Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VII - n. 14 - 30 luglio 1901

268 RIVISTA POPOLARE DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI Esposito scendendo le scale sogghigna e deride le bunale accolse la invocazione della luce fatta dall'oguardie, e preannunzia che Don Gennarino (Aliberti) ralore: egli è cieco! Giuseppe Semmola che chiede la avrebbe saputo liberarlo. E fu liberalo... luce nel senso metaforico e morale non ha la speL'Esposilo non fu tenuto in arresto; l'Esposito ranza di vederla più fisicamente. Sarà più fortunato non fu rinviato dinanzi al Tribunale; la rPCJuisitoria il popolo italiano; vedrà la luce che invoca a grandi del Pubblico. ministero, - un capolavoro! - con- grida sull' amministrazione della giustizia 1 sigliò il proscioglimento dall'accusa. Ed Esposito ' Non disperiamo completamente ; ma non sappiamo - il protetto di Don Gennarino - venne prosciolto nascondere il timore che esso, come l'onesto e insenza che nemmeno foss0ro stati sentiti il Castelli e signe difensore, sia condannato per molto tempo anle guardie che lo avevano sorpreso ed arrestalo... cora alle tenebre. Tutto ciò sarebbe inverosimile, se non fosse avve- LA RIVISTA. nuto in Italia. Continuiamo. Esposito viene prosciolto, e Castelli viene traslocato ... a Trapani. Castelli, l'umile funzionario, precede Cassone e gli dà il nobile e,empio sulla via da seguire: si dimette anzichè subire un trasloco che considera una punizione pel dovere -compiuto (1). Ed ora una domanda: poteva la magistratura che assolse Esposito condannare Alibe:·ti che - secondo tutte le apparenze l_o aveya protetto 1 Tra i giudici c'era tale solidarietà nel male che era follia sperare un atto di giustizia! Ripetiamolo: dinanzi a questi due episodi scompare l'importanza del processo Aliberli per qua,nto vi siano in giuoco altissimi interessi morali e politici. Il caso Ca~sone - Afan de Rivera e il caso Esposito-Castelli hanno bisogno, assolutamente, imprescindibilmente di altri giudici che non siano quelli che sede- ~ano e professavano il farisaismo a Castel .Capuano. E indispensabile che il ·commento alla sentenza, il giudizio in Appello e l'epilogo del processo si abbiano a Montecitorio. Là, il generale Afan de Rivera potrà difendersi, - e gli auguriamo di cuore, che possa farlo vittoriosamente - senza ostentare olimpici disprezzi per gli accusatori ; là il ministro guardasigilli potrà fare giustizia - e si spera che sia giustizia giusta - di coloro che la prostituiscono e la vendono nelle aule ad essa consacrate. * .. * Giuseppe Semmola, che fu della falange del!' Estrema in Parlamento, chiudeva la sua arringa in difesa del valoroso 1799, con queste parole, ch'è doveroso riprodurre: « Le istituzioni passano, ma l'amministrazione della ,, giustizia rimane. Guai se anche questa crollasse, « sarebbe il sintomo ine,,itabilmente precmsore del « completo decadimento. « E come Wolfaugo Goethe morendo gridava: « luce, luce, luce, il popolo italiano - non morente, ma « ancora pieno di forze e speranzoso dei suoi diritti , (( - invoca giustizia, gius"tizia,giustizia e questo sarà (< 11 labaro delle genti venture ». Al nostri lettori dobbiamo una notizia, che spiegherà a loro l'emozione profonda, di cui parlarono .tutti i giornali, con cui il pubblico nell'aula del tri- . (1) Gli episo~i Cassone - Elia - Afan de Rivera ed Esposito - C3stelli furono illustrati con anali•i finissima nella ma~istrale arrin,a di Altobelli. BibliotecaGino Bianco La crisidel socialismo Le parole hanno la loro sorte : lo dimostrò in un libro notissimo il Barone Manno ; e la parola crisi, ha quella di essere ogni giorno variamente interpretata. Per un amm_alato c'è crisi quando la,malattia '"olge rar,idamente e improvvisamente verso la soluzione: verso la morte o verso la salute. StaDdo al significalo genuino della parola, quindi, s'impennano a torto quei socialisti che non vogliono sentire a parlare della crisi del socialismri, quasichè con la medesima si intendesse intonare un deprofundis sul partito so, cialista e sulle sue dottrine. In realt1 prima che i :Masaryck avesse reso di moda la parola, il socialismo aveva attraversato e superato diverse erisi. Quella che altraverf;a oggi lo alloutana ognora più dal rigido dogmatismo formulato primitivamente da Marx e da Engels, che dai fatti meglio che dalle chiacchiere era stato in gran parte demolito. Su taluni punti Engels, ch'era sopravvissuto a Marx, si era curato egli stesso di ammettere il fatto, negato ancora dai fanatici, che si conservavano pii.I marxisti dello stesso autore del Capitale. Ma per un partito e per una teoria la crisi 11011 è di un ora, nè di un anno. Dura a lungo, sopratutto, perchè costa troppo agli uomini confessare di es ,ersi ingannati ; costa· troppo accettare come una verità ciò che ieri si era biasimato e deriso come un errore. La conversione. avviene lenta, graduale, incosciente·: incosciente tanto che taluni credono in buona fede di avere pensato sempre nel modo in cui pensano nell'ultimo quarto d·ora in cui precisamente pensa.no tutto l'opposto di ·ciò che a,·evano pensato una volta. li socialismo è in crisi ; e non in Italia soltanto. In Germania il movimento iniziato da Bernstein in modo organico, ma la cui tendenza c'era stata sempre nel Voimar, non si arresta. Gli operai· finiranno col comprendere che vale di più un miglioramento economico immediato anzichè la persecuzione esclusiva di un ideale remotissimo, e che si confessa e •plicitamente ere non potrà essere realizzato che a lunghissima scadenza. Del resto il conseguimento di un miglioramento immediato non esclude la coltivazione dell'ideale remoto; anzi ne prepara pii.I facilmente la realizzazione. In questo l'antica teoria catastrofica si può dire che non trova più aderenti . La crisi dura da anni in Francia, ma più che sulle cose spesso si è svolta, meschin!l-mente attorno alle

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