114 RTV!STA POPOLARE DI POLITICA° LETTERJ;; E SC!ENZI•: SOCIALI essa distrusse sè stessa creandosi attorno il deserto I · I barbari e la guerra. - I barbari che invasero l'impero romano ci danno l'immagine più esatta della guerra per ragione economica. li principio fondamentale della loro condotta si riassume nel oae victis! di Brenno. Cicerone ci da l'idea delle cause della guerra pei Galli : Galli turpe esse ducunt frumentum manu quaerere, itaque armati alienos agros demeterunt. Tacito e Cesare ci dicono altrettanto dei Germani, che erano ancora più primitivi; cosi degli Svevi, dei Celti, dei Cimbri, degli Elvezii, dei Marcomanni ecc. Tra cli essi prevalse l'antico costume ariano del ì!er sacrum e si ebbero le migrazioni dei popoli -clie ì!ollcerwanderungen. Ma è bene intendersi : le migrazioni non furono determinate dall'amore di migrare o cli combattere : la fame le produsse perchè la terra divenne insuffi_ ciente per dare loro frumento, latte, carne. Essi non ebbero la scelta che tra i tèrmini di questo dilemma: o la morte per fame o le migrazioni e la guerra. (Arnold, Lamprecht, ì!on Ihering). · Le guerre del l\Iellio Evo. Chiuso il periodo delle ~randi migrazioni, le guerre, che si ebbero dopo, si dividono in quattro classi: 1 ° guerra difensiva contro nuovi invasori; 2° guerre feudali o territoriali ; 3° le Crociate ; 4, guerre commerciali. Si comprendono le prime. Mancò il successo in generale ai nuovi invasori ; per eccezione riuscirono soltanto i Normanni nell'Atlantico, ~li At'.abi nel Mezzogiorno cli Europa e i Magiari e I Turchi nel• l'Oriente. Si organizzò il feudalismo e si organizzarono lentamente gli Stati centralizzati, con una certa divisione del lavoro e colla supremazia della casta militare. Col feudalismo l'armata ebbe la difesa e l'amministrazione del paese ; . guerra e governo divennero cosa privata. Per una popolazione puramente agricola e con una economia naturale non poteva essere diversamente. I contadini occupati nelle terre non potevano dedicarsi alla guerra; i soldati e gli ufficiali non potevano del pari essere pagati che con doni di terre. Ciò spiega la ricorrenza del feudalismo in eta e paesi tanto lontani tra loro, che non è pensabile l'influenza dell'imitazione: in Cina, Giappone, Assiria, Persia, Egitto, Abissinia, Europa, 1ifessico, Perù. Di più: il feudalismo è contemporaneamente il risultato e la causa della guerra. La guerra era la sua funzione ; alla guerra sospingevano i matrimoni dinastici; la guerra era il principale affare. Per lungo tempo i gentiluomini in~lesi pensarono che la guerra colla Francia fosse il solo mezzo per divenire ricchi. Lo stesso pensavano i gentiluomini tedeschi. · La guerra continuò ad essere un affare, a riconoscere causa economica anche quando colle crociale assunse carattere religioso. Si avverta che in seno del cristianesimo avvenne un cambiamento quando esso con Costantino si conciliò col potere politico. Mentre i primi padri della Chiesa e le sette cristiane primitive considerarono inconciliabili •guerra e cristianesimo, la guerra trovò poi i suoi difensori in S Amb,·ogio e in S. Agostino; più tardi negli scolastici é in S. Tommaso di Aquino. Intanto le dottrine prevalenti nel ::vledio Evo erano le più adatte a dare alla Crociala l'impronta economica, il carattere di un o,ffare. Le ricchezze favolose dell'Oriente stimolavano l'appetito degli ecclesiastici e dei secolari ; cosi l'Imperatore Alessio scrivendo al Conte delle Fiandre indica la causa delle Crociate nell'amor auri et argenti et pulcherimarum foeminarum ooluptas. E quando terminarono le Crociate e le guerre di espansione in Oriente? Quando l'Europa si accorse, che non pagavano le spese. Colle Crociate ·si confondono le guerre dell'ultima BibliotecaGinoBianco classe, le commerviali. La lettura dei libri rii Machiavelli e di Guicciardini può illuminare sul carattere delle guerre tra Pisa e Genova, tra Pisa. e Firenze, tra Genova e Venezia e delle altre guerre d'Italia e di Germania: ebbero causa strettamente e,~onomica. 11 mercantilismo e le sue guerre. - Dopo le Crociate le condizioni sociali e le politiche non potevano che tendere alla guerra; la popolazione crebbe ; ogni paese era percorso da eserciti di mendicanti e di vagabondi, di cui la legge e le forche non pote· vano aver ragione. I figli più giovani divennero una minaccia contro la sicurezza politica e sociale. Perciò quando Colombo scovri l'America, tutte le condizioni favorirono le spedizioni conquistatrici e la rapida colonizzazione del nuovo mondo. Ma la deviazione alla pressione della popolazione non fu sufficiente ; perciò si ebbero le guerre di espansione nazionale. La prima delle quali avvenne in Italia due anni dopo la scoperta dell'America. Intanto le dottrine cli Machiavelli, di Bacone, di Raleigh, di Hobbes, cli Bossuet, cli Spinosa, cli Pascal nel considerare lo Stato come una unita economica i cui interessi dovevano essere favoriti, secondo le occasioni, col commercio, colle tariffe, colle armi, dettero la base alla Teoria mercantile. Che questa contenesse false idee non c'è dubbio; però era la sola che poteva sorgere in quella epoca. In questa tremenda competizione, la quale deve decidere quale dei popoli deve avere lo spazio per crescere, si distinguono quattro periodi. li primo com prende le guerre d'Italia dal 14D5 al 1559; il secondo le cosidette guerr0 religiose dal 15!'>!) al 16-18; il terzo la serie delle contese tra le potenze marittime, caratterizzato dal!' Atto di navigazione di Cromwell e dall'affermazione della supremazia marittima dell'Jnahilterra dal 1648 al 1763 - contese vivissime pel dominio nelle isole tropicali, pel· commercio e per il possesso delle colonie; il quarto dalle guerre cliNapoleone, che il prof. Sloane ha dimostrato di essere la cpntinuazione di quelle del genere precedente, che rappresentano il grande duello politico-economico tra la Francia e l'Inghilterra, e che ebbero ·un episodio significante nel blocco continentale. Adesso, dopo un secolo di pace relativa, si vede il principio cli un lungo periodo, che sara un'epoca di vigorosa lotta internazionale pel commercio e per le colonie (l). Oggi, come pel passato, la guerra riconosce una causa economica. EowARD VAN D11rn Ron1NSON. (Dalla Poljtical Scionce Quaterley) CAMPOAMOR È morto il più grnnde poeta di Spagna, Campoamor. I•:ra nato in Navia, provincia d'Oviedo, il 24 settembre '1817; avea cominciato a fare il medico; poi, con l'irrequietezza propria d~i poeti, si diede all'arte, alla filosofia, alla politica. E rimasta famosa di lui la polemica con Emilio Castelar su la formula del progresso; e vanno a buon drilto lodati anche gli scritti su l'ideismo, su l'assolulo e sul personalismo. l•:ntralo fin dal '1862 nell'Accademia spagnuola, il Campoamor fu acclamalo di là dai Pirenei come il più alto, il più originale e il più vero' poela del se- ( I) Qui !'aut( re fa una lunga e chiara dimostrazione del ca1·attere economico di queste guerre; noi, con vivo rammarico, siamo costi-etti a non tentarne neallneno il r·iassunto per ragioni di spazio Omettiamo pure la parte intere ,santissima che si occupa d~i rapporti tra lo svilupp1 delle idea di pace e le 1corie libern scambiste di Smith e di Cobden e la contraùJizi~ne coi fatti o:lierni. l\1a questa pa,·te la preso:ite• remo separatamente in un altro numero. (N. d. R ).
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