J..io RIVISTA j:>QPOLARE Dl POLITICA LETTERH E SCIENZE SOClALl rimunerazione del lavoro. Allora si mette in pratica soltanto il diritto del pili forte. Al cli fuori della influenza dell'ambiente, dell'educazione, del carattere, l'ineguaglianza attuale dello condi,doni sociali ha due cause principali. Anzitutto percbè vi sono ore di lavoro a 2 soldi e ore di lavoro a 50 frauchi e anche piì1; poi perchè la famiglia, per numerosa che sia, è pel siLlariato un peso personale, mentre dovrebb(\ essere un peso sociale. Ciò non è giusto, non è onesto, non è equo, ed è la vergogna di questa nostra società di antropofagi civilizzati. Ma, si dice, come assimilate l'architetto che crea nn capo d'opera al volgare uomo di fatica, che porta la calcina? Perfettamente. L'uno e l'altro si completano, e l'opera edificata è il prodotto della loro indispensabile collaborazione. Che l'uno meriti pit't dell'altro lo riconosciamo, ma con la rimunerazione eguale, vi è compenso per l'intellettuale· nelle soddisfazioni individuali di ogni genere ignorate dal Javor::itore individuale. A sentire certi statistici noi siamo nel paese delln, cuccagna. La veritiì. invece è tutta diversa. La piccola proprietà è ros::i dal cancro dcli' ipoteca, questa varietà interessante dell'usura, ed è ogni giorno pili assorbita dalla grande proprietiì. che farà trovaro sempliticate le cose il giorno dell'espropriazione definitiva. Intanto il piccolo proprietario Yivacchia ponosamente, è una vittima del deuaro, ed ha tutto da guadaguare dalla sparizioue del medesimo. • La sorte del connnerciaute non è iuvidia,bile, perchè egli ha sempre sospesa su di sè la spada di Damode del la scadeuza. M::i sa,ppiamo che lfl conceziontl cli una, societù comnnistiL seuza autoritit, seuzit propdctù, senza valore cli scambio, senza 111011eta,i11co11trnmolta i11tlitfere11za ,,,I o~tilit1\. li d,rnaru offre tante setl11zio11i, tie110 luogo ,li tant-o cose, che occorre 1111gra.11(le ,,forzo, nrio Rpirito verameute lib1:1ro, unlt tcuilenza altrnistica b,rn <'arat.terir.zata, e la caliua tlcl sapieutc che nou si ,:;p,wenta mai delle conseg11cnze f[U1,11ùonna q11e~tio110ammette 1111a solnzio110 logica e razionale \ 1). Noi uon credia1uo eRageran, 1licentlo cl1e nella socichì presente, su ceuto iu<liviliui, 80, in un,t misura varia, solfrouo pcl tlauuro. Solt'iouo tisic::imL·nte per le pri 0 ·azioni, per lo coudizioui atroci d'esi,;t,euza elio lorn ~•i111pongou,1; soffrono rnornl111eut-e por l'inviclia che han110 di possedere. Ma 11011i111'idia1110 i ricchi, poruliò 11011 souo i11vi<li:tbili. La loro vit.a 11011 è bella. 1-'ar la,·orare gli altri; strnp,tzzare i debitori in ogni 111odo; i111mergersi uella lcrt11rn dei giornali liua11ziari: av,·r la fol>- bre del ginoco; i111bosti,tlirsi nelle for111alitiL1lt:ll'et,iclietta; \'iaggiaru 1uolto seuim veder 11iu11tc;ig11oraru il piacere !lei desideri; essere spesso qnalcosa, ran1.1no11te q11al0uno; invecchiare i1111a11zti,rn1po; t,rnnare tlina1ni :dia mortl, etc.: ecco, çerto, 1111geuere tl' esistenza çhe non sorride per niente Noi siarno çonvint,i che il progdto dell'abolizione clell.t moneta è ro,dizz::il>ile, 111a sappi,Lrno pure che 11011si decreta uua convinr.ioue. Tutto quel che possiamo fare è di tentare col rngio11a111e11to di co11vincere quelli che cercano iu buoua fede la veriti1. E' opern tli pazie11,m, verchè .-i tie11e 111nlto alle proprie itlee, a11cl1e Ro <'ftttive, e çi si co11,·orte tlillìcil111e11te a quello degli alt.ri fossero pure ecçellenti. ~fa volere è potere. (Les 'l'rmpi, Nonveaux, l2 aprile). G. S. GMgano: L'Università popolare. - Chi l?ensi al cammino che h:L fatto 11el nostro pause, eia ç1rca 1w anno a q11est1L parte, l'idea di este1Hlere anche a.Ile classi popoliui il beneficio di uu'istrnzionc superiore, non può non seutir;,i sincernmeute commosso da qL1esto forte risveglio della coscienza. nazi on aie. · 'Koi ci proponiamo oggi di esami11ar brevemente come si è inteso in Italia. que;to dovere cli estendere la. coltura superiore, e in qual maniera si è cercato di compierlo. Chi abbia letto i discorsi inaugurali, le prolusioni o le altre simili manifestazioni, non può non es• sersi accorto di questo fatto, che noi abbiamo in Ita,lia ristretto un po' il significato cli ciò che in Inghilterra s'intende per estensione 1miversitarici. Infatti da noi è stato sempre manifesto il proposito di dirigersi ad una sola classe di cittadini, agli operai. Questa prnoccupa- ( 1) Quando però, s'intende, lo sia! N. d. R, BibliotecaGinoBianco ziono 11011 è mai esistita i11 coloro clw furono i pro1110tori dell'istituziouo, fuori del nostro paese. Si t1attnva per loro di far partecipi di una istruzione generale e più alta., tutti quelli che per una ra.gione o per un'a.ltra do,,evano starne lontani. Nel 11ostro paese non l'operaio solamente vive in uno stato ,li povera cultura, ma vi sta anche quella piccola borghesia, cl10 è puro uno degli elementi pili considerevoli uella moderna composizione della società, e che è senza dubbio la più atta pP.r ora a profittare dei benefici di questa elevazione de,la me11te. Perchè il unovo iusegnawento riesca proficuo deve essere affidato ad uomini competent.i ed esperti; invece nell'istituire le nuove. Università non si sono sempre ricercati gli uomini di più sicura maturità scientifica, o per lo meno questi non hanno accolto l'invito a così nobile ufficio. Nelle nostre Università popolari si fanno troppe conferenze, e si t'a naturalmente poca scienza li professore che ha recitat,o dinanzi ad un pubblico più o meno numeroso, pili o meno attento, le sue lozioni, a cui egli si è diligentemente preparato a casa, non avrà quasi in nulla giovato a que.ll'idea cli cui egli crede di essere un apostolo. L'opern sua comincia dopo la lezione. È necessario che egli faccia quello che fanno i professori iu Inghilterra, che stauuo, dopo la lezione, in mozzo ai loro scolari, e interrogano e rispondono, dilucidano e ampliano, discutono ribattendo gli argomenti di 1111 oppositore, o trovandone di più forti e di più persuash-i a sostegno delle proprie itlee, e spiegano così dinan:d alht meute di chi li ascolta uu'infinita variet:ì di cognizioni, che è di 1111 Yalore inestimabile, perchè si Yien furnmndo col manifostru·si continuo tiella curiosità tli quello Rtcs,o pnbhlico che si mostra avido ,li approndere. Orn solo qnaudo si faccia lo st,esso in Italia è possil>ile sperare che ai pii'1 esperti della scienza sia affidato il dirtìcilc cù111pito di inse~nare; perd1è se tntti possono a furia di sussitli i111bastire 1111 qualsiasi 1l1scorso, solo chi è padrone di 1111a tlisçipliirn puù esporsi con sicurezza a quegli assalti della curiosit1\ improvvisa così irti cli pericoli e co.,l pieni tli .imbarnzzi per ç]Ji non ha forza di resistore loro vittoriosalllPll te. 1 ]~ qnestn, nianì,t ve1·bnle che in It::ilia bisogna abbattere con tutte le nostre l'orze, ed a q11est'opera a,·rebbcro doYuto sopratutto mirnru i rn:o\'i istitnt.i; ma inYece 11oi abbia1110 S('11tito coi nostri oreçchi, chi penijaJICload II n '111i1veri,i tiì. popolarn yo]eva foggiarla sullo stampo di quelle uffìciali con ra11aloga distribuzione di diplomi th servire come titolo agli in,pieghi. ]°:; natnrale che istit11zi1111iimport.ate dal di fnori Ri colorino del carattere del luogo 11el quale sono trnpiantatfl e si sviluppiuo co11 1111aproprift vita; 1111,certe tradizioui della ~cnola itali,tna, oratorie ed acca,lemichc, sono l)roprio le pii1 att.e 11011 a t.ras,'onnare nu, ad uccidere qualsiasi germe di i1lea nuova e generosa. (11/a.r;occo, 7 aprile). Imminentepubblicazione: Dott. NAPOLEONCEOLAJANNI Deptualo i.I Parlamento Pelrar~mmmia· nazioneareleioazsiougl rnno Un volume di circa 300 pagine PREZZO: L. 3 Dirigere cartolina-vaglia all'Ou. Dott. Ncipoleone Co• lajanni - ROMA. (\"edi sommario dell'opera sulla quarta pagina della copertina). Dr. NapoleoneColajanni proprietariod,irettorer· esponsabile Roma, Tip. I. Artero, Piazza Montecitorio, 124- 25
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