Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VII - n. 14 - 30 luglio 1901

RIVISTA POPOLARE DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI 263 sioni sono continuàte sugli aborti finanziari, che venivano fuori dal Palazzo di Via Venti Settembre; adesso ritorniamo sull'argomento per riprodurre la seo-uente notizia, tale e quale l' ha data un giornale di Ro1~a: « Al Ministero delle Finanze si sta lavorando alacreI';}e1~teper allestire il nuovo progetto di riforma finanzmna. ,< Possiamo assicurare che le linee del nuovo pro- . getto sono le seguenti: <r Passaggio di tutta la imposta fondiaria ai Comuni. « Passaggio dei cespiti C (professionali) e n (industriali) della imposta di ricchezza mobile, ai Comuni. . « Imposta globale progressiva sul reddito per risarcire lo 13tato della perdita di circa 200 milioni, derivante dalla cessione ai ~omuni dei cespiti sopraindicati. <I Abolizione totale della imposta di Dazio Consumo governativo e comunale "· Sar~ vera qnesta notizia 'l Molti erano disposti a prestarvi fede pel fatto che tra i consiglieri più ascoltati dall'on. Wollemborg c'è il chiarissimo Prof. Conigliani che ha studiàto con grande amore la questione dei tri: buti locali. Noi per un fortunato accidente siamo il: condizione di confermarla pienamente. Quando conosceremo le linee precise <lei nuovo disegno di legge, se all'on. ìVollemborg sarà .concesso di presentarlo, le discuteremo largamente. Sin da adesso però, sentiamo il dovere di fare queste due os8ervazioni; 1° per dare modo ai municipi di abolire il dazio consumo senza dissestare le proprie finanze, basterebbe concedere ad essi la imposta fondiaria ..a.. la vera imposta reale - senza cedere in pari tempo una parte dei cespiti di;ricchezza mobile; 2° cl sembra enorme che si possa ottenere da n11aimposta globale sul reddit.o, duecento milioni, che dovrebbero compensare lo Stato delle perdite, che verrebbe a subire dalla cessione della fondiaria. L'arditissima e razionale riforma del Miquel non sarebbe stata possibile se egli avesse dovuto attendere dall'imposta prngressiva sul reddito la cifra sopra enunziata. I termini del problema tributario sono tali in Italia che una grande e benefica riforma non è possibile se non è accompagnata da una forte riduzione nelle spese. Minacce doganali germaniche. Fa il giro dei. giornali italiani la notizia pubblicata dal .Berliner Tageblatt e dallo Stuttgarter Beobachter sulle proposte di aggravamento del protezionismo agrario germanico, che il giornale berlinese attribuisce agli agrari; ciò che viene ripetuto pappagallescamente da molti nostri diari politici. Secondo il Berliner 'l'ageblatt, che considera niostrnose le proposte degli agrari, il dazio sui cereali verrebbe portato a L. 6,50 e sarebbero elevati i diritti d'introduzione sulle Yoci : bestiame, pollame, came salata e latticini. Queste sarebbero le voci che interesserebbero molto le esportazioni italiane. Ciò che noi dobbiamo notare è questo: se queste fosst1ro proposte dei soli agrari non avrebbero grande importanza, benchè essi siano assai potenti in Germania. Ma il guaio si è. che quelle proposte sono per lo appunto quelle studiate dall'nflìcio doganale dell'Impero germanico, e sono contenute in quell'Entwioj einen neuer Anorclnwig clesDentschen Zolltarifs o progetto, che il nostro ambasciatoro generale Lanza non potè ottenere dal governo tedesco, ma che noi, pel primi, ci procurammo e facemmo conoscere dando un grido di allarme agli itafiani: grido raccolto dalla stampa nostrana, dopo che su di esso richiamò l'attenzione l'on. Luigi Luzzatti. La nostra modesta Rivistci ba preceduto di ben ciuquo mesi gli autorevoli giornali di Berlino e di Stuttgart nel dare le notizie che ora tra noi suscitano• così vivo interesse. La gravità di quella nostra denunzia allora stava precisamente in questo: l'Entwn1f non era l'espressione dei desideri di un partito, come ancora erodono alcuni giornali italilmi; ma rappresentava il pensiero ufficiale clel governo germanico, per quanto esso si sforzasse cli tenerlo nascosto; tanto da negarne una copia all'ambasciatoro generale Lanza., che in via diplomatica ingenuamente la chiedeva. E noi che ricordavamo il fatto sorridevamo quando i nost,I'i liberisti si compiacevano della caduta <li 1'Iiquel come di un prossimo trionfo del liberismo. Il governo e gli agrari insisteranno sulle proposte Bibl"otecaGino Bianco succennate qmmdo verrà l'ora di rinnovare il trattato coll'Italia? l'orso. Se ciò si avverasse l'agricoltura nostra 11ericeverebbe nocumento; ma non sarebbe minore il danno che ne riceverebbero le industrie tode~c~1e.. L'iuter~sse recip1yco delle due nazioni, quindi, cons1gherebbe 11 mantenuuento dello stat1i qiio o leo-- geri ritocchi per rendere pit1 organiche le tariffe. Ed a ?iò ~i r)uscirà_ ~e i nostri governa~ti sapranno valersi dei_ cnten pollt1c1 e sapra_nno scegliere abili negoziatori. In questa scelta speriamo cbe vorrà tenersi conto del Mezzogiorno e degli interessi agricoli in generale. N B. All'ultimo momento ci arriva la notizia della pubblicazione ufficiale della nuo, 7 a tariffa tedesca. E dire che si voleva processare il Beobachter per la indiscrezione commessa facendo conoscere in luglio, ciò che noi avevamo annunziato in febbraio! La politica della tortura dei fanciulli. Ogni giorno che passa cancella, uno dei' caratteri che con t~n~a leggerezza sono stati notati come segni di superiorità della razza anglo-sassone; ogni giorno che passa insegna che l'Inghilterra conquistatrice e milita• rista è ugu~lo se non peggiore alla Spagna degenerata o alla Russia barbara: le due nazioni che gli mncinitari di oltre Manica negli ultimi tempi dt-1rnnziarono con tanto fervore al mondo civile. · La storia della conquista delle due repubbliche africane rimarrà come onta indelebile per la Gran Brettagna; ed è doloroso che alle sue vergogne abbiano voluto associarsi le libere colonie dell'Australia e del ç,inadà. Più volte noi ci siamo intrattenuti dei procedimenti scellerati adoperati dagli inglesi nell'Africa estrema ed abbiamo pure accennato fLi campi dei i·econcentrados che disonorarono la Spagna a Cuba, e che sono stati riprodotti nel Transwaal, per opera e virtù di quella razza che si pretende superiore, e che vorrebbe insegnare la ci viltà a tutti. Su di essi noi lasciamo la parola allo Stead - un inglese puro sangue - cl.te cosl scrive della 1Joliticadella tortiira dei fcinciulli nell'ultimo numero delle Review of reviews. « Si è deliberatameute creato, in nome dell'Inghilterra, un. inferno, per raggiungere, a .mezzo della tortma, ciò che si ò completamente Kallito di raggiungere per forza di armi. Lord Lansdowne ba giustificak1 la misura di trascinare nei campi clonue e fanciulli, con la opinione di Lord Kitchener che questo fosse !\mie-o mezzo per porre fine alla guerra. Altri, in posizione meno ufficiale, han·no dichiarato che l'unico modo d: far deporre le armi ai Boeri, era di far la guerra alle loro mogli e i loro figli. « La peggiore, forse, di tutte le bugie dette ad ingannan· il popolo, ò che i campi siano espedienti umanitari, creati allo scopo di provvedere ai bisogni (folle donne e dei fanciulli. Questi accampamenti-prigioni, nei quali il sig. Brodrich solennemente dichiarava che le donne cercavano 1·ifugio, e restavano libere di uscirne a piacere, sono, come è stato rivelato al mondo, luoghi di tortura, degui della Inquisizione spagnuola, nei quali il freddo e la fame servono di strumento per far deporre le armi ai padri, ai mariti etl ai fratelli dolio vittime. Certo alcuni ufficiali, come Miss Obhouse attesta, sono umani abbastanza, e fanno quanto loro è possibile per alleviare i dolori che il sistema che essi eseguono fu creato a produrre, ma è possibile che anche dogli ufficiali della Inquisizione piangessero, nell'applicare la ruota. « Basta il fatto che si è ricorso ad affamare donne e fanciulli per esercitare una presRione sugli uomini. La guerra deve finire ad ogni costo. Non si riesce a prendere gli uomini, ma è possibile martoriare le donne, e far morire di fame i fanciulli, e ciò si sta facendo. « Se avessimo fatt.a la guerra come uomini civili, e non come barbari, non vi sarebbe stato bisogno di questi campi. Le donne e i fanciulli vivevano nei loro poderi, non molestati dagli indigeni, e non chiedendo a noi che cli esser lasciati in pace. Divenendo disperati per il completo insuccesso nel tentare di battere, o di far prigionieri gli uomini boeri, abbiamo presa questa orribile vendetta sulle loro donne. Le così dette operazioni volanti, che Lord Kitchener ha aununziato, settimana per settimana, per vari mesi, consistoJlo nello scagliare sul

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