Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VII - n. 7 - 15 aprile 1901

RIVISPTOAPOLAR DI PQLirl 1ICA LETTERE E SCIENZESOCIALI AnnoVII. - N. 7 Abbonamento postale Roma,15 Aprile 1901 GDI F.IVVENIMEN!J.1E1GDI UOMINI La riforma-canzonatura. Scherzano col fuoco! Il rigetto da parte della Comlllissioue parlamentare cl~i Nov~ dei progetti dell'on. Wollemborg per In, riforma tributaria, ba sorpreso qualche raro inrro11uo cd ha suscitato l'indignazioue a frecldo degli iJ~criti. 1 Data la composizione della prima, e il carattere di nerale della Statistica, o non ne capiscono gl' insegnamenti, che pur sono eloquentissimi quando si traducono in tumulti dell'indole degli ultimi di Puglia; non possono acquistarla i megalomani, che vagheggiano un i11ipericilismo a base di miseria, che si distingue da quello auglo-sassone, ch'è un prodotto dell'ubbriacatura per soverchia ricchezza. Deliberato proposito di op- spiccata opposi½ione che si era dato alle ultime nomine dei suoi componenti, l'avvenimento era preveclibile, precisamente perchè doveva svolgersi in It.alia. In Siberia posizione politica - Qui la mancanzadisiucerità degli oppositori è evidente. Essi hanno combattuto oggi ciò che hanno affermato ieri. Tutto il loro malanimo e tt1tta la mancau½:i. di sinceritiì, cld resto, emergono cltiaramente dalla dccisio11e d,:11ì11itivadi non contrapporre nlcnn progetto della Cornmissionc :t quello del ,\Jinistero Eppure il con troprngotto era stato soleu 11emente annunziato e pro111e~so ! .\la come fonnu1:lrlo Re non credono po~- sibili o non credono neces- ;;,ui g-li ,;grnvi '/ Le cause cito in<lussero la Com111issione a respingi-re il disegno di sgravio furono riassunte colla sua solit.a ùrill1111teperspkuith dall'amico 11ost,o ou. 8arzilai, in u11,Liutervista cou 1111redattore della 'L'ribu.na., ch'è Lene riassu111ere percltè uo11 si potreblie dire- 111eglio: « Le cause, ki oss,·rvato il nostro col lal,oratore, s0110 state par1;cdiic di 1111111ero, <live1·se <l'i11<lolo:si JH>f;~0110, però. riassumere così: spirito consen·atore; 11essun:L cond11zio11c profond,L della 11\'CCssitàdegli sgravi; tlclil,ernto proµo~ito di opposizione politica,; ,la 1111 imo, affezione l"tt.,rna. per altri 01i.i1ibns foori sen·izio P. Noi, riserbandoci ili occu parei ,·.e professo <leila rifo1·111tari ln1tarin,a n10111e11t11 opportuno, ci li111itere1110 atlesso ad es,u11i11are J'l:ll' ronto no;,tro qt1estl:l ca t1Rc>, qt1ali vennero c1111111t·rate dal depntn.to rnpnl,l,lica110 per Roma. Spirito conservatore. Non avrebùo dovuto far <"aµol i110 11ell'om11ib11s\ \' olJemborg-Di Broglio; ilqnale se peccava era per la soverchia sua moderazione, specialmente in qtmnto alla progressività nellt, s11ccessioni. Questa già c'è nell'ordinamento tributario inglese; e c'è in altre imposte in Germania. i\la i conservatori italiani sono qualche cosa d 1 diverso dai conservatori degli altri paesi. Salvo qualche il ifforenza nella quistione religiosa, essi non rassomigliano che ai conservatori spagnuoli. Nessiina convincione profonclci della necessità cleglisgravi. - Non possono acquistare tale convinzione gli uomini politici, che vivono nelle grandi città seuza contatto col paese reale; non possono acquistarla coloro che uon leggono i documenti che va pubblicando la Direzione GoBiblioteca Gino Bianco ( Wahre Jacob di Stuttgart) J\'.ei paesi a vero regime p:1rht1nentare, nei quali esistono o agiscono partiti distiuti da, progran1111i, (JUa11dosi parla di opposicion1Jpolitica si sa che ci si riferisce a criteri politici e lì11a111.iarcilic si vogliuuo fare prendere e che souo Lii versi, anche qnantit11ti va ntente, se 11011quitlitativa111011ted,a quelli sostenuti ilal governo <leite111pn.L'opp11si:io11veolitica i u Italia è alLrn cosa: s'imperni,i sulle pen;oue; è fatt,a t!i crit1wi perso11,,li Se così no11fossti· non avremmo visto combattuto l'otti1110Hubinidal1'011.8ar111ine che cou lui di\'ise il programma del piede cli casa; e parimenti da 1r1olti degli attuali ministri non avremmo visto combattuto l'on. Saracco, cui si sentivano costretti à tributar lodi , mentre Io precipitavauo dal governo. La verità è dura; ma noi non abbiamo peli sulla lingua e la proclamiamo francamente: mancano i veri criteri politici noi nostro mondo parlamentare e sono sostituiti. dalle ambizioni personali. Perciò il ministero Zauardelli ò combattuto sul terreno della riforma tributaria in nome di quelli stessi principi, o meglio in nome di quelle stesse ambizioni, che indussero molti dei suoi membri acl appoggiare il ministero Saracco. Domani l'on. Di Rudini, che attualmente nicchia, ripetor:1 lo stesso giuoco a danno dell'on. Sonnino o

Ì22 RIVISTA POPOLARE DT POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI di più intimi amici politici suoi, come l'on. Prinetti lo fece contro l'on. Chimirri e contro l'on. Rubini... L'affezione p<itcrna ptr altri omnibus fuori servizio. - NÒi crediamo che quest'ultima causa sia stata la meno attiva, per<ihè siamo con vinti che in Italia nessun uomo politico papabile, ossia ministeriabile, sia capace di sentire a.D'ettopaterno per i propri figli, che sono spesso dei semplici aborti, e, t-anto r_neno, che acl essi sia disposto a sacrificare qualche cosa. 'l'utti, o quasi, anzi ci sembrano disposti a rinnegarli, pur di acchiappare il portafoglio. Ma se questa causa ha agito in una alle altre nel determinare il rigetto ;dell'omni~us_ ministeriale, essa 1100 servirebbe che a confermare 1 azione preponderante della precedente. L'opposizione, intanto, colla sna condotta si è messa in una posizione assai difficile e pericolo_sa. Se ess_aperverrà come spera, al governo, ques1o dilemma, turmu• lato dai suoi precedenti, le si presenter:ì. clinna,11zi: o presenterà progetti cli sgravio, che. differiraBno poco ? niente da quelli sinora comba.ttut1,. e s1 smascherern vergognosamente mettendo a nudo Hl tutta la s11a,laidezza l'ambizione personale; o 110n ne presenter:'i alcuno, e getterà nuova esca nel fuoco del pnbl,lico malcontento, alimentato sinora dalla concordo affcrmar,ione sulht necessità degli agra vi. Nelln. disillusione an,ara, ad on.ore del vero, il meno responsabile rimarrebl,e l'on. So_nnJno. Il quale, anche;nell'in ten 7 enire nelhL discussione n,11,tare_, per mostrarsi incline a frena,re le sp(,se relati ve, nut· fermò i suoi sentimenti autiriformisti. Nell'uno e nell'altro caso chi ci scnpitcrebhe snrebbe ii regime rappresentativo, che a. 11oi sta a cuo_re_s<~prn ogni alt-ra cosa, e che viene quotidi!\,11nrne11te_ll)Suliato da una certa~starnpa, che si è assun1a ht nnsswne eh discreditarlo senza saper dire che cosa yo1-rebbe ad esso sostituire. Loubet (1) Dal giorno della-sua elezione fino_ ad oggi, u~a gmnde evoluzione nel sentimento pubblico a suo ngu':'rclo, ha avuto luogo. 'l'ornò d::i.Versailles scortato _ass3:1da presso dalla polizia e dai cornzzieri, elio non nusc1rono però a sottrarre la persona del presidente~dagli insult~ plateali della folla nazionalista accorsn a conspuer cohu che - a quanto si diceva - a,·eva nel suo pro&"ra.mma la grazia a Dreyfns, la punizione dei colpevoli, e la repressione del terrorismo milita,rista. Oggi invece - le dimostrazioni collettive contro cli lui sono cessate, - e l'odio si è concentrato soltanto nella parte pitt e altata del partito nazionalista ezmonarchico. I primi non"gli perdonern.nn(! mai la gra~ia a Dre.d"us e il ministro Andrè L' lntrcinsigcant lo cluama J,onbet la Honte, - Drumont, nella <<Libre Parole I>, Panainci I -, ma il popolo comincia a chiamarlo le brave. li_omme. E'sarà il nome forse che resterà. I rnonarcl11c1 non possono perdo1{argli di avere spo~liato la cor~e presidenziale di quel fasto reale da cn1 l'aveva circondata Felix Faure, - « un bravo H.epubbl~cano - dicono ~ monarchici -· che non ci avrebbe disturbato, e che c1 avrebbe preparato il terreno per la r~staurazione D. Emilio Loubet, malgrado certe sue cond1scen1lenze, .- più o meno politicamente diplomatiche, al partito moderato, rappresenta in qnesto mom~nto, l_nH, .ep~tb· blica a qualunque costo, e la guerra a1 snoJ nem1c1. Per questo centomila socialisti, capitanati da, Allemanne, da Jaurès, da Cipriani, gli hanno .f':"tto_ sco1:ta d'onore a Longclmrnps, quando i rnon~rcl11c1 ~ 1 nazionalisti. volevano ri !)etere _l'attentato dt Au teml. (1) I tre asterischi su Loubet, Millerand e ,valdeck•Rou~seau che sono i veri uomini della situazione in Francia, ce li ha inv'ati da Pal'igi l'egregio amico Alfredo Niceforo. In questi giorni in cui tante cortesie si sono scambiate dai rappresentanti delle due nazioni alle feste dt Tolone, è bene rammentare le qualità degli uomini che vogliano o non vogliano i gesuiti, i militaristi, i nazionalisti, stanno degnamente, e da parecchio tempo, e senza transazioni coi nemici della Repubblica, alla direzione della vita politica della'.Francia. Noi. BibliotecaGinoBianco 11 trionfo dell'Esposizione interna1,ionale il baucl1etto dei Sindaci, i segni di deferenza che lo czar gli ha accordato - hanno molto contribuito a mutare l'opinione della borgl1esia conservatrice francese che era sulle prillle, ass,ti ostile a Loubet. Oggi, le feste tli Tolone, in cui Loubet riceve il ,;egno di stima e di simpatia da una grande na:done, - contribuirà assa,i :i rialzare a!icorn il li ,·ollo della simpatia. Segno caratteristico del presidente: ama fino a,ll'adorazione sua madre. l\Iilleraml Qnasi tntto il partito socialista riconoube, alla formazi()ne del gabinetto \Valdeck ~oussean, che la presenza di un socialista al mioistero sarebbe sta,ta utile. lnfatti - mentre essa servì a procura.re ad un ministero borghese, che si proponeva il nobile scopo cli difendere la Repubblica che minaccia, 7a di screpolarsi, l'ap1)oggio di circa cento voti dell'Estrema Sinistra, - diede agio a Millerand stesso di preparare importantissime riforme sulle Camere di Commercio, sui Sindwcati operai, sulla sorveglin.uza <lel laYoro, ecc. - che tornano tutte cli sollievo alla causa opernia. Ma, oggi il numero cli coloro che appoggiarono incondizionatamente l'ingresso di Millcrand al ministero, va sempre piì1 restringendosi, e va, prendendo campo l'o• pinione, che, poichò il momento critico per la Republ,Jica. è passato, etl essa si è ben consolidata sulle sne basi, il partito socialista deve tornare a prendere la sua completa libertà d'a;r,ione di fronte al ministero, pur mantenendogli la simpatia che si merita. Ji'inita la bat.- taglia sulle leggi delle associazioni, in cui i voti dei socialisti erano necessari perchè passnsse la legge, i socialisti debbono cessare d'essere « un partito ministeriale», e tornare ad assumere la loro fisonomia.netta e spiccata. Lo sciop~ro di i\Iarsiglia, - che ha servito di piattaforma a tutti i nemici di M:illerancl per designarlo . all'odio e al disprezzo dei « ben pensanti> francesi, - vale a dire monarchici, bonapart,isti, clericali, nazionalisti e repubblicani all'acqua cli melissa, - è stato invece uno dei trionfi della solidarietà operaia e dell'or- • dine che l'educazione socialista ha saputo insegn,u·e alle masse. Pensate che diciottomila scioperanti percorrevano le strade di Marsiglia - ; cl1e ben venti volte la dimostrazione chiedente un legittimo aumento cli sa,la-

RIVISTA POPOLARE Di POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI 123 ri,,, i-;i url.Ìl con le truppe -- o 1111 sol'1ato f11 fcriLo. Un oflìciale soltanto ebbe una bottiglia snl Yiso, e per nno sciopero colossale di 18.000 indivillui, non si pnù !lire che vi siano< Rtati eccessi. I nazionalisti Jianno incolpato l'ltalia tli fomentare gli scioperi, - e gli italia11i cli ~larsiglia - q11csti <I clccroltenrs » - lustrascarpe -- come li cl1ia111òil Ga.ulois, organo dulia rt;:ìzinne clerico-legittin1ista- nazionalist;1, foro110 accusali bilio• saniente e quotidia1rnmfl11te di formarn il lie,·:to ,riminoso delle diurnstrnzioni. 1Jrn111011t<lis;e dt<' t•ssi riccve,·ano l'oro inglese e ilitliaoo per rn,·in;trC il con1merrio di Marsigli:1; - Rocliefort, nw1u,ollit,o - :i.gli nnlini di Mercier e di Boisdreffo - , prnJJo.,c di cRpelle,·0 i1, 1n:1ssa tutti gli operai ihtliaDi; il Gauloi.s, el,·ri<':il<',prediuò ogni giorno bi crociata co11tro l'it:dia110; - CnB..;ag-nac 1 papalino, proposo di gr;Harc di ta~!'<ElI'operaio iinli:1no « tiglio di un popolo spogliaton· lkl ponlPli<-o »; 11m ì\lillernnd dai suoi giornali foce dire clic gl'italia11i 1wn avevano nessnna colpa, dello sciopero e 11011si mostra• Yauo che solidali coi compagni francesi, - e il . nc-i,tlis1110, per bocca di Gohicr. di Pn,S6C11~t·.,li ,Jamèf;, tli Allemannc. e il partito nicl;ea\· pt'r lior,rn di Yves Gn.,·ot, - difesero strcnuarneute gli lta,liani di ~[ar· sigli,t. Poveri italiani di ì\husiglia, - ablntn<lonati da.li'fta• lia ufficiale - e protetti dai .~ocialisti frnncosi ! Sapote voi quale si:1, il genere di l,noro a cni sono piegati 'I Essi sono irreggi111n1tati tlai p11,droni a qnarn.nta soldi al giorno, nelle fahbriehe cli sapone e di olio e ntldetti a quei lavori miciclinli che i francesi rifiutano. LaYorano dieci ore quotidiane, cnrri sui grnnrli bacini ,trdenti ove bolle l'olio, resistentlo a temperature enormi, trasportano per clieci ore contiDne posi di 30 o ,JO kili, senza mai potorsi formare, perchò le macchine fnDzionano di tal sorta che Qf;Sihanno appena appena il tell.l• po di prendere il carico e trasportarlo, por poi torn:wo, iD. grao fretta, al p,mto di p,utooza. In genere, gli ope• rai italiani si associano due a due, c1i\'iclouo il salario, e affittano 1111 solo lotto a vunticiuqtlO centesimi. ~fontre l'rrno lavora, l'altro dormo, - o si alza per ceclero al compagno il letto e correre al lavoro. Sn diciottomila scio1wranti - un solo itciliani> fu n.r• restato. - E' forse q nesta la proni, che gl'italiani formassero il nucleo dello sciopero? Millerand ha fatto bono a difendere gli opern.i itn.liani. Potrebbe occupa1·si cli piì1 dello co1Hli;,,ioni generali dei la,·oratori e farebbe meglio aucor:1,. l la promesso di adoperarsi per la riduzione della giornabi, di lavoro a otto ore, - vedremo se ci riescir.ì. BibliotecaGinoBianco · ,v aldeck- Rousseau - Lo Stato laico non può permettere che uno Stato clericale, formantesi clandestinamente e con l'appoggio doi miliardi nascosti - si impadronisca dell'istruzione e della gioventù. - Così egli disse al banchetto di Tolosa, - o più tardi, - alla Camera: - la Repubblica franceso ò ]a figlia della Repubblica del 1789, e non può staccar.si da quei principii. Queste parole caratterizzano il programma del suo ministero, e spiegano la campagna che il vValdeck seppe abilmente guidare por il trionfo della legge sulle asso• ciaziolli religiose. Oratore magistni,le -- egli improvvisa sem1J1·ei discorsi che lancia, nelle battaglie parlamenturi, nl momento in cui deve strappare la vittoria, - la logica strettissima dei suoi ragionameuti - che non sono mni intìor:.ti dalla rettorica - trova raramente degli oppositori. J;ri,legge snlle associazioni religiose ha realmente tutta l,1,µortata anticlericale che, a prima vista, sembra avere1 Noi non lo crediamo. Piì1 cli tre quarti delle associazioni religiose, - elio adoperano ogni a.rma per combattere la Rep11bblicn, la libertà:c la clemocrar.ia. rima,n• g-ono i11 pic1li, - e con esse. pi1'1di clieci miliardi, che r11ron lasciati dni testatori alle congregazioni, con l'inte117,ione di lie11Clìc,'nza, rimangano nelle casse delle congregnzioni, a formare (]nel « tesoro cli guerra D (come lo chiamò "\\'a.l<le<Jk Hons eau) che sen·e a combattere la H<'1mbblica. Il prnsident,e del Cousiglio avrebbe potuto fare molt.o, n,olto di piì1, o risolutamente affrontarn il prohle111a per strappa.re fì n dalle rnclic•; il potere clèricale. No11 l'l,a osato o 11011l'ha creduto, per ora, oppnrt,uno '! Yccl1·e1110in avvenire - e allora potremo ri- ~po11tlerc a <Jne~ta,11011,an(la; -- intiuito, - dopo trenta :Lnn(digo,·erno sctliconte.,i repubblicano, ma protettore . J qua i sempre del gesuita,, - c'è da rallegrarsi che sia venuto qualcuuo che abbia fatto qualche cosa contro il pericolo clericale. E di queste battaglie che Waldeci< .Ron soau, con maggiore o minore intensità,:ma, senza 1lubbio, con buona \7 0lont:',, - ha dichiarato alle congregazioni, l'Italia, sopratutto, cle,7 e interessarsi. Chi vi, 7 e in Francia, può facilmente accorgersi, che i monarchici, i llonapartisti, i nazionalisti, questo poliedro il cui· uocciolo è il gesuita, - hanno troppe simpatie per il· clericalismo intransigente, - quello che ancora reclama il potere pontificio - percliè l'Italia non abbia a impeusietirsene. Il clericalismo inftltra nelle masse reazionarie francesi l'idea che .Roma è elci papa (l'Autorité, il Gaulois, la Croi.c, la Libre Parole, ecc., lo dicono tutti i giorni), -

124 RIVISTA POPOLARE DI POLlTICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI e i nazionalisti non si nascondono che, in tal caso le truppe francesi occuperebbero Roma, in pieno acco~·do col pontefice. Quando dunque la democrazia francese ò il governo della Repubblica combattono con O"'ni forza il clericalismo francese, - fanno opera che O"'nf italiano deve seguire con interessamento e simpatia~ E W'aldeck Rousseau è uno dei forti e intelli"'enti propugnatori di tale opera. " Agninaldo. Don Emilio Aguinaldo y Famy, il Dewet delle Filippine, che il tradimento di uno dei suoi ufficiali ha consegnato agli americani, è nato il 29 marzo 1869 nel borgo di Kanit, provincia di Cavite (Isole Filippine). Suo padre, Don Carlo, era un ricco coltivatore o la prima autorità municipale del paese; sua madre si chiamava Trinidad Famy. • Aguinaldo fece i primi studi nella scuola comunale del paese nativo e i complementari cominciò nella scuola normale di Manilla, diretta dai Gesuiti, ma i rovesci di fortuna del padre lo costrinsero, giovanissimo, a guadagnarsi la vita, e dovette troncarli. 'fraversando i mari burrascosi in fragili varaos, uavi"'atore intrepido, rotto alla lotta contro gli elementi iin dalla sua giovinezza la sua anima doveva acqui~tare quella tempra di acciaio e quel desiderio di grandezza che si manifestarono poi nelle sue azioni nella lotta che egli combattè per la Libertà e Indipendenza alla testa degli insorti filippini. 1 Enrico 'furot, che è stato lungamente alle Filippine, e che ha scritto il libro Ag1dnaldo et les Philippines, cosl lo des'crive: <I Al fisico, Agninaldo presenta i tratti caratteristici del tipo tagal: i capelli a spazzola, neri, folti, duri; la tinta olivastra.; gli occhi leggermente a mandorla; le sopracciglia arcuate; il naso un po' schiacciato; le labbra grosse: si vede in lui l'origine malese di tutti gl'individui della sua razza. A 21 anni, Aguinaldo era già un giovane fiero e forte, e a 26 anni fu eletto dalla popolazione capitano municipale, nella quale carica mostrò zelo, intellige11za, rettitudine, e, soprat,tutto, grande amore pel pubblico bene. Capo dell'insurrezione contro la Spagna - la quale aveva tenuto le Filippine sotto il suo dominio per 350 anni - continuò la lotta titanica contro gli Stati Uniti che non vollero riconoscere l'indipendenza di quelle isole. La sua cattura per tradimento, annunziata da un corrispondente di uu giornale americano come« un'azione « magnifica, concepita con abilità consumata, ed ese- « guita con la massima bravura >l, oltre che dimostrare che gli uomini civili sotto l'influsso del Milit;.rismo doyentano brutali e dimentichi degli stessi principi cl10 msegnarono, è pure uno dei tanti indizi della decadenza morale degli Anglo-Sassoni. Invece di riflettervi su, la stampa inglese si rallegra, trovando in questa prodezza imperialistica una degna risposta ai giornali B1bloteca C no Bi,nco americani che avevano biasimato l'Inghilterra per la sua condotta al Transvaal. Angelo lUessedaglia. Il 6 aprile, nell'età di 81 anni, è morto a Roma, il senatore Angelo Messedaglia, professore di Statistica in questa Università. . Coltissimo, di t~na coltura forse troppo enciclopedica, modesto, _buono, mdulgente con tntti, egli fu più che altro un mnamorato della Scienza per la Scienza. Deputato del collegio di Verona Hno al 10 maggio 1884 - quando venne eletto senatore - sedette tra i conservatori, ma senza acn'ldine part,igiaua. Più volte egli avrebbe potuto essere nomiuato miuistro, ma rifiutò sempre, perchè alle responsabilità di uu portafo"'lio e alle lotte politiche preferì i pilt tranquiIJi e sarti godimenti clel pensiero. • Nella sua qualità di Commissario relatore per la Je,-,o-o 1° marzo 1_88G, sul nuovo Ca~asto, come scienziato p1~~e un granch10 colossale. Previde che sarebbero bastati CO_~nil\oni e 20 anni_ di_tempo; invece si sono spesi !:IO 11111!0~1 e son passati l:> anni, e ancora, non soltanto non s1t1rnonemmeno alla metà del lavoro, ma del catasto probatorio - lo scopo economico della legge nou se ne parla nemmeno. No1. Agli • • azn1c1 Chiunqueproaurerà UN NUOVO ABBONATO - ' che paghi·però anticipatamente, riaeueràin d?no, a saelta, una delle seguenti pubbliaazioni dell'on. Dott. NAPOLEONCE0LAJANNI: lllou,rements sociaux en I talle; Ire e s111•oposili di Cesa,·e Lomb1•oso; Nel t•egno del/,, Illafia; Gli VOici del lavo1•0; La Gt•a11de Ballaglia del lavot•o. Chiunqueproaurerà DUE NUOVI ABBONATI ) che paghinoperòanticipatamente, riaeuerà,a saelta, tre delle suaaaennate pubbliaazioni, o La Politica coloniale dell'on. Dott. fMPO-'- LEONECOLAJANNI, oppure rAttt•tn,et•so lti Svi~~e1•a dell'on. prof. ETTORE CICCOTTI. Nell'Imperdoegli Czars La Rivista è stata tra le prime, se non la primn, assolutamente, a dare notizie dettagliate sui moti degli studenti dell'Università di Kiew; ed è tornata piì1 volte snll'argomento. Il movimento che sembrava accidentale si propagava intanto ad altre città più importanti, come doveva avvenire in un corpo preso da, lungo tempo da con vulsioui nervose e la cui eccitabilità si desta ad ogni minimo stimolo. E in Russia i fatti di varia indole che vi si svolgono sono tali che rappresentano la scossa che venga da mm grande macchina elettrica alimentata dalle cascate del Niagara. Tutta la stn,mpa italiana oggi si occupa degli avvenimenti del grancle impero che sta ai confini del!,, ci viltii asiatica e ch'è destinato a trasformarla in grande continente transuralico. Articoli e telegrammi si seguono e si rassomigliano, e spesso si copiano nei giornali; ma tra tanti vogliamo segnalarne clue. Uno dell'illustre prof. Catellani dell'Università di Padova, pubblicato nella locale Libertà, mette iu evi, clenza i pericoli cho correrebbe l'Europa civile se la potenza russa continuasse a svilupparsi qual'è, senza trasformarsi. E il punto di vista, che, per tanto tempo prevalse nel socialismo tedesco, e cbo, a propiJsito dell'avanzarsi del" colosso moscovita nel cuore dell'Asia, svolge magistralmente Eliseo Reclus, e che fu da noi a, suo tempo qui stesso riportato. Non esitiamo a dichiarare che ci sembra esagerato il pericolo, quantunque sia reale

RlVISTA POPOLARE DI POLITICA LETTERE E SCIENZE_SOCIALI 125 e vivo l'interesse dell'Europa a vedere entrare l'Impero degli Czars nell'orbita della Civiltà orientale. L'altro si deve a Filippo Turati e ad Anna Kuliscioff, due anime tanto diverse nelle forme della ferle e dell'entusiasmo, che 11ella Crit-ica sociale, preudendo le mosse da una frase di Jean Jaurès, inneggiano con parole vibranti all'unione tra l't-1lemento intellettuale - la famosa lntclligentia di nua volta - e i lavoratori della Russia. In ciò essi scorgono il fotto uuovo, che deve preparare la riscossa slavet, le cui prime scintille sarebbero dovute all'industria penetrata già, come un cuneo che si ficca inesorabilmente nella compagine imperiale. L'industria sarebbe stata la gra.ncle contrabbandiera, che fece entrnre, pet· la via non sospetta cieli'Austria e della Germania., il primo fermento che dovrebbe riuscite al fatto nuovo. È vera questa unione1 Qnal i sono le sue proporzioni 1 Ahimè! una nota desolante h:t portato nna conisponclenza della :l.hbwia (N. 97), che sembra inspirata alla osservazione della gelida realtà: l'unione su cui sperano quanti am,tno il progresso sociale sarebbe fantastica; non vera la solidarietà trn studenti e operai; indifferenti o avverse le masse ad rali; intanto essa è povera. Perciò al paese dell'opulenza, fatto conoscere dalla Russia Ufticiale, si contrappone questo libro, che fa, conoscere la Russia che ha fame, 11 primo capitolo è dedicato alla Sfinge riissa, e vale la pena di essere largamente riassunto. La Russia è il paese delle sorprese. Ora apparisce come uno Stato alla vigilia del fallimento; poco dopo come una minacciosa potenza che cerca soggiogare tutto il mondo. E' povera, e ricca, debole e forte ad un tempo; ò la sede della reazione e della cultura arretrata, ed ha dato una letteratura moderna che ha percorso trionfalmenta il lllondo; ò l'immagine della barbarie e dell'umanismo ! Chi non ricorda il tempo non lontano in cui il mondo civile seguiva con meraviglia e con orrore la terribile lotta della NaroclM~jci ,,volja? La Russia sembrava alla vigilia della rivoluzione. Calluto Alessandro II, l'assolutismo sembrava agli estremi. Ma le previsioni fallirono. Le forche, la galera, le persecuzioni della polizia, la Siberia spensero la Narodncija WoUa, la sua balda gioventù, la lnl6lligéntia ! L'assolutismo parve più fermo ed incrollabile che mai. Ad un tratto, nel 1891 e ogni movimento rivoluzionario. I 145 milioni per le nuovespese militari nel 1892, si apprese che nel regno della ricchezza e del frume1.to milioni cli contadini morivano di fame. Ma quando la base economica della Russia, l'agrièoltura, sembrava crollata, allo spettatore si offrì un nuovo quadro: la Russia era divenuta un paese industriale. Poco dopo si apprese che nell'Impero c'erano degli scioperi come nel resto clell' Europa, cd una comunicazione officiale annunziavalacomparsa della democrazia sociale russa, che si era fatta rappresentare già al Congresso socialista di Londra. nel 1896. E chi conosce fa psicologia del popolo russo, ha ragione di credere che si appongaal vero il conisponclen te dell'autorevole giornale cli Roma. Ciòalmeno pel momento.• Per lo avvenire non sembra possibile, non sembra umano che rimanga imnn:tato lo stetfa gno. Lo condizioni po• litiche,· mondi od economiche della Russia, sono talmen te disastrose, che nu ca.- taclisma sociale sembra fa. tale <]Uandocchessia. Sulle condizioni economiche della Russia abbiamo già ri proclot.to d ne articoli della Zeit del ,va.claw, Sturlnik, Gisbert (1) ed ora, reputiamo opportunissin10 1msn nto, per qua,nto magro ed incompleto, di uno splendido libro consacrato all'impero degli Czars, clic costitui,;ce la migliore, la più esaurienIl militarismo: Quetati!1T'assicuroche è per l'ultima volta! Il contribuente: Per l'ultima? Ma se q ue~toritornello me lo sento ripetere da trent'anni! Non basta. Non si era Yisto un ridicolo re cli Bulga• ria divenire una minaccia pel potente impero? Ecl ecco che la diplomazia russa ripiglia il sopravvento, e lentamente domina di nuovo nei Balcani e in Grecia. Appena annunziato questo trionfo si te dimostrazione della fatalità dèl cataclisma. I risultati di questo studio collimano a capello con quelli de_gli articoli succennati! e sono stnti completati dai dnti della Contemporary Flevww sulla presente crisi di soprnproduzioue, cbe attraversauo le industrie con tanto sacriftzio promosse, incautamente forse, dal governo russo, e specialmente drtl ministro W'itte, mente ardita, veraml:lnte superiore. Questa crisi nelle industrie rappresenterebbe una urnnifest,tzione acuta, che 11isarebbe sovr;1,pposta alla crisi crou ica, cho travaglia l'a~ricoltura, la grnnclis-,ima forza economica sociale clell'Impero degli (;r,ars. Alla crisi cronica hanno consacrato il loro libro i dot• tori Lehmann e Parvus dopo nn viaggio attrnverso al cuore delht Russia e sino ai confini asiatici: libro che ha l'attrazione dalla uarrar,ione di due brillanti touristcs, e dalle numerose ed ele<ranti illustrazioni della vita e dei costumi elci paesi vGitati, unita alla solidità della ricerca scientifica e allo entusiasmo di due propagandisti dalla democrazia sociale tedesca (2). **., Iu una breve prefazione, i due scrittori tedeschi avvcrt-ono che a Parigi, come a Chica,go, la Russia Ufficialo, ripetenrlo l'ingannt• dei famosi villaggi (li carta che il Potemskin faceva ammira.re a Caterina 2", trionfa nelle Esposizioni. La Russia ha gn1ndi ricchezze natu- (l) Rivist,,_ Pop~lare, Anno VI, N. 17. (2) Das hungerude Russland. Reiseeindriiche, Btobachtungen, Untersuchungen. Il volume riccamente illustrato di 536 pagine è stato pubblicato in Stuttgart dall' Editore .J. H. W. Dietz. BibliotecaGino Bianco (Avanti! di Roma). sente, nel 1898, il rantolo di morte cli milioni di contadini affa.mati. , Ed ora qnal'ò la situazione della Russia? Che cosa avviene? Come risolvere l'enigma dell'oscillazione .tra la potenza e l'impotenza? Che cosa succederà tra breve, E' divenuta realmente un paese industriale o è sempre l'impero dei contadini e dei proprietari feudali 1 Quali sono le condizioni politiche del paese? E' consolidato l'assolutismo? Come stanno le finanze russe 'I' Quale sarà l'avvenire dell'esportazione dei cereali! Queste questioni non interessano soltanto la Borsa, i commercianti, i latifondisti, i fabbricanti, ma il popolo tutto cl' Europa. L'assolutismo russo è una minaccia da tempo conosciuta per la democrazia europea. Dalla politica degli Czars dipenderà se il popolo di Europa sarà gettato negli orrori cli una guerra sanguinosa. Ditllo sviluppo economico della Russia dipendo l'avvenire clell' industria europea. •*• A noi duole oltremodo non potere seguire gli autori nel loro viaggio, descrit,to sempre artisticamenLe e senza tmclire la verità. Essi fanno conoscere le molestie che si devono incontrare per attraversare l' Impero dégli Czars; la richiesta dei passaporti; la ceusura; l'arbitrio delle autorità locali politiche e amministrative; la condizione vergognosissima delle poche scuole dei villaggi, non superata che dalla miseria dei maestri e degli· alunni; l'ospitalità dei contadini ; la solidarietà aumenta,tasi tra loro sotto le strette della fame, ecc , ecc. Essi descrivono sempre ciò che hanno veduto ; e ciò che hanno veduto e sentito viaggiando in ferrovia, in barca, nella slitta, a piedi, cercano sempre confermare, completare o correggere coll'analisi dei documenti di ogni genere, di origine priYata o ufficiale.

126 RIVISTA POPOLARE DI POLITICA LE1 TERE E SClENZE SOCIALI Fermiamoci uu istante sulla evoluzione delle colonie tedesche fondate sotto Ca,terina II nella regione del Volga, perchè si presta ad una loro osservazionr economica e psicologica Sono divenute comuniste. « ì\fa la sorte di queste colonie è più interessante di tutti gli ..altri tentativi di organizzazione comunistica non sol- ' j;anto per la durata e l'estensione, ma sopratutto per questo : i coloni tedeschi non divennero comuuisti per determinata loro elezione, ma l'evoluzione fu un prorlotto spontaneo e incosciente delle condi7,ioui locali ». ' La terra, nella vasta regi,1ne visitata da Lehmann e Par-vus, in massima parte è nelle mani dei contadini. Così nel governo di Samaia essi ne hanuo il 60,5 010 dell'intera superficie; con quella., che preudouo in fitto 'dalla Corona, dallo Stato, dalla Chiesa, ecc., dispongono del 77,5 010, Così, del resto, nel rinrnnento rlella Russia. Ma la terra dai contadini è molto male coltivata per mancanza d'intelligenza, e sopratutto per crescente mancanza di mezzi. Le carestie che si sono succedute li hanno esauriti, preparandone delle nuove, perchè l.t produzione della terra appartenente ai cont;irlini è molto mi• nore di quella dei signori. A tale risultato contribuisce la deficienza degli animali da lavoro. Sono stati mangiati o venduti durante le carestie, e. quelli che _rinrnngono, dalle fotografie che si trovano nel libro, appariscono più magri dèlle vacche dell'Apocalisse. E il bunessere dei contadini dipende strettamente dal un mero · degli animali da lavoro che possietlono. La loro diminuzione nuoce anche al servizio militare. Alla scarsità degli animali si aggiunge a,ltro grave malanno che pesa sui contadini e snll' agricoltnrn. Gli incendi sono il flagello della Russia. Dove i boschi uon sono stati distrutti, i raccolti sono migliori e piìt regolari le stagioni e le pioggie. In media si contano 160,000 edifizi incendiati ogni anno. Questi incendi rappresentano la perdita di 150 milioni di marchi. Ma il danno maggiore è q nello cli dovere ricostn1ire le case, e perciò distrnggere i boschi. Nell'impero della fame cronica c'è nna ironia legislativa; il contadino russo ha diritto a11·assiste11z:1in caso di carestia, e per renderla sicura e pratica esiste una speciale e vasta organizzazione. Le condi7,ioui cli questa assistenza sono state codificate sin dal 1834 danna Leyge sulla sic1trezza clell'ctliinentcizione clel zJopolo. L' ai II to dovrebbe durare cla nno a tre anni, e dovrebbe essere dato in cereali o in denaro. Ma le lungherie sono infinite; sono maggiori le rnberie nella orga.nizzn.zione imperiale: e l'assistenza dei contadini viene condita, qtmndo arriva, da maltratt·\°- menti che la rendono amarissima. La·. filantropia dei privati fa di più e meglio. Che cosa sia stata la carestia del 1898, che Tolstoi fece conoscere al mondo civile, non dissimile da qnelb, del 1891,. si saprà penetrando nelle abitazioui dei la,·oratori della terra. Le isbe, o case dei contacliniÒ nuiiik, si rassomigliano tutte e presentano l'aspetto dell'estrema miseria. La cubatura dell'aria che respil:ano è m iui111ae, si arri va talora ad un metro cubo per persona, in luoghi dove parte dell'anno si rimane sepolti sotto la neve! L'igiene non si sa cosa sia; le malattie sono trattate coll'alcool; raramente, in tempi normali, c'è una famiglia sana; le donne sono qttasi tutte istericlie; i fanciulli cadono come le foglie in autunno. Alcuni hauno il coraggio di negare che ci sia la carestia; ma, anche quelli cl,e la negano sono costretti ad ammettere l'esistenz:i. dello scorbuto, la vendita del bo stiame per mancanza cli foraggio, la necessiti\ dei comitati di assistenza. La fame e la carestia vennoro constatate col\11visita di parecchi villaggi dove, casa per casa, trovi.vansi i segni del flagello, che veni va con fossato da tutti gli abitanti. -Bisogna avere il concetto esatto di ciù che sia la fame. Non è quella fisiologica di chi è ben n11trito e che per un momento manca dell'ordinario alimento. La fame dell'affamato è ben diversa: egli non sente il bisogno della nutrizione! Per comprendere la fame cli un popolo intero, bisogna comprendere il fenomeno nell'insieme o considerarlo come nn ftmomeno sociale. ;\qzitutto si osservi che la carestin non rom pu i leBibliOl9C8Gino Bianco gami sociali; a,l contrario i poveri nell'estremo loro bisogno si uniscono strettamente tra loro. No, hi carestia non è una concli,r,ione di anarchia, in cui gli ,;omini clivengono ,iene. Le madri non mangiano i loro figli, ma se li stringono al sc1,o fintanto che respirano . La, carestia dai contadini russi viene considerata come nua fatalit~1, come un gastigo di Di0, in un 8enso del tutto biblico. Ne fa fede anche lo scrittore russo Vladimiro Kor0lonko nella descrizione dei villaggi affamati nel 1891 92 TI problema della carestia non è individuale pel contadino: c'è la famiglia cla mantenere; c'è il cavallo e la ,·acca da mantenere, senza i qnali non ci sono i mezzi pe!' la sus,,istenza. Egli si sente morto, privato del cavallo e della ,·acca. Si muore cli fa,me; ma la morte non è diretta fl immediata per fame L'organismo vieno distrntto lentiLmente, pezzo a pezzo ! Lo scorbuto ~ la conseguenza piìt ordinaria della farne trn i contadini rnssi. La t1esolaiione si può apprenclflre tlalle fotografie dei villaggi a(famati, che hanno riprodotto Lchmanu e Parvus. Tutto è abbandono, tutto è rovina. Di un giovane si possono contare lo ossa! Alcuni dati demografici completano il qtiadro. Kazmt, a.cl esempio, è una cit~,\ con Università che aveva 13G mihL abitanti nel 18:ì7 e cliscese a 115 mila nel 1894; e ciò non per la sola emigrazione, ma per la mortalità. La qua.le era del 27 Oroo nel 1887, ecl arrivò al 51 Oroo nel 18!l2. L'occecle11za delle morti in quest'anno fu clel 20oroo- :ìlfa se negli ultimi tempi la popolazione di Kazan è clirninuita in parte per emigrazione, la sua composizione, per effetto del le carestie, è stata alterata dalle irn 111 igrazioni dei contadini. Ce n'era il 17,8 010 nel 183!); il 22,7 nel 18!)2; il 4G,3 nel J897 ! La clissentetfa, il tifo e lo scorbnto sono le malattie che fanno 1uaggiol;'i stragi. Il ti f'o scompare colla primavera: è il prodotto nel 1111 tempo della fame e dell'tuia irrespirabile. Lo scorbuto ò il vero prodotto della fame; i contadini più che vere sostn,nr.e alimentari mangiano nn poco di fon1ggio.• ~cl governo cli Samara, dal settembre 1898 al maggio 1899, crauo stati donu7,ia,ti 25,000 cnsi di scorbuto. E l'assistenza medica - che ùel resto poco vale <love manca il p.tt1e - è deficientissima. · Le carestie e le c.ttt,ive annate sono cominciate, pri111a del 1891-92, in molti punti della Russia. ;-;;-01 governo del Samara fo pessimo il raccolto del I !)8; poco piì1 tli mi terzo di q11cllo del 1Jlli □ q11e.n11io prcceclcuto. Peggiore di fJUCllo del 1891. Sopra 97 circoli, 62 risposero che le provvist1:1 erano esaurito in noventbro; solamente 16 risposero che sarebbero stato sufficienti sino all'estate col prossilllo raccolto. Sopra 404 villaggi il 73,9 Ofil crnno senza pane a ge111rnio 1899 ! Iu alcuni· circoli la manca,nza di pane era cominciata prirna. Non c'era nulla piì1 da vendere per comprare il nntrirnento. , E il ~ovorno <li S,trnarn è il piì1 imvortantc come contrada fr11mcntaria noi bacino del \'olga ! La carestia fn, più o nrnuo, grave <lapcrtutto nel 1898: per oltre 1G milioni cli 11,bitanti, come ristùta da un cnrtogrnm111a. Ne fu colpito pii\ cli un terzo del granaio clellaH.nssia. L'esaurimento dei camµi è tale che Ja, loro coltura nel- ] avvenire, anche nelht regione della terra nera, non sarà possi bilo senv,a lfi concimazione. Il raccolto doi cereali (meclb annuale) nella Russia, europea fa <li 19!),\.J milioni di tschet1rnrt nel periodo· 1870-74; arrivò a 257,6 in qnello 189J-94. ì\Ia siccome in pari tempo In popolazione a,umentò da 72 milioni a 103,G; così iu media i c01·cali sono discesi da 2,77 tscllertwert a 2,44 per abitante. H.iportanclosi a. 40 anni addietro si t!'ova che la, prntluzioun a.1unentò cli un quctrto; lii pupQJ.az1one alrncno iu1111entòdel cloppio ! · Nello stesso tempo si devo avvertire che a11meutò la esportazioue dei cercali in media annua da i9-t.4 milioni cli Pnt.1. nel 1870 7-t a 408,7 lllilioni nel 18U0-94. Perciò au montò l'esportazione nieutre diminuiva la qnota a testa pel cons11mo degli nbitauti r Tntanto il buon raccolto ai contadini riesce tf.!orn altrettanto disastroso quanto il cattivo, per la cliscesa clei prezzi. Ciò si avverò nel ci.rcolo di Tschistopol (go1•e.rno ùi l(ainn) nel J893e l.8!l4 ; e altrove, altre volte. La mancnnza di regolari

RIVISTA POPOLARE DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI 127 mezzi di trasporto aggrava le ca.restie e le conseguenze dei ... lmoni raccolti! " * * C"ò relaziono intima tra la pressione tributaria o la carestia. Coufro11ta,n<lole imposto che paga l'agricoltnrn i 11 Baviera e in Russia si trova che in Russia, tenendo conto della produttivit:ì. dop1,1ia della Riviera, si paga il doppio all'incirca. C'è grande differenza nell'in1posta, tra governo e governo, tra distretto e distretto, trn comune e comune di uno stesso governo; e spesso la differenza ò iu senso con trado alle qual ità della terra. L' irnpo• anni 1889-93, nei soli quattro mesi da settembre a dicembre, il (il,9 °10 dell'intera imposta clovi1ta dai conta• dini era stata esatta. Questo è il segreto dei felici risultati deU'impow,. anche nelle regi on i della carestia; ma ciò spiega anche l'aumento continuo nel uumero dei contadini che hanno il diritto di essere assistiti dallo Stato. ln llOnseguenr.a:<li tale sistema finanziario, il Brschseky opina che indubbiat'l1ente i risnltati felici sopracennati vengono ottonnti non col reddito dei contribuenti, ma a costo dei loro capitali. Uegne del sistema di esazione sono le condizioni del bilancio dello Stato. In uno Stato costa è di 207 kopeki per dessiatiua nella zona centrale della terra nera 1governi ùiWoronesch, Knrsk O1jel, Pensa. Ri::iJan, Sarat,ow, Simbirsk, 'l'a1obow, Tuia'; cli 67 nella Russia orien tale (go ve r n o cli Viliatka, Kasan, Orenburg. Per111, Sarnitra, Ufa). Sulla terra dei conta1lini la i1uposta è molto maggiore, che in <]uell:t !lei signori: circa sei volte cli più. Il contadino stituzionale, benchè ci sia la pubblicità dei documenti e la libertà della critica, nou c'è mai la chiarezza assoluta sullo stato delle finanze. Figuriamoci ciò che si può sapere delle condizioni del bilancio dello Stato in Russia! L'organi;,,zazione fìJ1a1l½iariadello Stato è assai complicata, o tntto il peso grarn. sul contadino; il quale in ulti ruo paga qnauto la polida Yuole I più poveri pagano <)i pi ì1. Trn i contribnenti, dove esiste il J\1fr, si sa che c'èso]lclarictà p,Jl pagamento tlellu imposte. L' ani 111istrazion e fi11a11ziari,t ò ta,Io elle 11011 trova riscontro in Europa,, se non in 'J.'urchia. La riforma della 1110• desinrn s'i111()011em; n sin dal 1885 il ministro Bnuge dichhtrò, che non si faceYa per mancanza dei mezzi pecuniari occorrenti. Nel bilancio dell'anno 1900, ad esempio, sotto il capitolo: spese diverse dei sin· goli ministeri, sono segnati 19,457,93:.l rubli. Oltre a ciò sono segnati sotto il ti tolo: a conto dei prossimi anni altri rubli 9,9-14,579 l Cosl. nel resto. Tutto è indeterminato nel geuere della entrata e della spesa ; o g n i controllo sul bilancio è impossibile. In conseguenza, di tutto ciò il contadino russo è di ,·en uto l'eterno "debitore del Fisco . .li contribuente ritarda,tario va sottoposto a diYerse misure n e 11'ordine Più o meno stanno incomodi tutti. Ed è perciò che i socialisti voo-lionocambiare la 101o posizione: che lavorino ugualmente tutti sta~1d.o... in terra. ( Asino di Roma). Lasciando da parte l' esame dei singoli capitoli del bilancio, fermiamoci al proclotto :dell'imposta sull'alcool (monopolio), Nel 186a lo Stato ricMò J06 milioni di rnbli con nn consumo asso I u t o di 4.444,5il ettolitri di a'icool, c·oè, di 5 litri e 85 a testa. Nel 1892-95 l'imposta fu più che raddoppiata, e lo Stato ricavò 251 milioni cli rubli con un consumo totale cli 2,832.159 ettolitri, cioè, ùi litri 2 e 35 cent. a testa. L' imposta, ch'è di 70 marseguente: 1. seq nestro dello entrato ; 2. Yentlita degli immobili ; 3. ,·e1Hlita dei 111obli; 4. incameramento delle parti cli t.erra comune che spetta al ritardatario; 5. arresto; 6. sottomissione alla curatela; 7. schiavitù dell"imposta 1 8. PENA DEL BASTOi\E. La pemdtima mist1ra consiste in questo : il debitore dell'imposta ,iene ceduto ad nn intraprenditore (.ilrbeit,.. geber) che I.o fa la,·orare senr.a darn a lui personalmente alcun salario siuo a tanto che 11011 è pagata l'impos1·a. Egli può essere separato dalla famiglia, m:tnclato in un altro governo. La scltiavitù clell'ini1Jost<L si Hsteude anche alla, famiglia del debitore. In questa gnisa nel 18!H, 768 persone furono cedute come schiad. Ma l'arma piLLutile in mauo della polizia ò h, solidarietà tra i contribuenti. Gli effetti del sistema si traducono nelle cifre eloquenti delle vendite all'asta. La riscossione ,lell1: imposte dai contadini è divenuta nn'al'te speciale che riesco alla loro spogliazione. Negli BibliotecaGinoBianco chi per ·ettolitro, in Germania, arri va a "175 marchi in Russia. Ma le spese mangiano tutto, e si può dire che le entrate coprano appena le spese del monopolio. Per mascherare qnesti risultati, come ragione del monopolio venne indicata; la lotta contro l 'ubbriachezza. Ma qnasta non ò stata che 11n pretesto volgare escogitato dopo il fallimento dello scopo fiscale. Considerazioni analoghe si possono fare sulle imposte o dazi sul tabacco, sullo r.ucchero, sul petrolio, sulla gestione dello fenodo, ·eco. Nè possono essere migliori i risultati della situazione monetaria aggravata sempre pili dagli interessi cl,e si devono pagare sui continui prestiti che fa lo Stato, e dalla pessima amministra. zio ne, Iu questa situazione pessima della finanza sta forse l'ostacolo principale alla trasfo1·mazione in stato costit,uziouale. Si teme il Parlamento perchè esso potrebbe scoprire innanzi tutto il disastro finanziario dello Stato

128 RIVISTA POPOLARE DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI Ma è questo un mezzo per sottrarsi alla bancarotta 1 La storia finanziaria della Francia prima della grande rfroJuzione sembra cli non poterlo confermare. * * L'ultimo capitolo del libro magnifico di Lchmann e Parvus, è consacrato alla rovinci clei contciclini e alla evoluzione sociale della R'lissia. Lo riassumiamo quanto pii1 largamente possiamo; ma meriterebbe essere riprodotto integralmente per la sua grande importanza. La periodica ripetizione delle carestie russe, secondo i due socialisti tedeschi, non è un accidente, non è un prodotto della natura ! E' un fenomeno socble, è l'opera degli uomini, è il prodotto di nna evolur.ione economica e di nn sistema politico. La Russici che hn faine è una manifestazione costante, e la carestia, generale o parziale, ne è soltanto una spiccata espressione. Noi abbiamo veduto, dicono i due scrittori, coi nostri occhi, e noi abbiamo appreso nel nostro viaggio che si tratta di uno Stato iu dissoluzione economica, di rovina, di devastazione 11i un paese che innanzi agli occhi dei suoi abitanti si trasforma in un tles1>rto, e cli una popolazione condannara allo sterminio se essa non emigra,. o non si decide ad un mutamento radicale e pronto. L'economia russa doffre dello s-viluppo del capitalismo, e, nello stesso tempo, della insufficienza di tale sviluppo. Lo sviluppo del capitalismo ha distrntto l'economia naturale, ed ha lanciato i conta~lini e i signori nella voragine della produzione èelle merci ealella economia' monetaria. Ma le condizioni correlative dello sviluppo della economia capitalistica, cioè le industcio, e la formazione delle città con gli aggruppamenti nuovi della popolazione a tàli condizioni connesse e con altre condizioni delle forze produttive, si sviluppano assai Jentamenté. Il capitalismo uccide i contadini. Sui contadini si sono rovesciati tutti gli elementi che li rovinano: le disgrazie dei signori, gli sforzi di nccumulaziono del denaro dei commercianti, le varia- :!:ioni dei prezzi del mercato mondiale. Il capitalismo provvede ai bisogni finanziari dello Stato militare; o · questo sistema finanziario si basa per lo appunto sulla elasse dei contadini. Il contadino nutrisce i signori, arriccl1isce i negozianti, mantiene lo Sta.t.o, paga le ferrovie. E tutto ciò coi mozzi primitivi dell'economia agricola. Nessuna mera-viglia quiudi se esso soccombe e so diminuisce la produzione della terra. Se lo sviluppo industriale della, Russia avesse proceduto più rapido, la concorrenzn niss<i dei cereali snl niercato mondia.le sarebbe cessata. Giacchò noi abbiamo di- . mostrato che la produzione dei cereali non è sufficiente per la sua popolazione L'ingrandimento del mercato interno aumenterebbe la produzione ed anche il prezzo. Invece qnanto più basso è il prez.zo dei cercali tanto pih deve vendere•il contadiiio, ecl egli ne vende sino n qncinclo non ne ha più per nicmgforne (1). L'intera aziono della carestia è un circolo vizioso: giacchè lo Stato vfve dei contadini, o la pressione delle imposte è il momento più importante che li costringe alla morte per fame. L'aiuto che lo Stato dà a,i contadini _negli anni di bisogno, si riperc110te su di essi con maggior peso negli anni migliori seguenti e ne impedisce il risorgimento economico. Questo giuoco si ripete di volta. in volta; ma alla li ne deve cessare. Questa azione della carestia è già divenuta nna forna sanguinosa, nella qnale il caos dell'amministrazione russa rappresenta fedelmente la, sua parte. Oramai tutte le classi si sentono colpite, sono aucho colpite a morte e dapertutto si ripete: Così, non si 1mò continuare! Si è impotenti ad aiutare. Le migliori intelligenze russe, piene di nbnegazione, grillano : <~ A che giova il -nostl'o lavoro ? Se noi riusciremo a s<ilvcire il popolo dcillti morte in qur.sto anno, esso 11w1-rcìs.em.pre di fame nell'anmo venturo ».- « La carestia dell'anno 1898 è passata, e la c,u-estia colhL sua mano ossuta bussa già allo porte dell'Impero <legli Czars '/ » · (I) Sono state sottolineate da noi le ultime parole. Su di esse dovrebbero meditare co!oro che si rPllegrnno del basso B bpreu.lo dei cere;ùi,. che cr~½no indi-;e di maggiore consumo. I llO ~ca l:Jtno t::5 'lnro La Rivista. Con queste parole, i òottori Lehmann e Parvus terminnno il loro libro veramente tragico. Oggi, dopo un anno dalla sua publ>lieazione, la -voce corro che non la sola faune batta alle porte dello Impero degli Czar ma che ancl1e la rivoluzione alzi i battent.i delle porte ferrate. E nella rivoluzione, per la cecità degli nomini del governo e dell'autocrate, pare che sia riposta l'ultim~ speranza di salvezza! I nostri voti sono per la riscossa slava! LA RIVISTA. Jmminentepu·nblicazione: Dott. NapoleoneColajanni, Deputato al Parlamento Pelraecononmaizaioneapledl azsiougl rano Un volume di circa 300 pagine - Prezzo: L. 3 Dirigere cartoline vagiia all'On. Dott. Napoleone Colajanni - .ROM.A. (Vedi sommario dell'opera sulla quarta pagina della copertina). 11problefmeraroviainrioItalia (l) L'onorevole Genala, quando furono conchiuse le Convenzioni ferroviarie del 1885, ebbe l'ingenuità di dire che credeva il problema ferroviario risolto in Italia; e, infatti, passata la burrasca delle discussioni di quell'epoca, la questione parve assopita, eccettuati, da un lato, i lamenti numerosi, ma poco energici e privi di univocità di intenti da parte del pubblico, e, dall'altro, le osservazioni di pochi studiosi e dei pochissimi che del vero interesse pubblico soo-liono occuparsi. In realtà però, la questione é tuttora insoluta; e di recente un rapido succedersi di scritti venne a risollevarla su per le riviste, indipendentemente dai lavori che tranquillamente va compiendo una commissione composta di uomini parlamentari e di pubblici funzionari, nominati da tempo dal governo per studiare il problema. E l'onorevole Carmine, che gia altra volta aveva tentato « di rompère l'alto sonno nella testa dei dormienti », pubblica uno studio di una certa importanza sulla Nuova Antologia, al quale, poco dopo, risponde sulla stessa rivista la Società italiana per le strade ferrate meridionali; e infine, a pochissimi giorni di distanza, interviene con un lungo articolo l'onorevole Brunicardi, per combattere alcune delle proposte del Carinine e alcune della Società, meravigliandosi, quasi, che questa avesse osato firmare l'articolo in questione. Invece ai più- crediamo - non dolse vedere che una delle Societa interessate scendesse apertamente a sostenere i propri interessi e le proprie opinioni, sebbene le fosse facile trovare chi, più o meno velatamente, portasse le sue ra- (1) Tralasciando le citazioni degli articoli e delle opere, specialmente strnniere, che trattarono la questione del problema ferrovia1·ioanche in riguardo ali' Italia, ricordiamo i seguenti scritti, che accennarono più di recente pe1·il nostro paese al lato prntico del problPma: Benedetti. Le stra• de ferrate nelle principali regioni d'Italia, nella N1• va A11tologir,, 15 marzo e 1° aprile 1894; Cottrau, li problema ferrnviario e le sue possibili solu1.ioni, nella N1<ova Anto/09-ia, I ;'i ottobre 1894 ; Carmine, La quesLione ferroviaria, nella Rifonna Sociale, 15 settembre 1897 · Saracco. li fondo di sgravio e le ferrovie, nella Nuova A>;tologia, 16 gennaio 1898; Muzzi, Le convenzioni ferrovia1·iedel 1885, nella lUfo,·ma Sociale, 15 novemb..e 1899; Cadolini, Sulle con,·enzioni fenoviarie, nella Riforme, Sucictle, 15 marzo 1900; Carmine, E-ercizio ferroviario e p1·ogressoeconomico. nella Nuoca A11tologia, 1° gennaio 1901; Società italiana per lfl strade ferrate meridionali, Le conven1.ioniferroviarie ed il bilancio dello Stato, nella 1:!nova Antologie,, t0 marzo 1901; Brunicardl, Il problema ferroviario ed il nuo\'O ministero, nella Riforma Socia.'e, 15 marzo 1901.

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