Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VII - n. 4 - 28 febbraio 1901

98 RIVISTA POPOLARE Dl POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI egli non ha che vedere con i Sudermann (1), con i Dreyer (2), con gli Ernst (3), con gli llartleben (4). Egli 11 problema ha incarnato in un tipo, e qncl che piì1 importa, ha creato un ·uomo. Michele Krarner è un uomo. un uomo moderno. E questo è il maggior pregio del lavoro. Ancora una parola. Non è mancato qualche critico il quale da certe rassomiglianze di fatti e nomi abbia tratto la conseguenza che Gerardo Hauptmann siasi ispirato alla tragedia di casa Boecklin. Strana davvero la indagine di codesti critici ! i\fa, triste coincidenza! proprio in questi giorni il grande pittore moriva n Firenze, ancora l'anima amareggiata per la tragica fine del figliuolo. Sarebbe Michele Krarner Arnoldo Iloecklin i La quistione a :ine sembrn oziosa. G. PARATORE. RIVISTADELLE_HIVIS'I'E Notesulla 1risi minlsteriale. - li modo . col qnalo si ò disegnata e svolta la crisi, permo1te di fare qualcho riflessione che non ci sembra i11op11ortunn. Prima <1i tutto va uota.to l'atteggiamento de!Ja Camera la rprnle l1a cercato piì1 che cli affermare 11na tendenza, 11i 1110strnrsi. nella sna maggioranza, coutrnria alla t,e11clc11za reazionaria. Se può dispiacere che le circost.auze, pi1ì forse che la verità dei fatti, abbiano in,perniat.o nel l'on. Sonnino quella te11de11za ronzionaria, è cnns,,lante che a difendersi, magari da ima reazione solo immaginaria, insorgano tanti tleputati e cla così opposti settori della Camera. Noi ci compiaciamo anche dell'atteggiamento <lella Corona, la quale ha chiamato un nolllo, che potrà c~ser cliversamento gin!lic,1to 11ei suoi atti, ma che certo rappresenta it1ee p•·ofo11dameutc liberali. E ci compiaccian,o pure che la Corona si sia tenuta in contatto conti1111,1 coi diversi partiti polit.ici, e abhia seguite le discussioni e le tratt.ali,·e necesfmrie a,lla formazione <lel Mi11istero, lasciando arri varo le medesi mc si no alle i II t,eRo con l,L Estrema, senza quel senso di orrore che manifestano coloro cl1e si dichiarano devota111ente monarchici. Un altro motivo di compiaci111ento è stata la limit11.- zione delle speso mil,t,ari discussa come programma di go'!"erno. Sta be11e che gli accordi definitivi 110n sono intcrvennti, ma le tnit.tat.ive co11 Sacchi e M,trcora, ,111rate a lungo, e piì1 volte abbau<lonate e riprese, dimostra.no che uessun ,rclo (i vriori era stato 1uist,o, e che forse la intelligenza. ~111!:'1]tle~tione non si sia otte11nt.11, non tanto per qnestio110 di principio, qnanto per questione di misnrn. E' un passo grandissimo quello fatto in q11esta circostanza in 1111aque~tio11e che s'impone rerta.ineute, e in un modo t-anto pii1 imperioso qu/1111,0 pii1 se ne procrastinerà la soluzione Sobbarcarsi ad nua spesa cccessil·a per avere 1111 esercito ben 01:ga11izzato in tutti i snoi bi1,ogui, può essere uu ideale; 111a sopport,are la spesa per avere '°uello che gli stes. i, competcuti deplorauo 11011può essere <la nessuuu desiderato. La recc11te crisi ha dimo• 8trato che se un partito farà suo il enucetto di 1111 esercito modesto, ma cornploto iu tutto ciò che gli può occorrere. non troven\ all'atto pratico nessuu .opposizione dalla Estrema Sinistra.. Chiudiamo queste brevi uote rilornndo che quasi cla ogni pnrte si elogia il contegno dell'Estrema che fu correttissimo e soprattutto coerente. « E per il « bene del paese ò da augurarsi che l'Estrema Sinistra « doventi partito di governo, così che finalmente si <r possa inaugurare quella divisione tra le di,,erse parti « della Camera che corrisponda ad effetti vi di versi intendimenti ». (Economista di Firenze - 17 febbraio). (Il Johannisfeuer - (21 Probekandidat. - (3) Flachsmann als Lehrer. - (4) Rosenmontag sono queste le produzioni che in questo momento raccolgono gli applausi del pubblico berlinese. BibliotecaGino Bianco H. Depasse. Roma, Vienna,Parigi. - A Roma, a Vienna, a Pn.rigi, la crisi, sotto forme diverse, ò dappertutto, egualmeute grave e difficile a scongiurare. • In otto mesi il re Vittorio Emanuele III ha reso iisato il suo primo ministero. Saracco a,e,a tutte le qualità per ei;:ser l'arbitro dei partiti, ed egli ha fatta onorevolmente la sua parte; ma una parte tutta formata di aspettativa, e anche di negazione uon può durare sempre, ed è finita. L'Jt.alia ha bisoguo di una politica attiva, e il re Vittorio Emanuele inaugura, Yeramente, oggi il suo regno. Egli deve scegliere la sua politica, e gli è altrettanto pericoloso prendere l'una via o l'altra. A Madrid tutte lo circostanze d'a:iparato e tli teatro, proprie II commuovere ra11ima spagnola, sono veuute alla lor Yolta a precipit.are una crisi che era restnt.a so$pesa fin dai di~nstri delln guerra. di Cuba. Mentre la Spagna si cliiede,·a. con1e es.a anehbe 11otuto ritrovare gli clementi rii 1111agrn11 vita 11azionale, co111e aYrnbbe risolto il problema. particolarmoute acuto dell'nccorclo dell'uni1it e dell'autorH,:'i con le li.bertà generali e kcali di· cui si prova più vho il desiderio, collie si soddisfa.rrehbe al bisog110 dello economie 11ccessarie e nl bi~og110 di riparare, al1110110ndle forme, lo splenclore militare e navale, e mentre la Catalogna aveva mustmto, in modo molto chiaro, ch'cssa era pronta atl incaric,trsi da sola dei suoi destini: in 111er.zoa queste circostanr.ll si fa il matrimonio di una giovano pri1wipessa che sarà l'erede del trono, con 1111signore, che ò riteuut,o rappresent-are il pensiero dPll'a11t-ico rl'gin,c, in tutto ciù cho \"Ì pnù essere di piìt assoluto I liberali. i rndicali, i repuhblicani, i costitnzionnli e i migliori irn,ici della, (1i11astia in fapagua hanno 1u:111ife;,tata l:t ]oro opposizione: è quasi una. ri ,·o I uzione. In Austria la 111onarchia t1e/.(liAshnrgo sembra. esser in nna sit,1rnzione, per cui t11t,tn ciù che si pnò tenta.re per nrrestare il n,ale non fa che precipitarlo. Il 11rincipio della. naziona.lit;ì. tlo,·eva essere il ,-eleuo 111urtale, che i11si1111nntlo-i,poco a poco, nl'lle vene di qtMl gran corpo, doveva 11cc;del'lo. L'i111perat;ore Francesco Giuseppe ha dovuto rinunziare al prt>stigio dei 111i11isteri politici; è stato co;;t,ret.to a pren<lere dei gabinetti ,l"affari di cni J'11tilit,;'1 è tnt,t,L nel 11011far Di.ente. Dopo Clary (ot.tnbrA 1899), si è ca.,ltt~i i11 Wittnk (dicembre 1899), e da. \Vit.tek i11Koerber (ge1111aio 1900). Il primo ministero Ì' stato obbligato a rit,iearsi per avere a.blmn· <louata l'ordinanza. clell"aprile 18J7 1rnlllt parit.ù delle Jingne, ordi11anza che ern inca1mce a fa.r rispettare. 11 sor.nn<lo lia tr'nt.atn di 111>tnt<n1en,provvisoriamente il pa.Uo con l'U11ghPria in forzn. della prerngat,iv:i. in,periale. mezzo empirico e arbitrario, lie11chè co~tituzio11a.le, che toglie al patto stesso la. lllCt,\ della sna ,·irti1. Il terzo si troYa oggi cl nani.i 1ul 1111Parlamento, in citi il parlicolari~mo 11azioua.le rnggi1111ge il più alt.o grado. L' i111pcrntore Vran1·e,co GiuseppP, carico del duplice fanlello dell'et:'t o <h:llt, disgrazie, puhbliclie e private, si ve<le ,]inanzi ,!elle stnule in nti 11011si 111ettcrehbe senz,t nn brivido un principe giovaue e i11trnprcude11te Da. 1111ap.nrtc è spinto a. riprell(l\•re il sistema autoritario o ce11tralistn, abbandonato da 30 nnni; ,lall'alt,rn, è seclot.to ,lai fcderalisn,o in cui ogni uazionalitì1 tro,·erohbe da, soddisfare il HIO genio, folico di parla:·e ht sua lingua in una. co111pleta inllipendenza, e liher,t 11'aspirare :1, pieni polmoni l'aria vil"ifìcaut~ 1lell'al'vcnire, col bel sogno :lllche ùi111tnzi, dell'i111peru d'Oriente che tro,·erehbe snl Danubio e sni mari 1nediterranei i piì1 invidiabili rlest.ini. All'nno e all'altro di questi sistemi abbondano gli ostacoli. li minore è l'opposizione clell'Ungheri,1, che, pi~nr1,«lei suo egoislllo esclnsi,·o, rifiuta il suo concorso alla salrnzza dell'Irupero e respinge l'esperienza fedora1.ist,a o ogni riforma costituzionale, fiera della sua, autonomia, conquistata., e ostinata ingiustamente a rifiutarla agli a.Itri. Intanto i tedeschi, propriamente detti, quelli delle montagne della Boemia settentrionale, del Tirolo, della Carinzia, <lolla Stiria non pensano che ad abbandonare la vecchia dinast.ia per unirsi alla Grande Ger1nania. L'imperatore Francesco Giuseppe è ancora il solo punto solido ceutrnle dell'impero. Il giorno che cadrà, e 1111òessere da, un mon1e11to all'altro, le finzioni cadranno o l'[mpcro con loro. Si domanda quel che avranno potuto dirsi Edoardo VII

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==