264 RIVISTA POPOLARE DI POLITICA LE1 TERE E SCIENZE SOCIALI paese colonne di demoni devasta.tori, che lo scorrono urnltratta.11do, brucia11do, tagliando alb,,ri frnttiferi, e distruggendo deliuoratamente tutta la proprietà privata dei boeri che essi iucontrano. '« A\·encto distrntti i mezzi 11i esistenza tlollc famiglie boere, le abbiamo trascina.te nei campi, do\·o ci era impossibile untrirle bene. Da ciò una i11,mensa morta.lit:ì, specie dei fanciulli, as~a$sinat,i co11la fame e col freddo, per costringere alht ~ottomis,ione De Wet. Botha e Dela.rey. Se ciò si fosse fatto chti tnrrhi, ogni pulpito nella cristianità avrebbe scngli,1,tn l,t sna parola tli esecrnzioue. Ora. iuvece, le uostre chiese cri~t,iane si rifìut:i110 di permettere a ;\liss IIob house di sostenere la. causa dei fanciulli di Cristo, in edifizi t1edicat1 al suo servizio. E poi ci meraviglia1uo dei progres~i dell'ateismo! 1> Tutti gli uomini che lrnnno cuore e conservano un culto per la ginstizia e per l'11111~nit~d, ovrebbero esprimere la loro ammirazione e l,t loro ricouoscenza per lo Steacl. che cou tanto coraggio e con tanta persevera11za, senza lasciarsi ubriaMre tlall'orgoglio nazionale, p1·0segue la nouile e saut;,1,ca111J1agnai11trnpresa, circa due anni or sono, contro i mostri 110Icapitalis1110 e del 111ilitaris1110, che oggi imperr.tno inco11t,1·n,,tati in Inghilterra. Noi gli rnandia1110 reverenti il nostro saluto ec1 il nostro plan,,o. E intauto attenc1inrno am,iosi il numero venturo della Review per leggervi le parole di fnoco. rolle quali il suo valoroso tlirettorc vorrà bollare l'ultima e colossale infamia commossa dai brutali goYernanti inglesi del Capo di Buona Speranza, che non tornerù, a chiarna,·si Capo clelle tempeste, ma che a buon diritto potrà essere deuomin,tto Capo clel clisonore. 1 telegrammi da Londra, infatti, annunzhrno che in Africa ò Rtata ancstata Olivia Schreiner,Ja scrittrice orni1rnnte, che nol Pnter Hallcet ha descritto con vivaci colori la schiavitì1 cui sono conclaunati i poveri negri che l:tYorano nelle miniere di Ceci I Rbodes; e non solo è stata arrestata la scrittl'ice, ma è stata ordinata, la distrnzio11e dei suoi libri in1preguati tutti di fede pnrissillla cristiana. Dinanzi a tutto questo noi dobbi,1,1110'1omant1arci co11 William Stead,se qualche cosa di peggio co111111isl'eInquisizione spagnuola; e ·e la ipocd~ia inglt•se, che manda dappertutto biubie e missionari, uon sia lo st,rnmento più efficace per la propaganda dell'ateismo. Il Dott. G. E. Dìllon, il principe dei gi,U'nalisti inglesi li dott. G. E. Dillon è di gran lunga il più abile, il più colto, il più avYenturnso fra i giornalisti inglesi contemporanei, malgrado che egli non abbia mai avu lo la direzione di un giornale inglese, e che i 11ove decimi dei direttori cli giornali, in J ,oncl,·a, non lo conoscan di persona, e la metà cli essi ne ignori anche il no ne li dott. Dillon riunisce le facoltà più rlisparale. Come corrispondente di guerra non ha clii lo superi; ma mentre la maggi01· parte dei co1Tispo11denti di gue,·ra è adatta solo a questo ufficio, il clotl. Dillon ha coltura e capacità cosi va0 tc, che i suoi meriti come cor·rispondente di guerra non formano che una piccola pa1·te delle qualità che gli a,;- sicurnno il p1·imato. i\lentrc, durante la gucna ultima, era corrispondente speciale ciel Dail!J Telegraph, a Pechino, egli impiegarn le sue ore libere nel fare una traduzione metrica dei poeti ebraici Eppu1·e egli è un uomo piccolo, modesto e mite, che nasconde del tutto le sue varie e vaste capacità. Emilio Giuseppe Dillon nacque fra 1850 e il '18GO, in Irlanda; suo pad,·e era irlandese e sua madre inglese, e la sua famiglia, per molto gc11erazio11i, non si era mai scostata dal 11:oe;odi 11acita. Egli cominciò i suoi studi a Dublino, e di là passò in Francia, ove studiò in vari istituti, si rreparò al baccalauréat, e frequentò le lezioni del Collège cle France. Sollo la guida del Renan studiò lingue semitiche, e specialmente la poesia ebraica e le iscrizioni cartaginesi. Studente · ancora, fu impiegato a compilar cataloghi per la Biblioteca l\'azionalè, ma, annoiato di questo lavoro. egli lasciò Parigi, e si iscrisse come studente alle Unive1·sità di Jnnsbruck, Biol roit~è~·eGfffosi~f~n~o[Wima, e dopo della Ru •sia, so<:tenendosi col dar lezioni ai _giovani russi e con lo scrivere articoli. Studiò filologia comparata, il persiano, la filosofia, la critica ".torica e la_teo!ogia, ed ollen11e a Lauvain la laureu cli dottore m hngue e letterature orientali. ed a Pietroburgo quella di maestro di lingue orientali. . . . . . Una sua critica dei due pr1m1 volumi d1 una storia uni\'ersale della letleralura, pubblicata dai pr_ofess_ori della Università di Pietroburgo, gli procurò l'mcarico di seri vere uno dei volumi seguenti di ques\a stess:i storia ma gli chiuse, a Pietrobur·go la car1:ier~ umversita1·ia a cui aspirava. Egh p_a~sò, qu_rnd1, al(a U11iversità di Kharkhoff, e non esistendo 111 Russia altra Facoltà Orientale che quella di Pietroburgo, ottenne a Ba1·kiuff la laurea in lingue classiche e filologia comparata, nel 1883, e fu nomiuato docente, poi dottore in filologia co_mpai:ata, e fin~lmente, ~el )884, p1·ofessore della Umver;.ilà_. Pubb_hcò una dissertazione sulla posizione della l11_1guarmena nel(a famiglia indo europea. Traduss~ m russ~ u113:storia armena e inse crnò armeno antico e storia onentale. Quando' fu abolfta l'autonomia delle U~iversi~à russe, eali abbandonò la cattedra. Dnranle il per10do del scto insegnamento a Kharkhoff'., egli sposò una signorina russa, e ne ebbe tre figh. Abbandonata l'Università, il dott. Dillon si recò, nel 1888, ad Odessa, dove ottenne la direzione della parte riguardante la politica estera, nel Jltfessaggero di Odessa, dal quale pas-;ò poi ad uu altro giornale della stessa città. Scrisse per questi giornali anche una serie di brevi rac,~onti russi. Venuto, l'anno dopo, a Londra, il dott. Dillon scrisse in varie Riviste, e di notevole fra i suoi scritti v'è una serie di articoli sulla R.us$ia, pubblicati sotto lo pseudonimo di E. B. Lanin, nei quali egli sosteneva la necessità di una coalizione europea, di cui sarebbe stata il nucleo la Triplice Alleanza, per opporsi al predominio russo. Ora, constatata la impossibilità di una coalizione simile, la sua attitudine è cambiata, ed egli sostiene la necessità di relazioni amichevoli fra l'Inghilterra e la Russia. li gran numero di pseudonimi da lui adottati gli fa attribuire, talvolta, degli scritti non dovuti alla sua penna. Fu per parecchi anni corrispondente da Pietroburgo, e poi da Vienna, del Daily Telegraph. pel quale lavora tuttora, e poi stabilì il suo domicilio a Londra, pur non restandovi più di due o tre mesi l'anno. Il dott Dillon scrive con eguale facilità il ru,aso, il francese, il tedesco e l'inglese. Egli è profondamente versato nelle lin~ue antiche e moderne, nella letteratura dell'Asia e dell'Europa ; è quindi un esempio rarissimo fra i giornalisti. ll suo scritto ultimo, degno di maggiore attenzione,
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