Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VII - n. 14 - 30 luglio 1901

274 RIVISTA POPOLARE DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI le tenebre. Vi fu sempre abbondanza d'interesse per l'istruzione ed una grande preponderanza, soverchia, di teoria. Ma un sistema vizioso guastò tutLo. Vi é stata poca consistenza nelle leggi o nella teoria. Leggi e codici e circolari ministeriali si urtavano e si contraddicevano miseramente. Vi sono stati trentatré ministri dell'istruzione, dal 1860 in poi, e ciascuno di essi non ebbe che il compilo di demolire l'opera del suo predecessore. li danaro è stato deficiente; Stato e Comuni, prodighi in tutto, hanno economizzato nel più fruttifero degli investimenti. Il Parlamento che ha bullato via i suoi milioni nell'armata e nelle opere pubbliche improduttive, d1stribuisce con mano a.vara le sue porzioni alle scuole; ha strozzato molte scuole tagliando gli assegni; ha abolito le scuole di reggimento che una volta insegnavano a leggere ed a scrivere ai coscritti. I Comuni hanno costruito palazzi municipali, hanno dato sussidio ai teatri, hanno innalzato statue, hanno speso per illuminazioni e scherzi pirotecnici; ma non hanno sentito vergogna di alloggiare le scuole nelle stalle e di fare attendere agli insegnanti per dei mesi il loro .miserabile stipendio. La causa principale cli tutto ciò sta nell'apatia o nell'avversione delle medie classi dirigenti. Il ministro della pubblica istruzione è senza autorità; non ha mezzi per controllare; ha un bilancio deficientissimo. Nessuno è punito per inadempimento ad obblighi scolastici. I comuni spesso odiano• e combattono le .scuole. Il governo, da vero governo borghese, é stato più generoso per l'istruzione secondaria e media che per quella popolare. t,-. Ecl ora vorrei conchiudere con ciò che essi dicono sulla Greater ltaly - sulla più grande l/alia - che essi intravvedono nell'America latina; ma questo è ar~omento che merita una speciale trattazione. Ciò che ho riferito mi pare che basti per giustificare il mio parere: ltaly io Day è libro da tradursi. Lo Zotico. . " RIVISTADELLE RlVISTE Il partito socialista. ~ Ben a ragion, l'ou. Turati, con uu buon scritto, vivace e appassionato, avverto che il momento politico attuale può a.vere una grande importanza per il partito socia.lista. ll pericolo st-a che gli uomini intelligenti e dotti che stanno a capo <loi socialisti italiani, invece cli guidiue, si lascino g1ti,bre dalle masse dalle quali è costituito il loro partito; cioò, cl1e pur vodenclo (]ua.le sia la migliore via da soguiro, l'abbanclouino solo porchò le moltit.nclini 11011 sono in g1·ado di comprendere la via tla. segnfre. Siccome le finali aspirazioni non hanno che una rcmotil"- sima possibilità cli esser ragginute, e lo stesso progralllma niinfoio esigo già uu periodo di lunga propara.zioue per esser coucretato e formulato in regolari disposizioni di leggi, ò eviùen te che per ora, e per molto tempo ancora, gli stessi socialisti devono contentarsi di ciò che è possibile; e trattenoro quelli eccessi passionali che mirerebbero a(l eccodcre: ossia se il partito socialista vuole trovare una aziono efficace, sia pure preparatoria, deve es1>licarsi ne/L'ambito delle concli:ioni reali del vriese. E pare a noi che l'ou. Tnrnti non sia lontano da questo concetto. Ma vogliamo fare qualdie ossorvaziouo di carattero generale. È inutile cercare ora se la esistenza del socialismo o il suo rapido propagarsi sia un b..ine o un ma.le. Basta notaro che esiste, che è un fatto di cui in tutte lo manifestazioni della vita pubblica bisogna. tenr-r conto. Siamo anche persuasi che il notevole sviluppo ottenuto dal socialismo sia prodotto clalla manifesta impotenza delle classi dirigenti, e della loro mala volouti\ verso qua.lnnqne riforma, ma in pari tempo, por esperieuza fatta, non possiarno a,ero nessuna fiducia che i diversi partiti, Destra, Contro, Siuistni, si 111ott11,nosulla via delle riformo in 111odoche il maggior contingente, orn chtto al socialismo, quello dei malcontenti, si stncchi da es. o. E siccome d'altra parte crediamo che al tra.n'luillo svolgimento intellottunle ed econornico della nazione, occorra nn'aziouo rinnovata in tutto le parti <Il-Ila 11rncchina dello Stato, ne ricaviamo che è salutare p,;r il paese lri esistenza cli m1 partito il quale tenda intanto ad ottenere, 11011solo promosse, ma fatti, e pront,i o continui, per migliorare tutti i rami delle am111i11istrazioni, per svelare senza pietà e senza riguardo gli onori e lo colpo che vi si commettono, per segnalare gli abusi, i u(i ne per rendere onesti - sia purn solta11 to por la paunì dello ril-olazio11i - tutti i funzionari, cfa i ministri agli uscieri, dai deputati ai consiglieri cornuuali. Questo lavoro ò tanto largo etl e1<tesl), che possia 1110 lasciare a; nostri nepoti discutere quoi principii clic formerebbero ancora lo aspirazioni lontano e remoto doi socialisti, collettivisti o no. Ciò premesso, e sgombrato il tol'l'eno da ogni questione sul lontano av,cnire, rimane importantissiu10 il quesito, messo innanzi cfall'on. Turati, sull'attitudi110 che nel motUento presente deve prenclero il socialismo. Sarà certo utile che il socialismo miri ad epurarsi di tutti gli olenient,i, anarcoidi o no, cli cui ò oggi ingrossato, coJUe ha eletto l'on. Turati; ma ci sia conccs,u porre a.ll'ou. Tnrati alcune questioni. Entrato così energicamente in questa via di critic:;t clel suo stesso partito, così che alcuni potranno vo<leru in qualche frase una specie di rrn!ocriticn, perchò 11011 fa,re un pai;so piì1 i11uauzi o non diohiararo a.clcliritt,nm che il partito socialista, il quale vuole rnggiungero il suo fino per e,·olnzione e uon per ri,·olnzione, d,·ve mettersi francamente nella via reale della vita cli ogni giorno, e Yiuce11do così le di ffideuze, essere effica.::e collaboratore del t·i11110,-amet1topolitico amrninistrati,·o della nazione'/ A noi pare che un partito, quando abbia inteuclinw111i 11oliticamo11te onesti, non solo deve procurare al paese il maggior bene, ma impedire il male, grande o piccolo che sia, dal qun lo . in, minacciatn, ht nazione. Non diremo qui i;e i s0cia.listi debbono o no pr!'11tl1·r parte al governo, ma diciamo che il partito sooiali:<La si può co11sideral'O di\'iso in due fasi, rispetto a.I tempo: sarà socialista noi loDta.no avvenire, rna oggi ò e tleYo essere sornplice111ento rifonnista. E come tale ha il dovere uo11 d'impedire, nm di aiutare tutte quelle cireo· stam,,e, 3ncho piccolo, cho 11ossono conùurrn alle riforme, ed è noeoss.irio che l'atteggiamento del Partito sia diverso non soltanto por le(] uestioni sue interne, urn an - che per la sua aziono di fronte al paese. Quello stesso opportunismo che i socialisti segu,1110 con tanta t1iscipli1rn vcrso,la, questiono religiosa, pen·ltù 11011si può e non si deve ~eguiro por altri punti clic si discutono inutilmente o chu anest,ino i 1.Je11of!zid1c 1111 partito JIUOYO <love rccaro al paese! i'ion ò possibile 111irareal bb11eim111ecliato e collaborare anche cogli av,·or,mri per ottenorlo, Jascianùo all'avvunire di deciilore (]nrtle san\ il bene piìt loutnuo? (Economista di Firenze - 21 luglio). M. Cervino: Il problema degli ordini reli~iosi in lspagna (I). R nu prol.Jlerna interes·a.11to o difficile poi g-ovornanLi, e che tntti preoccnpa. Sono opportuni alcuni dati i;to• rici per comprenderne la, importanza. Alla fine del ~ocolo x,T1u, secondo il Cont,e di Torino, nel 17!•7, c'erano in Ispa.gna 205 l ca e cli religiosi e 1075 di religiose co11 nn totale cli 92,727 inclivitlui. La guerra d'iDdipendenza contro i francesi, quindi, trovò gli ordini religiosi iu piena prosperità. Giuseppe Buona.parte e le Cort.es tli Cadice cominciano le persecuzioni e pongono molte limitazioni. l•'ercliuando VI[ e la, rest:wrazio11e danno tregua; ma la persecuzione rico1uincia nel 1820. La reggenzn stabilila diti Duca di Augouleme nel 1824 abolisce le misure re- (I) Crediamo molto opportuno in questo momento di lotte religiose in I~pagna cli riprodurre questo uticolo. Servi1à a disingannare coloro che credono nella improvvisa comparsa dell'anticlcricaliscno. (N. d. R.).

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