138 RIVISTA POPOLARE Di POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI T,01iis Ji'ore.t: L'officina di Krupp. - 'l'ra lo città te- <lesche del bacino della Ruhr, qnella• di Essen ò oggi la piìt universalmente conosciuta, grazie agli stabilimenti <li l<~ederico Krupp, nlti mo erede maschio della recente dinastia. del « re del cannone». L'aspetto dfllla città è triste. Sembra portare il h1tt;o, od è forae quello per le innumerevoli esistenze che i cannoni partiti da l;\ hanno brutalmente spente. Più della metà di Essen è occupata cl,tlle officine Krnpp che sono le maggiori del mondo. Lo officine di Essen occupano umt superficie cli 359 ettari e 56 are, cli cui 61 ettari e 84 are cli fabbricati. Nel J819 hanno utilizzati 15.018.505 metri cubi di acqua e 18 83t:.i.050 metri cubi di gas. L11 fucine hanno lavorato nel ]898-99, 1877 tounellate cli ferro estrat,to ,falle miniere appartenfnLi alln casa, e durante il 18JO hanno consnnrnto 952.365 tonnellate ùi carbone e coke Le altre officine e i battelli a vapore hann\) ,·011s111rmto622.118 tonnellate ùi carbone e coke. In tutto, gli stabilimonti Krnpp hanno inghiottito 1.570 483 tonnellate cli combustibile nero, cioè 5000 tonncllat.e nl giorno. • Il primo aprile WUO, il 1rnmero d'uomini occupato nelle officine Krupp era 4li.fi79, di cni 2i.4G2 a,1 Essen. Nel 1899 le offi<Jine Krnpp fabl.Jrica,rono 38.478cannoni. Il carupo lli tiro <lelle officine K.rupp è il piì1 com-· ploto cho esista llel mondo. l~ mu II ito rii t,utto i 1 11ecessario per con~tat;1.re gli cff.Jtti ,!elle ar111i. [ mer.1,i di trasporto r11pidi, lnngn il poligo110, e un servizio telefonico org:111izz,ttn in modo 1>npel'inre, pern1etto110 di girulical'e i colpi uei dettagli pil'1 iusig11ifìC11nti. Il poligono ha 16,800 metri cli l1111ghcr.za e vi è possibile anche tira.re Ctuo a 2,1 chilometri. Queste enurm i diSk'1,D7,f' souo necessarie p.ir provaro i ca,nnoni per b difesa delle cnste. Le istituz;oni operaie e di l,eneficeuza sono· numerose e organizz,1te cou metodo, e indicano cho si è voluto legare gli operai alle sorti della casa con mille catene d'in~eressi. 'l'nt le diverae scnole ve n'è nn:t ove s'insegna l'economia clorne,tica. Le giov,ineU0 imparano a far la cuci1u1 e a tener in ordine la cas,i. Ciascuna di esse, a turno, deve comporre il ine1rn, far In spesa. in mo<lo che il pasto non costi pilÌ di 44 centesimi per porzione. Federico Krupp ha fabbricato poi un albergo per ospitare gli stranieri che vengono per affari con l'offtcina. L' « .Essener I-Iof D è montato con lusso anche artistico e con tntte lo comodità. La tavola è una dello llligli!lri della Germani.i., e la cantina 1101c1ontiene che vini famosi. Si ca.pisce co111eospitati co ì, i compratori, <]uasi naturalmente, trovino buoni gli nc)iai d'una c:tsa tanto splendida. Gli stabilimenti Krnpp han no poi un co,umesso viaggiawre unico ,1,lmontlo:J'imperntorn di Germania.Quando Abdul Ifamid dovette rifornire di canuoni le sue navi, non accettù infatti il ribasso che gli facev,1, la c;1,~à Armstrong, perehè durante la visita cli Gnglielmo I[ a Costantiuopoli promise che non avrebbe r.0111prnto che dalle officine Krupp. ,)llnstration Universcllc - 30 marzo). Charles W. Dilkcs : Le riforme dell'armata i~glese. - Allor<Jnan!lo un Francese tratta cldht nostra riforma militare, finisce coll'affermare che l'[nghilterrn, presto o tardi, ma inevitabilmente, dovrìt seguire le potenze continentali nelle vie del servizio universale e obbligatorio. È nn'a,fformazioue banale L'impero dt-\l mare ci difende da ogni inYasione, come l'impero del mare ci permette anche un contrattacco o uuo sbarco su cli un punto qualunque, a nostra scelta, dello colonie e della metropoli dell'avversario: tentativi difficili, forse, ma che offriranno certamente a noi minori difficolt,/t che al nemico. Non si è mai beu calcolato in Francia l'enorme costo della nostra armata da guerra. Un Francese scrive che ben presto noi spenderemo per la nostra armata quanto spendono le altre potenze, ed anche di più; ora è da lungo tempo che nessuna potenza militare spende quanto noi. Nel!' i1upero brittanico il servizio obbligatorio non è sconosciuto. La Colonia del Capo ha sempre conservato il ser_vizio ol.Jbligatorio istitui t_ogià dagli Olauclesi. In Anstrnha alcune delle nostre colonie ne accettano il principio, altre no, benchè in fotto nè le Hne nè le altre lo pratiehino. Nell'Inghilterra stessa una vecchia B1bhotecaGino Bianco .legge, nrni abrogata, ma ogni itu uo sospesa, fì.sfmgli effettivi della milizia che dovrebbe, in ciascuna contea, tirare il numero. ì\Ia ciò è diventato una semplice trarlizione fino al giorno, abbastanza recente - sono appena dne anni - in cni il presente ministero ebbe l'idea cli forbire quest'arma e di riorganizzare questa vecchia istituzione con una legge che fu proposta, ma che non fo mai votata. li governo noo c'insistette. L'anno scorso alcnn i lorils ripreseutarouo il progetto, ma lord Salisbnry lo criticò -a fondo e lo dichiarò intieramente incompatibile con lo stato attuitle. Fu respinto con una schiacciante nrnggioranz.~ condotta personalmeutc, dai rnem bri del go veni o. Dei nostri ministri inflnent,i, qnelli che hauno contatto cogli nff.1t·i nrilit:n-i e uav,tli, sembrano oggi faYorevoli al s;.:rvizio obl.Jlig,1tori,1; ma, non ve,lo comc1 pJtrnnno convertire alle loro idee il Pl'imo miuistro e tutto il miuistero. Vt S!)iJSamilit,are ùell'[nghilterra ammonta uell'Inllia a 575 milioni, nel contiuente a 8·~5 milioni, in tutto a 1400 mi.lioni oltre i bilauci 111ilitarispeci,1li delle varie colonie che si go1·eruano eh sè. Secon,lo me, il servizio obbligatorio pl:lr ht clifosa d•òlle metropoli no11 ri~olvel'ebbe alcuna diflìcolt.ì. [ v,111t,aggi i II diret,ti sarol1biJrn ohe, riempiti i ranghi della 111 ilizia, la 111ilizi:tgracln:tlrncntti anment.ata il valore <lei 1·0lon t,tl'i effettivamente 11i1gliorati, i sen izi regolari delle 111etropoli rcgolar111eute e fort,emeute organizzati, è verosi111ile che un corto numero d'uomini prenderebbero gusto e conosceHza po: le cose militari; nHt. in realtà, noi 110n potremo metteru nella rnilizia che un:t parte inli1na cloi cittadini che sarebbero colpiti dalla legge. Un servizio v11ramente universale e personale, che porterebbe a cifre smisurate il uostro esercito, creerebbe uno i;;tat,i di co~e per il quale, primo, il nostro ministero <lelln gnerrn non è preparato, e per il <]nale poi il pubblico non 1ui sembra per null,t clispos1o :t fan: lo spese necessarie di equipaggiamento o armamento. Bisognerebbe scegliere un dobolt, contiugente tra questa follil: ma allora <]tiali recriminazioni si avrebbero? Si vnole il mio pensiero ~ lo sono cld mio tempo ; ammetto la necessità del servizio personale in molti p.1esi; ammiro il sistenm dell'armata in Svizzera; conch1nno grnn p11rte degli a.rgomonti degli avversari del servizio obl.Jligatorio; ma quanclo si tratta del rnio paese, por rndicale che io possa essere, io sono consen,n - ture in fatto di esercito, e penso ad altro riforme. Pt1r l'Illllia, per l'Afriea nustrnle e le nostre guarnigioni lontano basteranno d,i 120 a l~i0,000 uomini sul piode di pace, e nol potremo ottenerli col sistema delle paghe alte e dolio ferme cla 10 a 12anni. Per ht nostra arnrnta. delle metropoli basta avoro clei reggimentisctrnla ove in un anno gli nffic-inli e i sottufficiali trovino modo per esercitarsi. Alla corta durata del sr,rYizio si snpplireube, in ciasenn reggimento, con degli esercizi 1wriodici che rinuirebbero ogni auuo t11tti gli nomini clolla ri;;erva. (Revue de Paris - 1° aprile). l progetti di sgravio e la Commissionep;trlamentare. - La Commis~ione che esamina il disegui di legge presentato dal rninistro dolio }'iuanze per la riforma del dazio consumo ha respinto il progetto di legge alla quasi unanimità. t un manifesèo enore di tattica parlamentare, pernhè sempre p tL il Paese, che attende da tanto tempo qualche iuizio di riforme, entrerà• nel.la persuas10u~ ?he (]nesto snccedersi ùi progetti, seppelliti negli arch1v1 della Camera, è un meizo, pi11 o meno serio, per lasciar passare il tempo senza concludere nulla. Ciò che è ancora piì1 strano è, che gli oppositori respi~gono il progetto, mentre il loro capo presenta 1111 or!lrne del giorno che implica quasi gli stessi concetti del progetto ministeriale, e mentre più d'uno dei membri della Commissione, propone dei controprogetti che riguardano la stessa matel'ia. Questa tattica a noi sembra un'insiclia, non un'insidia tra i di versi partiti parlamentari, perchè loro la chiamano anzi politica, ma una ì'nsiclia al Paese che è tenuto da anni in_~uesto ~uervante supplizio di Tantalo, prometteudoghs1. sgravi ed approvando nuove spese (per le quali sono tutti d'accordo) che formano poi la causa di-nuovi aggravi. Attenti però al dies irae! ( Eco-noniista cli Fireuzc 31 JlHU'ZO Ì·
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