Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VII - n. 15 - 15 agosto 1901

RIVISTA POPOLARE DI POLITICA LE1 Tl.:.'IlE E SUESZE SOCiALI 291 ,sbrigliando una fiera lotta fra le varie economie nazionali cozzanti con armi sempre innovantisi e sempre più perfezionate: i popoli economicamente più deboli sarebbero vinti ed oppressi economicamente; avremmo nell'ordine internazionale gli stessi funesti effetti, che, insieme con grandi vantaggi, si scorge, da chi non ha pregiudizii e prevenzioni, aver 'la libera concorrenza prodotti nell'ordine interno. Così bisogna contentarsi del sistema dei trattati -di commercio, i quali, da una parte evitando l'isolamento dei popoli, cercano dall'altra parte di adattare il regime doganale alle condizioni re:ili dei contraenti, procurando di L'ITALIALL'ALDBAELSECOLXOX L'articolo sul libro da tradurre ha bisogno di essere completato con un altro che servirà a raccomandare calorosamente un libro da leggere. E chi lo crederebbe t In Italia può tro,·are miglior fortuna la prima raccomandazione - un edito1·e che s'illuda non è caso rarissimo anche tra noi I - anzichè la seconda. Già: agli italiani la lettura dei buoni libri, che si occupano di cose sociali, di problemi di vera attu-alita e di grande non ostacolare l'incremento economico di ciascuno, mentre pur si regolano gli scambi peruu -dato periodo, al'fiuchè non ne deri ,-ino acri ed improvvisi conflitti di interessi e len tati vi di reciproca sopraffazione. I trattali di commercio ·così rappresentano nel1' ordine internazionale quello che è la legislazione sociale nell'ordine interno di ciascun popolo. Si po lrà discu lere ·sui limiti loro ed anzi io dichiaro che, mentre approvo la legislazione sociale quanto più è larga e comprensiva ed accresce l'ingerenza dello Stato, lodo invece i trattati di commercio quanto più ostacoli elimi11ano, quanto più basse tariffe ·sanciscono, quanto più ·si avvicinano all'attuazione dell' ideale della Eberlà di commercio, .alla quale tendenza dePriamoe Tìsbe. interesse, riesce ostica. Meno male se qualcuno si prenderà la cura <lidarli loro in prestito; meglio ancora se questo qualcuno è di quelli che non sono esigenti in fatto di restituzione ... Pongo fine al preambolo e annunzio che il libro da leggere è di Francesco S. Nitti: L'Italia all'alba del secolo XX(i); completa quello di Bolton King e Okey; e in parte rappresenta la parLe del diavolo nei processi di beatificazione: ha una intonazione pessimista, che serve a · correggere qualche lato troppo ottimista degli seri tlori inglesi lnvar.o Priamo (la Gen11a11·ia\ porge la gota, '!'isbe (la Fmncia) non riesce a baciar·lo (L'Alsazia .-esta semp,·e tt·a i due F. S. NiLLiha un dono speciale : anche quando presenta notizie vecchie, sa cucinarle in guisa e sa aggiungervi tali gustosi condimen Lida farne uno squisitissimo manicaretto. E' il caso del- !' Italia all'alba del se- come "" muro impe11etrabi!e). ( Ulk di Berlino) vono pure informarsi le tariffe generali per la parte non -vincolata dai trattati. Così si soddisfa acconciamenle ad una assoluta necessità del presente, in preparazione ed in attesa di miglior avvenire, verso il quale tanto più rapidamente cammineremo- quanto meglio i le- ,gislalori sapranno applicare la massima, che un -dazio non deve introdursi se non quando ne è accertata la necessità, e che nel dubbio è preferibile il non sancirlo : in dubiis libertas, dirò torcendo a sigi;1ificato economico una celebre formula c!i un .Padre della Chiesa. E qui faccio punto, riservandomi di esaminare in altro articolo le argomentazioni del Loria sul dazio sul grano e di esprimervi schiettamente il mio avviso, semprechè non Le appaia aver già con questo ,usurpato soverchio posto nella Sua pregiata rivista. Mi è grato professarmi D.mo CARLO F. FERRARIS. Biblioteca Gino Bianco colo XX. Nessuno dirà che i dati più. imporLanLi non siano noti. Ma quale sapiente presentazione; - quale semplice ed ele- . ganle forma; quante osservazioni acute! Riassumerò ciò che mi sembra -più interessante, e riassumendo, il lettore comprenderà,' che l'umile sottoscritto anche volendo sf'orzarsi ad essere meno arido del solito, non riuc:cirà mai a fare apprezzare al giusto le hellezze dell'espo~izione. Riassumerò, spe,;so a scatti, e aggiungerò di quando m quando qualche timido punto interrogativo. La parola è a Nitti. • * * Se il malcontento fosse indice di progre"so l'Italia sarebbe il paese più progressivo del mondo ; intanto essa è in mano di nna generazione non viva e che si nutre di pregiudizi. (I) Roux e Viarengo. Torino-Roma, 1901. L. 2,50.

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