Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VII - n. 4 - 28 febbraio 1901

94 RIVISTA POPOLARE DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI sumo. Accade cosl che, dove le condizioni mutano o n,lcuni prevalenti interessi lo esigono, si deroga in qualche punto al liberismo prima imperante>'. « Questo liberismo, intanto, nella piccola El,ezia ha prodotto lo stesso risultato che nella Grande Ilrettagnn.: la crisi agrarb. « Ecco il giudizio di uno non sospettabile di simpatie protezioniste : il Greulich, il socialista, cho sta n. capo dell'Ufficio di Statistica del lavoro. Egli scriveva nel 1891: « Quando nel 1885 facemmo una inchiesta sul valore venale e commerciale dello uree e della terra, secondo un conto che metteva da parte la foresta, si trovò che il valore della terra coltivata nel cantone cli Zurigo era scaduto di 200 milioni. Io ne fui sgomentato, cosl che mi espressi molto riguardosamente o dissi come era appena concepibile cho fosse così. Ma vennero a.Horn. agricoltori esperti e mi spiegn.rooo come lo svilimento, che sembrava quasi incredibile, era semplicemente una realtà I>. « Notava il Greulich ancora, come questo svilimento fosse più significante, per essere avve11uto mentre anche l'interesse discendeva, e rileva.vn. la dimiu·uzione progressi vn. della classe agricola, l'allargarsi della cultura pratini. 11, òanno di quella de' cereali, mett~ndo tutto in relazione con la concorrenza cl'oltremn.re. < E non solo - aggiungeva - ò scemata la popolazione agrieola, ma la statistica del bestiame mostrò anche una diminuzione cli proprietari di animali: il numero de' possessori di bestiame dal 1866 al 1886 è diminuito di I 138. Nel primo decen11io si ridnssero soltanto i piccoli J)ruprietari, quelli che possedevano da uno a due capi di bestiame bovino; nt:1 secondo decennio si ridnsbe il numero di quelli che ne posserlevano da 3 a 4.... Passo a passo con questo procedette un crescente imlebitamen to..... La nostra statistica dà, anno per anno, un'elevazione del debito ipotecario, ma senza distinzione~ poichè non si sa quanta parte vi ha la proprietà fondiaria urbana e quanta parte vi ha la rustica. i\fa un fatto è sicuro : che il debito fondiario è,· in via assoluta, cresciuto; e, poichè il valore clol suolo è scemato, il debito dell'economia agricola - si può venire a questa conclusione senza imprudenza - è in ogni caso divenuto relativamente pii1 grande"· « Se sappiamo che ne' cinque anni sino al 1885 nel cantone di Zurigo circa novecento agricoltori finirono col fallire e un numero sei a sette volte maggiore pencola. continuamente sul fallimento, e, so vediamo che dal 1885 al 1889 queste cifre sono audate soggette a lieve mutamento, bi può acquistare il concetto che si ha iu questo un sintomo del disagio dell'agricoltura». « Un altro scrittore (l l presentava cosl un cornuue del cantone di Berna, che esercita sopratutto l'agricoltura e dove non sono esercitate ind11strie e negli ultimi trent'anni non sono stati impi,iutati nè alberghi nè pensioni, nè fabbriche. « Dalla tabella 1 e 2 appare che i debiti ipotecari da 4,39,000 franchi (= '100 010) nel 1856 sono saliti ,i .1,0-1-1,000 (= 2-10 010) nel 1888, in modo che nel 1856 il debito era del 38 OIQ del valore catastale e nel 1 '88 .del 48 O[U... L'I tabella j paragona il comune X col cantone ùi Berna e mostra che lo condizioni cli tutto il cantone corrispondono bene a quelle del comune X, in modo che questo si può considerare come nn comune tipico. La tabella 4 mo~tra la cosa principale, uon le medie, ma la sorte de' singoli proprietari, disposti per categorie e propriamente: I" Gli agricoltori senza debiti si sono ridotti in trent'anni dal 41 010 al 1-1Omo - 2° Kell'anuo 1856 si conta,·a il 74 per 010 llegli agricoltori proprietari chii avevauo debiti nelle proporzioni cli 1-50 Ot0, e 26 cattive condizioni, cioè tali che avevano da 50 al 100 010 tli debiti. Trent'a.nni dopo, soltanto il 49 010 si trovava in buone condizioni. - 3° Dal 1878 al l88ò cinquantun prOJ)rietari, iu gran parte de' piìL indebitati, sono falliti a llalla categoria de' proprietari son pas ati in quella do' proletari e de' poveri. - 4° Nell'anno 1 7li l'imponibile del tributo fondiario tfa 871,000 franchi salì acl 1,0--19,000;l'indebita- (l) chiir F. J. Frei-Land. Vortrag gehalten an der Versammlung der statistisch-volkswirthschaftlchen Gesellscbaft von Bern 23 nov. 189~ nella Zeil~cbr for schweiz. Statist. XXIX ( 1893). pag. 71 segg. BibliotecaGino Bianco mento crebbe in ngnali proporzioni, mentre ne' due anni seguo11ti i debiti da 725,000 franchi salirono a 919,000. L'nltimo fouomeno si è verificato dovunque e in ogni tempo J\. « Non debbo tacere che i risultati di questo scritto dello Schar sono stati contraddetti dal l\'[iihleruann, capo dell'ufficio di st:itistica di Berna, che attribuiva questo sovraccarico d'ipoterhc nel comune menzionato dallo Schiir a lavori di bonilimtziune compiuti, e quindi a un impiego ut.ilo ,li capitali. " Lo stesso Miihlemanu, in un altro scritto snl debito ipotecario nel cantone di llorna. rilevava che dal 1890 al 91, in un anno, il debito ipotecario era cresciuto da 403,193,490 frnnchi a 412,381,440 senza comprendervi le obbligazioni non ipotecarie, 11ò quelle ipotecarie pagabili da terzi nè quelle de' creditori non appartenenti al cantone; ma osscn·ava che il 40 010 de' debiti non costituisco uua. grave condizione cli cose, tenuto conto che nella Prnssia occidentale va dal ii0 al 75 0(0 e in qualche circolo della Pomerania al 100O[U. Riconosceva tuttavia un disagio dello stato degli agricoltori che egli attribuiv/l. allo sviluppo storico dell,i propriet:\, reso pit1 sensibile dalle nuove con,lizioni tlelle comunicazioni del mondo moderno. Insomma la Svizzera non è anelata imnunrn, specie per quanto rlg11arda la sua eco- . nomia agric-ola, dalla crisi e da' danni dell'era capitalistica; ma nelle sue particolari risorse nella sua pace assiourat:i, nell'evita.to dispendio di un esercito stanziale nello sne industrie ba trovato uno schermo e un attenuante a' mali avvertiti in forma. più acuta da altri paesi». (Attraverso la Svi.zzcm p. :\O e seg.) Anche in Isvizzera, come nel Belgio, come in Inghilterra, l'industria prevale sull'agricoltura e questa doverosamente sull',iltare dell'interesse generale viene sacri6cn.ta a quella. Ed ora all'Impero germanico. Sin clal 1895 il dottor Jiiger, deputato al Landtag, aveva òato una cupa descrizione delle conllii;ioni degli agricoltori iu Baviera; e la sua melllorin. presentatii alla Commissione agraria della c~imera è notevole non solo per la condanna del liberismo inglese e per la invocazione di dazi protettol"i piì1 alti di quelli esistenti , ma a.nelle per la rie,·ocazioue, gi:\ fatta qui stesso, dell'esempio di Roma antica: nel centro dell'Europa. egli dico, agiscono oggi le stesse cause, che snl finire della repubblica romana rovinarono l'agricoltura italica. Tali cause si compendiano nella produzione eccessivamente n buon mercato dei grani estE.ri importati - all'epoca romana dalln. Sicilia IJ dall'Africa, attualmente dalla lll1ssia e da,ll'America; pro(luzione cho viene a fare concorrenza a quella locale (I). La crisi non è particolare della Baviera, ,ua si estende a tutta la Germania. (L'Economista di Firenze Gli agmri in Gennanfo e il loro programma, 5 agosto l!J00I cons~ita: 1° che in Germania l'agricoltura attraversa una grave crisi a. causa della concorrenza estera; 2° che lo sviluppo dell'industria è avvenuto a danno dell'agricoltura; :3° che c'è un grande esodo della popolazione verso le citt,\ e vet·so le industrie con relativa deficienza cli braccia nelle campagne. D'onda la pro. posta d'importarl'i i Cinesi cli Europa: gli Italiani! Il Kantsky, che ha consacra.to un libro meraviglioso per la ricchezza o la esattezza della documentazione• alla quistione agraria, non si è limitato a descrivere la decadenza dell'agricoltura, le sofferenze e la dcgenera- ;,,ione delle popolazi.on i rnrali; il Kautsky, che ha fatto suo il giudizio di ;\[arx sulla deletcrin, azione esercitata dal capitnlismn, che produco la clistrn.:;ione clelle sorgenti fonclame11tali cli ogni ricche.:;.:;a,la term e gli agricoltori - ha studiato il problcnrn sotto un altro internssautissimo aspetto: sottl) quello della industrializza7,ione dell'agricoltura. Que to processo rappresenterP.bbe la massim:t applicazione cli capitale e l'ultima trnsforma7,ioue cui può ricorrere l'agricoltore per sottrarsi alla crisi. Egli, il pili dotto teorico del Socialismo tedesco, cosl parla di questo processo: « In 1111 gran numero cli domini la produzione agricola è stata. trasformata in produzione industriale ; in molti altri questa trasformazione è prossima; non c'è (1) Rapporto del Com. Fugini Min'stro d'Italia in Baviera, Bollettino di notisie a9rarie, Apt·ile 1895, n. 25.

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