108 RIVISTA POPOLARF: DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI « aumentare il bilancio dPi trenta milioni che l'ordi- « namento attuale richiede, unico e solo mezzo è ri- • durre le unità, restringere gli organici D. Queste parole non sono mie, ma del genera[ Ricotti, (Bene! - Bmvo ! - È vero !) Guerci. Un generale sul serio! Fortunato. ... che voi tutti potete rileggere nella relazioo.e al disegno di legge presentato alla Camera nella tornata del 15 luglio 1896. Il problema resta tal quale era nel 1897. I termini sono sempre gli stessi: o rafforzare il bilancio, o non volendo, come io non voglio, accrescerne la spesa neanche di un centesimo, modificare l'ordina,- mento dell'esercito in guisa, che esso possa, senza espedienti e senza infiogimenti che si traducono in dannose mistificazioni, senza agguati e senza minacce ad ogni più piccolo rifiorire delle nostre entrate, ad ogni più lieve proposito di sgravi tributari, contenersi, durevolmente, veracemente, ·nei limiti assegnati, dando anche qualche cosa alla Marina. A un taglio della spesa pit1 o meno cervelloti,·o, assurdo, a quella vera operazioiie cesarea, che i socialisti reclamano, clella falcidia di cento milioni, io non ho mai creduto nè creclo. Certo, anche io sono partigiano tli una riforma raclicale clei nostri organamenti militari: esercito riclotto quanto basti alla custodia dei seicento chilometri della cerchia delle Alpi, marina potentissima a salvaguardia clei sèimib chilometri delle coste. Ma questo è un ideale lontano. Per ora ciò che preme, e che solo possiamo raggiungere, è assodare, assicurare, come meglio ci è dato, ma netto e lleciso, gli ordinamenti cl1e abbiamo, e che la necessità politica ci impone di avere, poi, che ci troviamo, geograficamente, tra due Stati, una Repubblica· e un Impero, eminentemente militari, e tutta l'Europa, non esclusa la Svizzera, è armata sino ai denti come non mai in passato. Non dalla riduzione delle spese militari, come i socialisti propongono, clee il bilancio italiano aspettare la salute. E' il debito pubblico, con i suoi 815 milioni annui, il cancro roditore del bilancio italiano, poi che l'Italia, fra tutte le nazioni moderne, è la più indebitata, la più usurariameute indebitata! Ma il giorno in cui potremo a fronte levata, da galantuomini, convertire lit nostra rendita al 2.50 o al 3 per cento nun è lontano. II bivio è quindi ineluttabile : o au1uento di bilancio, o riduzione cli organici (Benissimo!). Baccelli Guido. O scuola complementare e educazione militare a tutto il paese (lnterru~ioni - R1iniori). Fortunato. Un aumento del bilancio ! e chi oserebbe proporlo? Avete o no avuto stamani, per la più corta, qui, alla posta della Camera, copia cli una petizione cli seicento professori dei nostri Ginnasi e Licei al ministro della pubblica Istruzione, con fa quale essi chie"'gono di essere autorizzati a dar lezioni private, per ca~pare la vita 1 (C01nmenti). Un aumento! e perchè? E' forse necessario alla sicurezza del paese , Se la storia contemporanea ha pure le. sue fatalità, una politi~a. di audac_i iniziative, una politica cli grande potenza m1htare non rncombe, fortunatamente, all'Italia, siccome al Piemonte prima del 1859. Noi non abbiamo una questione cli rivincita, come quella che rende impossibile ogni accordo fra la Francia e la Germania, nè una questione di supremazia come quella che divide l'Inghilterra dalla Russia: una sola causa cli « irredentismo D noi abbiamo, e dipenderà solo da noi risolverla, se e quando (Bravo! Benissimo!). Ci basti, almeno per ora, una politica cli valida organizzazione difensiva, capace, allo scoppio della guerra, di mettere in campo, su lo scacchiere strategico del Po, 300 mila giovimi soldati, che l'Italia non ha umi avuto, che non ha mai sognato cli avere : 300 mila combattenti bene istruiti e meglio armati, sicuri dei loro ufficiali, forti della fede in sè e cli quella concorde dei concittadiu i iu essi. Un'aumento, onorevoli colleghi! Ma è forse magra la spesa che già sosteniamo? Spendevamo nel 1876, a,ll'avvento della Sinistra al potere, per gnerra e marina, 225 milioni; cinque anni dopo, quando io entrai qui, e~·avamo a 250: ne spendiamo ora 350, ossia, pii', rlel cinquantci per cento di tntte le {IJltrate di8pon ibili .. Che iiltro si vuole! Di q111111tloe 11ostre i,pese 11,ilitari, in BibliotecaGinoBianco rapporto alla ricchezza nazionale e alle entrate disponibili, sorpassino, nel confronto, quelle cli tutti gli altri paesi d'Europa, io non voglio ripetere. Dal giorno in cui l'onorevole .Sonnino lasciò il Ministero del tesoro, le abbiamo o no accresciute, ne' due bilanci di una ventina di milioni, per anno~ Le accresciamo o no di altrettanti, con i due disegni di legge che abbiamo ora dinnanzi i E c'è di più ! Nella distribuzione dello nostre entrate, avverte un acutissimo scrittore della Criticti Sociale, si è proceduto in Italia, da venti anni in qua, con un criterio molto diverso da quello degli altri paesi. Mentre all'estero, a mano a mano che aumentavano le entrate, si è provveduto a scemQ,re il debito e ad accrescere le spese civili in proporzione maggiore delle spese ruilitari, in Italia; al contrario, a mano a mano che aumentavano le entrate, sono cresciuti gli oneri del debito e le spese militari, ma i servizi civili, rimasti pressochè immobili, hanno dovuto acconciarsi ad una percentuale più bassa. Dunque ..., riçluzione degli organici! e perchè no? Ci è forse vietata cla patti internazionali, da segreti accordi della triplice alleanza, come l'onorevole Ferri teme e sospetta 1 Ah, io uon ignoro, che questo fu sempre da molti creduto, poi che la persuasione venne di ,·ulgata dai non pochi oui giovava dilfonclerla. Ma fu ed è credenza irragionevole, falsa. Gi.ì, il Crispi l'aveva qui, pubblicame11te smentita. Ma valga per tutte la testimonianza dell'onorevole Cappelli, anch'egli già ministro degli esteri, il quale, commemorando il conte di Robilant nella inaugurazione clel monumento in 'forino, proferiva, non più tardi del 27 maggio dell'anno scorso, queste testuali parole: « Se eccedemmo negli arma- « menti, ciò non n,vvenne a causa. delle alleanze, ma <I non ostante le alleanze. Una giovanile spensieratezza « ci fece perdere, nel 188!, il senso della misura clelle « nostre forze economiche, e queste ci apparvero ingrano: dite, come attraverso un ingannevole prisma, da f'ao: tali illusioni. Quando la benda cadde, le alleanze non « ci impedirono che nelle spese militari, come nelle « altra, noi potessimo arrestarci, ed anzi indietreggiare. « Attribuire falsamente a cause estrinseche ciò che « noi, sia pure per errore, lilleramente volemmo, è cosa « non degna D. Nessun vincolo, dunque, da parte degli alleati, e ar• bitri noi, in casa nostra, dei nostri interessi. So bene che a una qualsiasi riduzione cli organici i tecnici preferiscono l'adozione del sistema cli reclutamento territoriale, anche in tempo cli pace : una gran fonte ascosa, essi affermano, e il generai Ricotti nega, di economie finanziarie. Io non ho mutato opinione: chi esorta, seconclo me, a cuor leggiero cli rinunziare a quel grande fattore dell'unità moralè, che è stato ecl è il reclutamento nazionale, tende, senza Yolerlo e, certo, senza saperlo, la massima delle insidie al nostro paese, * .. * Non è onesto, io concludo, sacrificare a una parvenza di grandiosi t-à gl'interessi pitt vitali delia Patria. Io sono beu lungi dal clericlere gl'ideali di coloro, i quali vorrebbero militarmente grancle l'Italia, quantunque, ormai, io abbia un concetto più umano e più moderno della grandezza cli un paese (Bene! bravo!); bramerei solo conoscere come possa l'Italia, ieri appemL risorta, diventare, da u11momento all'altro, una nazione potente e temuta. Comunque, tutti conveniamo, io credo, che a nulla giovi rimandare un provvedimento Aspettare è vano. Le illusioni non sono più possibili, e, almeno per me, è chiaro come la luce del giorno, che senza far punto, con le spese militari, ogni nuovo passo sarà un nuovo errore su la via, sul falso indirizzo, che ci ha condannati alla impotenza, non solo di fare il bene, ma anche d'impedire il male. Vogliamo, sul serio, sgravare de' maggiori pesi, e dei pi1, odiosi, le classi popolari, e abbattere il casotto daziario, senza mettere nell'imba,razzo le aziende comunali~ Ebbene, cominciamo tlal garantire la finanza contro la eventualità piìt proliabile e pil't pericolosa, a cni i congegni odierni delle nostre milizie di terra e di mat'e ci sospingono, ogni anno, itTesistil,ilmente .. :-: l'antica via, è l'antico indirizzo da citi clollbiamo rifuggire mutando registro, seguendo un J)rogrnm ma che molti ~e11tono o n1olt;i veggono, 111a pochi l!a11 nn
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==