Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VII - n. 14 - 30 luglio 1901

. ' . . RIVISTA POPOLARE DI 1-'ULJTJCA U:TTEll.E E SClEl\'ZI~· SOCIA.LI 269 -persol)e. Oggi lottasi contro Millerand e contro faurès .da molti, che forse noù sono che invidiosi de,lla posizione· allissima cui sono pervenuti i due ultimi ; -l'uno nelle sfere del potere, l'altro· in quella intellettuale, oratoria e p_olamica. Nella crisi francese la ge- :losia e l'invidia rappresentano una gran parte. Il giu- . -dizio potrà sembrare severo a chi non ne r.a seguito le vicende; ma è giusto. Tale in sostanza quello formulalo altravplla dal valoroso Sorel cLe nel campo ,delle idee da tempo brillantemente aveva dato addosso al rigido marxismo. Tra i tanti articoli che riflettono le controversie socialiste francesi - che hanno avuto un comment9 acutissimo e paradossale in una se1·ie di articoli pubblicali dal Sarraule nella Hevue socialiste - mi piace fermarmi su di uno ch'è il più l'ecenle, e che è un misto di osservazioni oneste e partigiane E' di Iluberl Lagardelle ; e lo preferisco perchè. tratta di un episodio della crisi perfettamente identico a quello che si svolge e si discute con vivacit t in Italia. Il Lagardelle nell'ultimo numew del J11ouvemmtso- -cialiste s'inlrattiene di lvfinisterialisme et socialisme. Egli ha ragione e fa mostra di spirito pratico respingendo il dilemma semplicista: o ministerialismo o opposizione. Ma è ingiusto più che mai nella requisitoria contro Millerand e cont,·o il Ylinistero "\Valdeck-Rousseau. La· ingratitudine verso uomini. che hanno salvato la r"epubblica e permettono a tutti di ,discutere ancora di socialismo e di libe,·tà, rattrista. Nella requisitoria del direttore del Jlfouvement socialiste, egli prende le mosse da una condanna sans appel, . come la chiama, della tattica ministerialista _pronunziata dal partito socialista f'rancese. La controversia francese sulla tattica ministerialista mostra la identicità completa coi casi nostri. Ma vedi .ancora quale altra strana coincidenza! Come a Giolitti si rimprornrn il lingu;1ggio tenuto al Senato pei fatti di Berra; così a vValdeck-Rousseau, il socialista francese non ~a perdonare il linguaggio conciliante tenuto al Senato nella discu -1cione della legge sulle .as,ociazioni. Sbaglia, però, il Lagardelle lasciandosi ingannare .dalle parole eloquenti del più rumoroso tra i socia1i;;ti italiani, quando crede di trovare, nella tattica del gruppo parlamentare socialista italiano, l'esempio da contrapporre, per condannarlo, alla tattica del gruppo ,parlamentare socialista francese cr.e appoggia il mini ;;tero vValdeck Rousseau. Egli quando scriveva teneva presente l'ordine del _giorno \"Otato dai deputati socialisti italiani alla vigilia del voto del ? ! giugno; perciò distingue il ministerialismo dottrinale francese dal concorso passeggero e condizionale cl:e i socialisti italiani nella misura, in cui l'hanno credulo necessario alla loro azione, han dato al ministero Zanardelli. Egli dovrà ricredersi quando leggerà l'opuscolo-programma di Turati con tutto il resto. ♦ • • Eccomi all'amico carissimo. Dal suo lucido e Yigoroso scritto: Il partito soe{alista e l'attuale momento politico, comincio col riBibliOÌeCaGino Bianco portare il punto che servirà a p~odurre l'amara disillusione nel Lagardelle. Se lJen mi appongo giudichi il lettore da questo _brano che riproduco testualmente. « Do\'e !'~pera « so1·ge, e preme la rtsponsabilit \, tacciono le vane « contese Nel gruppo sociali-la la condotta parla- << mentare non fu dapprima tampoco rnggetto di di- << sputa. A mala pena per un resto di preoccupa- « zione formale si disputò sulla formala, nella quale « la condotta del gruppo dovesse inquadrarsi. « ;\ella Critica sociale ebbi già a censurare, con << analisi cl e non poteva essere e non fu conti-ad- << detta, quell'o1·dine del giorno bilenco e contraddit- « torio, nel quale dopo varie prernes 0 e, a base di « lotta di cla~se e di collettivismo, si parlava di nn « appoggio al goYerno caso per caso (l'ordine del « giorno che trasse in errore il Lagardelle). Di « quell'ordine del giorno oggi è soverchio parlare: « esso / a allegramente rin9oiato, per comune ed e- « splicito consenso nella riunione successiva, quando « si decise di votare unanimi il bilancio dei-Jliesteri: « volo cl.e non poteYa essere se non -di fiducia - « come i,1 un meno . peggio - nell'indirizzo com- « plessivo del Gabinetto; perocchè_ è beh chiaro che « se vi era caso il quale, pre0 o isolatamente, impo- « nesse al gruppo socialista le palle nere, era pro- « prio la politica estera del ministro Prinetti. » Queste dichiarazioni espÌicite non so quanto si accordino con altre del Cabrini, senza parlare della Propaganda di Xapoli e dei socialisti napoletani, che pare Yogliano rimaògiare la pi·opria intransigenza, come il gruppo parlamentare ringoiò l'ordine del giorno ciel caso per caso - e farebbero bene - ; ma ce1·tamente distruggono le distinzioni del Lagardelle e mettono alla pa,~i il ministeriolismo dottrinalefmncese ed il ministerialismo dottrinale italiano. C'è di più. Nel socialismo francese rimangono antiministeriali giornali e riviste ed uomini della forza e del valore di Guesde, di Lafargue, di Vaillant ; gli an tiministeriali ·rimangono numerosi nel paese e nella Camera. Ma io Italia~ La secessione di ?11ilano intellettualmente è poca cosa; nè il numero degli antituratiani può rappresentare qualche cosa. Tra i deputati, credo che il solo Cabrini sia tra gli antiministeriali. La Propaganda, benchè scritta da giovani di molto valore, non può certamente controbilanciare L'Aranti! organo quotidiano ufficiale, che difende a spada tratta il Turati. Dissento in poche cose da Filippo Turali e per m;ia ragione assai i:.'emplice: molte delle t.:ose che egli sostiene oggi colla eleganza e col rnpore artistico r che egli sa mettere in ciò che scrive, le sostengo io da anni; ed alcune le sostenni anche contro di lui. I cardini della dottrina - collettivismo, lotta di clas,e e riformismo - di cui si occupa il 1° paragrafo dello scritto dell'amico Tnrnti, ci stanno - almeno i primi due - a far sapere che egli è socialista; ma non hanno e'fìcienza ve1·a. Il collettivismo è confinato in quel remoto avveni1·e, che hanno 1◊rto molti a respingere aprioristicàmente come impos-

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