3ì2 RJVl~TA POPOLARE DI POLITICA LETTERE E SCIE.\'ZE SOC!ALI Come si vede le clausole non violano la libertà contrattuale. Esse poi nemmeno sono arbitrarie nel senso che tendano ·_a cre_are prezzi artificiali della mano d'opera; tend0no solo a impedire il deprezzarnento di essa da parte di speculatori ingordi; il salario vero e giusto, pur mantenendosi variabile pei• 1empi ~ per le capacità, può sempre stabilirsi per mezzo ·dei sindacati, deJle camere del lavoro che sanno ben tener conto delle speciali condizioni di tempo e di luogo. In pratica la questione del salario giusto è stata risolta dalle Tracles Unions, dalle associazioni professionali che hanno preso per base il salario corrente controllato debitamente_ e lo potrà essere in Italia dalle Camere del lavoro. Anche le obbiezioni sulla difficoltà del controllo sono state smentite. Controllo efficace si ha quando l'appaltatore è tenuto ai seguenti obblighi: 1. tenere un registro speciale, ove siano scritti i nomi degli operai coi. prezzi unitarii del loro salario all'ora o al giorno; 2. sottomettere questo registro ·alla fine di ogni settimana al visto della direzione dei lavori; 3. tener sempre questo regisCro a disposizione della detta direzione e di qualsiasi persona autorizzata da questa che ne vuol prender visione; 4. tener affisso in luogo visibile, designato dalla direzione dei lavori , un quadro· dei salari minimi. Giova inoltre invitaregli operai a mandare per lettera anche non firmata i loro :reclami, e di sorpresa inter\renire al momento in cui si pagano i salarii. Così si rendono impossibili le frodi che gli -speculatori sulla disoc~_upazione non tarderebbero ad esercitare. - La funziòne delle èlausole prote_ttméi è modesta ma non meno utile: esse realizzano nel)a sfera dei contratti pubbli.ci un incontestabile elemento di moralità; hanno un effetto preventivo e reprèssivo, influiscono sul movimento qei salari, danno. ·a,i·privati la: norma, il modello· di quello che deve )òàgarsi per un dato lavoro, diminuiscono le contese fra lavoratori e intraprenditori, e quando queste scoppiano, offrono una via sicura per risolverle. Per queste ragioni ci auguriamo che gli amici dell'Estrema presentino alla Camera un progetto di legcre perché anche in Italia la Fair 1-Vages Resolidion diventi presto una realtà. Prof. GIUSEPPE SALVIOLI clell'Università di 'Palermo. LOTTADI CLASSE o cooperazior1.e di classi? (1) ( A proposito <lelministerialis1,w socfolista) I. I partiti socialisti di tutti i principali paesi d'Europri 'hanno, negli ultimi tempi, avnto noi loro sono delle tlifferc111.e ,li Yedute fra i loro cornpo □ ent.i, e intorno :dle hnsi scicntilìche delle teoricl1e clùl socialismo e spe- <'.ÌO <lei socialismo marxista, accettato finoni, nelle sue li1rne· fonébmeotali, tln, c:iuasi tutti i partiti socialisti o intorno all'atteggiame11to pnttico del partito socialista, di fronte agli altri partiti e alle c:in('stioni , el giorno. Così, da lungo tempo, è gran parte del movi1uento \':Ocialistit inglese la Societ:\ Fabiana, che, adotta ht tat• tica del C1rnctator per la, trasfornrn,;r,ione · della società capitalistica in socialista, così in ]<'rancia si è avnta: b discussione vivace dapprima, e la lotta di poi, tra (I) Non abbiamo chiesta cortese ospitalità, per il prese.ate ~tudio nelle c:olonno della Critica Sociale, nella quale la discussione si srnlge ora ampiamente sull"indirizzo del Pa1·tito sacialista, perchè ci è parso utile occuparci della questione H1 un periodico che non abbia carattere strettamente di partito e non si rivolga quindi in modo speciale a una determinata <:ategoria di lettori. ~ bi oteca G.no Bianco le varie frazioni del partito socialista, per la pos1z1ono da prendere ri~petto al gahinet.to ,:raldeck-l{ousseau, e pel. giudizio• da portare sulla partecipazione ad esso del socialist.a Millerand; così in Germania il Ilernstei 11 ha sottoposta ad una revisione critica la maggior parte delle t,eorie marxistiche, ecl in Italia è sorta la questio11e riguardo all'attitudine dei socialisti verso il ministero Zauarùel li-Gioi itt.i. · ·.Q11antu1!que, nei diversi paesi, t'.' per le circostanze cl1 fatt,o d1verse, e per la differente posizione teoriea dei critici, le questioni assmnano aspetto differente, In. questiono di reale e lmrnedin.ta importanza pratica è da per tutto fa seguente: c:iuale deve essere il contegno del partito socia list,a di fronte alle classi non proletarie, e ai .partiti che queste classi rappresentano 'I (1) E, per giungere poi a delle conclusiom opposte, :<Ì parte, qnasi da tutti, e cou maggiori o miuori restrizioni, specie da parte del Bernstein in Germania e del r.lerlino in Italia, da due presupposti comunìi: a) I part,it.i J)Olitici rispondouo a determinati interessi di classe, che essi di fendono; b'i Il proletariato ha degli interessi specifici suoi, da difendere, e la loxo difesa è compito - non esclusi \·o per alcuni - elci partito Rocialista. Sorge qui udi la c:iuestione: in quanta parte gli iute ressi proletari possono coilimare con quelli di altre classi, e in quanta parte contrastano inevitabilmente con essi 7 li Bernstein, il ~Icrlino, il Sorel, hanno fatto loro le critiche che da molte parti si portn.vano alla teoria marxistica clell'acce11tramento capitalistico. La teoria, basata sul fatto innegabile. che il grande produttore protluce pit1 a bnon mercato del piccolo, uon è stata. dalle loro critiche, annientata, uè, d'altra parte, essi stessi mira\·ano acl annientarla. Le stn.tisticbe delle professioni e delle classi dimostrnno che, se non si ba 1111a diminuzione, ma anzi mia tendenr.a rill'aurneHto, nel numero degli appartenenti alle classi pii'! ricche, le cla8si medio diminuiscono, etl il numero <lei proletari cresce (2). E una recente incbiest,, sulla produzione a mano e sn_qnella a macchina, ci cl:ì, accanto ad ecouomia di lavoro ta[\·olta llJeravigliosa, nella secouda, un numero mini1110 di Iavorntori, necessario a tlare una unità di prodotto, in genera!e maggiore ( {). È' <li111ostrata c:iuindi all'cv1denz,L h, superiorit.ì. della, gramle s11la piccola, produzione. Essa non è a con fon- <1ersi, certo, con la- grnnde proprietà, ma ne è quasi sempre la cornlizione generatrice, non bastando le forn1'3 associati,e cklh, procltrnione - sia cnpit,alist;ca che cooperativa - a compensare la sostituzione delle piccole imprese da parte tlelle grnndi. ;Ifa, se ht tendenza all'accentra•J1ento non può rlisconoscersi, essa. è contrastata da molti fotti, nè è generale a tntti i rnrni di produzione. Souvi dei rami nei quali non è prevedibilH la sostituzione della produzione in grand(l alla, piccob azienda proclntt,i 1·a, o magari rilln, produzione indi 1·idualo. Giiì. il •Marx, indicando, nel 1 o volume del Gapitcile, la (.enilenza all'acceutmmento, e alla divisione della &ocietà in nn piccolo nnmero cli ricchi, cd in una moltitutliuc di salariMi, non escludeva con ciò che senza attencleee l'estremo limite doll'accentrarnento, 11ltri fatti, cli 1Httnra politica, sn,robbero inteneuuti a moclificare la strutturn delht società capitalistica, ed ora il Bernstein uou tlice quindi cosa completamente nuov.t, qmwclo ecrli scrive attendersi l'av\-eramento del socialismo, daLJa coscienza che si acf\uista della necessità e della, utilità cli e~so, e non d,tll'accentramento portato al suo estremo. Ma, è da uotarsi che questa coscienza non può formarsi che in dato circostanze, di fatto, lo quali dimostrino alla classe Jnvoratrice, cùe il suo interesse ò nella sostituzione della proprietà sociale a, quella privata, e che al!o stesso tempo mostrino, con la orgauizzazione attuale della in<lnstria, il camtt,ere sociale della prodnzione. E' ,necessario, in altri termini, (1) Nella sua « ri•posta ai Contraddittori >) ( Critica Sociale1-16 settembre), Filippo Turati trascura quasi del tutto questo problema, che è quello fond~mental_e,.occupandosi quasi esclusivamente della q ucst1one sui mezzi d1 lotta da adottare. · (2) Cfr. \l· e. Kautstk1, Le marx;.sme _et so1:critique Bern-: stein - Lo1·1a.- La Costituzione economica odierna. (3) Hand and Machine Labor. - Thirt~enth AnnuaL Report of the Commissioner of Labor. - \Vashmgton, 1898.
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