RIVISTA POPOLARE DI POLITICA LE'l TERE E SUENZE SOCIALI 147 da taglio nostri; ma ci rimandorà almeno pel doppio in quantitl1, e valore in vini fini da consumo ! . Questo punto, a gindioare dai resoconti dei giornali, non fu toccato dall'on. Luzzatti nel discorso di Bari; e fu male. Bisogna, perciò, togliere ogni illusione ai viticoltori ùel Me~zogiorno. Pensino all'America; e pensino a mantenere il mercato interno eù a svilupparne la forza di consumo. Pensino al secondo sopratutto perchè anche in America la coltivazione della vite fa progressi giganteschi. Ma, anche senza la clausola, la rinnovazione dei trat• tati di commercio cogli imperi centrali sarà benefica per tutti. Dobbiamo augnrarci. quindi, che avvenga nelle migliori condizioni per noi. E si potrauno ottenere se sono vere le notizie retrospettive pubblicate dal Pun• golo cli Napoli. Il quale gareutisce che il trattato cli commercio coli' Austria-Ungheria fo concluso solo per• chè il ministero Di Rudinì n11aveva, ottenuto l'esplicita promessa nell'occasione della rinnovazione della Triplice. Ciò che si ottenne allora, se questo guaio dell'alleanza politica coi due imperi centrali si dovrà ripetere per l'Italia, non potrà ottenersi adesso 'I . ♦ •• Un'ultima parola all'on.' Luzzatti. Egli in uno dei snoi discorsi ha dato una puntata a coloro che in qnesti ul timi tempi hanno sostenuto le mgioni del Mezzogiorno. Mi _sento toccato, perchè da circa serlici anni entro e fuori Montecitorio, nella stampa e nei discorsi, ho clifeso con sincerità e con mal ricompensata perseveranza gli interessi dell'[talia M:erid.ionale e della Sicilia. All'onorevole Luzzatti, che pat-riottiMmentu e sdegoo~amente ha ricordato che lo Stato non deve ossere bottegaio, e non dev11 fare il conto 1lel 1bro e dell'avere tra le singole regioni, rammento che lo stato sinora fu molto bottegaio a vantaggio del Nord co11tro il Sud; che il conto del dare e dell'avere. cou evidente falsificazione di alcune partite, fu presentato con insistenza minacciosa dai Settentrionali all'epoca del conguaglio provvisorio della imposta fondiaria. 11011864c;he fLl ripresentato - e come' - nella discussione della malaugurata legge 1° marzo 1886 sulla formazione del nuovo catasto; che fu fraudolentemente imposto nel 18913, quando venne falsato lo spirito del disegno di legg(I degli on. Boselli e Sonnino, prosentato a correzione parziale clell'accennata leg~e del 10 marzo 188fj; e che infine, in mille oceasioni diverse, venne saldato dallo Stato in favore dei pretesi crediti del Nord, sotto forma di porti, di scuole, di trattati di commercio, di spese militai'i, di costruzio-ni navali ecc., ecc. Solo quando si leva qualche voce reclamante giustizia pel Mezzogiorno - e non favori, molto meno elemosine - le si deve imporre silenzio in nome del S!lntimento nazionale e della dignità an• ti- bottegaia dello Stato 'I Questo non può essere stato certamente il pensiero intimo dell'on. Luzzati. Ma ap[Hmto per ciò, con la rtHle franchezim che m'è abituale ho voluto rilevare, a scanso di equivoci, la strana interpretazione a cui quelle parole si prestano. Perchè in certe qnestioni alte e delicate ciò che importa anzitutto e sopratutto è di esser A TRAVERSOL'EUROPA Mentre il cielo di primavera benignamente sorrideva, ed il buon popolo d'Italia poveramente festeggiava quel che per i padri fu (( passaggio » dal (( deserto di questa vita » alla 1( terra tiromessa del cielo >>,salpava la. nostra squadra mediterranea, gloriosa dei nomi di Lepanto, di Dandolo, di Morosini, di Doria, dalla Spezia, feconda di attività marinare, verso Tolone, passando d'Italia nella Francia ! Ed un grido di giubilo accoglieva quivi la squadra e tuonava il cannone non già come tuonò pii1 di cento anni addietro quando per il genio del gran Corso, milizie repubblicane ritolsero la città all'ammiraglio inglesa Hood, ma come saluto di fratello a fratello! (< Sii benvevuto » ecco, diceva il cannone francese: (( Le tua bandiera è cara al mio popolo, che sa come 11 essa pugni pet' la vit_toria o per la morte ... per la (( gloria sempre, se volontaria! ». E diceva il cannone ita iano al popolo di"Francia: (< Fratello ... salve! La <( tua bandiera è cara al mio popolo, che sa come (( es-a combatta per il giu-,to, se libera.mente gui- (< data!>> E rispondeva l'eco delle nazioni, in cuor loro palpitanti per l'abbraccio lungamente contrastato, e più serena da noi si faceva ·la pupilla di chi guardava con paura, ma con sincerità, allo avvenire, mentre crollava la testa e brontolava solo una folla di omuncoli e di botoli ringhiosi, affannati a dimostrare il , « pe,,icolo della fraternità francese >>o, quel che è di più, la cc decadenza della razza latina ! >> La decadenza della razza latina l è questa una allegra burletta che a scopo di novità o per affettare una critica superiore, una trascendente scienza, si ripete con qualche facilità anche da labbra donde diritto sarebbe aspettarsi maggior serietà di parola, e trae forse origin~ dal fatto contrapposto, cioè della gravità con cui tutti annunziano la gloria cui son pervenute o chiamate a breve scadenza la razza germanica, la slava, l'anglo -sassone! In verità quando noi pensiamo che il Sergi per primo (Nuova Antologia, 1 Agosto 1899) riducendo ad una causa sola tutte le cause maggiori che determinano la decadenza delle nazioni, allo immobilismo cioè, o in al tre parole al non voler esse intro - durre nei propri ordinamenti sociali e politici mutamenti e trasformazioni, afferma che, come quest-, immobilismo fu la causa dell'antica decadenza dello impero romano, così esso produrrà, dopo la decadenza, la morte delle naiioni latine se non oseranno uscir chiari e precisi. · Dott. NAPOLEONECOLAJANNI · Deputato al Parlamento. N. B. Il telegramma dell'on. Di Rudinì a!Fon. Balenzano dà al viagi;,io di L. Luzzatti nelle Pt1glie un vero carattere politico: sarebb<1 un tentativo di riscossa della Destra. Non lo co,umento, percbè voglio lasciare all'articolo l'impronta esclusiva di una discussione economica. A giorni si pubblicherà: Dott. NAPOLEONCEOLAJANNI -Deptuato i.I Parlamento Pelraecononmaziaione~alealazsiougl rano J dall'orbita del passato ; quando pensiamo allo stupefacente annunzio che Galli, Celti, Germani, Britanni etc., in mezzo ai quali Rom.1 diffuse la civHtà occidentale assimilarono così che avvenne lo spostamento della civiltà stessa dal mediterraneo al centro, al settentrione ed all'occidente d'Europa con moto lento che, durato per secoli, OGGI È UN FATTO COMPIUTO(!); siamo subito portati a credere che invano (< latin sangue gentile » arrossò nella pa:ssata generazione le terre dell'armonia, se esso iufecondo si fece tanto quanto questa nuova antropologia ritiene; ed allora malinconicamente volgiamo attorno lo sguardo, cer· cando rappresentare alla nostra mente la potenza delle razze che ci circondano. . Un volume di circa 300 pagine PREZZO: L. 3 Dirigere cartolina-vaglia all'Ou. Dott. Napoleone Oolajanni - ROMA. · (Vedi somm1.rio rloll'opera sulla quarta pagina della copertina). BibliotecaGinoBianco Ma, dileguano subitamente a tale paragone i fantasimi della deeadenza nostra e più limpido e sereno il bel cielo latino ci appare, onde sale dal core un inno alla feconda madre antica, cui non vani cicalecci di erranti ebrei privi della patria e de.I sentimento che essa ins;:iira e del dovere ch'essa delta, torranno mai la virtù benefica della verità !
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