RIVISTA POPOLA.l-lE DI POLITICA LETTE/il!.' E SCIENZI!.' SOC.ZALJ 205 no11 è èollsolidato, Non dobbiamo mettere in pericolo ìl .{atta, la realtà, pet una .frase. Ce Io perdoni l'amico carissimo Arcangelo Ghisleri, di cui ricordiàn10 una brillantissima conferenza sulle frasi fatte: la sua Codifit!artane della libertà non é che una .frase /atta. Un collaboratore dell'Italia del popolo che dev'essere un individualista anarcheggiante, é venuto polemicamente in difesa della frase fatta rimproverando a Turati e ai socialisti la loro costante preoccupazione in prò .di leggi sociali scritte. Ma egli pur dichiarando la propria sfiducia nelle leggi scritte in genere, ha una fiducia discreta nella Codificazione della libertà. Ebbene; rissestamento, non impedirono il periodo [di \\'alpolQ, la scellerata guerra contro l'America del Nord, quarant'anni di regno cli un re pazzo e disastroso qua)Q fu Giorgio III, l'ultra-lorismo ecc. ecc. Ben altro che leggi e codici occorsero in Inghilterra per renderQ secura la libertà : bisognò cacciare un Re in esilio e tagliare la testa ad un altro. La libertà sopratutto divenne cosa viva e reale perché mancò in Inghilterra l'esercito numeroso e permanente l E di questa in11tilità assoluta della Codificazione della libertà precisamente in Inghilterra si hanno le controprove: ivi la legge scritta non permette che il pubblico assista dalla Tribuna alle discussioni del Parlamento ; ivi la è tutto l'opposto che udi pensiamo. _ NicolaIl è la Pace. legge scritta proibi~ce ai giornalisti la pubblicazione delle discussioni parlamentari ; ivi la legge scritta commina pene degne degli Ottentotti contro la stampa ... Intanto non c'è paese nel mondo che, contro le leggi scritte, goda di maggiore libertà quanta se· se gode in Inghilterra. I vi se ne gode tanta che non si sente più il bisogno di proclamarsi repubblicani. La repubblica come contenuto politico Q garenzia delle pubbliche libertà, c'è in fatto e non occorre codificarla. Le 1e"'gl scritte sono assoÌutamente nocessarie, sono indispensabili nelle cose Mqnomiche e per regoltlre i ràpporti Lra i privàti; hanno uno scarsissimo val o re nelle questioni politiche e in tutto dò che si riferisce alle pubbliche libertà l Non é questa la prima, e non sarà questa l'ultima volta, in cui abbiamo richiamato l'attenzione dei nostri amici sull'arO'utissima critica che Eassalle fece delle Costituzioni scritte, dimostrandone la inutilità completa, doye manca lo spirito che deve vivificarle e le forze per ditenderle e per farle rispettare. E clell'altro a vremmo da osservare; ma non ci mancherà l'occasione per farlo. La Rivista. @@@.r=l@~~ E' uecito : Per la economia 11 aziona1e e pel dazio sul grano dell' on. Dott. NapoleoneColajannl,Depu t.atn al Parlamento Un volume di circa 300 pagine - Prezzo: L, 3. La libertà codificata ... Ma basta un rigo solo di qualunque Codice liberale per mandare in galera cento difensori delle libertà! Gli Statuti seri tti... Ma ce n' era uno in Italia; ed appena promulgato in Sicilia e nel Mezzogiqrno, non impedi il brigantaggio ufficiale dei generali Serpi, Pinelli, Medici e C.i ! C'era lo Statuto quando il feldm a re sci allo Bava .. Questa palma (della pace) è sfata piantata da rimpel'atore Nicola li (che è rappresentato d'Jl vampiro succhiante la provincia cinese (le/la Mansciuria). (Dirigere I cartoline• vaglia alla Rivista Popoiar.e - ROMA · Vedi sommario dell' opem sulla quarta p agi n a clelJa copertina). Beccaris riabilitava gli austriaci a Milano; c'era Io Statuto, e tutti i suoi articoli venivano violati quotidianamente dal generale Pelloux, dimostrando l'as_soluta inutilità della Codificazione della reazione. Ma l'Inf$hilterra, si soggiunge, ch'è maestra cli libertà ha la Afogna Charta... Già! Proprio l'Inghilterra e la J1ifagnaCharta dimostrano nel caso nostro la inutilità della Codificazione della libertà. La M.agna Charta non impedi ad Enrico VIII di essere un vero tiranno ; la llfagna Charta non impedì a Carlo I tutti gli attentati contro la libertà; la Magna Charta rinforzata dalla Petizione dei diritti non imperli a Carlo lI ed a Giacomo ll di ripetere le gesta cli Enrico VIII e di Carlo I: la Magna Charta e la Petizione dei diritti, rinforzate dall'Atto di BibliotecaGino Bianco ( Ulk di Berliuo). ~~~~r-é DEMOCRAZIA IMPERIALISTA? L a p i ù g ra n d e Italia Enrico De Marinis col suo discorso sulla politica estera ha ottenuto un successo colossale nella Camera e in gran parte del paese; successo che né per ge. losie meschine ed indegne, né per calcoli politici sbagliati si deve attenuare o negare in modo alcuno. Tra i fattori del successo certamente non è stato piccolo quello della sua nota eloquenza e della mE.- moria prodigiosa; ma _l'elemento principale stava
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