Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VII - n. 6 - 30 marzo 1901

RIVISTA POPOLARE DT POLITICA LETTERE E SCTENZE SOCfALI 103 Piuchè le tra,ttative ll0n lord Kitchener non intaccarono la dignità e l'indipendenza delle repubbliche rappresentate da Luigi Botha, egli non si rifiutò cli clisct1tere per una possibile intesa; ma quando per ordine cli Chamberlain - ormai dimostrato in Tribunale essere ·a capo di una famiglia .J.iazionisti delle miniere sud-africane - appari chiaro che si trattava cli ridurre le due eroiche repubbliche a condizioni anche inferiori cli quelle cli colonie della Corona dell'ex principe di Galles: il ge· neralissimo dei Boeri rifiutò ogoi contatto col rappresentante del governo nemico. I giornalijingoisti inglesi gioiscono e tornano a ripetere il solito Detenda Transvaal, come se la_guerra a fondo non abbia ormai da un pezzo dimostrata Ja sua rnmorosa inutilità; e Luigi Botha sorride cou De Wett, perchè, incoraggiato del passato, ,ede che il meglio partito è quello di non disperare. Intanto il War O.Dice a Londra deve comunicare che a tutto il 1° febbraio i morti ing;lesi in Africa sono stati 12989, i feriti e malati rimpatriati 40829, i feriti o malati iti Africa 11927, i prigionieri, non ancora rilasciati, 9032; e il ministro tlella guerra deve far sapere ai Comuni che sinora le spese sono sta.te 2 niilictrdi e 37 milioni, ossia 120 milioni al mese! Giustino Fortunato. L'oratore, che, ultimamente, nel 23 l!Htrzo, parlando per H primo sul progetto di legge per le spese straordinarie militari, ha posto il dilemma: « o rafforzare il bilancio o proporzionare l'esercito alla nostra potenzialità economica )) ed ha riscosso così largo plauso nel protestare con sincera energia contro le ipocrisie e gli equivoci cleplore.voli dei mezzi termini, è una fra le più simpatiche figure intelligenti della nostn1, Camera dei Deputati. Tempra mite, serena, geniale, mn, nel tempo stesso austera-e sdegnosa di ogni volgarità, port,1, in ogni questione la secura franchezza, là nitida comprensione ·del SllO spirito largo ed acuto. Ha coltura varia, profonda, veramente moderna, che non è però mai d'ingombro all'agile duttilità e alla rapida percezione del suo iugegno. E sebbeue una uaturale tenùeuza ad esaminare le cose con attenta rifles~ioue, sotto tutti gli aspetti, lo rentla talvolta il critico di sè stesso; sebbene egli sia sospinto da una vera passione a carezzare le piÌì tenui sfumature ùel)n, forma; purn la sua parola lucidissima, incisiva, elevata., Yibrante delle migliori energie attinte alla liugtrn vi ,·a, è sempre la trasparenza piÌì schietta del suo pensiero. La sincerità appunto è Ja nota dominante del suo carattere, e si rivela .continua, quasi imperiosa nella pura onestà della vita, nella intima coerenza della condotta. politica, nella espressione immediata, impulsiva, persino nervosa cloi sentimenti. Riguardo a moltissime cose è idealista per l'ottimismo stesso della sua uatnra, ma crede di essere uno dei più rigidi pessimisti, forse sol pernbè ha del dovere il concetto più alto, la pratica più immutabile. E intanto, dal lato del sentimento, anche l' idealismo cli Leono Tolsto'i lo affascina e in gran parte lo conquide. La sincerità infine trionfa ancora nel suo vero senso cli modestia che ha indotto qualcuno ad attribuirgli scherzando <r l'orgoglio della modestia D. Non altrimenti nella vita pubblica. Pieno d'intima fede nelle istituzioni parlamentari, sino a difenderle con entusiasmo dalle crescenti accuse; ma, naturalmente, avverso al mal governo ohe pur troppo ha messo tra noi radici saldissime, si trova da itlcune legislature all'Opposizione, siede nella Camera al centro cli sinistra, ed è sempre rimasto, secondo le sue stesse parole, « monarchico D, perchè, secondo lui, la monarchia è l'unico cemento dell'unità; conservatore, non del molto male ohe ancora persiste come triste eredità del passato, bensl del non poco bene che pure siamo giunti ad ottenere; liberale, perchè nemico di tutte le false energi1,, che si riducono ad ingerenze indebite, a protezioni illecite, a soprusi, a offese pitt o meno aperte al buon senso, al diritto, alla legge. Convinto che non è possibile veder migliorate le condizioni generali del paese, se lo Stato non si arresta sulla china degli errori e <lelle illusioni, ha così formulato, in un famoso discorso, il suo Oredo politico : « Per la libertà e per Ja legge, contro lo sperpero e contro la corruzione, le due ascose, le due funeste tendenze dello Stato italiano. D. Quindi <t non rimaneggiamenti cli tributi, non accorgimenti cli BibliotecaGinoBianco prestiti, non provvedimenti di finanza ohe non significhino - puramente e semplicemente - riduzione tli imposte : pe.r conseguenza guerra aperta ai facili promettitori e pili facili mancatori di promesse; opposizione assoluta ad ogni aumento cli spese, per qualunque ragione, per qualunque motivo si sia, anche e piit per gli armamenti di terra e di mare D. Ciò gli ha procurato l'accusa di essere un seguace della metafisica disperata del nulh.1,in fatto di fiuanza, e un solitario della politica, in genere, alieno da ogni partecipazione al governo; e ciò forma appunto il suo modesto orgoglio; ma non gli ha impedito cli continuare a combattere serenamente e coraggiosamente per le sue idee. La dimostrazione più recente e più luo1inosa della sua rara sincerità si ha nell'ultimo suo discorso - che noi riassumfamo in altra parte della Rivista - contro .. le spese straordinarie 111 ili tari, che è stato a dirittura una prova cli franco ardimento ed un successo magnifico di veridicità, il qu,1,Je ha fatto apparire ancora una volta di quanta forza Lli consenso e cli simpatia sia circondato, nelh1 Camera, questo <r solitario della politica », questo « eterno indipendente ~, come varie volte han volnto definirlo. Non volle mai saperne cli essere Ministro; rifugge dall'azione. E ciò paralizza in parte la benefica influenza rigeneratrice che potrebbe esercitare nel suo Mezzogiorno. Dei molti discorsi pronunziati da Giustfoo Fortunato nella Camera o fuori, e dei molti scritti da !pi pubblicati, destando sempre discussioni e commenti, come avviene di ogni cosa veramente importante, sono sopratutto da ricordare : i discorsi con cui egli ha esposto ai suoi elettori del collegio di Melfi l' opern e il significato delle varie legislature : I partiti storici e la XIV legislatiirci (2 sett. 1882), I nuovi partiti e la XV legislatura (6 giuguo 1886), Il problema eco-nomico e lei X.VI legis_lcitnrci (5 clic. 1890), Il bilcmcio dello Stato e la XVll leqislaturn (25 ottobre 189"2), Lei crisi banc<irùi e l<t XVIII legislatura (16 maggio 1895), La politica coloniale e la XIX legislntura (i I marzo 1897,) ll regime p<ir!amenfore e la XX legislat1irn (31 maggio 1900). - Fra i piì1 recenti suoi discorsi parlamentari, quelli sul Reclutamento territoriale (5 clic. 1895), sul Deccnh·mnento regionale (3 luglio 1896), sull'Orilina1nmito dell'ese·rcilo (4 maggio 1897), - fra gli a!tri discorsi, quelli per le lcipi<li c01n1nemorative al martiri del Risorgimento (20

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