Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VII - n. 7 - 15 aprile 1901

RIVISTA POPOLARE Di POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI 123 ri,,, i-;i url.Ìl con le truppe -- o 1111 sol'1ato f11 fcriLo. Un oflìciale soltanto ebbe una bottiglia snl Yiso, e per nno sciopero colossale di 18.000 indivillui, non si pnù !lire che vi siano< Rtati eccessi. I nazionalisti Jianno incolpato l'ltalia tli fomentare gli scioperi, - e gli italia11i cli ~larsiglia - q11csti <I clccroltenrs » - lustrascarpe -- come li cl1ia111òil Ga.ulois, organo dulia rt;:ìzinne clerico-legittin1ista- nazionalist;1, foro110 accusali bilio• saniente e quotidia1rnmfl11te di formarn il lie,·:to ,riminoso delle diurnstrnzioni. 1Jrn111011t<lis;e dt<' t•ssi riccve,·ano l'oro inglese e ilitliaoo per rn,·in;trC il con1merrio di Marsigli:1; - Rocliefort, nw1u,ollit,o - :i.gli nnlini di Mercier e di Boisdreffo - , prnJJo.,c di cRpelle,·0 i1, 1n:1ssa tutti gli operai ihtliaDi; il Gauloi.s, el,·ri<':il<',prediuò ogni giorno bi crociata co11tro l'it:dia110; - CnB..;ag-nac 1 papalino, proposo di gr;Harc di ta~!'<ElI'operaio iinli:1no « tiglio di un popolo spogliaton· lkl ponlPli<-o »; 11m ì\lillernnd dai suoi giornali foce dire clic gl'italia11i 1wn avevano nessnna colpa, dello sciopero e 11011si mostra• Yauo che solidali coi compagni francesi, - e il . nc-i,tlis1110, per bocca di Gohicr. di Pn,S6C11~t·.,li ,Jamèf;, tli Allemannc. e il partito nicl;ea\· pt'r lior,rn di Yves Gn.,·ot, - difesero strcnuarneute gli lta,liani di ~[ar· sigli,t. Poveri italiani di ì\husiglia, - ablntn<lonati da.li'fta• lia ufficiale - e protetti dai .~ocialisti frnncosi ! Sapote voi quale si:1, il genere di l,noro a cni sono piegati 'I Essi sono irreggi111n1tati tlai p11,droni a qnarn.nta soldi al giorno, nelle fahbriehe cli sapone e di olio e ntldetti a quei lavori miciclinli che i francesi rifiutano. LaYorano dieci ore quotidiane, cnrri sui grnnrli bacini ,trdenti ove bolle l'olio, resistentlo a temperature enormi, trasportano per clieci ore contiDne posi di 30 o ,JO kili, senza mai potorsi formare, perchò le macchine fnDzionano di tal sorta che Qf;Sihanno appena appena il tell.l• po di prendere il carico e trasportarlo, por poi torn:wo, iD. grao fretta, al p,mto di p,utooza. In genere, gli ope• rai italiani si associano due a due, c1i\'iclouo il salario, e affittano 1111 solo lotto a vunticiuqtlO centesimi. ~fontre l'rrno lavora, l'altro dormo, - o si alza per ceclero al compagno il letto e correre al lavoro. Sn diciottomila scio1wranti - un solo itciliani> fu n.r• restato. - E' forse q nesta la proni, che gl'italiani formassero il nucleo dello sciopero? Millerand ha fatto bono a difendere gli opern.i itn.liani. Potrebbe occupa1·si cli piì1 dello co1Hli;,,ioni generali dei la,·oratori e farebbe meglio aucor:1,. l la promesso di adoperarsi per la riduzione della giornabi, di lavoro a otto ore, - vedremo se ci riescir.ì. BibliotecaGinoBianco · ,v aldeck- Rousseau - Lo Stato laico non può permettere che uno Stato clericale, formantesi clandestinamente e con l'appoggio doi miliardi nascosti - si impadronisca dell'istruzione e della gioventù. - Così egli disse al banchetto di Tolosa, - o più tardi, - alla Camera: - la Repubblica franceso ò ]a figlia della Repubblica del 1789, e non può staccar.si da quei principii. Queste parole caratterizzano il programma del suo ministero, e spiegano la campagna che il vValdeck seppe abilmente guidare por il trionfo della legge sulle asso• ciaziolli religiose. Oratore magistni,le -- egli improvvisa sem1J1·ei discorsi che lancia, nelle battaglie parlamenturi, nl momento in cui deve strappare la vittoria, - la logica strettissima dei suoi ragionameuti - che non sono mni intìor:.ti dalla rettorica - trova raramente degli oppositori. J;ri,legge snlle associazioni religiose ha realmente tutta l,1,µortata anticlericale che, a prima vista, sembra avere1 Noi non lo crediamo. Piì1 cli tre quarti delle associazioni religiose, - elio adoperano ogni a.rma per combattere la Rep11bblicn, la libertà:c la clemocrar.ia. rima,n• g-ono i11 pic1li, - e con esse. pi1'1di clieci miliardi, che r11ron lasciati dni testatori alle congregazioni, con l'inte117,ione di lie11Clìc,'nza, rimangano nelle casse delle congregnzioni, a formare (]nel « tesoro cli guerra D (come lo chiamò "\\'a.l<le<Jk Hons eau) che sen·e a combattere la H<'1mbblica. Il prnsident,e del Cousiglio avrebbe potuto fare molt.o, n,olto di piì1, o risolutamente affrontarn il prohle111a per strappa.re fì n dalle rnclic•; il potere clèricale. No11 l'l,a osato o 11011l'ha creduto, per ora, oppnrt,uno '! Yccl1·e1110in avvenire - e allora potremo ri- ~po11tlerc a <Jne~ta,11011,an(la; -- intiuito, - dopo trenta :Lnn(digo,·erno sctliconte.,i repubblicano, ma protettore . J qua i sempre del gesuita,, - c'è da rallegrarsi che sia venuto qualcuuo che abbia fatto qualche cosa contro il pericolo clericale. E di queste battaglie che Waldeci< .Ron soau, con maggiore o minore intensità,:ma, senza 1lubbio, con buona \7 0lont:',, - ha dichiarato alle congregazioni, l'Italia, sopratutto, cle,7 e interessarsi. Chi vi, 7 e in Francia, può facilmente accorgersi, che i monarchici, i llonapartisti, i nazionalisti, questo poliedro il cui· uocciolo è il gesuita, - hanno troppe simpatie per il· clericalismo intransigente, - quello che ancora reclama il potere pontificio - percliè l'Italia non abbia a impeusietirsene. Il clericalismo inftltra nelle masse reazionarie francesi l'idea che .Roma è elci papa (l'Autorité, il Gaulois, la Croi.c, la Libre Parole, ecc., lo dicono tutti i giorni), -

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