182 RlVlSTA POPOLARE DI POLlTICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI spagnuola,prova che anche laggiù vi è una forza irrespon- !Sabile -che trattiene dal tradurre in logge le riforme che potrebbero ridar sangue, vita e movimento alla nostra sorella latina non meno infelice di noi. · . I deputati della maggioranza liberale avranno la forza di ribellarsi a Sagasta qualora. egli si mostrasse inferiore al compito suo? Ce lo auguriamo, ma per quanto l'lmparcial cli ì\Ia- <lrid scriva che in Spagna « gli antichi pitrtiti se ne « vanno e che dalle viscere della patria pugnano per « oinngere alla superficie disti11te l'on11ar-io11ni uove I>: 11oi questo nuove formazioni ancora non le vedi:uno nettamente delineato, e non posHiamo rtuindi sperarlo. Il Congresso fra i consiglieri comunali e provinciali repubblicani. Il 9 e 10 giugno avrà luogo a Bologn:'t il primo Congresso nazionale dei consiglieri cornunali o provinciali di parte repubblicana. L'ordine del giorno è denso ccl im portantissirno. Lit riunione dovrà trattare dell'.41iton01nia comwiale, tlelh Riforma triùntaria, della Municipali •.cazione dei scrvfr:i pnbùlici, del I' Istrnzione pubblica e della Befe:;ione scolastica, dello Scioglimento dei consigli coinunali, delle Cooperative, insomma quasi tutti i punti principali del programma democratico nelle ammiuistrnzioui locali, al quale è forza l'itornare ed insistere se si vuole che l'ai1ione della democrazia sia pratica, non si percfa in inntili rohoanti affermazioni di principì. I nuoYi progressi che in questi ultimi anni hanno compiuto l'illealitù politiche e sociali, non fanno che rendere maggiormente vigoroso quel programma che lia le sne radici nel pensiero di Mazzini o di Cattaneo. Lo I)roposte all'ordine del giorno sono accomp:l.gnato <fa relazioni a stampa, scritte da consigli.ori rnpnbblicani, e stll.mpate per CIU'adel Comitato Ce11trale del Partito repubblicano italiano. Ci sarebbe piaciuto cho nell'ordine <lei giorno si fosse trattato puro dell'elezione dogli assessori, rctribuit·i, Rpccia.lmente per qnel che riguard:. l'Mtna:douc tlol sisten,a americano che si usa µei sclect nian, a111 messo anche i 11 parte dal Dcprotis, pel quale sistema il Consiglio vot.t per un assessore indicando anche il sonir.io cui devo essere capo; come ci sarebbe piaciuto si fosse consvcrnt.a mi:t parte alla res1)011sabiliM,degli amministratori e alla revisione dei conti, ma pur un primo congresso ci sembni già poco consacrnr due giornate soltanto alle questioni all'ordioe del giorno, e u9i ci limiteremo di angurare che altre riunioni succcilano a quelle di J3ologna, che nel campo delle riforme radicali del govoruo locale - che si uniforma sempre sul coutral,1 - dà alle istitnr.ioni una battaglia intellettuale pii1 fiera di quello che alle prime potrebbe appa,rire. Cristiano De Wet. Cristiano De Wet l'eroico ed .imprendibile gonenile l,oero, è ora l'uomo che dà pi11 tb fare agli inglesi, o elle attira, pit1 di ogni altra figura del drarnrna che si svolge nell'Africa del Sud, l'attenzione del mondo. La sua figura, robusta, ben fatta, cli't,:'tl priuf"osguardo, l'impressione della forza fisica. Nulla nell'aspetto o uegli abiti del generale lo distingue dagli altri burghers. Egli b,t l'apparenza ed il costume tipico del boero, dal largo c:tppello morbido, fino agli stivali entro i i)nali son serrati i calzoni. Una figura meno militare è impossibile immaginare. Nei suoi abiti 11011 vi è la meuoma, t.rnccia tli uniformo militare, la piì1 lieve indicazione del suo grado. 'l'homas li'. J\fillarcl, corrispondente di gnerra americano, accompagnò De ,vet nella famosa SJ)eclizioneche ebbe, fra gli altri risultati, la, presa del porto t1i 8anna e 11edà alcu11i interossauti particolari. In pochi giorni cli marcia la forza tlei boeri era giunta a rnillu e dueconto, essendosi uniti al corpo principale molti piccoli distaccamenti di bu.rghers. Il maggior numero che raggiungesse, <luraute la scorreria, fu di mille cinquecento. È questo numero che il generale considerava la forza iderile per tale scopo. Ess~ non. ò nè tanto grande cla ei;sere impacciata, nei sno1 movimenti, nè tanto piccola tla essere impotente. . i;,a comrosi.done di quella forr.a, che superava i11mobthtà ogni altro corpo armato cito il i\Jilh1rù avesse mai \"ednto, è degna di osservaziouo. Ogni ù1,rghcr portava B1bl1otecaGino Bianco nn fucile, ed una o dne bandoliere di cartucce, conte~ ncnti un totale di circa centocinqt;anta per ogni combattente. Q1rnsi ogni uomo portava razioni µer uno o duo giorni nelle tasche del suo abito, i11bisaccia attaccate alla sella. Mc7,za tlozzina di carri, dotti « trolleys I>, ciascuno tirato tla dieci o dodici mnli, trasportavano lo nrnnizioni cli riserva, le coperte per fa notte, alcuni viveri loggiod e necessari, come caffè, sale e tabacco. I trolleys possono vi:iggiare con la celerità cli sei :ul otto miglia all'ora senm difficolt,ì. Una colonna vive sul paese che attraversa, conducendo vii. il bestiame che incontra, e(l uccidcndono ad ogni accampamento in qnantiti't sufficiente per i biaogni rli nn giorno. D11e leggieri cannoni tla campo Armstrong, ed un cannone Max:im-Nordenfeldt completavano l'armamento. Poche tende eran portate clall:'t colonna, ma rararneute vouivan piantate, e gli uomini tl' ordinario bivacc:wano sotto i carri, o dormivano del tutto all'aperto. Ogni nomo era a cavallo, e circa trecento cavalli e mnli di riserva seguivano la colonna. Il modo nel quale le truppe inglesi furono fatte prigioniere è singolare. De ìVet, da solo, catturò il treno tli centoventi cani, e fece inolt,re quattrocento prigio11ic,,i.Qn:wdo i ca,rri erano stati già presi, 11ncorpo <li fa11toria a cavallo fu spedita dagli inglesi per apprendere h causa, del ritardo uetrarri vo. Il luogotenente cho lo comaoùavft condusse i suoi uomini al galoppo a fermarsi proprio viciDo al convoglio, circondato oramai dai Doeri. Do \\'et ftllom si alzò, e gli <lisse tranquillamente: « Entrate ». L'espressione del volto del luogotenente rno.strò che egli comprenrlcva di essersi lascia.to promlore iu trappohi « ArreJHletovi, signore - agginuso De ,vet - la vostra posizione è disperata ». « Avanti » comandò l'inglese ai suoi uomini, con Yoce chiara etl alta. L'ordine era appena pronunzi:'tto, che 11n colpo sparato da Do vVetstesso uccise l'uf6cittlc e lfani i.l seguo per una scarica generale tlei boeri, che 1,tterrò i tre quarti degli inglesi. Pasquale Guarino. Si ù spento in Napoli, <lopo breve 11udattia, Pasquale Guarino. Egli collaborò nell:t nostra Rivistci; ma non per questo lo ricordiamo. Egli fu, si può dire, o-iornalista sin dall'infanzia, giornalista-nato; e neppt1r~1uesto :t nostro avviso _sarebbi.1t.itolo_ ~ufficicnto per trovuro posto nella r!tbnca_ degli i~oinini e degli avvcnùncnti. Ce ne sono t1i:it1 cl.te rn ve:icl11ano e muoiono facendo il mestiere del giorn:'tlista ! - Noi invece sentianro il clovero di consacrare poche pa.rol~ a P'.1squale Gu.arino perchò essendo giornalista, tl?l g10r111,hsmon~)ll fec_eun mestiere volgarn e spesso vttupel'ovolc._ Il g1ornahsmo esercitato per lunghi anni nel de111ocrat1c? Boinci .o nelle piì1 dure condizioni di lavoro gli scrv I por d1fenclern tutte le cause ginsto ed a sosto~no - Hell:'t misura con8eutitagli dalla direzione tlel gwrnalo che non divideva le sue idee, ma che le ri-
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