Il!VISTA POPOLARE DI POLITICA LETTERE E SC!ENZE SOC!AL! 89 sazione dei sussidi alla Pacific Mail Steamship Company nel 1876. · . Tornando indietro, al 1850, e citando il caso riferito da Windmiiller, della CollinsLine,che in quello cominciò ad operare pienamente, noi troviamo dei dati interessanti. La nostra prima legge di sussidi passò nel 1845; i suoi effetti si ebbero per la prima volta nel 1847 quando il tonnellaggio a vapore era di 5631. Nell'anno successivo aumentò a 16,068, e nel 1849, anno in cui apparve la Collins Line, ·il nostro naviglio era aumentato a 20,870 ed era più che doppio nel 1850 con 44,942 - con l'aumento dell'80 010 in tre anni. Continuò a crescere sino al 1855, in cui raggiunse 115,045 tonnellate, ma dopo declinò, probabilmente a causa del grave disastro della Collins Line, a 78,027 ton. nel 1858. Questo fu l'anno in cui falli la Collins Line e fu pure l'anno in cui gli Stati Uniti soppressero i sussidi alla linea, mentre in pari tempo la sua grande rivale, la British Cunard Line, ricevette un sussidio dal governo britannico di circa L. 5,000,000 all'anno! Da quel periodo sino al sussidio · postale del 1891 ci fu un reale incremento ; ciò che dà il carattere di progresso allo nostra marina mercantile. Nel 1892 il tonnellaggio delle navi a vapore ammontò a 228,899, con un aumento di 11000 sull'anno precedente. Nel 1893, si arriva a 261,103; nel 1899 si raggiungono le 360,030 tonnellate a vapore. La media degli otto anni, dal 1892 al 1899, fu di 273,198 ciò che indica un aumento del 45 010 sul .periodo precedente. Questi dati sull'aumento della nostra marina mostrano l'estensione dello stimolo esercitato dal sussidio governativo. Deve dirsi inoltre che l'ammontare del sussidio postale, com'era stato originariamente proposto, fu ridotto del 33 010: riduzione che restrinse seriamente e ritardò molto l'incremento della nostra marina a vapore. ALESSANDRO R. $MITII. ROMA NELLA OIVILTA' Da molto tempo noi assistiamo ad una specie di risveglio della così detta vecchia questione Romana: questione che non è certo tutta di lana caprina! Questa Roma che si vuole a: eterna J> fu grande e temutà . sotto gl'imperatori, dicono gli storiografi amatori dell'antico. E passi l'affermazione, per coloro che in buona fede sognano un futuro assetto sociale costituito ;mila base d'una sapiente ed alta legislazione del diritto civile delle genti. Ma che dire di (l)quei pochi che vedono la futura grandezza e felicità dei popoli emergere dalle falde dell'alta rocca dello stato militare universale, messo insieme colle violenze, le stragi, le concussioni, le spogliazioni e le violazioni turpi contro ogni Cttlto eù ogni costume dell'umano sentimento 'I Dopo . la cattiva prova tentata lo scorso secolo della costituzione a nuovo del grande Imparo Napoleonico, da colui che non avea nulla« dans le ventre 1> (2) scimiottante il romano Cesare, ancora oggi abbiamoa,uto un sintomo nel militarismo germanico (che per fortuna tali sogni nc,n :tllignauo nel ci vile tiensiero germanico) di risveglio (1) « La storia per Proudhon è l'esclusione d"una utopia per mezzo d'un'altra. Le utopie ufficiali, attuabili per un momento, ma non vitali, debbono essere continuamente ributtate da altre utopie, e così per questo costante corso di dissoluzione di distruzione il genere umano progredisce ». Dott. S. Engliinder. L'abolizione dello Stato. (2) Giudizio d'uno scrittore francese. Se Bonaparte avesse saputo leggere nelle storie, avrebbe compreso che dopo la sconfitta dei Barbarossa e l'epopea gloriosa dei Comuni in Italia, non era più possibile costruire daccapo un grande impero soIlo stampo del Romano. BibhotevaCino Bianco di Cesadsmo Alemanno colle feste o più propriamente colle mascherate romanesche d'Homburgo , dove un coronato in pieno secolo di luce affermante la solidarietà umana sttlla base del diritto d'eguaglianza, osò insultare la civiltà nuova, evocando dalle ceneri d'un. mondo sepolto, lo spettro d'un nuovo impero mondiale· tedesco, fabbricato (già s'intende) dai sedicenti eroi novelli di Marte, o guerrafondai di mestiere ..... Ciò prov,1solamente l'esistenza di certe incro3tazioni profonde di atav;smo bellico, in cervelli per loro natura refrattari all'idea evoliitiva ! La vera Roma grande è quella dei papi, va cantandoin tutta la scala gt·aduata dei toni musicali la letteratura cristiana a mezzo dei suoi pennainoli in cilindro o in sottana. E infatti la stoda è lì per dimostrare i fasti e le gesta cli Roma papale, la quale non cede un pelo in fatto di finezze, astuzie e ribalderie politiche al suo confratello il potere laico o politico propriamente detto. Ed in quanto a violenze e soprnsi: l'ombra. dell'imperatore Arrigo (per tacere d'altri) ne potrebbe sapere qualche cosa. Se la grandezza è sinonimo cli potenza brutale dei più forti e più astuti, è cet·to che Roma imperiale e Roma papale han toccato il culmine. Ma all'ultim'ora vengono innanzi i sognatori d'una terza Roma italiana (l) grande così detta laica o ci 1Tile, che dovrà assorgere dallo sviluppo ed incremento delle sue industrie fiorenti, dai prodotti del suo su'Olo ubertoso, dai suoi mari incantevoli e· azzm-ri, dai suoi commerci.. .. dalla stta prosperità economica insomma! Dato e concesso (perchè ciò è fatale) eh.e Roma nel girn di alcuni anni divenga ciò eh' è New Jork per gli Stati Uniti e L-:indra e Liverpool per la Gran Brettagua, toccando l'apice del suo bene3sere economico, non pertanto pel mondo s'irraclie1·à da Roma quella !IL luce intellettnal piena cl' ainoi·c (2) di cm parla per suo tornaconto Proto3 (3). Infatti noi· vediamo oggi la « ci vile :o Eut·opa assistere coscient.i spettatrice all'ecatombe d'un popolo generoso, soggiacente alla cupidigia dell'Anglica cimmaglia ! Ed è questa la nazione eh.e gl'italiani segnatamente citano a modello per le sue savie leggi che si pretendono informate a sana mornle e a libertà civile e politica Con buona pace di tutti' questi illusi o sognatod, o mistificatori della buona fede umana, non fu gritnde ht Roma imperiale e tanto meno la Roma dei papi, e ben poco di meglio han d'aspettarsi tutti coloro che cooperano al risorgimento di una Roma economicamente prosperosa e fiorente (4). Conviensi tenere alla bisogna altro viaggio, e lungo e malagevole e del tutto nuovo e il cammino ! Bisogna poco a poco demolire le secolari incrostazioni deleterie del pensiero, che lo allontanarono dalla Gran madre la 'l'erra, e lo privarono del latte che attingea al suo seno purissimo, avvolgendolo nel labirinto senza (I) Fattori primi od elementi costitutivi dell'unità d'Italia: Dio e popolo, Libera chiesa in libero stato, L'Italia è fatta, bisogna fare gl'italiani, Benedico le armi italiane ! A Rorna ci siamo e ci resteremo, li sole dell'avvenire, Roma intangibile; Tutte « .i ongleries cle mots » Crispi almeno non b.a fatto chiacchiere, egli ha pugnatocol suo pugno alla Camera e alle banche. (2) Atfranchis du dogme et du rite, mais exclaves du reste les premiers (i presunti liberi pensatori) conservent tonte la conche profonde des préjugès des seconds (i clericali) et remplacent la couchesuperficielle pourd'autres prejugès tout aucssi condamnès par la science. E. Haeckel - Le Monisme lien· entre la Religion et la science, prefazione di G. de Lapouge. (!3) « Vera Roma » del 14 ottobre. (4) « Je ne nie pas, bien loin de là, que l'atfranchissement de la pensèe ne soit liè dans une certaine misure, a l' atfranchissement du travail, ni que le milieu èconomique actuel si absorbent et si cruel ne soit très favor'lble à l' epanouissemet de toutes !es inventions surnaturelles. Mais c'est là, me semble-t-il, renverser !es termes du probleme, et il serait peut - etre plus exact de professer que l'esclavage materielle est le produit direct de l'eschwage intellectuel » E. Raiga, " Revue du mouvement philosophique.
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