Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VII - n. 12 - 30 giugno 1901

224 RIVISTA POPOLARE DI POLITICA LETTERE E ::,C!ENZE SOCIALl Il bellissimo monumento, di cui diamo In, fototipia è dovuto allo scalpello del nostro carissimo amico l'illustre scultore romano Ettord Ferrari che - coine pel monumento a Giordano 13rnno o altri lavori })01 nostro Partito - offrì gratuitamente l'operi~ artistica sua. La figura in piedi di Cattaneo, che lo rappresenta quando nel 1848 em membro del governo provvisorio delle Cinque giornate, posa su di un piedistallo di marmo di Carrara che ha ai lati quattro bassorilievi: anteriormente è consacrato il famoso no di Carlo Cattaneo, a nome dei combattenti dolio Cinque Giornate; posteriormente c'è la figura della Repubblica; agli altri due lati i medaglioni clel Pensiero o dol)a Sapienza. Il piedistallo termina con alcuni gradini di granito cli Baveno. L'iscrizione è semplicissima: Milcmo <i Carlo Cattaneo. Carlo Cattaneo nacque a Milano il 15 giugno 1801 da Melchiorre Cattaneo, orefice, e da, Maria Autouietta Sangiorgi. Studiò Grammatica nel Seminario di Lecco, Rettorica in quello di Monza, e a 19 anni fu nominato professore di Gi-ammatica latina nel Ginnasio comunale di Santa Marta. Studiò Gindspmdenza sotto Gian Domenico Roruagnosi che si vide morire tra le braccia, e che difese poi strenuamente contro gl'invidiosi elio avrebbero voluto gettarlo giù dal piedistallo in cui la Scienza Positiva l'aveva posto. Per la sua invincibile ripugnanza alle coi1giure e alle insurrezioni a scadenza fissa, egli, prima del '48, si tenne appartato da tutti i movimenti del Partito d'azione, concentrandosi tutto, sin dal 183i, nel lavoro, non meno utile, della rivista Il Politecnico, nella quale ver~ò tutti i tesori del suo grandissimo ingegno. i\fa appena scoppiato il mo,·imento delle Cinque giornate, i suoi discepoli, ohe per la sapienza e la. bontà lo adora.vano, lo trassero quasi a viva forza nel vortice del movimento, e quindi a capo del medesimo, ch'egli riuscì a coronare con una vittoria popolare ohe uon ha precedenti nella storia. Dopo la sconfitta regia ch'egli analizzò - senza reticenza alcuna verso i moderati di Milano, gli agenti di re C,irlo Alberto e re Carlo Alberto stesso - seri vendo un opuscolo, L'ins1irro:ione di .M~lnno del 1848, olte è il suo piìt grande monumento, egli, insieme alla moglie dilettissima - un'inglese, Miss Anna Pyue '\\'oodcock - si ritirò nell'esilio a Castagnola, prcs110 Lugano, ove visse, quasi sempre, fino alla morte. Avendo perduto quel poco ohe aveva del suo, e anche il molto del patrimonio della moglie, cloYette accettare per vi Yere, il posto cli professore di Pilosofia nel Liceo di Lugano, da dove non si mosse che pe1 andare nel 1860 a Napoli, presso Garibaldi, rifiuta.udo, però, qualsiasi incarico ufficiale. La guerra vilissima ohe negli ultimi auni gli fecero i consorti di Milano e di 'forino, coalizzati, fu assolutamente velenosa e feroce. Gli rifiutarono la oittadinauza italiana perchè il Canton Ticino lo M'eva nominato cittadino onorario; nominato segretario dell'Istituto Lombardo, giunsero persino a negargli la modestissima pensione che aveva goduto sino al 1848 sotto il governo austriaco come professore di Umaniti\. nel Liceo; e nominato dall'illustre senatore Jacini a membro di due importanti commissioni, tanto fecero che riuscirono ad escluderlo dalla medeeime. 186i cou splendida votazione da Firenze, allora capitale provvisoria d'Italia. Carlo Cattaneo morl a Castagnola nella notte dal 5 al 6 febbraio ISGD,assistito da Agostino Hert.ani, o con In: si estinse un uomo, cotne disse Aurelio Safft - a: che fu « di quei tipi pit'1elevati della nostm razza, nei quali l'i- « deale e il reale s'aocord:mo in uua forte unità, ohe li a: fa presti del pari alla coltura delle arti paciOche e a: ai cimenti della vita civile, sacerdoti del pensiero e a: cittadini ad un tempo ». Gli scritti di Carlo Cattaneo, li\ cui produzione intellettuale fa disseminata nel Politecnico, nell' .Arch-ivio 'l'rie1rnalc , negli Annali 1mivetsnli di Statist·ica, uel Crepuscolo ecc., nou tutti sono stati pubblicati, ma è cla sperare eh.e coloro ohe ne fecero conoscere la figura nel marmo, penseranno anche a fa,rne conoscere completo il pensiero, ohe, come ha eletto Arcangelo Ghisleri, nella sua lucidissima conferenza tenuta domenica al 'featro Fossati, a: è diamante solidissimo dalle mille a: faccio, ohe, da qualsiasi lato, dardeggia la medesima a: luce »( 1). Il fanatismo guerrafondaio in' Inghilterra. Si parla in questa stessa rubrica delb degenerazione politica e morale oho l'imperialismo nefasto prepara agli anglo-sassoni e si ricorda che la tradizionale liberti\ di parola corre già gravi pericoli in Londra. i\Ia a quale grado sia arrivato il fanatismo dei .ii'llgos inglesi, che corrispondono ai nostri guerrafondai, si può meglio oomprenclore tla questo aneddoto inventato e narrato da. Lord Spenc-er. Si sa che oramai in Inghilterra ohiunque parla di giuatizia, di pace e cli simili quisquilie viene segnalato alla folla ubbriaca come un nemico della patria, come un Pro-Boero. E con quale logica avvenga. la designazione, lo dice l'aneddoto, oh'ò il seguente e ohe prova ad un tempo sin dove sia arrivata anche la stupida ammirazione per Chamberlaiu, il ccmclidato di Caino. Secondo l'aneddoto narra.to da Lord Spenoer e riprodotto da Stead, a.dunque, una maestra in una scuola tli Birmiughalll (la patria di Chambedain) tenne nu eloquente discoròo alle sue alunne sulle glorie della natura, sulle belt:\ tlelle montagne, tlei laghi, del mare; sulle glorie del solo, della luna, delle stelle. Dopo cli ohe essa domandò alla classe a ohi si tlo,·o,·ano tante glorie e tante bellezze. Per un momento le alunne tacquero; il silenzio fu rotto da una fanciulla ardita che rispose : « Noi clobbiamo fatto ciò a Giltseppo Ghamberlain ! » La niacstra iuonidita protestò e lo disse:« Ma voi non stipete clte noi dobbiamo ttitto ciò a Dio ? " E la fanciulla di rimando con Rtupore : Oh come? Io non sa1Jeva,signora maestra, che lei fosse wut ProBoera ! >.'. La Cristianità. messa iu croce iu Cina. (Decliccitt.. a t1itti i Nlonti-Gucwnieri d'Italia). Gli orrori, le scelleratezze senza numero eù incredi• bili, so non fossero stati narrati con singolarissima unanimità da tutti i corrispondenti di giornali europei ed americani, commessi dagli eserciti della civiltà, iu Cina banno trovato forse il piì1 eloquente ccl inesornbile storico nel Dillon della Contcmporary Review, che ha descritto ciò ohe lia, veduto. Uno storico cli seconda. mano, mi~effi.oaoissim0, è stato Eletto trionfalmente deputato a Milano, a Crema, a Sarnico, optò per la sua città natale, ma l'idea di ginmr fede al « bene inseparabile » gli ripugnò, e non mise piE:de alla Camera, nemmeno quando fo eletto nel (1) Ci è arrivato testè il terzo volume degli Scritti politici con prefazione di F. Pullé. Ce ne occuperemo nel prossimo numero N. d. R, o.bi. _ _ c...._,n __ ,a.__

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