Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VII - n. 19 - 15 ottobre 1901

374 RIVISTA POPOLARE DI POLTI'ICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI giano, che limi~ano la couco~reuza che è J~ossih~le fargli. Tuttavia, ò cl11aro qnanto mteresse egli abbia a vedere aumeatato il con1pe11so del lavoro. E' evident-e. qui11di, che interessi c,,n1nni avvincono il lavoratore indipemlente al proletario. Tuttavia., siccome la loro opposizione ugli interessi capit,alistid non è cosi definita ed evitlente co111e quella rlol proletariato, i lavonitori imlipondenti po,;sono spesso trovare posto nei partiti pili avanzati della b9rgl1tsia, o tnlvolta cercano ripa10, - il che avviene anche più spesso poi piccoli borghesi, bottegai, )Jiccoli rcnticrs - nei partiti reaziona.ri, che promettono riparo alle difficolbì della loro posiziono Inoltre i proprietari, anche minimi, lianno sempre -qualche legame che li Yincola a.Ila borghesia. Da ciò segue per loro, come per il proletariato iutellettuale, - e il Kautsky cc r..e 11.ì,una colorita i1nagine - una linea di condotta incerta e spesso contrndclittorin. Il proletariato, dunque, pur te11e11do conto dell'aiuto che le altre fra;iioni della classe ht,·omtrice possono portargli, pur consitleraudole como nnturali alleate, deve. esso, classe decisa men te rivoluzio11al'ia, formare il fulcro dell'esercito socialisti., dar J'indirbizo ed imprimere Yigorìa al movimento rinnovatore dolla società. ,._ * * Fin qui siamo venuti esa1niuando ouali classi delhi popolazione potessero avere con il proletru:iato solidarietà di interessi, e potessero quindi esserne considerate compagne cli lotta contro il cltpitalismo, ed abbiamo concluso non potersi cercare qnesti aiuti che nelle frazioni non proletarie della classe lavoratrice. Le altro classi t.raggono l:i loro esistenza da rcd,liti, nhe hanno origine nello sfrnttamento della forza cli !in-oro (interesse, profitto, rendita:, e la politica del proletariato non può mirare che alla soppressione completa di questi, mediante 1111 cliverso ordi uamen to sociale. nello a vvcnire, ed alla loro limitazio11e, in fa,·orc del salario, nel presento. Vi è quindi fonclame11tale, irrecouciliabilo opposizione, e ciò nessun socialista potrà mai negare. Nè questa opposizione si 11ega. Ma si osserva che esistono oggi, ed esisteranno ancora a Jnngo, rlive1·si partiti. di fonsori tutti degli iute ressi borghesi, i qual i tuttavhi hanno prograin11,i fra loro diversissimi, in modo che l'attuazione dell'uno o dell'altro 11011 può essere indifferente al proletariato. A questo è utile. quindi, prestare l'appoggio suo ad una delle frazioni borghesi contro l'a,ltra. E' ]11 politica del minor 111ale, che bisogna adott-are. Oni, che momentanee ed cccC'zionali alleanze possono in iilcnni casi esser convenienti, ed iwche rloverose, noi non neghiamo. Qnello che neghiamo è che al partito socialista convenga, 11ormalnic11te, tra le varie frazioni borghesi contendout.i, schierarsi con l'una contro l'altra, sia anche il programma dell'una meno nocivo di quello dell'altra; che convenga sostituire h cooperazione politica con parte della borghesia uontro il resto, alla lotta egualmente inga,~giat.a contro tntti, clie è stata, nelle sue linee generali, l'indirizzo costante segnito finora dal partito socialista. La tattica delle alleanze, diremo così, permanenti, non contraddice, a prima vistit, all:i teoria della lotta di classe. Constatato che i p,,rtiti politici conispo11'10110 alle differenze di classe, nou ne segno cl1e alcune classi, le quali abbiano alcuni interessi co1uuni, non dd,brmo unirsi a difenderli; itnzi la storia ce no dà moltissimi e3empi. La rivoluziono borghese è stata comhattnt!\, da uu lato, dalla borghesia e dalle masse lavoratrici, e dall'altro dalla casta militare, dalla nobilt:ì (dapprincipio una cosa sola con la prima,) e 1lal clero stretti in fascio. Ma qui occorre por mente che la borghesia, poteva trovar dietro di sè dello altro classi, rivoluzionarie ancb'esse, perchè anch'esse oppresse e sfrnttate, men tre il proletariato uon ha dietro cli sè alcun'altra classe. E' questa la ragione che renderebbe un'analogia foor di posto. Ltt classe lavoratrice non ha da fare che con dei nen1ici. Le è utile dar lit mano all'uno, per combatter l'altro'/ Il sig. K Eisner, autore ili 1111 articolo riportato cn11 una certtt compiacenza, dalla Critica Sociale (1), soriYe, (1) · Parlamentarismo e ministerialismo. Or;tica Sociale, anno Xl, nttmeri 15 e I G. B1bhoteca Gino Bianco n, proposito della partcciJ)azione di 11n socialista ad 1m ministero borghese, che dne sono le plincipali obbiezioni - cd l'gli le co111b:1tte - alla partecipazione: quella cfol confusionismo che questa partecipazione cr1:,a, e quella della responsabilità di tutta la politica borghese, cho così. il partito socialista si addossa. I clne argomenti, noti, gi11stn,mo11tel'Eisner, si potrebbero rivolgere anche .-011tru uu partito soci:tlhtn il quale, so11zapartecipan-i direttamente nppoggiasse 11n governo borghese. E la cosa è innerrabile. Dove l'Eisner cessa di aver ragioue, è nel soste1~erc che i dne argon1enti non abbiano importanza. Come infatt.i, egli ragiona. si pno', affermare che non si 1lebba scegliere la Yia piÌ! utile per il proletariato, solo pcrchè ciò può creare qualche confusione nei concetti dello masse? Ceclere a ciò sarebbe impedire loro <li acqnistare 1111concetto esatto delle cose, perpetuarne la inferioi·it:ì. Nè maggior valore lia l 'argornento <lel!a, responsaLilit.ì. La uuit-h del programma goveruiitivo, nei governi parlamentari, è tutta formale: un ministro clol la ,·oro non è che apparentemente solidale con quello della guerra: un 1uiuistero può avere una politica ecclesi:istica clericale o una politica, economica riformatrice. Ora il rngionaiuento è chiaramente vizioso. Non si può negare cho ad un dato stadio cli evoluzione della coscienza del prnletariato, non siano possibili alcuni metodi e alcuni atteggia.meuti che lo di vengon più tardi. li p:irtito socialista, che ì, il rappresentante del proletariato, non può i::fnggire alla necessità di un periodo di a!fcrnrnzione e di educazione, nè l'opera occorre solo all'iuizio della sm1, vit.a, ma le proporzioni fra la parte del proletariato che gi:ì. segue la causa sochlist,a, e quella cho ancorn resta inerte, mostrano che la ednca~ione deve durare molto piì1 a lungo cli quanto comm1cmente si creda. Mn, in realtà, 11011 si trattn di confusione generata da. immatnrità. di coscienza - e quiudi temporauea, - nè di nna qualsiasi responsabilità asti-atta, ma di un'altra specie cli responsabilità, che nasce dalle cose stesso, e dall'atteggiamento che verso Ji osso pre11de il partito soci al ista. E' puerile considerare lo Yil rio parti di uh progra,mma ili governo come ill(lipenùenti l'una dall'ultr.,. E la, CJll1oeziono mnterialistica della stoda - che uu nutrx:ista qtrnle supponbiuo sia il sig . K. Eìs1Jel', non clovrebbe tanto facilmente dimenticare -- ci mostrn il legttme intimo frn esse. negli interessi delb classe, o fr..1zioue di classe, che detiene il governo. Potrit una JJ}.rte del programma, favorevole a1l alcuni intcr~ssi, compensarne un'altra .. clw uc favorisce altri diYcrsi, ma la i11 ci1Jclibile uniti1 del programma è innog1tbile. E trattandosi di un govorno borghese, il programma, 11011,e1s,senz,i sua, sarà coutrn,ri,> agli interessi dei la vorato-çi. E non si tratta per il 1mrtito socialista di assumerne hi responsabilità esteriore o forn1ale soltanto, m,i di essere costretto a desistere dalla smt lotta contro q1111t,on esso con tiene di 11ocivo agli intercssi proletari. Noi nou possiamo, ad un tempo, appoggiare e combattere una cbtsse; non possiamo e$SCre allea.ti e11e111iciQ. nincli avremo curn di uon creare agli amic-i nostri delle opposizio11 i nel pae3e ,. nel parlamento, ht noitrn cl'iticr1, diverrit riguardosa e astratta, e chiameremo - per riconlare uu doloroso esempio di casii nostra - compagno GioliUi in odio a Sonnino (I). L,i solidariet;it degli - int-ero.-;si che si creerebbe così con una parte ,lei la bol"/.:-liesia,ci porterebbe necessaria111ente ad una attitudine non o~tile ad essa, e allora, addio Iott,a di classe proletaria! E 11011bast-11.Siccome le nostre loLte contro la borghesia in gc,nerale, colpi~cono necessariamente tutte lo frazioni <li essa, e qni11di anche quella cara al uostro cnore, noi tralasceremo, o attenueremo almeno i 11?st1:i attacchi, e anche nella lotta 0ontro lo altre fraz10lll, combatteremo lJiù i caratteri speciali di esse, che quelli (I) Vedi un articolo di Gal"ZiaCassola: l'evoluzione della rivoluzione. Nella Ci·. s~r., anno XI, n. 16. Occorre appena avve1-tire che qui si parla di vera e propria alleanza, con accettazione dc! proo-rnmma di governo, sia p111·equesta data cli mala voglia, e n;n di accordi su punti singoli, per singole occasioni, nè di accordi, a base puramente n,igativa, con partiti di cpposizione.

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==