RIVISTA POPOLARE DI POLlTICA LETTERE E SClENZE SOCJALl 363 di parlamentarismo acuto e di onnipotenza delle Assemblee deliberative, banno compreso non essere possibile un'amministrazione seria ed efficace se di fronte ai numerosi consiglieri che còntrollano non vi è un capo del potere esecutivo che governa e comanda. Il Mayor della Greater New York, mostruosa agglomerazione di più di tre milioui di abitanti, è quasi uu despota. Il Consiglio municipale è ridotto alle pure funzioni di controllo e di voto dei regolamenti e delle norme legislative. Il solo sindaco governa la città. Nomina e licenzia gli impiegati inferiori e superiori; dirige la enorme macchina burocratica senza bisogno del consenso di assessori o di altri pubblici ufficiali. · « Sembra che il sistema funzioni bene, perchè quasi tutte le città americane vanno a gara nel concedere poteri quasi illimitati al l\fayor. <I Operando in tal guisa, il popolo d'America non ha creduto mai di abdicare alla libertà: ha inteso soltanto creare un organo ohe abbia, l'iwtorità e la forza necessaria per raggiungere efficacemente lo scopo di bene amministrare la cosa pubblica, sottrnendola agli intrighi ed alle corruzioni dei politicanti ». somma per una grande nazione, in nome della solidità del bilancio ecc. ecc. respingerà inesorabilmente la domanda di un milione all'anno per combattere la pellagra; di due o tre per rendere umana, se non aecente, la condizione dei maestri; di dicci per allacciare al resto della na~ione con una ferrovia una popolazione tagliata dal consorzio civile. In Francia, ' poi, in trent'anni di repubblica, senza tener conto degli in1eressi composti, e delle spese indirette si è risparmiata sull'Impero la bellezza di ottocentocinquantacinque milioni. · Un'altra differenza: il capo ereditario di uno Stato· - è Bagehot, che parla - per natura sua è conservatore, e cercherà sempre far prevalere le idee e gl'interessi dei conservatori; ed ha i modi e i mezzi di farli prevalere - è lo stesso ortodossissimo Bagehot, che continua - colla cosidetta influenza, che esercita an,che il Re più scrupoloso osservatore delle norme costituzionali. Il capo della repubblica parlamentare non ha interessi propri ed ereditari da far• prevalere, e non ha modi e Sin qui la Stampa. Ai nostri commenti ed ai nostri chiarimenti daremo principio con una notizia per così dire bibliografica. La libertàdi riunione. mezzi di farli prevalere ; la sua influenza, anche se è un uomo superiore, sarà una quantità assolutamente négli- ' geable. Buone o cattive nella repubblica parlamentare I e idee che prevarranno saranno sempre quelle della nazione; prevalgono e s' impongono tanto, che in Francia quando esse sono in aperto conflitto con quelle del Presidente, benché questo sia coperto dalla responsabilità ministeriale e dalla irresponsabilità propria sancite dalla Costituzione, l'ultimo è stato costretto a dimettersi sotto la pressione della opinione pubblica. Informino il caso Mac-Mahon e il caso Grevy. E. Laboulaye, nella sua acuta analisi della Costituzione degli Stati Uniti, imbevuto, com'era, e pieno di ammirazione pel cosidetto governo di gabinetto all' inglese - che trovò il suo geniale apologista nel Bagehot - alla prima rivol~eva la sola amara critica eh non darci il modello di una repubblica parlamentare. Oggi egli vedrebbe pienamente soddisfatti i propri desideri nella Costituzione della repubblica francese del 1875, ch'è strettamente parlamentare. Ma con quale. risultato? Con quello poco lieto clivedere indirizzate al regime francese attuale tutte le critiche di cui si è reso meritevole il regime parlaMà tornando alle constata• zioni della Stampa, dalle quali legava gli adunati, Zauar- solo in apparenza ci siamo al- - Del resto, un progresso c'è in senso liberale, e il programmaZani<rdellèi assolutamenteopposto a quello di Pelloux per quauto riguarda i comizi pubblici. - Eh? - Già ! Pelloux delli....... 1 i scioglie ! (Asino di Roma). lontanati, osserviamo che esse mentare degenerato in parlamentarismo. Sicché La Stampa ha potuto fare l'apologia a denti stretti del cosidetto sistema presidenziale, che vige negli Stati Uniti, ricordando che il Presidente della repubblica francese è .semplicemente un bell'uomo rappresentativo scelto dalle due Camere affinche non /accia nulla, o meglio si adatti a porre la firma in calce ai decreti ed alle leggi, che gli vengono messi dinan;;i dai capi dei Gabinetti, che sensa tregua sono inafrati sugli scudi e buttati giù, secondo le combinazioni repentine dell'alchimia parlamentare. Altri,- e tra questi molti socialisti italiani, passati e presenti, continuando la critica osservano, che non vale la pena di cambiare il regime monarchico in repubblicano, se ad un Jaineant ereditario si deve sostituire un Jaineant i cui poteri durano sette anni, e che si possono rinnovare per gli altri sette. In verità, per chi ama il regime presidenziale, l'assimilazione tra il Presidente di una repubblica parlamentare ed il Re di una monarchia del pari parlamentare, non è del tutto fuori di proposito. Rimangono, però, delle differenze che fanno traboccare la bilancia dal lato della .repubblica. Una: la divers·a spesa che importano i due regimi. In Italia c'è della gente allegra che parla con molto disprezzo di quattordici o quindici milioni all'anno in più che costerebbe il capo di una monarchia su quello della repu_bblica; ma la stessa gente allegra che giudica trascurabile tale 81bhotecaGinoBianco facendo il paragone tra il potere effettivo e la parte umiliante di semplice comparsa decorativa del Presidente della Repubblica francese, non si è accorto che tirava sassi nella propria piccionaia ... monarchica. Infatti, la inferiorità del secondo è per lo appunto quella che venne sempre rimproverata al Re in una monarchia parlamentare, nella quale sinceramente, secondo la formula classica, il Re regna e non governa. Perciò Napoleone I, colla sua soldatesca brutalità, considerava il Re, in regime rappresentativo, come un cochon en graisse; Giusti lo derideva come un Re travicello; e Bagehot stesso, irriverentemente constatava che il potere efficiente risiedeva nel Gabinetto, e che alla Monarchia era lasciata la parte di comparsa teatrale, necessaria dove il popolo è incolto e brutale. E tale riteneva quello inglese. Qu'on se le disent coloro che agli anglo-sassoni attribuiscono rare virtù di razza ! È chiaro, adunque, che se il sistema presidenziale degli Stati Uniti, per la sua efficacia, per la sua potenza nel fare il bene e nell'impedire il male, è superiore al sistema parlamentare: la superiorità sua non si avrebbe soltanto, di fronte al Presidente di una Repubblica parlamentare come ·]a francese, ma anche, ed a maggior ragione, per quanto abbiamo detto, rispetto alla Monarchia parlamentare. Ciò è tanto vero che tra i monarchici c'è una larghissima corrente intesa ad accrescere i poteri e
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