186 RIVISTA POPOLARE DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI parti dell'organismo -:- ipertrofia negli organi di difesa e di offesa; e atrofia in quelli di nutrizione e di sviluppo - che caratterizza l'~talia e che la mantiene in una spiccata condizione morbosa, di cui si -risentono i singoli elementi, che la compongono. Se si vuole aiutare l'agricoltura bisogna consacrare ad essa, oltre l'attività intellettuale di coloro che devono impartire l'istruzione teorica e pratica alle masse, e non ai pochi eletti, che prendono la )aura di dottori in agraria, le tre cose, che formano la quintessenza dei mezzi di guerra : denaro, denaro, -denaro. Ciò che si richiede all'uopo in quanto al credito è stato detto più volte qui stesso ; ciò che si è fatto in Francia, in Prussia e in Inghilterra viene esposto nel libro dell'on. Colajanni (Pel dazio sul grano, paragrafo XXXIV); e ciò che Io Stato può fare per aiutare direttamente gli agricoltori lo apprendiamo, ad esempio, da questo telegramma da Vienna (17 maggio) che leggiamo nella Tribuna di Roma: << La Commissione della Camera dei deputati incari- << cata di studiare la quistione dei vini decise, d'ac- << cardo col governo, che si facciano ANTICIPAZIO-NI ai « viticoltori, SPECIALMENTINECASO DI CATTIVROACCOLTO « DEIVIGNETICOLPITIDALLAFILOSSERA ». Tutto il rovescio di ciò che si fa in Italia! A parte ciò che si riferisce alla deficienza del cref dito ordinario - agrario e fondiario - cui non si riparerà nè colle leggi Luzzatti _nel Mezzogiorno, nè colle buone intenzioni di Alfredo Baccelli nell'Agro Romano, tra noi avviene questo. La mosc.a olearia distrugge il raccolto dell'olivo ; la peronospora di-: strugge quello dell'uva; la grandine devasta un campo a cereali? Non fa nulla: il fisco inesorabile vuole pagate le imposte, quando la natura avversa distrusse il reddito imponibile! E procede a sequestri, e l'imposta principale raddoppia, triplica colle spese! Tergiversa e imperversa anche quando una legge apposita del Parlamento, che arriva sempre con grande ritardo, esonera in tutto o in parte il contribuente dal pagamento dell'imposta. Ciò sotto l'aspetto tributario - il più interessante oggi in Italia. Ma l'agricoltura può aiutarsi direttamente favorendone lo sviluppo e aumèntandone la produzione in cento altri modi. Su ciò che può; che deve farsi, quando si vuole fare sul serio, come esempi tipici riassumeremo quanto si è fatto di recente in Australia. e in Ungheria, togliendo le notizie dall'accennato libro dell'on. Colajanni (paragrafi XXX e XXXIV). In Australia la cultura della vite era nell'infanzia ed esercitata quasi esclusivamente dai forestieri, ma vista la bontà dei prodotti quel &overno fece venire dei tecnici dall'Europa, i quali ebbero l'incarico di analizzare i diversi suoli della Colonia, dare lezioni sul modo di piantare, coltivare e potare la vite, e più tardi insegnare i sistemi più moderni per fare il vino. Di più edificò un collegio, ed annessa piantò una vigna esperimentale per impartire l'istruzione teorica e pratica alla &ioventù. In pochi anni una delle più fiorenti industrie di Vittoria fu il vino. Ma siccome la popolazione di Vittoria è composta per nove decimi di anglo-sassoni, abituati a bere birra e spiriti invece di vino, si dovette pensare all'esportazione, e il governo per aiutarla anticipò alle società di viticultura forti somme per erigere fabbriche di vino, comprare a pronti contanti le uve, fare il vino di uniformi qualità per, dopo ben maturato, esportarlo. Per incoraggiare la produzione delle conserve di frutta, non solo per l'esportazione, ma per il consumo locale .(essendo ritenute come un prodotto eminentemente salubre) il governo australiano rimborsa persino ai fabbricanti il dazio d1:1,loro pagato sullo BibliotecaGinoBianco zucchero che adoperano nella fabbricazione delle medesime. Daìla lontana Australia passando all'Europa troviamo, che non è stata minore l'attività del governo di Ungheria per la difesa della viticultura del suo paese. Per ricostituire i vigneti distrutti pel 57 010 dalla filossera, il governo ungherese, dopo aver tentato tutti i mezzi preventivi e curativi, ricorse ai preventivi, con un'attività .ed energia ammirevoli. Fu presentato e fatto votare alla Dieta un disegno di legge utilissimo che mirò a raggiungere tre scopi: 1 ° Produzione a buon mercato di una sufficiente quantità di viti americane resistenti alla filossera, da innestarsi colle viti indigene, e produzione di barbatelle innestate; 2° diffusione di scuole pratiche per viticultori; 3° sicurezza di potersi procurare i mezzi adatti alle spese necessarie. Per primo impianto si spesero 200,000 fiorini, circa 500,000 lire. Sino a tutto il 1897 furono impiantati 784.40 ettari di vivai - noi ne abbiamo tra governativi e privati 200 - per produrre legno americano; i quali vivai quando saranno in piena produzione metteranno a disposizione dei viticultori ungheresi da 95 a 110 milioni di talee. In pochi anni l'Ungheria sarà. in grado di avere la primitiva produzione vinaria. Dal 1890 al 1897 furono distribuite in Ungheria 21,654,500 talee e 2,319,800 barbatelle di viti americane. Da noi con una viticoltura. cinque volte più estesa furono distribuite 11,769,608 talee e 1,157.797 barbatelle. Inoltre il governo ungherese ha istituito quattro scuole di agricoltura e di enologia, una superiore e tre medie, e cinque scuole pei vignaioli. Ha stabilito corsi speciali per premiare abili innestatori, ha nominato 50 ispettori viticoli distrettuali e istruito praticamente 150 maestri elementari. Non basta. li ministero di Agricoltura d'accordo con quello delle Finanze ha stipulato convenzioni colla Banca d'Ungheria perché s'impegnasse cli accordare ai viticultori con speciali norme presti ti di favore per la ricostituzione dei vigneti. Ed ora non ci resta che a fare un ultima considerazione, la più istruttiva: ciò che si fa .in Australia e in Ungheria è a tutto danno della produzione agraria italiana! · LA RIVISTA. Il gransaveilu~epconomico aegSlitaUtiniti (I « trusts » - Accuse e difese). Il mondo ha seguito con vivo interesse - con un misto di meraviglia, di trepidazione e di compiacimento, secondo gli umori e le passioni degli osservatori - i fenomeni di aggiotaggio e di morbosa speculazione svoltisi in New-York e di cui ci siamo occupati nel numero prececlente. A soddisfare la curiosità e il bisogno di conoscere a fondo i precedenti e lo sviluppo dei trusts o sindacati, che si connettono a quei fenomeni arriva oppor, tunissirno il numero di Maggio della North America-n Review. Sessanta pagine della grande rivista di New-York sono consacrate alle Industrial an,,dRailroad consolidations (Sindacati indqstriali e ferroviari), di cui si occupano contemporaneamente i signori Russe] Sage, che formula l'atto di accusa contro i sindacati, e i signori Hill, Schwab, Flint, Thurber e Logan che ne fanno una vigorosa difesa. ll Sage intitola il suo articolo: A grave danger to the Community (Un grave pericolo per la comunità). I titoli degli altri articoli
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