RIVISTA POPOLA.UE DI POLITICA LETTERE E SC!E.VZE SOC!A.Ll 349 . Traggo dal Fornari e da altri, poche altre note sull'analfabetismo. Esse faranno riscontro alle spese ed all'interesse che i diversi popoli concedono alle loro prime scuole. Sopra ogni 100 coscritti, si riscontrarono analfabeti Sassonia Svizzera Y\·urtemberg Baviera Branclemburgo · Impero Germanico Alsazia e Lorena Prussia Svezia Olanda Francia Belgio Austria Italia 0,01 0,02 0,03 0,-!7 0,52 1,57 2,23 2,27 5,03 12,82 14,61 19,59 38,90 40,00 . Anc~e però s~l valore !Ilo:ale d_iqueste note, dobbiamo mtenclerc1. I 60 Italiam per 100 non analf'ab eti che cosa presumibi!men~e sanno? Esclusine i pochi che h~.nno pro_segmt? gh stu?i, buona parte del resto - abbia pure 11 certificato cli proscioglimento in tasca - non saprà che scriver~ il proprio nome e leggere_ lo stampato! come quel tale assessore; dappoichè 111tre annetti di scuola non si può proprio dar f~ndo allo scibile: e d'altronde, il pochissimo che vi s1 apprende svamsce ben presto negli anni posteriori. Per tanto, le percentuali sull'analfabetismo vanno v'.1-lutate anche qualitativamente, se non per notizie chrette, per una ragionevole induzione. . Nel Giappone (1) e nel Canton Ticino - non assumo pensatamente stati più evoluti come la Sassonia, o gli Stati Uniti, dove si profonde per la scuola cir_ca 1!-nmiliar~lo_all'anno - vige l'obbligo scolastico dai 6 a1 14 anm 11 che torna a dire che in quei due Stati un prosciolto ha la maturità di un nostro alunno promosso in terza tecnica. Or bene, la percentuale sui coscritti analfabeti nei tre stati, compr~sa l'Italia, è la seguente : Per ogni 100 coscritti : Sanno leggere e scrivere Stato Analfabeti . . .. I non hanno con 1sttuz1onel completati completa gli studi d'obbligo Canto:i Ticino 1,27 95,55 3,18 Giappone ·15,05 50- 34,5 Italia. 40- ? ? Possiamo arguire che, a dir poco, i due terzi dei sessanta coscritti italiani non analfabeti - abbiano o no frequentata la nostra scoletta - sanno appena leggere. e scrivere come Dio non dovrebbe volere. li che val quanto dire che anche questi 40 letterati potremmo, senza far loro gran torto, ritenerli analfabeti. • .. . Molti giornali didattici - alcuni anni fa, quasi tutti - e molti pedagogisti, hanno riferito la massima colpa ( 1) V. Nel l{isve_qlio Educativo dell'anno corrente un art. del sig. A. ì\lolinari. Sintomatico! Il Giappone che in poco tempo si è data tanta cultura ed ha sopra 40 milioni di abitant, recluta annualmente appena 20.226 coscritti, Come qual mente! ... BibliotecaGino Bìanco dell'abbandono in cui sono tenute le scuole alla insipienza e malevolenza insanabile dei comun'i. Gl'ispettori scolastici, nelle due Relazioni che esaminia~o, non ~ono. concordi tutti in questç>; ma la m~gwranza d1 essi è avversa ai Comuni. ~rar.n~nte,. contro g_l'ispe~_toriin genere sta una preg1_ucl1z18:1le11superab1le, clmdole psicologica. Ch1amat1 dalla legge a sostenere contro i Comuni le parti della scuola, subiscono, da o-enerosi avvocati,_ quella suggestione per cui gli :rgomenti limitanti del contraddetto, o non sono percepiti affatto od in iscorcio e rimpiccioliti. Questo ebbe ad avver'tire bellamente anche lo stesso comm. Rava. È umano dunque che essi trovino fastidioso il presente orclinament0. Ed io non nego che la loro antipatia verso ! Comuni non sia in gran parte giustificata. Ma resta 11 fatto che essi - per la deformazione professionale - han perduto quella serenità che sola renderebbe attendibili i loro giudizi. . Un ispettore del Mezzogiorno scrive (Ravà, p. ccxu): «_••• in certi comuni, se prevalgono i benestanti, questi ~'. crecl_onoin dovere di avversare il propagarsi _del- ] 1struz1one nelle masse ... >•. E un altro: « I Mumcipì amano le proprie scuole e tengono in buona considerazione gl'inseo-nanti ». E un altro ancora: « Se a tutti i bisogni della scuola non si provvede come sarebbe desiderabile, ciò accade non per incuria dei Municipi o per poco amore alle scuole, ma perché mancano loro i mezzi finanziari ». E quello di AS•!oli: « L'opera dei Municipi rispetto alla scuola ed agli insegnanti io non l'ho riscontrata qui avversa ed ostile, come altri in certi luoghi lamentano ». E a denti stretti, quello cli Campobasso cui fan coro tanti altri: « Sanno tutti che se ai Comuni si elesse la facolta di tenere aperte o di chiudere le scuole elementari, ben poche sopravviverebbero all'ecatombe. Col v_ano _pretesto dell'economia, og1;i cons_igliere si fa lecito cli sparlare della scuola e d1 considerare i maestri come i vampiri delle amministrazioni comunali ». L'ispettore soggiunge subito: « Nella popolazione però la scuola è amata e ricercata ». Il che verrebbe · a dire che. la rappresentanza dei comuni criticati non rappresentava che ... la corruzione elettorale, la quale se è nei fatti non è nei Jati della terra italiana. · È proprio cosi. L'ente comune in sé non può essere all'istruzione contrario. E che ciò sia vero, che cioè il Comune possa adempirla con islancio la missione d'illuminatore non solo delle strade, ma anche delle menti degli amministrati, si desume dal confronto delle scuole del Nord - dove il popolo nelle amministrazioni non è assente - con quelle del Sud d'Italia. Il Torraca, a pag. 257, riporta un quadretto nel quale, a partire da >Jovara col 98 Olo cl'iscritti frequenti, si scende gradatamente al 33 010 a Reggio di Calabria: il Ravà da parte sua fornisce a questa scala decrescente una delle spiegazioni a pag. 267 della Relazione sua. Di 9ì27 tra alunni ed alunne accolti negli Educatori in tutta Italia, più dei 314, cioè 7372, appartengono alla Settentrionale, meno di 114, cioè 30\Jì, aÌla centrale, e soli, 35 alunni (Lecce) alla :Meridionale. Dia tempo al tempo e adempia Io Stato, se davvero ama l'istruzione (1), le funzioni cli integratore premuroso delle forze dei deboli e della svogliatezza dei pigri e dei malevoli : e la scuola camminerà . ., .. " Nella relazione Torraca, scritta sotto altro Ministero, non troviamo nessun accenno per l'avocazione (!) Veramente non parrebbe, perchè ful'Ono appunto i Prefetti - 0rgani d -Ilo :';tato educatore - che cancellarono gli stan,.iarnenti per la refE'·Zionescolastica, che gli oscu,.antisci Comuni hanno comi!1'!iato a votare.
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