Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VII - n. 13 - 15 luglio 1901

RIVISTA POPOLARE DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOC!ALJ 245 Questo è lo spirito pratico 11ello Statista illuminato. Io ricordo che nel 18DO, dispntando coll'amico Colajanni, dissi che il mondo continuerà a camminare e sorpasser,ì il Mazzini: per intanto non lo ha sorpassato! Credo oggi, come allora, che cristallizzarsi nel suo programma significa negare l'evohrnione; - ma credo bensì che stare oggi nel si10 programma vuol dire essere davvero, nel senso scientifico della parola, evoluzionista: senza mica bisogno di chiamarsi marxista, mazziniano, bernsteinin,no o altro che sia. L'evoluzione non ama i salti, ed è conformo al concetto evolutivo questo: che on tire - come diceva il Littr6, .il pii'! gran ))osi ti vista frnucoso, dopo Augusto Comte - de la situation présente tout le pcirti q1i'elle , (>- ~ ' ""'- _<,_r ~-=-;;~=-- / , ,<;;~J'.. I • • , - ,-;.,J•~~.-~ La Guerra (I): Quando tutlo questo (La Cina) sarà stato mangiato, i cani si mangeranno tra loro o si scaglieranno contro di me e mi distruggeranno. compor te, po ur améliorer cl 'un clegré la condition des travaillew·s. Abbiamo rudimenti di una organizzazione veramente socialista. Totit y est 1n·atiq1ie, expérinie1ital; on voit, on to1whe, on ju,ge. Percbè abbandonarci a co · strnzioni ideali - che sono, in fondo, di ostacolo alle cause migliori 'I È _vero: que' rudimenti non hanno la virtù di trasfor~are immediatamente lo stato sociale; mais, écartant /a chimère, l'état sociale n'est trnsfonnable q1iepas <Ì pas et c1eproche en proclte. Questa è legge evolut~va - ed il Littré intendeva così il socialismo economico e filosofico. " * * Non percbè, dunque, il mazzinianesimo non è il marxismo, noi possiamo dolerci col Ferri; - ma ci dolghiamo perchò egli ha voluto - senz'alcuna documentazione scientifica o storica - gabellare la dottrina del grande Italiano come sostcrnzia./me11teborghese ecl indivicvu.a!ista. 11) La guerra è rappresentata da un uomo perchè Krieg Biblto{ebl1 te~tnomsi~·nco N. d R Il che poteva essere un titolo d'onore, nel tramonto del secolo xvrn, prima della Rivoluzione, quando il Sieyès m,cì nel famoso : - Q1i'cst-ceque le tiers état ? - Rien. - Que doit-il étre? - Tout. - E ciò siguificava allora, secondo la giusta osservazione di H. Ca1:not, ripetere col Rousseau, seuza risalire all'éra etrusca o romana o comunale: - C'est le penple q1ii compose le ge.nre lmmain. Ma oggi, all'alba del secolo xx, il dire cli Giuseppe Mazzini - vissuto t.ra il 1805 e il l8ì2 - che l'orientazione del suo pensiero è stata borghese, ecl egli non poteva comprendere la missione storica e sociale del proletariato, e che non scorse nemmeno il contenuto e la ragione cli un'affermazione politica del proletariato - dopo tutto Una piramide Europea edificata sul lavoro• (Nebelspatter di Zurigo) quanto il movimento polit1co, economico, religioso, filo• sofico, sociale del secolo xix - significa disconoscere nell'tdtiino lle' gmndi italiani antichi e il pri11io de' 1m.ovi - come il Carducci definisce i\Iazzini - la visione illuminata e la coscienza civile, politica e sociale, che ebbe de' nuovi tempi: significa - come l\fazzini stesso pn1sagì nel '42, scrivendo al Lamennais - frainteuderlo, grossolanamente: fraintenderlo e ingiuriarlo! 11Ferri dimentica che Mazzini, fin dal 1849, condannò il sistema di Dentham - perchè nel Bentham non ravvisò un 'idea s1iperiore cill 'individno, 1ina legge coll~ttiva clel 11ioncloo mi progresso conurne vei·so un tipo di eccellenza ideale - e combatt.è il Sansimonismo, perchè la dottrina cli Saint-Simon trascurava l'inclivicl-nalità comune come uno degli clementi iudispensabili allo Stato: ma per Maz7,iui la formola « .IÌ chacnn selon sa capacité; é. chaqne ccipacité s1iivant ses amvres » era., incontrastabil111ente, superiore a ogni altra, fino allora conosciut:1. ,, La società, come oggi esiste, è regolata. nelle sue condizioni generali dalla formola: A ciascwno se•

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