella monarchia costituzionale il Re, come non l'ha Guglielmo II di Germania, che ha del pazzesco, e che per suo capriccio e volontà potrà trascinare quandochessia una grande nazione in imprese. se non più scellerate di quelle compiute dai suoi Unni in Cina, certo più disgraziate e più perigliose. • • • Noi abbiamo avuto occasione di dire che parteggiamo per una repubblica a regime rappresentativo, in cui i mali e ~l'inconvenienti del parlamentarismo vengano corretti per mezzo del decentramento, del diritto d'iniziativa, del referendum. Nella Svizzera scorgiamo il nostro ideale. Ad ogni modo se le circostanze esigessero un governo forte, un governo in cui il capo dello Stato avesse molta potenza e molta iniziativa, non c'é alcun dubbio che tutte le nostre preferenze sarebbero pel sistema pl'esidenziale degli Stati Uniti. Sentiamo il debito di aggiungere che col sistema b ol 1ec r o 1:::S ~ o presiden::;iale, ad evitare i pericoli della creazione d'intere -si personali o familiari assai duraturi, cre- <liamo necessario che gli americani si mantengano fedeli all'esempio dato da ·w ashington, e sinora seguito sempre; cioé: evitare il Tlurd Therm, la terza rielezione. Crediamo altresi che il sistema presidenziale sarebbe molto pericoloso per la cosa e per la liberlà pubblica, doYeil popolo si lascia trascinare alle guerre e dove ò numeroso e disciplinato l'esercito stanziale. Perciò in Francia la forma attuale di repubblica ci sembra più adatta a scongiurare - e non potrà riuscirvi mai interamente in dati momenti - i pericoli che alimenta in sen0 la speranza della reoanehe. Con un po.polo che si da facilmente alla guerra, e con un esercito stanziale numeroso, il sistema presidenziale in un baleno può tras:ormarc in Cesare un Boulanger o un Roosevelt. (1) LA RIVISTA. La tPiste vendemmia! Appena publ,licato il mio libro: Per la econ01ni<, 11acionalc e vet clazio snl r1raII0 erodetti che i socialisti "areblioro st-uti i pi-i 11ii a tlare nddosso all'~Oìnnatore, <li111ostrnn<lone la, fallaci.i <!egli argomenti e la fali<ità dolio cifro t2). (;l'itiche sinora mi sono Yeuuto - e tntte cortesi o ass:1i benevoli; 111a da parte cli r(lpubblicaui come Eugenio Chiesa e da, ecouomist.i quali Lor:a, Giretti. l'Economist<i <li l•'irenze ecc. I socialisti non si s0110 fatti vivi. , pero tra non 111olto potere rispondere cnn tutta sincerit·:ì ui n1iei critici; int1111to rilevo una strnna circost,anza: cm1t.ro <lui mio libro si ripresentano alcune ol>biezio11i, dw furo110 già da me combattuto; e si ripresentano c11111u '"' di o~se 110n mi fossi occupnto. Ciò 11,i ohl,lighera a ripderr11i nelle argomentazioni e nello co11elusio11i; ma ~poro di poterlo fare arldncendo fatti 1111ovi,a cn11fer111a 11111ggior0delle ultime. Un:L dellu oltliiozio11i cui cre1le1·0 di a\'ere risposto esanrio11te111e11to1ì quella della sostit111::ione delle colttirc; op1·,11rn l'illustre e carn aulico prof. Loria l'ha ripetuta t-alo e qnale gli agronomi liueristi la presentano contl'O i di ferrsori del <lazio sul grn1w, e come se io non me no fossi occupato! L'obl>ioziom', che in fondo si ri<lnce al consiglio di dat·si allo colLurc arboreo e specialmente alla viticoltnrn, arrivn, perì,, in cattivo 111ome11to,e q11a11clo fai.ti nuovi sono venuti a conformare lnminosamente e dolorosamente le mie intluzio11i. Cosicchò senza che l'uno (I) L'Imperialismo, che s'infiltra negli Stati Uniti, fa temere ai m'glio1·iamericani per la durata della repubblica. B cosi che mentre correggiamo le bozze di stampa vediamo riassunti nella Rivista internazionale di scieme sociali un articolo del New Yor1t•s F,·eeman Jour1lal in cui si leggono que-ti g:u::Iizi: e, In un .discorso pronunciato ai primi dell'anno a Boston « il P,·e,idente dell'Università di Yale us,:ì nelle seguenti pa• <I role: <I Noi avren:o tra 25 anni un imperatore a Washington se <I non arriviam > a creare una opinione pubblica che senza <I troppo contare sulle leggi, prenda il sopravvento sui sin- « dacati di accapa, ramento . Nello stesso tempo !'es: governatore del ì\'lichigan nel messaggio col quale ha trasmesso il potere al suo successore, faceva la ~eguentc dichiarazione: <I lo prevedo che se quelli <I che sono al potere e che manipolano le leggi non modifi- <I cano il sistema d'ineguaglianza che presentemente nell•orD dine dei fatti a noi si impone, in meno di un quarto di « secolo una sanguinosa rivoluzione scopi:,ierà nel noitro « paesL » • (2) All'amico R.imeo Soldi, che mi rimproverò qussi di avei-e falsato il pensiero di alcuni socialisti tedeschi raccomando la lettura dell'ultimo libro del deputato sociali si a R 0hard Calwer: Die Meistbegiinstigtin,q der Vereinigte,i Staaten von Nord-America, di cui mi occ•1però tra poco, in una all'allro suo importantissimo: Handel und vVandel.
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