Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VII - n. 7 - 15 aprile 1901

RltrlSTA POPOLARE DI POLTTICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI 137 pidoglio do,·e si riunisce l'assemblea rappresentativa, ma la Casa Bianca dove uu uomo esercita, il supremo potere. Si è visto il Presidente <livenire colla frase do! potere della g1te1-ra il govcrnatorn autocratico di continaia di migliaia di uoll)ini in Cnba. e di milio11i nello Filippine. Ha nomirrn.to e destituito funzionari senza la cooperazione del Sonato; lm stabilito go vero i a suo piacere. Il Congresso pare che abbia abdicato. Dopo la compra della Luigiana col presideut~ Jeffer,;011, il Congresso gli delegò l'autorità. di governare il nuo.o territorio. Una pratica simile avrebbe dovuto seguirsi verso le-Filippine; ma non la, si segul. E quando si promulgarono le nostre leggi nelle Filippine, lo si fece, nel nome clel Presidente degli Stati 1Jnili: una, frase sco110sciuta nella nostra. storia. Il popolo, ingolfa.to negli affari commerciali, accett,a questa situazione senza pro• teste. Ciò in conseguenza della guerra colla, Spagna, che, come ha rivelato una nuova potenza nel mondo, si crede che abbia aperto nuovi orizzonti al potere. È vero però che la. mancanza di l)roteste in parte è dovuta alla piena fiducia cbe si ba nell'a.ttuale potere esecutivo. I nuovi poteri di guerra del Presidente sono così vasti ed antocratici, che hanno reso necessario l'uso di una parola nuova : ii,iperialismo. Qnanto alle circostanze straordinarie che banno fatto aumentare i poteri del Presidente, ve ne sono altre che agiscono quotidianamente, che non sono accidentali ed eccezionali. Nella stessa Costituzione c'erano già gli elrmenti che dovevano condttrre all'attuale risultato. Ad esempio, la nomina del potere gindiziario federale ò nelle mani del potere esecutivo, ed è chiaro come l'esecutivo può agire sulla, Suprema Corte : il figlio di un giudico fu nominato Attorncy g,neml (procuratore genera.le) cli Porto Ricco; il figlio di 1111 altro giudico fu .promosso nell'armata facendolo pa sare soprn molti ufficiali suoi compagni. Inoltre una fiumana aurea scorre dalla Casa Bianca verso r pitt remoti angoli degli tati Uniti; la sua sorgente è nel tesoro nazionale. li Presidente può divergere buona parto di questa fiumana verso le tasche dei snoi amici personali ed a. be11ofizio ffoa11ziario dei suoi sostenitori politici. Se il denaro ò la le,·a che muov•e il mondo, il Presidente pnù ado1>erarht largameute. Colle nomine agli impieghi civili e 111ilitari, il Prnsidente distribuisce ,venti 1nilio1ii cli dollari a.ll'm1uo. Ciò che si era deplorato sotto l'arnmi nistrazione di Jackson - lo spoil o:tfice - fu un nonnulla di froute a. ciò che avviene adesso. Con questo influenze auree il Presidente influenza e domina il Congresso; come nvveune col pa$saggio del bill sulle tariffe di Porto Ricco nelht ra.tificn della. pace colla Spagna. Qnesta influenza può produrre del bene, ma può esfere nll'che causa di male. L'insidiosa e potente inttuemm che ogni Pn!sidonte pub esercitare sul Congresso, por mezzo della. (lispensa degli uffici, ò materia di seria cousidemzione. E' stata. esercitata nel passato e lo sa.n\ nel futuro. Colla teudenza moclorna verso un potere centralizzato, u11 rimedio al male non ò facile. Forse sarebbe buono nn cmendamouto della. Costituzione che renda, ineleggibile il Presidente per quattro o sei anni. Ad ogni modo gli uomini di Stato americani de,·ono provvedere per arrestare qnesto aulllento di lJOtel'i del Presidente; nè la distribuzione di milioni e milioni ili dollari dev'essere lasciata nelle mani di un uomo. (The Formn. - òlarzo). Beniamino llàrrison: L'alleanzaanglo-americana. - I giornali inglesi ed americani si sono occupati pel pas• sa.to di um1 supposta o proposta, 11 lleauza anglo -americana. Noi sappiamo cbe nessuna, convenzione del genere venue sottoposta, e nulla mostra che sia stata discussa tra i rispettivi rappresentanti. Chamberla.iu fu molto precipitoi!o ed imprudente annunziandola. Ognn110di noi desidera l'amicizia tra, gli Stati Uuiti o la.Gran Ilrettagna ch'è nella natura delle cose. lnfatti per qnan• to possa oggi esser comple.,sa la popolazione degli Stati Uniti, se questi hanno un tipo 11azionale lo hanno derivato dall·inglese. Scozzesi, irlandesi, inglesi, tedeschi, francesi, ola.ndesi, scandinavi, ed o:rgi anche italia.ni, hanno dato il loro contributo agli Sta.ti Uniti. )fa la lingua che vi si parla e le istituzioni che vi esistono hanuo origine inglese. Noi siamo orgogliosi dei grandi poeti, filosofi, giuristi, storici che hanno usato la lingua inglese e siamo loro grati. Noi siamo solidali con gl'inBiblioteca G1r1u Bianco glosi che dimiuuil'ono le prerogative del Re e furono martiri della libertà; noi siamo grati a loro; ma non 11,lgoverno che li perseguitò. E' logico derivare da questo considerazioni la. deduzione che le nostre simpatie devono essere rivolte ad ogni ministro inglese che intraprende una guerra senza avere riguardo alle sue origini Hd alla. sua esistenza 1 Se ci si parla. <li gratitudine rispondiamo che tra il 1 ì74 (1) e il 1898 vi sono molti avvenimenti ch'è meglio dimentica.re che ricordare! Prima della guerra. ispano-americana lo storico può trovare molti atti che l'Inghilterra commis,,, in odio o i11 da11110degli Stati Unit,i. Si ricordi soprattutto l'ost.ilità. del go,·orno inglese verso gli Stati Uniti durante la guerrn civile per l\ibolizione della schia.viti1. Allora solo i tessitori del Lancashire - che Idclio li benedica sino a.ll'ultima generazione! - ci mostrarono fratellanza. E' logico che l'amicizia mostrataci dall'Inghilterra cluranto la guerm colla Spagna, possa servire di spugna per cancellare dalla memoria il decisivo inten·ento della Praucia durante la· ri vol nzione, e l'amicizia della. Russia durante la guerra ci vile 1 ,vashington nou credette che la gratitudine verso la Frnncia, pel sno utile intervento armato in nostro aiuto, dovesse servire come base di un' alJ.·a.nza che ci avrebbe implica.ti negli nffari europei; e potremo sostenere adesso che !"amichevole non intervento dell'Iughilterra nella guerra colla Spagna dovrebbe sospingerci ad. nu' alleanza 'I Le continuate buone rela.zioni delle due grandi na.- zioni che parlano iuglese, vengono messe in pericolo anzichè av,,aota.ggiate da coloro che vogliono l'alleanza in nome della gratitndine, o cho hl desiclernno almeno in nome della profetizzata supremazia anglo-sassone. Non è illogico proten,lere che, a causa della simpatia mostrata.ci dalla Gran Bret!agua 11ella guerra colli~Spagrrn il popolo a111erica.nodebba oggi ricambiare la simpat.ia verso l'Inghilterra nella sua guerra ooutm i Boed1 Le due gnerre non sono delht medesima. qualità. Il dire che noi clobuiamo stare dalla parte della Gmn Ilrettagna, e dal lato del torto, per(\hè essa fo dal lato nostro quando ci assisteva il cliritto, non è ragionare: è far mostra di u11a canwreclerie da briganti. Nò il popolo americano, nè il popolo in.glese rinunziereubero al diritto di criticMe e giudicare liuerarnente gli atti dei rispetti vi governi ; molto mono quelli di nn altro governo. Sicuramente ogni oratore o scrittore an1ericano non dev'essere costretto a 1;ostenern la politica coloDialo a.ggres iva di Cha1111Jerlain,o osseregindicato un ingrato. In ogni modo ogni alleanza tra ministri e presidenti, se nou c'è l'uuione ùei due popoli, a.I giorno d'oggi sarebhE\ fallace, tlunn-eube qua11to la. tlura.ta degli uni e degli a.Itri. Se le due nazioni devono essere a.miche, e dernno cooperare insieme nella politica estora, ciò non deve avvenire sn ùi nna base che possa escludere la partecipazione dolle altrn nazioni in og11i progetto per lo sviluppo o la pa.ce del mo11do;e tale sareube quella del futile e pernicioso progetto ddla supremazia anglosassone. La Gran Brettagna ha seguito una poi ifica aggressiva di espausioue ten-itoria.le ch'è ingiustH. Epperò la cooperazione delle due nazioni de-i-e fondarsi sulla modificazione o sull'a.bbandono della politica dell· Inghilterra o sull'abbandono della nostra 1 Nella politica della porta <iperll' - cioè uguaglianza commercialo di tntte le nazioni - noi forse a.bbia.mo 111111. base comune di azione diplomatica. Coi,ì del pari pensiamo cito si debba riconoscere ai grandi ed ai piccoli stati il diritto di regolare gli affari di casa proptfa; e che il torto e il diritto debba essere uguale, sia. che si tratti di una grande potenza o di uno stato debole. L'Inghilterra pare che la pensi diversamente nella Sila guerra coi Boeri, che non le gioverà commercialmente. Perciò gli Stati Uniti che si sono associati !LI dolore del popolo inglese, come se si trattasse cli un lutto proprio, per la morte della regina Vittoria, non possono associarsi nella politica di aggressione che ha suscitato il risentimouto di tutte le 11azioni. (North Americcin .Rcview - Marzo) (1) Anno in cui gli Stati Uniti iniziarono la guerra dlindipendenza contro l'Inghilterra. N. d. R,

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