Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VII - n. 8 - 30 aprile 1901

148 RIVISTA POPOLARE Di POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI * * * In un recente libro di un sociologo americano (Ripley « Races of Europe ») sono le razze abitatrici di Europa divise in tre fondamentali (ed ideali, si aggiunge assai sagacemente) quella nordica o teutonica o'd Homo Europaeus; quella occidentale od alpina od Homo Alpinus, e quella mediterranea od Homo mediter,:an.ensis. Senza ~esui:e tutte le _minute tr~- sformaz10m o sovrappos1z10m avvenute m esse; diremo così alla lesta che alla razza nordica ed a quella alpina ·dovrebbero appartenere i popoli che tutti si sforzano dimostrare pervenuti a. grande potenza di civiltà, mentre alla mediterranea appartiene la razza altrimenti detta latina, dalle lingue che le nazioni di cui risulta hanno congenite dal ceppo romano. Molto probabilmente però anche alla mediterranea, in buona parte, appartiene la razza inglese, se bisogna prestar fede allo stesso Sergi, il quale (Nuova Antologia, 1 Aprile 1899) dice che i caratteri etnici delle popolazioni delle isole brit!l,nniche non essendo differenti molto fra di loro ed esse popolazioni appartenendo ad una stirpe d'origine quasi unica, e cioè alla primitiva colonizzatrice d'Europa, giustificato è l'appellativo dato agli inglesi di « romani moderni » per tutte le manìfestaziorii psicologiche individuali e sociali loro. Ed allora, cominciando da quest'ullima nazione l'Inghilterra, ci disbrigheremmo assai facilmente ciel « grande avvenire » ad essa serbato, ritorcendole la stessa argomentazione del Sergi sulla decadenza romana. Infatti se i Romani pervenuti che furono a grande civiltà caddero per immobilismo, l'Inghilterra che per il Sergi « rappresenta in forme nuove e più civili Roma antica>> cadrà a sua volta, non già crescerà in potenza, essendo per noi assai peggio che · immobilista. Ma, non avvaliamoci di ragioni che condanniamo, e procediamo con ordine. • •• Che cosa sia il popolo tedesco è difficile dire quando esso stesso non è giunto a conoscersi che ·molto superfici~lmente. I suoi scrittori dissero cose · disparate ·volendo discorrere di ciò, e forse solo il Nietzsche, osservatore profondo, sebbene privo di sintesi, ha dettato pagine pregne di verità dicendo i tedeschi qualche cosa di informe, di molteplice, di giovine e di decrepito al tempo stesso; contradittori, incogniti, imponderabili. Per Nietzsche i tedeschi trovano profondo l'incerto o ciò che è ancora nello stai.o cli formazione; la loro ani-ma, egli dice, è complessa, d'origine multipla. una sovrapposizione di varie anime. Come popolo è una miscela, nn arruffio ìmostruoso di razze, e mentre qualche tempo addietro era lode per esso dirsi profondo, qualche tempo appresso fu patriottico farsi credere il contrario. In somma i tedeschi non hanno un oggi ben determinato e, aggiungeremo noi, sono caratterizzati a meraviglia dal monarca che ne regge le sorti con altrettanta « molteplicità» di sentimenti, da far ricordare nelle sue azioni financo il sangue medioevale dei lontani predecessori! Come mai intanto sarebbero essi pervenuti a granie avoenire ? •La razza slava che, tranne la Grecia, occupò una volta tulta la penisola illirica e dalle sponde del Danubio e del Mar Nero giunse al ìvlar Glaciale, inva,a in seguito da tutti i vicini decadde così, che il suo nome che dapprima significava ,qlorioso divenne poscia sinomino di servo (slavo, schiavo). Essa accenna è vero al graduale ritorno alla gloria, ma in tempo assai lontano cotesto potrà avvenire. Non ha altro so,tegno che la religione, molla che sarebbe ancora pole'nte, se,il suo vincolo non minacciasse già di infrangersi. Non è la Russia, intanto, che rigettando volontaBibii OÌ9Ca Cino Bi-anca riamente la libertà che generosi suoi figli vorrebbero darle, ascoltando indifferente nella g1•ande maggioranza, il feroce sibilo della na,qaika poliziesca lacerante fin le carni delle vergini votate alla scienza, coartando il genio della sua lingua, perseguitando gli ebrei che accoglie in seno, insidiando i Balcan~. Costantinopoli e cercando dappertutto ~sten_d:,re 11suo imperialismo nefasto, non è_la Russia, d1c1~mo,che può darci esempio di progresso! La espans101~e sua. fin dove giunge la razza sarà forse neces~a1:ia, ma quale missione avrà essa da parlare alla civiltà europea, perchè possa resistere il suo o-averno e non isfasciarsi allorchè lo strnripamento delle sue forze necessari~mente avver1·à? Esso è uno stato essenzialmente invadente e come tale ai lumi della scienza contemporanea non può esser creduta ministra di civiltà, poichè uou vi ha civiltà ove la libertà si sopprime! E fra la Germania e la Russia due governi sono, senza nazione, che permettono assai picciol bene mo - mentaneo, cioè lo statu qao nell'equ)lib1·io e_u_1•opeo, equiljbrio instabile e però destinato a risolversi 111 una nuova gravitazione di parti, ci~ che speria1;10avve_nga presto, onde nòn sia più oltre ritardata la s1stemaz10ne nazionale europea. Il primo governo è l'Austria, che si affanna ad una unità irraggiungibile, giacc;hè nulla i_nessa ~ conforme a quello che per uno stato cent1·alizzato. c1 vuo\e, nè unità di razza, n3 di tradizioni, nè eguaglianza dt condizioni economiche e sociali (,7edi [(ramasch : Revue de Paris 1. febbraio i893). Invano l'articolo XlX della costituzi~ne del 1867 sancì la eguaglianza di tutte le lingue parlate nella monarchia: esso restò inascoltato, e qnando Badeni volle richiamarlo in vigore, stabi · !endo libero l'uso della lingua czeca e di quella tede-- sca negli uffici locali, meµtre a -mantenere l'unità amministrativa obbligò comunicare in t~des?o con l'amministra~ione centrale, vinse la forza d1 chi credè lesi antichi, acquisiti diritti di supremazia e Badeni cadde, lasciando il paese nel cao_s. . Il secondo governo è la Turchia, ma d1 questo che· costituisce una delle maggiori vergog~e. che la co_sì detta civiltà europea sopporta con un c1msm I peggio che musulmano non diremo altro che anche esso è destinato a sco~parire, risolvendosi n~lla_ lib~ra c~nfederazione balcanica parallelamente ali umtà d1G:ec1a. Dopo ciò, quel che preme notare è che, com~ 111terposti a Germania e Russia son _due goverm senz~ nazione, così sovrapposto a tutti ~ quattro ci:itei1t1 stati cioè alla Germa?1ia, alla Russia, all'Austria ed alla Turchia, un popolo si adde1:isa, qu~sto _se_nzagoverno, seuza nazione e privo dt bas~ h~g_u1st1~ache pure però arriva a mantenere u~a md_1~1dL~altst_oà- ciale spiccata, non politica ma d1 ti·~dmont, ~1- credeme. di fratellanza fisica, di ra.iza mfine; d1c1amo degli ebrei. Circa una metà di tutti gli Eb1•ei della t~rra, da quattro a cinque milioni, vivono nella Russia; circa 1111 quartò, due milioni, vivono in Austria; vengono appresso le altre nazioni in modo che, mentre le _nazioni latine ne hanno dall'uno al cinque per mille, f'ulle rive del Mae Nero essi arrivano in media a centottanta per mille. Appare chiaro allorà che Germania e Rus~ia ancora gran cammino debbono percorrere per grn~ge_re all'oasi della ci viltà, la quale non è fatta solo dt ricchezza e di potenza! L'impero tedesco, che. tende <1; germanizzarsi, l'impero russo, che tend~ a ddargar_~1 e gravitando per contro verso autocrazia sempre pm feroce, lascerà for.~e infrangere la unità d_el_suo _governo; l'Austria che, a disagio fra tedeschi, 111tent1~d ostar:oln.re il panslavismo e slavi, inLenti alla egemonia, non sapendo come orienta1·si 11011 giungerà ad accordare facilmente tedeschi e slavi fra loro nè con sè, onde sarà soggetta a lunga e varia vicenda, fin-

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