RTVISTA POPOLARE DI POL!I'JCA LET1 ERE E SCIENZE SOCIALI 307 L'Economista nell'articolo che riassumiamo nella nostra Rivista delle Riviste, si è fatto un magnifico esperimento della applicazione delh libertà nei conflitti tra capitale e lavoro. L'espei'imento diU1ost,rn,altresì, che anche tra i c1er1enerati latini si può usarn cfolla libertà, senza che sorgano gl'inconveuienti temuti e strombazzati dai conservatori e dai pusilli. L'esperimento degli scioperi, infine, se fosse stato accompagnato ùal rispetto del voto della Camera sulla proposta Mirn.belli, che sconsigliava e biasiU1avti i sequestri preventivi dei giornali, avrebbe potuto costituire nn esempio qnasi completo cli un governo italico, rispettoso ,delle libert,\ elementari. Nnlla gu,idagnano le istituzioni, che si vogliono difendere, con qnesti sequestri preventivi, e se il Guardasigilli facesse intendere alla <lecaduta magistratura che promovenùoli essa /a male, noi siamo sicuri, dato il servilismo dei procuratori <leiRe e <lei giudici isLrnttori, che essa, smetterebbe il mal vezzo ch'è tanto bestiale. quanto è inutile. Tornando agli scioperi, è caratteristica la malinconica constatazione fatta da.Ila 'l'ribwia sull'assent.eismo dei deputati monarchici in queste lotte tra capita.I.e e lavoro. " Perchè vi lamentate della popolarità e dclht influenza crescente dei [sovvorsivi sni Jayoratori - essa <lice loro - se non vi fate mai a clifen<lere i diritti e gli interessi dei medesimi ogni volta che se ne presenta l'occasione? » La buona riuscita degli S('.ioperi, <l'altra parte, non dà torto a noi che più volte abbiamo raccoma11dato la prudenza agli operai, ed abbiamo consiglin.to di non essere troppo corrivi nel provocare conflitti col capitale. La buona riu_scita in gran parte, come si è detto sopra, si <leve al contegno <lei governo che non era prevedibile, tenendo conto delle tradizioni. Nell,, buona riuscita crediamo che per lo avvenire si potrà contare meno ancora, perchè c,ipitalisti e imprenditori, ammaestrati dall'esperienza, e non ficla.ndo più ciecamente nello intervento della forza _puublica in loro favore, penseranno a difendersi cla loro stessi con nna opportuna organi,1zazione e con la maggiore solidarietà. Che gli operai siano stati spesso eccessi vi nelle loro domande, e che vadano troppo oltre nella speranza di future rivendicazioni, risulta all'evicleuza dalla circostanza che i più calorosi loro <lifonsori - Ciccotti a Napoli, Lollini e Barzilai a Roma, Turati a Milano e forse Pietro Chiesa a Genova - uon sono stati ascoltati quando o hanno sconsigliato lo sciopero, o hanno suggerito la ripresa del lavoro ""Ilecondizioni ottenute. E che la ragione sia stata dal lato di chi consigliava la prudenza ai lavoratori, l'ha dimostrato il fatto che essi, poco dopo, sono stati costretti acl accett<ire quelle con<lizioni che avevano inconsideratamente respinto. Riesce infine un significante ammonimento l'articolo dell'Avanti! (18 agosto) in cui si <limostra che sarebbe destinato a fallire miseramente lo sciopero generale, cui si voleva ricorrere dagli operai di Roma. Lo stesso ammonimento d,t noi venne ai ferrovieri qualche anno fa in occasione del fallito sciopero generale del sin<lacato Guerard in Francia. Liberaartegiovanile (l) Mio cai·o, Ho trascorso quasi due mesi m uno stato cli completa apatia. Chi conosce le gioie del lavoro, può immaginare qu,into ho sofferto. Il o: Primo canto» ha corso rischio cli disperdersi, come è avvenuto di tanti .altri opuscoli gentilmente inviatimi. Gli ò che cervello e cuore sono in disordine, e la casa li rispecchia. Se il dolore che mi travaglia avesse carattere storico forse varrebb~ la pena di strombazzarlo, ma tale non è, e la società s'infischia dei fatti cli Caio e di Mevio. Oggi ho potuto, finalmente, trovare la forza di scrivere alcnne paginette per una Rivista cl.Je me l'ha richieste, nelle quali clò addosso al materialismo grossolano, che mette cla banda la soggettività, reputandola un fenomeno della esteriorità, come nna volta questa si credeva un fenomeno cli quella. Vera opera Penelopea ! ( I) « Primo canto» di Angelo Emanuele, Catania, Niccolò Giannotta editore. BibliotecaGino Bianco Ebbene, mi gode l'animo di <lirti che l'arte tua non conosce scuole, il che costituisce, ora più che mai, il maggior merito cl'un giovane poeta, perchè i più strascica,no· l'estro sull'altrui falsa riga. Ecco, apro così a caso il nitido volumetto, eclito ùa uno dei nostri pit1 benemeriti librai, e leggo« La Torre di Motta}>. Se è vero che chi sa fare una sporta, sa anche farne cento, affermo che sei nato, secondo che il cor ti dice (cfr. pag. 2i), alle lotte nobili, gagliarde, e il verde lanro cingerà le tue tempia (cfr. pag. 38). · « Nell'Alba i> è uu paesaggio tutto luce, che i sensi ridesta alle fatiche umane (pag. 16). Altro bel paesaggio è il <I Vespero» 1pag. 20), che roseo sugli alti fastigi cli lava s'indugia, nell'ora che la terra da ·i baci del sole si scioglie. Il sole più bello (gli occhi di lei ...) che spunta nel tuo cuore, scacciando ogni tormentosa cura, è una felice reminiscenza della, nota canzone popolare; e nella chiusa (Pag. 22) ricordi la apu.~zcinica del Meli. Siffatti ravvicinamenti non vogliono essere un biasimo, chè le pietre preziose non appartengono acl alcuno in particolare,_ e all'artista non rimane che di lavorarle genialruente a suo 1uodo, facendone un insieme che lgli appartenga. « Ai ribelli cli Candia » (pag. 19); l'ultima st.rofa è carduccia,na, ma il canto riboccante cli sentimenti alti, espressi con venll.f!tà di forme, è tuo. .Alba, Vespero, Ver tristo, Pienilunio, provn.no che in te ò spiccat11 tendenza a ritrarre la realtà idealizzandola, non già riproducendola soltanto, come fanno quei che rubano il mestiere ai fotografi. Ritorno all'affermazione emessa in principio, che a certi critici di mestiere potrà sembrare audace. Adunque, la misura della tua forza è per me o: La Torre di llfotta ». Navig,mclo pel mare delle memorie, un soave canto mormora o: davvero » il tuo core. I Saraceni, l'immensità dell'agro Sicano, il Simeto, che, riscintilla-nt.e cli faville d'oro scende allo Jonio mare, i pingui pascoli, la greggia, la commozione del boaro alla vista cli una casetta ch11discerne in mezzo alle altre bianche, la torre sull'aereo colle, che rende immagine d'un mandriano, il ricordo dell'evo medio, dei normanni trionfi, dtli!a fuga degli ambi predoni, ecc., ecc., formano in complesso un cinematografo che dà l'illusione della vita, della vita ch'è spazio e tempo, che è moto, per dir tutto in una parola. TJn esteta, un intellettuale, avrebbe rimpianto il passato, invece, tu che non ti lasci se<lnrre dalla moda, di quei giorni negri svaniti non ti <luoli; anzi inebbria cli gioia l'età nuov,t, sorta sopra le rovine della ca<luta, e a Motta, sotto i cui ualuarcli arse la pugna, anteponi Motta laboriosa: Amo i tuoi verdi pittoreschi poggi e le campagne sterminate, dove gli agricoltori e le villane intenti all'opre stanno; e tu, nel mentre alàcre la fatica ferve cli mille braccia intorno intorno, muta t'iunalzi scintillando al Sole meridiano. Amo le tue costiere popolate cli case e ulivi; cla' la campestre ni<lo, ove talora contemplando il Sole occiduo sie<lo, etc. Grazie vi vissi me ti rendo clei versi in niol'te cli Ccirnielo Ccilì, pag. 40, « che giovinetto tanta copia di carmi bevve dai labbri dell'itala musa}}. Ed ora permetti alla mia età e al bene che ti voglio cli esortarti a consolidar nella memoria clne precetti: Osa sempre esser uomo - questo pe1· la vita - Sii discepolo di tutti e cli nessuno - questo per l'arte. - Congratulandomi molto ti stringo cordialmente la mano. T1io LurGI MARINO. Gli abbonati che invieranno subito all' A.mministra;;ione della Rivista Popolare l'importo dell'abbon_amentoscaduto, e più lire una e cinquanta, riceveranno franco cli porto il . volume Per l'economianazionale pel dazio sulgrano pubblicato il mese scorso dall'on. dott. Napoleone .Colajanni.
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