RIVISTA POPOLARE DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI 155 Nel o-indizio sngli ,iffari negli Stati Uniti, il commercio0 estero è di capitale i1uport,inz,1. La bilancia del commercio tra gli Stati Uniti e il mondo rn,ppresent,i il di pÌll, l':wanzo degli ultimi. La bi_lan_cia del commercio è l:t differonza tra lo 11nportmr.10111e le esportazioni tra ciò che compriamo e ciò cl1e Ycndia,mo. Sin 1lall'anno terminato il 30:giugno 1870, la bilancia del commercio è stata in nostro favore sempre, meno in quattro anni: nel 1875, 1888, 1il89 e 1893: e iu questi quattro anni la differenza a uostro danno non fu grnudo La bontà della presente nostra sitnazioue è resa manifesta il.al rapporto del Tesoro degli Stati Uniti, che pel 1900 annnnr.i,i favorcv<,lu la bilancia del commercio per quasi 649,000,000 di dollari. In ,iltre pa.role noi possbmo pagare tutto clò che consumiamo, spendere la nostra ruoncta per gli oggetti di lusso e per 1-J necessit!l di cui abbisogniamo, e vivere nel miglior modo, da frnqali Jankee, quali siamo, nella proporzione di 54,000,000 di !lollari al mese, di 13,000 OOUper setti mana, di quasi 2,000,00 I al giorno, di 80.ÒOOall'orn. Ogni minuto di tumpo clte passa mette Vi sono dne nazioni che sono sicuramente le nostre rivali nel co,nmercio. Non sono escluse le altre nazioni ùa t,1le c:,tegoria, 1t1,t ncll'Americ,i e nella Get·mauia noi futuro dohhiamo ve1lere !.J no~tre perico1M:J conconcuti nel cum.neruio ... L,1 sveltezz,1 d11gli americani, le loro irtesauribili risorse naturali, la loro intrapren• denr.,i, la loro gra,ncle popolaiione, che fra Ycnti nnni san\ di 100,000,000, li render,\ nostri formiclabili com• petitori D. Nulla. infatti, potr:ì impedire o arre~tare il nostro progresso, se non il trionfo della, follia argcnt,ista di Bryau, che per dne voltti fece soccomhcn-..i il partito clemocrntico. In quanto alla Lega cco11oinicac11ropc,i,- si tratta llel progetto di un Yisiouario. Nuocerebbe più all'Enrop11, che a noi. Nel passato anuo noi aubiamo venduto all'Europa per un milicirdo ce11toe 11nllici milioni di 1lollari di beni ; abbiamo compra.tu !lall'Euroj)a per 43!) milioni. La, difforen1.a rli 672 111ilio11ipro,·a che l'Europa ha bisogno di uoi, e uon 11oi di essa. Dicci anni fa, nel 1890, noi esportanuno in Europa per CT82 1Hilioni e importavamo per 474. (~11alc progressi) in pochi ,1nui ! Inoltre, 11oi vendi,11110 all'Europa cosll necessarie, e ne compriamo oggetti di lusso, frivolezt-e. La supremazia, commerciale di una nazione oggi risiede nello sue manifatture. E nelle manifoLturo siamo forti. Durante gli ultimi . nel di pih della riserva - sro-plus reserva - a credito dello ,.i; i o &.stuziecinesi. ùue anni, l'esportazione nostra in 1na11nfatt.i superò 1lcl 40 per ceuto q11ella dei due anni prccc1ltihti. Dnraute gli ultimi qmittro anni, la nostra l,ilancilt COllllllCrCialo i Il 11rnnifat.ture amJ110ntò a piiì clic quell,i ùel1'intera csist<'n¼:, de 11 a repubblica Ne i llieci 11,esi tcnni11ati ad ottobre 1 !J O O, alibiaruo e o m p r a t o per 183,523, !03 di clolla.ri di materiali Sam\2), nel libro mastro del n1ondo, l':100 dollari, dopo che egli ha pagato tn tto cicì che ha acquist,ito al commercio. Nessuna meraviglia, quiudi, se l'Enropa è allarmnta. Nessuua rn era viglia se i I Tiines di Londra dice che questa è una questione che sti'"tutte le altre sov·rasta: rneutre Paolo Leroy Ileaulieu n e 11 a Ne u e s vViener Tageblaft propone nu'allecmza e e onomica eiir opea contro gli Stati Uniti, e aggiunge che gli Stati Uniti devono essere riguardati onrn1ai come la prima nazione industria.le, la cui supremazia di Yiene sempre più eYidcnte di anno in a11no. Lord Rosebcrry, nHo dei pit1 acuti osservatori del monclo. dette uua chiara idea della, sit11azioue, in un discorso recentemente pronunziato nella Can,era. di Commercio di vVo!Yerhamptou. Egli disse:« La guerra che io temo non è la guerra mi lit-are; bi gnerrn che guardo con apprensione ò quella co1urnerciale che inevita,bilmente si ap11rossima. Non posso chiudere i miei occhi innanzi al fatto, che se qualr.hc cosa possiamo predire sul secolo ve11tesimo, in cui siamo adesso entrnt,i, questo è che esso R:tri\ nn secolo dei pi11 acuti conflitti internazionali sotto l'aspetto co1111nercialc.... (l I Traduciamo quasi integi-almente questo articolo della North A·merican Review Non facciamo alcuna tara su I grande ottimismo delh> sci-itto1·c: i fatti ,0110 eloq uentis simi. .\ noi sembi-a che s'illudano troppo sulla impo1·1anza futura delle relar.ioni commerciali coll'Asia. Quali potranno essere lo sapremo quando si vcdr·à qtiale sviluppo p1·enderà il lavoro a buon mercato della Cina. L'esempio ciel Giappone dovrebbe servir-e di monito. Intanto non fa cenno del fatto che gli Stati Uniti per mantenere gli alti salar-i dei loro operai hanno cacciato i cinesi dall'Unione. t.·impe,-ialismo è l'altrn grande pericolo. N. cl. I<. 12) Così popolarmente viene chiamato il Nord Americano, come !"inglese si chiama John Bull. Il No•·d Americano, più comunemente, riesce designato col nomignolo di Jantee. N. d. R. BibliotecaGino Bianco (Der Wcihre Jncob di Stuttgart). se 111 i111anifa•tu rati. o interamente man ifattnrati pel consumo i mm ed iato. La nostra esportazione, nello stesso periodo e per gli stessi pro1lotti, fu di 3ìG,24ì,(i18 di dollari. Queste cifre eloquentissime dicono che 11oi vendiamo per clue dollari e compriamo per u110. Qnesto grande progresso è stMu accomvag11ato dai piì1 alti salari. che abbiamo avuto dopo la guerra ci vile; ed è tale che lrn fatto constatare al li'reindenùlatt di Amburgo che gli Stati Uniti si sono trasformati da nazione agricola in nazione inùust.riale; colla quale l'Europtt non può competere: Le ca.nse cli questo meraviglioso cambiamento vanno cercate nelle nostre grandi risorse natnra1i, nel nostro popolo iurlustrioso e intelligente, cl1e lavora coi metocli viii moclerni. Lt, ceut,rnlizzazionc delle 11n1.nifattnrc e dei sistemi di vendita, che ci fanno economizzare iu tutto, vi ha con1;ribnito uon poco. Le macchine piì1 perfet.tc sono state adottate, e cuu ciò sono stat: pnssibi i salari più alti che in E11ropa. L'oporaio nmericano ha riccn1to ùi più, perchè di più ha protlott,o. Si dornand:i se noi potremo rnanttinerog-li atLnali aiti Rabri colla co11corru11z,1del laYOl'O pi11 a b1101111iNcato della Cina, qu:\lorn la Cina <li,·enisse u11r1 nazione rnanifntturiera. La risposta 1,i d.\ il fatto che nel ì8!J9 noi abbiamo mandat·e duecento milioni di yanls di tessuti di cotone i11 Cina co11 ~nlnri sette volte più elevali <li quelli pagati in Cina. ~la il compel,it.01 e, cui tlobl>ia1uo guardare non è l'impero cinese, ma il Regno Unito. Nel 1875 la nostra esportaàono a111111onta,·aa 51J,442.7I I <li dollari; fJUella del Uegno Unito ern.di J,U2V,8!-J7,310: doppia della nostra. Il maggior vo'.11me delle Hostre esportazioni era dato <lai cercali. Colle ele,1ioui del 1896 f11 ,fato un grande impulso alle manifatture ed avvenno la grande trasfo1·
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==