Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VII - n. 13 - 15 luglio 1901

254 RIVISTA POPOLARE DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI devano già bello ed approvato il progetto della doppia tariffa. Puossi oramai duhitare della conclusione dei trat • lati di commercio 1 Potrà la Germania non esser conciliante riei negoziati 1 La risposta a coloro, i quali sono destinati a negoziare il nostro trattalo con la Germania. G. PAILl'l'OIU:. Una riunionedi propaganda A PARIGI ( ~f'tlet•e ll*•riginf') Luglio 1901. Le elezioni che si avv1c111ano,fanno spuntare <la ogni parte comizi, riunioni, dibattiti, - bastonate e lividure.. Ieri sera, alla porta d'ingresso, di una di queste riunioni, presentai il mio biglietto d'invito. «: La Signoria Vostra è pregata di intervenire alla adunanza che il Comitato Justice-Egalité ha organizzato la sera del 12, alle ore. 8 112, nella sede della Rue Serpente, numero 7. >> Il Comitato Jus tice-Egali tè. Un migliaio di individui empiva la sala, illuminata da cento lampade, - e il mormorio alto e sonante si frangeva come un'onda di mare commosso. All'interno bandiere tricolori sventolavano, raccolt~ in eleganti trofei: nel bel mezzo di ogni bandiera, - sul bianco, vedo un <lisegno che, da lontano, la mia miopia, la mia crassa ignoranza in fatto di aral<lica m'impedisce di distinguere. Mi avvicino e vedo che si tratta di un cuore di Gesù, trafitto rla una freccia e piangente lagrimoni di sangue. Capisco. È la handicra che il comitato .JusticcEgalité vuol regalare alla Francia domani, quando con l'aiuto del reverendo padre Du Lac, del generale Boisdeffrc e compagnia, avrà confezionato una Francia a suo modo, - per esclusiYo suo uso e consumo. Chiudo la bocca, - spalanco gli occhi e 11tiacco-· modò in un angolo della sala. ·Dietro il grande banco che si eleva, come su un palcoscenico di teatro, in fondo alla sala,.- riconosco, sotto l'ombra protettrice di altri trofei · al cuore di Gesù, - Francesco Coppée, il grande malato di reni, Teodoro Botrel, il bardo bretone del cattolicismo e della monarchia francese, il nobile conte La Rocque, incartapecorito e generale en, retraile della Repubblica, - e i due ammiragli Matthieu e Turr1uet, - pensionati entrambi e viventi del budget della Re• pubblica, come i vermi da seta sulle foglie: placiLla• mente. Ero andato a quell'adunanza per scrupolo professionale, - e avrei giurato che mi sarei annoiato. Invece, con mia grande soddisfazione, cominciai a capire ·che mi sarei divertito: mi trovavo, un poco, nelle condizioni di; quel pescatore della novella araba, che volendosi annegare si gettò in pieno Oceano e Biblioteca Gino Bianco cade in meravigliose contrade sottomarine, in mezzo a ninfe e a naiadi, e si diverte un mondo. . La sedota è aperta. Il generale La Rocque si alza e chiede. che anche l'assemblea si alzi in piedi, e si faccia il segno della croce, - « segno dal quale si riconosce il vero francese. » Tutti scattano in piedi, - ed anche io faccio il mio bravo segno di croce, se non altro per dimostrare che il generale La Rocque si sbagliava; - tutto intorno si innalza un mormorio come di api svolazzanti: Au nom du Père, du Fils et du Saint Esprit! Amen! · ' Dopo questa patriottica manifestazione, il generale pronuncia, in francese, I~ prime frasi del Pater; l'assemblea, iu solenne cantilene, segue, cantando le pre• ghiere. Ed il generale, allà fine : - Saint Denis ! ~ Pregate per noi ! risponde l'assemblea in coro. - Sainte Geneviève ! continua il generale, dall'alto del palcoscenico. -- Pregate per noi l - Vènérable Jeanne D'Arc I -. Pregate per noi ! - Sacré-Creur de Jésus ! - Pregate per noi ! - Ed ora, dice il generale, - potete l'!edervi. Un vecchio signore prende la parola dopo questo solenne prologo del generale La Rocque. - Signori, egli dice con voce tremante, leggerò a voi dei versi mirabili, composti da un giovanetto che serve attualmente la patria sotto le bandiere.... Un uragano di appla11si interruppe il buon uomo. Il poema del giovane soldato é un appello alle armi per cacciare dalla Francia i nemici cli Gesù Cristo. Dopo, - la parola è data a M. Louis Rollin, segretario del Comitato, per spiegare la necessità dell'azione cattolica contro i nemici della fede, - specie i protestanti. « I cattolici, egli dice, sono perseguitati perchè si vnol sostituire allo spirito della Chiesa quello delle Riforme, della filosofia e della ragione'. Noi - figli legittimi della vera Francia, clohbiamo amare e propagare la religione cattolica perché ess·a é la dottrina la più francese che sia mai esistita. Difendere la nostra religione è rlifendere la Francia. » E il discorso finisce dopo alcune citazioni corroboranti del Papa, di Pani Bourget e di Francesco Coppée. • • io Finalmente, ·- ecco il clou della serata: Ernesto Renaulcl, autore cli un libro sul Pericolo protestante, prende la parola e, in mezzo a una sonora fanfara di frasi squillanti, dà l'assalto « alla setta ugonotta. » Poiché, - secondo l'egregio oratore, c'è in Francia, un pericolo protestante, come c'è un pericolo ebreo e un pericolo massonico. I protestanti hanno tutte le migliori cariche della Francia, i ministeri sono delle vere « uguenottières » - e il regime attuale è• ~n regime protestante.

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