Bibl RIVISTA POPOLAaE DI POLITICA LETTERE E ~CIF:NZE SOC!ALI 373 cli e la separazione della maijsa dei lavoratori dagli strurn enti del lavoro sia un fatto comi,into, e che la grande industria appaia come la· forma ti po della produzione. E tale già è la condizione esistente imi paesi più progrediti. Il i\lerlino osserva anche essere un fatto benefico cùe la divisioni'\ delle élnssi non sia giuntn a tale dicotomica semplicitn, perchè è solo la esistenza delle classi medie cl1e tempera la potenza dri grandi cnpitalisti, e ci salva dalla tirannide. Ora, a clii osservi lo spirito di resistenza, o la coscienza rivoluzionaria che la grande industria clà al proletariato, fa affermazione 11ello illustre soc-ialista itn,liano non può parere accettabilfl. Ma, comunque ciò sia, la costituzione della società non è giunta ancora, nè nccenna a voler giungere presto, alla semplice divi8il)ne tra l'alta clnsse capitalisticn. e il proletariato: esistono aucora. e forse 110n sco111p11rira11110 mai del tutto, dello clnssi modio, e dei prodnttori i11dipl:lndenti. Con essi bisognr~ quindi fare i conti. l\fa qui a noi occorre fare tra questo classi una distinzione fondamentale: quelle che virnno del lavoro 1n·oprio, e quelle che viyouo del lavoro altrui. I piccoli capitalisti, i piccl)Ji proprietari non lavorat,ori, sentono certo molti <legli svantagi;ri della societi\ presente. La incertezza della loro situazione li tortura: essi sono sempre sotto la minaccia di perdere anche la precnria posizione di privilegio cl1e godono. f: priucip,dmente perciò elio il Merlino scrive che ossi possono simpatizmrn con il mol"imento socialista. E nemmeno ciò è nuo,·o. Il Marx stesso not.a che il piccolo capitalista, ò spinto a divenir riYoluziouario, ma allora, egli di fonde gli interessi suoi dl<l <!omani, quando la minacciata prolet,arizzazionc lo avrà colpito. Ma il partito socialista non J)nò, nel suo programma, comprenderedelle misure di difos,i per la piccola provrictà non lavoratrice. In quelle piccole industrie nelle <prnli l',1r.ien<la piccola o media ò ancora fa regoln, in cni qnimli piccola. prod11zion<:,e piccola propriet:\ son condizione normale, e non patologica, <lella economia., il piccolo capitiilista è l'avversario del lavorn,tore, come nella grande industria lo è il grande capitalista. foolt.re, apJHlll to p!'lrcbè, in questi rami di produzione, la piccola e media azienda ò quella cl1e lta maggiori qnal"iti\ cl1e assicurano la vittoria, essa non ha bisoguo <li difesa contro alcuno. ln altre industrie - e so110 le maggiori o le pii1 progredite - la, piccola produzione è un residuo di tempi trascorsi. è una sopravvivenza. E nemmeno in quei:,ti casi è a noi possiùile Yenire in soccorso del piccolo capitalista, appunto percbè questi rnppresenta un anacronismo. E. oltre a produrre peggio e pii1 caro. è in questi ca i il piccolo capitalista che sottopone a sfruttamento peggiore il lavoratore. Esso si serve dell:t mano d'opera pii'1 debole, esso sottopone nlla, tortura, 11er lunghe ore, donne e fanciulli, osso, col siste11ici del sudore, diviene 11gente del produttorn rnag-giort>. Esso inoltre, col tener separati gli operai, col degradarne la. condizione, ne attenua lo spirito l'ivoluziouari/). O"ni llisposiziou_e contro lo sweating s_11stc1n, per I 'igi;no delle fabbnclie, sul lavoro tlcllo donne o dei fanciulli, ecc .. è la condanna, a mortl:l di un gran 11u111erodi queste piccole imprese. E la loro sorte non merita rimpianto. . Il p~r~ito ~oc_ialista è porfbttamento logico e fedele n1 suoi ideali d1 progresso, quando nega ogni aiuto :t tale categoria di gente. Essi soffrono, come piccoli capitalisti l Ebbene, non soffrirnnno J)iì1, in tale qualitil, quando l'an-auno perduta. E se il capitalismo li ris1?armi~, dovrà essere il socialismo :~ dar loro il colpo cli grazia. • •• Assolutamente diversa è la posizione del partito socialista verso la piccola propriot,l. lavoratrice; Yerso il 1)iccolo proprietario lavoratore nl:llla campagna, e l'artigiano nelbi città. Costoro non sono direttamontl:l dei;rli sfruttati, mi non sono nemmeno degli sfruttatori. Essi sono dei l1woratori, come il proletario vero e proprio, i loro redditi 11011 son molto più alti di quelli di un s,tlariato, le abitu1liui cli vita e cli ambiente fanno che essi si sent:~no lfworatori. pii'1che prnprietari. Per alcuni, come alcune çategorie di artigiani, il Yalorc minimo tcr C o I o dello strumento produttivo fa che essi non siano proprietari affatto. E la statistica ci most-ra che in molti rami della produzione il produttore iudi vidnale, propr:etario dei suoi strnmenti produttivi, non accenna a scomparire, e clic in altri il passaggio dalla piccola alla grande produzione avviene 110n con la esproprinzioue. il fallimento del produttore. ma con la cooperazione dtii vari produttori prima isolati. Il Gatti, nel suo libro Agricoltnm e Socialismo, mette in rilievo tutta la importanza clella cooperazione agricola, e il Merlino assegna grande valore, nelln. trasformazione del sistema produttivo, all'associnzione dei produttori (1). Tra l'assistere quindi impassibile all'agonfa della pie coli~ proprirti\ lavoratrice, o l',iintarla a mo1·irl',,che era110 le sole vie che sembravano a1ierte al partito socia1ista, ue resta ora una terza: aiutarla acl evo) ,·orsi por vie meno dolorose del falli monto, nirso forme supc1-iori di produzione 12\. Og-gi da moltissimi si riconosco cl1e molti rami della produzione non si prestano ora, e forse, per la loro natura, non si presteranno mai, ad 0SSl:lregl:lstiti altrimenti cl1e dal singolo produttore. Si ò quindi riconosciuto da molti socialisti - ricordiamo A1·turo Labriola e Saverio ~!orlino - che mentre il socialismo deve mirare alla socfrùizzazione della proprietà capitèilistica (la quale dii un profitto, prodotto clal la,or.> di operai 11011propriotari ), esso potrà lasciaro al pro<luttol"O isolato il suo istrmnonto cli produzione. Che se i progressi della tecnica renderanno questa produzione anti econom ic,:,, essa sar1ì, perciò appunto abbn.ndouata. E tale posizione prendono, specie verso la piccola proprietà agricola, i socialisti piì1 noti. Federico F.ngel~ fn recisamente contrario a quost,a temlouza, ma contro il grande pensatore socialista si trovò il Parli 01wricr, la frazione pi11 sehiettalllento marxisti~ del socialismo francese, col suo programma agrario, e con lui polemizzarono il Lafargue, e il Deville, e in rispetto n.lla piccola prnpriet:\ agricoln sou quasi di accordo - in questo indirizzo - i piì1 note,·oli rappreseuta11ti due tendenze opposto, tra i socialisti tedeschi, il KaLtsky e il 13ernstein. E il lavoratore indipendente, a parte i vantnggi cl111 le riforme singole da. introdursi nel progrnmm,i socialista potreùboro procurargli, è inclirettamen te, e in moclo rilevante, interessato all'elevameut,o delle condizioni del proletariato. In quei rami della produzione nei quali il prnduttoro singolo ò costretto a competere con I:\ grande industria, avente mezzi di produzione enormemente su1H1rio1·ia sua disposiiioue, egli vede la prolt·- t..1rizzaiione i1111ninonte, e deve, iH o~ni cnso, vendern le sue merci al prezzo di quel!<:,prodotte dalla macchirni in tompo miuore; In, con,lizioue di lavoratore della grnn1le industria, se ùen rimunerata, è quindi la sua rnèta Yicimi o 11011temutri. .E nelle intlnsLrio nelle quali l"intigianato è la regola, l'artigiano, specie so lo strumento <li produzione ha scarso valore, e il tirocinio di appre11dissagc non è lnugo o difficile. trova la concorrenza dei lavoratori salariati, i quali adottoreùbero. o fareùùero adottare ai loro figli il s110 mestiere, se i guadagni (li questo foss«ro graud,·- mcntl:l superiori al loro salario. L'artigiano quiadi san\ spesso privo tli lavoro, e sari°L costretto a ,·eudere lo sue merci a prnzzo tale, da nou ricavare molto più del snlario di un operaio dell'ind11stri1i cnpitalisticn. L'ora sua di lavoro Uguren\ quindi nel prodot-to, per determinare il prezzo, non come l'ora i lii piegata da.I salariato a la,vl)rare la merce capitalisticameute prodotta, ma come la mezz'ora di lavoro necessario, pagato al salariato. Snrebbe quindi, in questo caso, mezz'oia di sopra lavoro 11011 comprosa 1ml prezzo. Il produttore iudip,mdento ò sfruttato 1t beneficio del cousnmatore. È chiaro, tnttaYia, che a ciò mettono argine il prezzo dello strumento produtti\•o "' la preparazione necessaria all'a.rti- (l I Ci sia lecito qui protestare contro il modo ingeneroso e sconveniente con <:ui è stato trattato dall'Avanti ! e da alcuni dei socialisti italiani, il !\lei-lino, una delle figure più luminose, e delle menti più acute, che abbia la causa socialista. Nulla di s·mile, in Germania, si è mai pensato contro il Bernstein. (2) Non crediamo tuttavia, che sia rossibile prevedere quant:i pn,,te toc~herà all'asaocinzione volontaria nella trasformazione sociale.
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