Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VII - n. 4 - 28 febbraio 1901

86 RIVlSTA POPOLARE DI POLJTICA LETTERE E SClENZE SOOlALI Banca Romana, ch'ebbe dal senatore Alvis~; e fu _lu_i che la consegnò al gruppo del Giornale degli Economisti, dal quale, per mezzo di Matteo Pantaleoni, pervenne nelle mani di Colajanni. Wollemborg è competente nelle materie economiche, che studia assiduamente. Sarebbe stato meglio affidargli il Ministero del Tesoro. Girolamo Glusso, ininis/.ro dei Lavori Pubblici, è nno dei solitari di Destra che finalmente si è deciso ad entrare in uni), combinazione ministeriale. I suoi precedenti amministrativi sono onorevoli. Successo a San Donato nel 1878 come sindaco di Napoli riuscì a di· minuire il disavanzo e aumentare il credito di quel Municipio; è Direttore del Banco di Napoli propugu_ò la popolarizzazione del credito specie tra la classe agncola. Favorl, anzi, l'abuso del credito, e colle pili rette intenzioni di quest,o mondo riuscì di grave daunu all'Istituto che dirigeva. Entrato alla Camera nel 1886 sostenne sempre lo economie nelle pubbliclJe amministrazioni. È partigiano sincero della politic,i coloniale; e in ciò si trova in contraddizione col suo liberismo o·utrè. A destra è uno spostato; si troverebbe molto meglio all'Estrema accanto a Pantaleuni. Ha le forme e la sostanza di un vecchio gentiluomo. È nato a Napoli n!ll 184:3. Silvestro Plcardi, ministro di Agricoltura, Inclustria e Ooininercio, è figlio del compianto deputato Vincenzo Picai:,cli che si larga fama lasciò di sè in Messina, che prima di lui aveva eletto suo de.putato Giuseppe ~~azzini esule in Patria. Silvestro Picardi, nato a Messrna nel 1853, appartiene alla Camera dal 18!!0, ed è stato sempre fedele a Zanardelli. È colto e versatile, e, caso raro tra gli uomini politici, egli suborùina scrupolosamente ogni sua aspirazione personale ai pubblici in• teressi. E' tra i pochi che pel disinteresse e per la correttezza riabiliterebbe il parlamentarismo presso i suoi denigratori". Tancreili Galimberti, m,inistro delle Poste e '.telegrafi. È stato un giornalista brillrmte e battagliero che ha lasciato traccia di sè nella Sc'lttinella delle Alpi che per molto tempo ha diretto. Dal 1887 cbe entrò alla Camera appartenne sempre al gruppo Giolitti che seguitò nella buona come nell'avversa fortuna, difeudeudolo poi strenuamente durante il processo della Banca Romana. :Fu altravolta sottosegretario di Stato alla pubblica istruzione ed .ha coltura letteraria ed economica superiore di molto a quella che ordinariamente gli viene attribuita. È nato a Cuneo il 25 giugno 1857. 1\01. _.ILNUOVO MINISTERO Lo diciamo subito: pel nuovo ministero non nutriamo r,randi simpatie e non ci desta molte speranze, benchè di esso facciano parte uomini che stimiamo e che, singolarmente considerati, darebbero affidamento pel trionfo di un buon indirizzo di governo sotto l'aspetto della politica interna e tributaria. In quanto a quella estera crediamo, che si sottragga, nella sostanza, alla loro azione. Le vicende della crisi, più che la sua soluzione, hanno contrassegnati due avvenimenti; che hanno grande importanza attuale e che, a nostro avviso, ne avranno una maggiore nell'avvenire. Tali vicende ci apprendono che n'è uscito qualche cosa di buono e che apre il cuore alla speranza. Da un lato - e dobbiamo constatarlo noi repubblicani per debito di lealtà - rompendosi la serie delle consuetudini riprove\·oli abbiamo visto la Corona comportarsi correttamente. Essa nonostante l'insidioso tentativo dei Sonniniani d'imbrogliare le carte e d'ingenerare la confusione sul significato del voto che abbattè il ministero Saracco, comprese che la sola indicazione vera dell'ultima battaglia parlamentare era per la tendenza liberale. ' BibliotecaGino Bianco Ed a ~nesta indicazione, come la Riviste, notò nel numero precedeute, ha ubbidito con loclel'Ole sollecitudine, e cou rammarico dei reazionari, affidando sin da principio l'incarico di comporre il minietero all'on. Zanardelli che di quella tendenza era la pii1 spiccata incarnazione costituzionale. Dall'altro lato il contegno dei radicali - l'ala più temperata dei pai·titi popolari - ha rotto le brutte tradizioni ùegli uomiui, che nel passato - da Giovanni Nicutera a Fortis, a Luigi Ferrari - militarono uelle sue fila, anche in tempi in cui c'era la sostanza di un partito raclica.le costituzionale ancornhè non vi fosse ancora la denominazione. I radicali, come avevamo previsto, per opera di Sacchi e di Marcora hanno, finalmente, fatto conoscere che tra loro non c'erano ambiziosi volgari, avidi soltanto di potere; ma che c'era un gruppo parlamentare, che si curava poco delle persone; che nel governo volev,t portare il contributo delle proprie idee ed aspirava _alla realizzazione sincera, benchè graduale. del proprio programma. Nou volendo riunega.re ciò che avevano sostenuto nei comizi e nel Parlamento sulla necessità tli ridurre e, nella peggiore ipotesi, di consolidare nel limite attuale le spese militari, i raclicali hanno preferito di rimaner fuori della combinazione ministeriale. Con ciò essi hanno rinvigorito la propria compagine politica, e della onesta e coraggiosa condotta si vedranno rimeritati nella Camera, e più nel paese, con un aumento di autorità e di simpatie. Oggi il gruppo legalitario ha rinunziato sdegnosamente ad uao o due porto.fogli, forse secondari; domani potrà esigerne un numero maggiore, ed imprimere all'opera, del governo nn carattere pit'1 uettamente democratico. -~Ia la causa, che determinò l'esclusione dell'ala moderata dell'Estrema Sinistra dal nuovo gabinetto, per. 11oi,costituisce il punto pii'1 nero del medesimo. Noi non conosciamo tutto il clietroscena delle trattative; se lo conoscessimo non pot,remmo liberameute discuterlo. Temiamo molto, però, che la questione delle spese militltri rimanga come giustificazione di quello scetticismo, che abbiamo spesso manifestato verso le speranze dell'on. Sacchi sulla possibilità di certe evoluzioni. La causa della esclusione dei raclicali, infine, lascia intendere che ogni tentativo di riforma tributaria si ridurrà ad nna miserevole parodia, che non servirà in alcun modo a migliorare nè le condizioni dei contribuenti, nè quelle del bilancio: tentativo, insomma, che se anche approdasse, lascerebbe immutate, nella migliore delle_ ipotesi, le sorti della economia nazionale e della Fiua1rna dello Stato. Ecl ecco come e perchè il rifiuto cli Sacchi e ~farcorn di far parte del ministero Zimardelli ha una importanza negativa attuale assai notevole e che. èovrà averne una maggiore positiva nello avven·.r{.l• :Forse a e; nesto episodio della crisi si connette l'altro della sua soluzione sotto l'aspetto parlamentare. L'indicazione della tenden.cn liberale dell'ultimo voto faceva sperare che si avrebl.Je avuto un ministero di colore, come suol dirsi, e che avrebbe ristabilit<> la netta delineazione clei partiti costituzionali: - conditio si-ne qua non del retto funzionamento del regime rappresentativo parlamentare. Invece si è avuto un ministero di coalizione, elle continua il periodo infausto del trasformismo, sebbene vi sia sicura la prevalenza della sinistra. Deve giudicarsi continuato il trasformismo guardando alla composizione di un ministero presieduto dal più eminente uomo della vecchia sinistra e bene sorretto dalla presenza degli on. Giolitti, Piccardi, Galimberti, \Vollemborg, Cocco-Ortu, ma cli cui fanno parte uomini di pura destra - e della più reazionaria - quale il Pri· netti e clJe volendo avere anche un elemento del centro. riesce all'esclnsione del Guicciarclini, per includere il Di Broglio. Non deploriamo la presenza del Giusso: egli siede a clestra per antica abitudine, ma vi è spostato; è un siucero liberale che ~ostenne l'Estrema nella lotta dell'ostrno-ionismo. Egli farebbe bene, in una a poohi altri che lo rassomigliano, a lasciare quei banchi ed eliminare la contraddizione stridente tra la topografia della Camera e le idee e i voti dei deputati clJe siedono a destra. Dei deputati che furono altra volta al governo o da ministri o da sottosegretari nulla diremo. In quanto ai nuovi siamo lietissimi di rendere omaggio a Silvestro

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