130 RIVTSTA POPOLARE DT POLITICA LETTEUE E SCIE,VZE SOCIALI costruzioni d'impianto e pel materiale mobile sieno accollate all'esercente. Contemporaneamente dovrebbe essere lasciata maggiore libertà - fino a tanto che non produca una concorrenza disastrosa - nella determinazione di ribassi nelle tariffe che, in parte per il poco coragcrio delle società, in parte per timore di danneggiare iÌ bilancio dello Stato, in parte per la deficenza del nostro traffico (causa ed effeUo allo stesso tempo dell'elev'.1-tezza ~elle ta~iffe) sono in ltalia rimaste tra le più gravi che s1 conoscano. Finora le discussioni si sono fatte più sui metodi e sui sistemi da prendersi a base degli eventuali nuovi contratti che non sulle cifre. Eppure è sulle per le quali trova tante ostilità nelle nostre sfere politiche l'introduzione dell'esercizio di Slato. Con tutto ciò é stretto dovere dei rappresentanti più sinceri degli interessi del popolo italiano, anche se difficilmente si potrà raggiungerlo, di combattere fortemente in favore di questo rimedio decisivo e radicale, cioè, dell'esercizio di Stato, e per il riscatto delle antiche linee delle ferrovie meridionali. Altrimenti si cerchi almeno, d·i ottenere patti che garantiscano lo Stato da nuove perdite e da nuove spese in conto di un vantaggio assai lontano e a tutto favore attuale delle società, patti che assicurino al bilancio dello Stato un certo margine di guadagno e assieme non ostacolino oltre lo cifre principalmente che Stato e società dovrebbero discutere, è la mancanza di cognizioni sulle cifre precise nelle previsioni delle spese di costruzione e di esercizio, che fece commettere ai rappresentanti dello Stato italiano tanti errori, e lan ti danni recò ai suoi interessi. Il Cancellieredell'Impero sviluppo del movimento e del traffico, patti che tutelino il pubblico da disposizioni vessatorie anche di secondaria importanza. Le società e i loro rappresentanti, come i loro patrocinatori, conoscono - e tengono conto nelle contrattazioni - di tutti i più piccoli elementi che possono inf-luire a loro Yantaggio o che richiedono speciali pattuizioni; e sono questi piccoli elementi, chiesti tante Yolte inutilmente nel 1885 da persone amanti del pubblico bene e trascurali dai rappresentanti dello Stato, che formano le più o meno basse percentuali chilometriche e poi le grosse somme che nel Il Cancelliere: State trnnquilla a sedere, signora Gel'mania, mi Su tutto ciò avremo occasione di ritornare più minutamente in a Itri scritti; intanto ci basta avere, per quanto con modesta voce, cercato di richiamare l'attenzione sulla questione : si badi al val o re intrinseco delle contrattazioni, se si dovranno fare. e si sacrifichi piuttosto la discussione dei sistemi teorici che quella dei coefficienti tecnici e degli elementi pratici che influiscono sul movimento ferroviario sulle spese di manutenzione e di esercizio: si vigili nell' interesse della vita economica del paese e in quella del pubblico! L'epoca della denuncia d e 11 e convenzioni ferroviarie si avYiassumo io ogni responsabilità. totale gravano enormemente sul bilancio. Sappiamo che la causa del deficit ferroviario è dovuta principalmente alla smania di costruire linee improduttive; ma il fatto sta che tuttora lo Stato italiano ha ogni anno per le ferrovie una passività di circa quindici milioni (1), senza calcolare la perdita degli interessi sui tre miliardi e mezzo da esso direttamente sborsati per la costruzione delle linee ferroviarie; mentre, d'altro lato, le società ferroviarie, con capitale relativamente assai modesto (tra tutto meno che mezzo miliardo), tra sussidi e profitti incassano oltre ottanta milioni l'anno. Per essere sinceri dobbiamo confessare che. purtroppo, non sarà possibile che si possano modificare di molto le condizioni attuali delle cose, per ragioni intrinseche, dovute alla falsa via nella quale da tempo lo Stato si é messo, e per quelle ragioni, estranee :al problema più propriamente tecnico ed economico, 11) Cfr. per il 1891l'Amrnario stat-ist·ico italia110, 1900 pag. 69-1 e seg., e, per il 1898, la Relazione sull'ese,·chio delle strade ferrate italiane del R. Ispettore generale dell~ strade fel'l'ate, Roma, 1900. BtbhotecaGino Bianco (Simplicissimus di Mon~cJ). cina a gran passi: che non soli capitalisti, e chi per essi, sieno pronti! PROF.G. CAVAGLIERJ. Losciopelr'oarbitrato obbligatori < 1 ) Nella maggior parte tlei paesi industriali, i legislatori si sono sforzati, negli ultimi trent'anni, di prevenire i conflitti che nascono tra padroni ed operai, o di prendere le misure atte a definire ra,pidamente quelli tlichiarati. In Francia la lecrge del 27 cliccm brc 1892 sull'arbitrato e la concilia~ioHe in materia cli clissensi collettivi trn padroni e operai o impiegati, in sette anni d'espe- (l) Perchè i lettori abbiano un'idea chiara del progetto di legge sullo Sciopero e l'arbitrato obbligatorio, presentato con tanto senso pratico dal ministro socialista Millel'and, diamo un largo sunto della Relazione sul medesimo che è stata pubblicata per intero nell'ottimo llfouvement Socia liste del 1 5 marzo e clel 'l O aprile. ]'f. d. R.
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