RIVISTA POPOLARE DI POLlT!CA LETTERE E SCIENZE SOCIALI 317 non troviamo niente di strano che, appena si ebbe sentore di un barlume di libertà, si sieno manifestati più vivaci e più numerosi i bisogni esistenti, per una piìt equa distribuzione di quel miglioramento che il complesso della nazione ba conseguito. A buon conto, i recenti fatti dimostrano anche come la libertà sia sempre correttivo a sè stesi,a. Ne troviamo un esempio in ciò che avviene a Milano per lo sciopero dei tranvieri deliberato alcuni giorni or sono, nonostante - come dice il Popolo Romano - la resipiscenza della loro stessa Oom1nissione che li aveva scongiurati ad accettare l'arbitrato, nonostante le caldissime esortazioni della Commissione esecutiva della Omnera del lavoro e clel socialista avv. Crosti. il qwile li aveva ammoniti essere somma inipr,ttlenza l 'a1,ventnran1i in quella, lotta, e nonostante che l'a1v. Riva, cons1dente dei tra1nvieri e con lui lei Commissione si fossero dimessi. I> Se il governo, come in altri tempi, ave~se fotto vio - lenza ai tramvieri, facendo condurre i tnt.ms clai soldati, questa resistenza nel seno stesso dei più favorevoli agli scioperanti, si sarebbe trovata i A noi questo esempio, ci sembra molto sigoifìcaote, e ci sembra ohe rappresenti un notevole prngresso nel modo di intendere le lotte non sempre inevitabili tra capitale e lavoro. . E, concludeuilo, manifestiamo la speranza che l'onorevole Giolitti continui a mantenere saldo l'indirizzo che ha manifestato al Parlamento, e che ha felicemente applicato fin qui. (Economistci di Firenze - 18 agosto). Gastone Chiesi: l'Albania degli Albanesi e quella dei politicanti. - Da piì1 di un anno la politica italiana è afflitta da una artifì.ciosa questione albanese. Come la questione sia sorta non è il caso di dire ancora; ma il fatto è che ad uomini del partito repubblicano, o con esso amoreggianti, dobbiamo questo bel regalo del qualCI soltanto i Savoia e i Petrovich potranno averne qualche vantaggio, se vantaggi vi saranno. Una questione albanese c'è, perchè ogni popolo ha diritto di reggersi autonomica111ente, ma neghiamo che essa possa interessare gl'italiani: essa rientra come la questione serba, bulgara,. greca nell'orbita della politica generale, e non dovrebbe in alcun modo essere particolarizzata e acutizzata come si fa. L'Albania non è una ricca e fertile regione. È un paese agricolmente povero, qua e là persino inabitale per sterilità o malaria; le sue risorse minerarie sono limitatissime e difficilmente utilizzabili; il suo colllruercio è qnasi nullo ; le sue comunicazioni interne, consistenti in brevi tronchi cli straile carreggiahili, sono infestato tla malandrini di tutti i paesi e di tutte le confessioni religiose. Nessuna ferrovia, ridicolo servizio postale. impossibile il telegrafico, pericolosi i porti di approdo. Le popolazioni di varie razze, liugi1e e religioni sono in guerra continua tra loro. Nessuna cultura, nessuna tradizione letteraria in questo popolo che non ha ancora nè un alfabeto, nè un dizionario stabiliti. Maneschi, litigiosi, sang-uinari, gli albanesi ridncono ogni idea di giustizia e di punizione sociale alla pena del taglione. Di queste qualit;\, ne traggono partito i turchi domi'natori. Le stragi ,li Cr,ita, che hanno inorridito fra il 1896 e '97 tntta l'Europa, furono compiute da soldati albanesi, la guerra cli Grecia della prima,- vern del 1897 fu specialmente combattuta, dalla parte dei t,urchi, dagli albanesi arruolatisi volontari contro la nazione vicina sorella e cristiana. Abdnl Hamid ha un corpo ùi albanesi per la difesa della prnziosa sna vita, ed albanesi erano quei famosi Arnrmti che circl)ndavano, prima rlell'occnpa:done inglese, i Kedi vè d'Egitto; e albanesi sono qnei banditi che piombano sui villaggi serbi o montenegl'ini e li saccheggiano. li inèoncliano, fanno strage degli abitanti Nessuno spirito na11ionale negli albanesi nati o vii,- suti in Albania. Qualche scintilla qua e là in quelli che espatriano, scintilla che ass111ne cnriose forme secondo l'ambiente: austriacante, italofilo, turcofilo. Ma mentre tutto ci dovrebbe iodurre, allo stato delle cose, a non prestare che un interesse relativo alla que- · stione albanese, invece essa è assurta in Italia ad una importanza inadeguata e sproporzionata. Dopo un tentativo di organizzazione di comitati tl di circo! i proAlbania. tentato persino in seno al partito repubblicano nel quale si voleva reclutare la parte ingenua ed entusi:lsta della gioventL11 abbiamo avuto un diluvio di Biblioteca·GinoBianco pubblicazioni albanofìle, di ()Ongressi albanesi, discussioni in Parlamento, dichiarazioni di ministri, polemiche colla stampa austriaca, discorsi bellicosi del principe Danilo, il quale accennò chiarmuente alla possibilità e necessità di allargare i confini del proprio staterello coll'aiuto dell' Italia, ingoiando qualche grosso boccone dell'Albania che i nostri p:•triottardi, propugnatari d1:1llespedizioni militari in Cina - con qual- bel risultato per la ci viltà abbiamo visto - vorrebbero liberare dal turco.. percbè ne godessero il Muntenegt'O e l'Austria. I nostri politicanti albanofi.li d fanno balenare come spettro il pericolo che l' Actstria abbia ad inorientarsi fino a Salonicco da una parte attraverso la Macedoniai e fino al golfo d'Arta luùgo l'Adriatico· e dicono che l'Austria a Dttrnzzo vorrebbe dire l'Adriatico trasformato in un lago austriaco. Non ilicono però ohe· il giorno che l'Austria dovesse compiere questo suo ntovimeuto, sarebbe obbligata ad· abband.onare all'[talia il Trentfoo diventato ttoppò eccentrico, alla Germania il Tirolo già gravitante verso di essa; e Con l'Istria, Trieste, a chi saprà volerla. ' Dunque l'inorientaniento dell'Austria nou è contro il nostro iuteresse nazionale. e politica saggia sarebbe forse il favorirlo quando ci fosse a.~sicurata il comple1nento dei nostri confini lino al Qn.arnero. Ma, viceversa, ciò è contrn l'interesse dei nostri amici montenegrini, i quali non f)ossono sperare di sfuggire alla preponderanza e alla forza di attra,zione rli una Nnova Austria che si formasse a spese dolbt T11rchia attraverso la penisola balcanica. Il fatto dell'avere la monarchia aderito esplicitamente, e quasi nfficiitlmente, alla polithia albanofila, e il sussidiare ch'essa fa, direttamente o indirettamente, gli agitatori albanesi, dovrebbe mettere in sospetto i repctbblicaui circa la bontà della, causa; con~e il vedere frammischiati nell'agitazione, noti avventurieri della peggiore specie, dovrebbe piì1 che diffidenza ispirare ripugnanza, addirittura. Le cause dei popoli che non siano p,ttl'ociuate o capitanate ù,t uomini impeccabili, purissimi, virtuosi, finirono sempre in catastrofi La storia del risorgimento d'Italia, nei· suui e·pisodi, ce ne dà. mille esempi. ( Edncazione z>olitica - 15 agosto). Spit'idione Gopcevic: Austriae Italia in Albania. - Da qualche tempo gl'italiani segnalano in tntti i modi il pericolo che l'Austritt s'im1mdronisca dell'Albania; perciò l'Italia si è creduta nel diritto cli Cl'eare un'agitazione e d'impiantare scuole ed uffici postali nell' Albfrnia stessa. Oltre a ciò: la società di navigazione La Russin ha stabilito dei viaggi regolari sino a Scntal'i; Danilo, principe ereclitado dt1l Montenegro, h,e pronunziato iu Roma un discorso bellico•o contro J"Anstria; l'Italia ha manditto legni di guerra suite coste clell.Albania domandando risarcimenti per l'incideo te di Prevesa. Chi conosce le condizioni dell'Albania, ,~ome li conosco io, da questi fatti trao le rette consegnenw, e giudica che se a Vienna non sono ciechi e sordi rlovrebbero pensare ad opporsi in tempo alle mene dell'Italia. Il movente della politica italiana va cllrcato nell'avdcinamento strettissimo dell'Italia al M:onteuegro iu seguito al matrimonio della principessa Elena coll'attuale Re. La politica italiana non può che trovarsi iu conflitto con qnella austriac:t. L'[talia nella sna meg,tlomania, che le ha procurato tante amarezze in Abissinia, pretentfo che l'Aluania sia uua erediti\. <li Venezia: che gli .11,lb:rnesi colti parlino la liugua italiana; che 150,000 alb:inesi abit.i110 da 400 a.n11inelle Puglie (11; che la coltnra degli albanesi sia italiana: e che infine l'It,tlia sarebbe perduta se l'Adriatico, coll'annessiot1e dell'Albania all'Austria, divenisse laqo austriaco. Ma tutto ciò è infondato. Venezia non pOS$edette ma.i l'Albania, maso lo, e temporaneamente alcune piazze marittime. Ma se anche l'avesse tutta posseduta alcuni secoli fa, il suo titolo sarebbe senza valore; e se ne avesse alcuno, l'Italia dovrebbe pretendere al p•)ssesso di gran parte della Gre(lia, e nello stesso tempo l'Austria potrebbe accampare diritti sull'Alta Italia. Gli albanesi parlauo italiano come lo parlano gli egiziani colti; solo le persone addette al commercio parlano un po' l'it,aliano. Tut.to al più non vi sar:\ che il mezzo per cento di albanesi, che comprenda l'italiano. ·
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