Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VII - n. 8 - 30 aprile 1901

RIVISTA POPOLARE DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI 153 L'Emigrato era un nobile francese che si offriva allo straniero per combattere la Repubblica, vale a dire la sua patria, firmando un documento di engagement, di cui qui riportiamo un saggio: Reggimento De Choiseul Ussari. Io sottoscritto, Alberto de Launoy, figlio di Alberto dc Launoy, nativo di Lilla, provincia di Fiandre, di 2-1 anni, statura c~c. ecc .... /. Mi impegno di mia propria voJonta di servire, durante tutta la guerra, contro i recricidi francesi, nel reg~imento de Choiseul, al servizio di S. M. Brittannica, . R1conosco di aver riccvut0, per il mio arruolamento. lo somma di livres sei della quale sono soddisfatto e contento! Segue la firma. · L'Emigrato cosi arruolato sotto la divisa straniera, combatté la Francia a Magonza, a H.ilsheim, a Yockrim, a ìVistemburg, a Berstheim. Ma ogni giorno segnava una sconfitta, e ogni sconfitta gettava nelle anime degli Emigrati nuovo seme di odio contro la Patria. I Servi e i Pad1·oui. Gli Emigrati erano i padroni, e combattevano, sebbene francesi, per la bandiera di Prussia o di Russia o d'Austria o di Inghilterra, combattevano per il re, per la Chiesa, per la forca, per il feudo, per la tortura. I loro nemici erano i servi, vale a dire gli eroi della Rivoluzione, che combattevano per la liberta, che mori vano cantando la Carmagnola, che si battevano per la difesa della Repubblica. più di duecento villa~gi e paesi. Uno dei divertimenti favoriti consisteva nel spogliare nudi, uomini e donne, e a cacciarli, a colpi di frustino, sulla campagna coperta di neVf,. Erano ubbriachi di vino e di alcool, le tasche avevano piene di gioielli, e furono trovati otto orologi nelle tasche di un cosacco e i carri che segui vano le truppe erano carichi di mobili, di quadri, di bronzi ... I loro incendi rischiaravano scene atroci: uomini colpiti a furia di sciabole e baionette, donne spogliate nude e attaccate al piede del letto, dopo avere subito !'estreme violenze, vecchi messi sul fuoco e torturati fino a che non svelassero il segreto del tesoro. . Gli Emigrati, che come il conte di Rochechouart, ufficiale nell'esercito russo, sf;!cruivano l'esercito devastatore, avevano insegnato atto straniero le canzoni del popolo francese, e si sentirono allora i russi, entranti a Parigi, cantare le canzoni delfaubourg ... - Tiens ! dicevano gli ingenui. I Cosacchi conoscono le nostre vecchie canzoni! » Così rientrarono gli emigrati a Paricri e vi ebbero · glorie, onori, ~enari e galloni in quantita; Rochechourt, che si arruolò sotto la bandiera inglese prima e sotto la russa dopo, per combattere la Repubblica e la Patria, fu nominato da Luigi XVlll comandante di Parigi. I contadini avevano battuto gli Emigrati, ma oggi gli Emigrati trionfavano e si vendicavano dei contadini. Cominciò allora il terrore monarchico, vale a dire la caccia ai patriotes, org~nizzata dagli Emigrati sotto la protezione degli Ulani, dei Cosacchi, dei Kaiserlicks e degli Inglesi. AndreaCarnegie (1) Brune, Ney, Duvernet, Chartran, Mietton, soldati della Repubblica e della F1·ancia, furono assassinati. La reazione trionfava e gli Emigrati si vendicavano. I c0ntadini scendevano dalle campagne, col berretto rosso sul capo, in lunghe e fantastiche carovane dirigentesi verso la città ove il tamburo chiamava sotto le armi i difensori della Rivoluzione; scendevano col viso radiante per la visione del nuovo avvenire che rischiarava il nuovo secolo, (I) Vedi Rivista delle Riviste a pag. 158. - e le falci d'argento che eia- niiglior uso delle grancli fortiine. I figli degli Emigrati. I figli di coloro che diser- Il scuno porLava sulle _spalle, splendevano su tutta la campagna come un inno di ribelli0ne. Arrivati alla citta, deposero la falce e si armavano di fucile - poi, di li, correvano alle frontiere e ricacciavano l'invasione degli e<ierciti coalizzati. I contadini battevano i militari professionali. I sei·vi cacciavano i padroni dai ca--npi di battaglia, a colpi di stivale nel dorso. Ma ~li emigrati, scudisciati in tal guisa, giurarono la vendetta. La vendetta <legli Emigrati. Nel 18l4 gli Emigrati, su cui pesava l'onta del tradimento alla patria e del consumato assassinio della libertà, tornarono in Francia, dietro i furgoni e le ambulanze dei prussiani. Alcuni di essi servirono di guida a Schwarzenberg e a Bl.icher, attraverso le foreste e le montagne francesi, e li portarono fino nel cuore di Parigi. Erano avidi di vendetta e l'esercito straniero che essi guidavano e per cui combattevano arrivò sulla Senna seminando la strage. · Henri Houssaye, dell'A.caiémie .fran,:aise e, come tale, poco amico dell'odore della Rivoluzione, e quindi poco sospetto, cosi seri ve : « Quell'esercito bruciò, dopo averli messi a sacco, Biblioteca Gino Bianco tarono la Francia per combattere contro la patria repubblicana, divennero cosi i capi dell'esercito realista, di quello di Napoleone III e di quello dell'attuale Repubblica. I padri, quando combattevano con Brunswick contro la Repubblica, in favore del trono, dell'altare, e della bandiera prussiana, canzonavano i contadini e i bottecrai che avrebbero incontrato a Valmy. Oggi, i figli ~egli emigrati, i contadini, i bottegai, servono tutti nello stesso esercito, ma un abisso li divide. I figli degli Emigrati sono gli ufficiali, - e in ispecie gli ufficiali superiori-, i contadini e i poveri diavoli sono i soldati. Così è che i figli della Rivoluzione debbono servire i figli degli Emigrati, e - quando ne sono gli attendenti, lustrare le loro scarpe e vuotarne i tavolini da notte. Tutta la casta nobiliare, protettrice del Re, dell'altare, della forca e della tortura, passò in blocco al nemico nel 1791, fu ricondotta in blocco dentro la Francia dall'esercito della Santa Alleanza; fu istallata in blocco nel comando dell'esercito attuale. La prova cli questa osmosi ed endosmosi dell'elemento reazionario attraverso le pareti della prima e della terza repubblica, sono semplicissime - e la pili eloquente fu data da Urbano Gohier, uno dei più stre-

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