84 RIVISTA POPOLA RE DT POL!TICA LE1 TERE E SCIENZI•: SOCIALI abiti dei compagni, .... mentre le deficcnze e le esuberanze della compagnia artistica si riflettono naturalmente sul pezzo che si vuol mettere in iscena, cioè sul programma. Tutto questo basta a spiegare le preoccupazioni, le incertezze sorte e vigilanti nell'animo delle varie frazioni dell'Estrema Sinistra. Ma per essere giusti e politicamente sinceri, giova ben dire che non mancano coefficienti per giustificare anche quella relativa benevolenza di attesa che fu nota costante nei discorsi dei portavoce. Non é possibile disconoscere che a sette mesi dal gabinetto Pelloux e dell'auge di quel grazioso arsenale dal quale, fuori e dentro la Camera, si traeva110 gli strl?-menti più delicati per fronteggiare l'opinione democratica, siamo giunti ad un gabinetto che proclama, con notevole accentuazione, il rispetto delle libertà pubbliche nella misura certo non esagerata che leggi e consuetudini ci consentono di godeli\e. Certo, a parte ogni dettaglio, una tendenza a finanza schiettamente pensosa delle miserie popolari, delle iniquità tributarie, si determina nel programma ministeriale. Certo sono nel gabinetto u0mini che hanno prestato il più valido concorso alla grande battaglia sostenuta dall'Estrema Sinistra contro crli estremi conati della reazione; certo i profeti o i ~ilettanti di reazione sono fuori del gabinetto tra gli oppositori che per vie aperte e coperte tentano di assalirlo. Si può quindi esser vivamente desiderosi del meglio senza fare getto sconsideratamente del pbco di bene che pur si é raggiunto. Convinti che senza applicazione larga e liberale delle leggi vigenti, non vi può essere per noi opera di propaganda e di educazione politica; convinti che le ingiustizie tributarie e fiscali creano malumori, suscitano ire che possono giungere fino al tumulto sanguinoso, ma non determinano la formazione di coscienze politiche, noi aneliamo ad un periodo di pacifico svolgimento delle energie popolari, nel qual e al disopra degli urti per le immediate urgenze del pane, possano virilmente combattersi le battaglie per le più alte idealità morali e politiche. L'augurio della democrazia e lo sforzo in questo momento, non possono dunque logicamente convergere a sussidiare i respinti ed i delusi di ieri nei loro ritorni offensivi, bensi a confortare ed a consolidare verso un rapido progressivo miglioramento la compagine politica formatasi con poco favore di circostanze, con insufficiente audacia di animi, ma sotto gli auspici di un'idea politica sana ed onesta. Avv. SALVA'l'ORE BARZILAL Deput1to al Parlamento LarepubbcloicnatrloeCongregazioni Checosasonole Congregazioni. Degli uomini si riuniscono per vivere in comune e deJicarsi a certe pratiche religiose che devono - secondo essi - propiziare loro il Creatore e assicurare eterne gioie dopo la morte. Quando si riuni. scono sono poveri e in breve diventano milionari. Non fanno la carità - ma si gettano a capofitto nelle compre e vendite, nelle speculazioni; fabbricano edifici, impiantano fabbriche e industrie. Le loro casse rigurgitano di danaro. Con questo danaro essi vogliono diventare i padroni: fondare una società religiosa che domini la società laica. Vogliono governare re, imperi, popoli, senza distinzione di frontiere e fare, di ogni giovane un servo, di ogni uomo uno strumento, della scienza una menzogna, del pensiero un vapore che si volatilizzi senza lasciare traccia. · B.bhotecaGino Bianco Le menzognedelleCongregazioni. Sono milionari, ma lo negano e giurano il falso affermando ad ogni istante che sono poveri come ~es~ çristo. N_ell'ultim~ processo contro . gli Assunz10111shuno dei membri della Congregaz10ne criurò che nelle casse non c'erano centomila franchi. Se ne scoprir?no ottocentomila; e lo spergiuro, rimproverato, disse: - Ottocento non sono cento. Quindi giurando che non c'erano centomila franchi non giurai il falso. E un altro, ammonito dal presidente perché aveva detto il falso, rispose: Non è una menzogna - signore - é una reticenza. Un altro ancora, davanti alla Co·rte d'Assise si trova in flagrante contraddizione con ciò che aveva affermato alla presenza del giudice istruttore. - Perché avete mentito? allora gli chiede il presidente. - È vero, Signore, ma allora non ero obbligato di dire la verità, mentre oggi lo sono. · Questa è la morale delle Congregazioni. La Puericultura. Ed ~ q~esta i:nora_leche essi inse~nano ai figli di Francia a1 quah essi reclamano - 111nome della libertà - dì impartire l'insegnamento. I membri della Congregazione non hanno ficrli, - ma vogliono quelli degli altri, - per deform1rli a proprio uso : coprono di scuole tutta la Francia e catalogano, dentro schemi teologici, tutto il pensiero umano. Tengrmo per cinque, otto, dieci anni i ficrli lontani dalle famiglie e li catechizzano. 0 Fondare scuole per impadronirsi dei giovani, - cbe sono i vecchi dei domani, è la principale delle loro méte. Nel dipartimento della Somme un curato ha detto aìle pecorelle che si recavano alla Scuola delle monache, nella giornata dell'inaucrurazione dell'anno scolastico : 0 « Se avessi 20,000 franchi, li consacrerei a fabbricare, nella mia parocchia due scuole libere concrreganiste, per abbattere le maledette (sic) scuole°Jaiche, che noi tutti speriamo vedere cadere al suolo ben presto. L'80 per 100 degli alunni che escono dalle scuole senza Dio sono dei criminali o delle donne perdute. Padri e madri di famiglia! confiderete voi i vostri figli, la carne della vostra carne, il sangue del vostro sangue, a0 crli uomini che ocrai ci croverh h ~ . d bO o nano e e e anno protetto 1 la ri del Panama e ricondotto tra noi un traditore condannato due volte? >> Le Scuolenere. Nel 1865, sotto l'impero, si contarono 35 mila allievi nelle scuole clericali; nel 1876, sotto Mac-Mahon. tale cifra si alzò a 49 mila; nel 1884, dopo la legae Ferry, essa sali ancora a 51 mila; con Mèline ar~ivò a 62 mila, ed oggi infine, tale cifra tocca 92 mila! . ~el_le _sc~ol~ laiche _libere, invece, il numero degli alhev, d1m111mvacont111uamente: nel 1865 essi erano 43 mila; scesero a 22 mila nel 1884 e si ridussero alla esigua cifra di 9 mila nel 1898. _Gl\alunn~ d_ellescuole laiche gooernatioe, sono crescmt1 debohss1mamente: nel 1869 erano 66 mila ed oggi sono 86 mila. Da tutto ciò si vede che più della metà della Francia riceoe oggi l"educaàone clericale. Né basta. Studiando le varie statistiche dell'insegnamento in Francia, si ricavano le seguenti conclusioni: 1) Nella scuola politecnica, donde escono gli ufficiali di artiglieria e gli ingegneri, gli studenti clericali (provenienti da istituti privati, clericali), sono più di un terzo, è in continuo aumento; 2) nelle identiche proporzioni sono gli allievi di Saint Cyr, da dove escono gli ufficiali di fanteria e di cavalleria;
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