Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VII - n. 4 - 28 febbraio 1901

I RIVISTA POPOLARE Dl POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI 99 e Guglielmo II il fuudatore della marina tecleaca., clt da lungo tempo ha gettato gli occhi su Trieste, questo porto dell'Oriente per ottenere il qnale ]·appoggio inglese gli sarebbe prezio~o. Però ò difficile spiegare corne cla Postdam si rn1rgiungerà Trieste, passando sopra. la Boemia, gli Czecl,i. gli Slavi, senza tener conto degli italiani che vogliono pnro esser contati; e si donrn,nclil. come la Germania risolnm\ il problema slavo, che è l'attuale incubo dell'Austria L'Austria, però, è una grandiosa finzione, finzione geogrnlìca, etnografica, religiosa, politica e morale; in essa tutto ci si incrocia e incatena, ma se la crisi spagnoh\ e italiana sono isolate l'nnil. dall'altra e dal resto di Europa, la crisi austriaca ir,tercssa il monclo inti,ro. Questa l)Osizione speciale dell"Austria puù salvru-la, e questo enigma indecifral>ilc può rsser rispettato piì1 lungo tempo che non lo si pensi. (Ucvuc ]]lene - 15 febbraio). H. Vambery: I rapporti dell'Euro1iacon la Chi:Jae il mondodell'Islam. - In fondo oggi non si tratt.a cli un conflitto tra l'EuroJ)a e la China, ma cli una lotta dell'Europa contro l'Asia la quale comprende due tflrmini principali: il mondo chiuese e il mondo dell'Islam. L'Europa, nella sua oltracotan1-a militare, aveva creduto che bastasse sbarcare nn battaglione in China per im)ladronirseno; ma l'esperienza ha <limostrnto che uo11 si può giuocare in China il giuoco facile <Jhe si è fatto n, Kazan, ad Astrakan, iu Crimea, nell'Asia centrale, in Persia, e anche in Turchia. Là vi souo «lei problemi hen pit1 complessi, e l>isogna esser ciechi per atrrontarli leggenuente. Il risveglio <li tutta l'Asia è prossimo. La sollevazione dei lloxers non ò che un sintonio. Il giorno è pt'ossimo in cui Allak o Budda si dnranuo la 1111111p0er respi11gere i cristia11 i verso l'Occidente. Questi due fattori JJ0teut.i non tarderanno ad nnirsi in una cornu ne resistenza ad una civiltà cho essi odiano. Il punto (li unione sarà forse il Giappone che susciterà, avYersaria implacabile contro gli Occident,,li, la Lega llello razze ghille cli cui il marchese Ito aveva già concepito il piano durante la sua visita· a Pechino. Questo piauo si sarebbe forse compiuto se l'ardore gio,·anile cli Kuang-Su 11011 avesse allarmato lo zelo conservatore clell' im1Jeratrice vedova-. Questa lega si farìi dirnani qnnndo il paubndclismo stringer:\ col panislamismo la smi alle8nza contro l'Europa. L'Europa agisce contro il suo interesst1 forzando il co'osso chinese a entrare nelle Yie della civiltà moderna per camminm·vi a passi rapidissimi. Iu conclu~ione che cosa si otten,ì'I Nient'altro che cli fornire ai Uhinc,si delle armi di ogni specie."Weu-Hsiang, il pri1110 ministro della China, che è uno dei snoi più sottili nomini di stato, lo diceva a un· diplomatico europeo: « Una « volta in cammino, noi andremo presto e Iontnno, pii1 « lontano, certamente, che voi non l'avreste preveduto K e voluto ». (De1ttsche Rcvuc Febbraio) lV. Bcau1no11t: La situazione politica in Austria. - L'ò settembre 1900 I:\ Ga<:zetla[J_!}ìcinlceli Yienna pubblicava un decre~o che stliogl ieni la Carnera o pre~cri veva le nuove elezioni le~islat.ive. Questa decisione non sorprese nessnno. Ciò che sorprese fu il commento imperiale da eni fu accompaguato il d ·creto: <I Lo sciogli- <I mento - dichiarò J'impe.ratore il 13 setteml>re a Jaslo <I in Galizia - è l'itlti1no tentativo costitucionale che fa <I il governo per rigonernre il Parlamento 11 In uno Stato di popolazione eterogenea è naturale che le questioni di naziollalitù tengano u11 grande posto, ma in Austria hanno preso addirittura il primo o intralciano il funzioname11to dell'intiern macchina governativa. Il torto è 1111poco dappertutto. Lo stato cli turbamento e cli confusione in cui si troYa l'Austria è nna conseguenza inevitabile, logica dell'interpretazione che si è daLa alla costituzione del l8G7. La costituzione del 21 dicembre 1867 sui Diritti elci cittadini, proclamava, senza alcuna restrizione, l'eguaglianza di tutte le razze che si trovano in Austria . .\fa il priu,:ipio di eguagliauza posto così nettamente non fu introdotto nella pratica. Il sisterua non era stato immaginato che per assicuBibliotecaGino Bianco rare la preponderanza Tedesca sulla Cisleitana, e per conservare l'egemonia magiara in Ungheria. Prendere il primo posto sembrava ai '!\,deschi naturalissimo. Essi nou pensarono che separati orinai dai Tedeschi di Germania., non formr,vano che una minoranza di 8 rnilioni, di fronte ad una popolazione slava, italiana e rumena di 14. L'era costituzionale portò agli Slavi, agli Italiani, ai Rumeni 1111 minimo di libertà di cui que;,ti popoli profittarono con ardore. Lo spirito nazionale si svegliò dappertutto, e nei paese a popolazione mista i Tedeschi si mostrnrnno intrattabili. Delle concessioni ne avrebbero fatte in Galizia e sul Littorale adriatico che non abitano, ma rifiut-arouo consentirle in Carinzia, Stiria e Boemia dove i loro interessi naziouali e materiali erano iu giuoco. Per questi paesi fu immaginata la teoria del diritto imprescrittibile, immutabile e incrollabile - alle posizioni rispettiv,,rnente occupate, ·e per realizzarlo si 1-icorse a tutti gli espedienti. Il sistema elettorale fu combinato in 1noclo di assicurare la predominanza alle classi pilÌ ricche, devote al govenio, snlle povere !Jit1 ostili, auclie per facilitare la predomi11an,m delle città, centri di germauismo, sulle ca1~1pagne, <la dove il -tedesco si allontana. La polit-ica scolastica rafanata, la pressione ufficiale delle ammiuistrazioni, il monopolio esclusivo delle alte funzioni fn questa tattica profo11dament.e incostit,uzionale, che accumulò i malin• tesi e i risentimenti che hauuo av,,elenato i rapporti tra Sia vi e Tedeschi. In Boomia e i\Ioravia una mas,a cli a milioni cli Tedeschi si trovò alle prese con 6 milioni cli Uzechi, e la questiont, della Boe111ia diventò il punto centrale intorno a cni gravitarono tutti gli altri conflitt,i. Nel manifesto el1Jttorale clel settembre 1900 i giovani czechi formularono i loro princiµali clesicleratct. Essi vogliono un'autouomia simile all'Ungheria, la pal'ità della loro lingua con In tedesca, il pie110 riconoscimento della lihert.\ ci,·ilo. La Boemia, essi dicono, si è data agli At1burgo nel 1856 con la libera elezione di Ferdinando d'Austria, fratello di Carlo V, e il contratto non pnò essere morlifìcato che da un accordo bilaterale: il che negano appunto i Tedeschi. Le elezioni legislative del ]901 hanno 1wuto i seguenti risult,ati: rafforzamento straordinario dei radicali tedeschi; apparizione di nuovi partiti czechi pii1 radicali dei giovani czechi, e meno inclinati alla prudenza; in deboli mento dei p,,rtiti che non facevano delle rivendicazioni nazionali il punto essenziale <lei loro progrnm mn,ossia <lei socialisti democratici e degli antisemit.i; e, infine, J'iudeboli111e11to rlei partiti moderati. La posizione si è resa ancora pii\ difficile. li goYerno non co11ta sn alcirna maggiornnza stahile. Sarairno i piccoli partiti, come gl'italiani, i cattolici terlPschi, i rnmeni che. caso per caso, faranno pendl,re fa bilancia da uua parte o dall'altrn. Ciò obblighenì il governo a riprendere il sistema delle piccole concessioni, che si esaurisce facilmente, ed è pi1't pel'Ìcoloso, perchè eccita ancor piì1 il malcontento. Sin dalla prima giornata del la. riunioue della Camera il radicalismo t,eclesco e quello czeco s'affermarono come elementi <li disordine. I piccoli rimedi ordinari sono impotenti a scongi11ran1 il pericolo. Kon v'è salvezza che nel rispetto della costi tnzio11e a.pplicat.a lealmente, con uuo spirito di eguaglianza JJer tutti i popoli. Bisognerebbe che lepretese troppo ra<lical i dei tedeschi e degli czecbi fo5sero cancellate dai• programmi politici. Nè diritti storici czechi, nè egemonia tedesca; nè unione personale boema, nè centralismo tedesco. ~fa ciò suppone m111,moderar.ione che mauca alla nuova Camera. L'aYYertimento dato dall'imperatore nel seLtembre non è valso a niente. Si ha <liritto di domandarsi se il regi1,1e parlamentare in Austri;1 non sia alla vigilia di crnllare, e se qui;ista monarchi~, che avrebbe tanto bisogno di riposo, non stia per entrare in 1111 periodo cli esperienze e di tentativi per cui i popoli non avranno che a soffri re. Non si creda però cl,e un teutativo cli regimo assolutista, pii1 o meno temperato, possa provocare una rivoluzione o delle sommosse. Le popolaz\oni sono in Anstria pit1 indifferenti e pii1 calme che altrove, il prestigio della Corona è grande, ... e se essa trovasse un mezzo per dnr soddisfazione ai liisog11i economici e materiali, per troppo ternpo negletti dal Parlamento,

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