246 RIVISTA POPOLARE Dl POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI condo lei classe, allei, qw:1,le egl·i appartiene ; a cie1scnna classe secondo i 1nezzi o capitali, eh 'essa possiecle. Formola siffatta non provvede allei giustù::iri, né all ''lltile collettivo >. E GiuseJJpe Mazzini flagell:t la borghesia, che Pietro Ellero chia111a neo-git,d,iicc1: dallo scritto sugli studi economici e politici dul Sismondi nel 1838, al discorso di Londra nel 1855 - quando reputava giusto che la rh·oluzione futura facesse per il proletariato quello elio ·10 p11ssate fecero per la borghesia, ed egli dichiarava clte n01i avremmo diritto nl nome di partito nazionctle se in- ·vocassimo l'e1w1·gi,1dell'intera Nazione, a ùattaglfo mortale, per l'un-ico intento di riordincire la borghesia rinnegcitci del 1830 e l'c1,sseniblea borghese del 1849: dalla ldtera a Daniele Sttlrn del 1865 aJlo studio sul Comune e l'Assemblea cli Parigi nel 1871 - quando, nel 1865, segnalava la classe operaia come la forza dcll'avvt>uire, salvo a diventare una nuova borghesia, intristendo uella rabbia clei materiali interessi - e quando, nel 1871, dimostrava che la borghesia ha llimenticato il dover suo, lct più bella, la pih grande, fo pitì scrntc1 missione che potesse idearsi: stendere ,,ma 1nano fH1ter-na all<i classe uninediatamente inferiore, e sollevarla al proprio livello: lm, ne' traviamenti di una fals,1 filosofia e di una politica, che non pntea varcare al cU là dei cliritti dell'io, dimenticato che ogni conq1tista s' trc1 compiuta con l 'aiu.to delle moltitiidin·i chiamate, infiammate da promesse di miglioramenti e di libertà. Pur rispetta11do ed ammirando coloro - che si c~tfernicirono coll'a11tic,1 enwncipazione clei nostri Commi-i, e da cui escirono, in tempi più recenti, forti fatti cli lunga ostinata resistenza ai dmninatori stranieri, e tonne cli gio- ·vani 'Volontari per le battaglie clell'wiità na::ionnle, e npostoli i11contmninaU del vero e cli qu.estn stessa emcmcipcizione clcl popolo che noi preclich:ia~no - come nè piì1 nè meno del Ferri, che batte le mani ai bravi ùorghigiani medioeYali, i quali, preparati da un lavoro fecondo ecosciente, e dalle condizioni storiche, che cambiarono la orientazione economica del mondo, fecero poi la loro rivoluzione alla fine del secolo XVllT, segnando pagine d'oro nella storia del nwnclo civile colle epopee na;;ionnli e coi miracoli della scienza. .. * * li collega Ferri dice che « quando un . uomo lascia ecritti dei voi umi, non è difficile trovare qualche mezza pagina o qualche riga, che accenuino a quei grandi problemi teorici o pratici, che sempre hanno tormentato l'umanità D - e ciò significa che egli non ha letto Giuseppe Mazzini. Altl"imenti saprebbe che non sono pochi accenni alle quistioni economiche, non è qualche mezza JH1giua o qualche riga, cho si riferisca a' grandi problemi teorici e pratici del mondo mocleruo; - ma è tutto il contenuto ideale, ed nna pre<licazione lli -!O auui, clte in i\fiLzzini si ribell,ino al concatto arretrato clell'individmtlismo economico e del capitalis)J.lo borghese nel secolo XIX. Il Ferri non ricorda od ignora che anche le ultime parole, dette (la Giuseppe Mazzini ntl tI'flmouto della sua vita, furono queste: cc La piaga delln società eco110mica attunle sta nel fatto che il capitale è il despota del lavoro. I lelle tre classi che oggi forlllano economicamente la società - capitalisti, cioè detentori dei mezzi o strumenti del la,·oro; intraprenclitori, capi-hworo, commercianti che rappresentano o clo,rebbero rappresentare l'intelletto, e operai che rappresentano il lavoro manuale - lei classe elci capitalisti sola è padrona Biblioteca Gino Bianco del em11po, p<1dronc1di proin1iovcre, indugiare, cioeelera,re, rl-irigere ,verso certi fi11i il lavoro ». Onde per il Rensi, tra il concetto del socialismo scientifico che lo stri,mento di produzione debba essere in possesso del nucleo cli lavo1·atori che lo 1nette in opera, ecl il concetto mazziuiano che la fo1'1na della società futura. clebbc1essere rlatn rlall'(ls~ociadone di lavoratori, è ben poca o nessuna la cl{O'ere111Ja - e il Merlino, ricco <l'ingegno e di coltura, tiene per formo che l'ideale sociale cli lvla::zi11i - soppres.,·ionc del salcirinto, orgcmizzazionc del lavoro mediante a.ssocia~ione cli oper<ii fornite. del nccesscirio cap·italc - è sostanzialmente socialistico: ed egli lo preferisce al collcttivisin'1, come è stc1,to co1ntin&1ne11tc inteso dai socialisti marxisti. · L'arnico Colajanni è piì1 netto e reciso: ricorda 1111 giudizio del 'freves - secondo cui la rep1ibb{ica mazziniana è a,nti-borghese, e cioè repubblica socfole - ed il Colajanui stesso, autoro,olissimo, nella sua conferenza mrt,gistrale sn Mazzin i e il Socialismo, conclude - come io oltre uu decennio fa sostenni appunto in una polemica con I ui - che tutto l'ideale politico, sociale, morale, intel/ettnnle di Mazzini e· ancom di là da. venire. "' * * 11 -~'erri, o io m'inganno, non ha visto la, suprema importanz:t dell'a:ssociazio110 nel coucetto scientifico di Mazzini: quando emineu ti rappresentanti del socialismo internazionale, como il Rernst,ein, ravvisando la difficoltà cli esprimere e congloùare iu una formola concisa e precisa il .socialismo contemporiLneo - per definire se sia uno st<tto<licose o un movimento, una teor·ica o uuajinnlita - non si peritano di identificarlo col principio dell'asRociazione, come espressione simultanea ddla sua natura economica e gimiclica. li collega Ferri frniuteucle oggi il grande Italiano, come nel 1804 fraintese Herbert Speucer; - ma, egli - che, nella obbietti vitù, della sua coltura geniale, protesta di riconoscerne le grnndi benemerenze stori- ~-l1ce politiche, o ravvisa in lui, 11011solo il grande filo-- sofo animatore del principio di nazionalità, che costituì l'ideale politico della borghesia ue' paesi d'Europa, ma un precursore storico, come Kossuth e· Bismal'tlk, del ~ocialismo contemporaneo - sa ùeno che Mazzini si può studiarlo e compreuderlo, 11011crescergli o detrargli fama: tanto è alto collocato nella stima del Paese nostrn e do! mondo ! Come disse di Alfieri il De Santis rimbeccando ,fauin e rammentando la nobile risposta di Sa-int-Victor. * • * Ma nou è ilLprop11gauda anti-mazziniana del !<'erri, che mi b:L mosso oggi a scrivere; - bensì una contradizione sua grave e palm11rt', che a me par nociva: nociva alla verità - 110\'iva alla evoluzione politica e civile della causa democratica ed itlla compagine de' partiti popolari, - oggidì più che mai necessaria Intendiamoci bene. Il Ferri dice che l'ideale tle' socialisti è anti-monarchico: perchè la proprietà collettiYa cle' mezzi di prodnzioue e cli la,·oro è inconciliabile, come dichiarò il :22giugno alla Camera, con la forma monarchica cli reggimeuto, - eù intanto s'impenna dinauzi alla pregiudiziale de· repubblicani: cl1e va cl'incauto non è monarchica. Pcrchò? Si vede che non tutti i socialisti d'Italia hauno della pregiudiziale nostra un concetto politico e scientifico preciso.
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