42 RIVJSTA. POPOLARE DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOAC!Ll vano la ricostituzione, vale a dire i reazionari. Del ,,oto cornplessivo sperav;ino giovnr.,i qnesti nlti1ui, sii~ perchè a loro spettava l'iniziati va clell'at,tacco, sia perchò creclon1,no impoi·si costituendo il nucleo più compatto e pitt numeroso (lei votanti. Questa era. l:b mina; ma si scavò la, contromina rnppresentata dall'omenclamonclo presentato dagli on. Nicolò Fulci o irassimini che infliggeva il biasimo esplicitamente. Il rogolaruento d,wa la 1u·ececlonza all'olllendameuto del grnppo giolittiano e zauanlelli:rno nell1L votazione. Sono noti i risultati clei ,oto: 309 si schiora.rono con tro il ministero; 102 in favore; G si astL>1111eroD. ecomponendo i voti si ha.nno contro il ininistoro: 9G di sinistrn t1emocratica, 40 lli sinistra disoccupatn, 5G (li ccntrn, Hl di clestra, 27 raclica.li, 20 socia listi e 2,1 rcp1il!bliwni ; in favore: 38 di cfostra; rn di sinistra. o di centro, 2 repulibliccini e 2 rnclicali. Con questo ,oto il ministero era battuto. i\fa il ,oto inrlicava, la tcmlenr.a. libernle o la reazionari,,'/ Questo doveva dirlo la seconda votriziouo suna mozione Danco. E qui rivelossi ]it, debolezzit, parla1ncntarc della re,izione. I prescnt,1tori della 111ozionecon pretesti ridicoli, che no11 vriisern a mfltiCheraro la realtà, non vollero affrontare la prova del fnoco: l'on. Daneo dichiarò di ritirarla. Ma il regolamento si opponeva. Allora, siccome era sicuro che la si11istr<i domocratica e l'J::st1·eina ,wrebbero votato contro la medesima, la reazione per bocca dello stesso Daneo, per non isvelare la propria, debolezza, dichia.rò che aHebbe rinnegato il frutto delle proprie viscere! L'inattesa, l'i1111ualificabilll dichiarazione venne accolta da urli da ogni parte della Camera; o tra gli mli spiccava la voce stentorea di Vendemini che gridava: s1iiciclio! suiciclio! Così 388 Yotarnno contro la mozione Daneo; un solo, !'on. Ct1llaini, si tenne fedele alla medesima. Infatti l'on. Sonnino, che a torto o a rngio'ne - più a ragione cl1e a torto se si ricorda l'azione spieg~,ta sotto il gabinetto Pelloux - ,iene ritenuto il capo e l'ispiratore dei reazionv,ri, con (]nella mossrt inabile si suicidò ... almeno per qualche tempo. Lo confessano umiliati e addolorati gli stessi amici suoi. Intanto ht discussione e i snoi risultati a,-e,·ano reso evidente questo contrasto: il vecchio e caclcnto Saracco affrontava la battaglia, e se 110rimetteva alla Camera, anche per clarn delle indicazioni alla Corona per la soluzione della crisi; il giovane Sonnino la sfuggiva e tentava rrmntenere l'incertezza e la, confusione parlamentare come gli venne severamente riiuproverato da Di Rudinì di destra. da Guiccianliui del centro, da For• tis cli sinistra! · Nè questo wlc sono le considerazioni, che snggeriscono le ultime Yiceude parlamentari. Caso strano e doloroso : contro il :\[inistero Saracco, che non aveva sn la coscionr-a alcun delitto; che aveva reso alla patria grandi sorvizì; che aveva liquidato la situazione anormalmente penosa lascia,t,1, dall'on. Pelloux-; che aveva schh·ato ogni accenno a roll½ione nel mom,mto in cui il paese l'avrebbe pi1t facilmente subita - all'indomani del delitto di Monza - che aveva ristabilito le buone norme p;irlamentari od a,·eva affrontato la discussione e il voto senza sca11pare vilmente o astutamente pnr csseudo sicnrissimo di dover rimanere soccombente. ri.mase schiaecinto da una maggioranza strabocchevole, quale da anni ad anui non si era rinnitfl. contro i ministri violatori dolio Statuto, massacratori Lici popolo, autori di dis_astri nazionali! .... Si direbbe clic quella maggioranza si dichiann-:, indogim di un go,·erno rispettoso dolio lrggi, di un ministro dell'interno che- ingannato tla un funzionnrio - l'errore confessi, e lo ripara, cli un 110111c0he dai bauchi clel go,·erno dopo trentanove a.imi - contando dallo nobili dichiarazioni di Bettino Ricasoli nel 1862 - e dopo vcntitre anni - rimontando alle di0hinrar,ioni C,tiroli ½anarclelli del 1878 - aveva tlife;;o il pri!lcipio di associazione, la democrazia e la libertìi .... Tali motivi avrebbero dovuto indurre - non ostante la presentazione inopportuna e dl•plorevole del (lisegno di logge contro gli anarchici tntto l'elemento liberalo a votare pel mini. toro Saracco, lasciandogli contro soltanto la reazione. Qursta condotta s'in1pooen1 maggiorrneut.c all'.b'strenw Sinistra,, che unanime aveva Biblioteca Gino Bianco spesso e con grandissimo caloro applaudito il discorso dcll'on. Saracco. Si spiega perciò la dichiarazione esplicita delJ'on. Cola.janni in favore del ministero; che ebbe anche il Yoto di Michele Coppino, l'uHimo superstite liberal"' del Pa.rlamcnto subalpino, nonchè- quello di Giust.ino Fortuua.to, di ]•'radoletto. cli Guicciarcliui e di tntta. la parte della clestra - De Xicolò, Giusso, Lucca, ecc. - che durante l'ostrw;;ion-ismo fu solidale coll'Bstrema. Xell'Esfreina. solo Valeri repubblicano, EDgel e Sanarolli rndicrtli, seguirono Col11janni votando pel ministero. Socci si astenne. Ma noi possiamo aasicnrare che mai le parole e il voto clol nostrn direttore ebbero taDte caloroso approvazioni e dimostrazioni cli simpatia quanto in questa occasioue. Ad ogni modo bisogna dichiararsi ass:ti lieti del risultato co111plessivo della battaglia. La reazione aveva teso un agguato alla Camera e rimase in trappola essa stessa. La uiscussione e i voti non dettero alla Corona una indicazione sulle persone; ma glie ne dettero una chiarissima snllo cose. Voti e discussione hanno dett,o che di reazione a :l[onteeitorio uou si vuole piìt saperne e elio si vuole cammi11rire nelle vie legali ed evolutiyo Yerso la lil.Jertù, verso le democrazia. Pietro Chiesa. • La discussione parh~meutare ultima ebbe d:scorsi notevoli. La maggiore import,tnia certamente spetta a quello del! 'on. Saracco : egli coll'azione e colle parolo ricondusse a Montecitorio le buone norme del regi mo rappresentativo; egli cla,i banchi del governo difese là libertn, il diritto cli associazione, la legge. Le crit.iche rivolte al ministero, non all'ou. Rarncco, in fondo, da Barzilai, 13issolati, Galimberti, Sacchi, Turati, ecc., furono severe e spesso colpirono giusto. La sinistm disoccupata oratoriameute subì una colossale W'bacle. L'on. Sonnino accentuò le sue ant.iche tendoDze alle riforme sociali; ma la recente ;.olichtrietà con Crispi prima, e po~cia con Pelloux lasciò incredula, la Ciunern. Noi, perù, abbiamo la con Yinzione che quando arriverà la sua ora - ed arriven\ non ostante i molti errnri commessi - in quanto a riforme sociali iat·à piìt ardito e meglio preparato dei suoi predecessori: rivivrà in lui l'antico direttore della Rcissc(Jnci Settimanale. Chi espose 1m completo programma di goYerno, che ha ,tnchc attirata l'attenzione della stampa estera, fil 1'011.Giolitti. Il sno sarel.>I.Je un programma trib11Lario e politico a grandi linee e con spiccate teDdenze <lomocrnticho: il solo che renderebbe po,sil.Jile la partecipazione nl governo del grnppo raclicalo e che si assicu- -rerebùe la benevola aspettativa. e la cooperazione <li quasi tutta !'..Estrema Sinistm. Ma nel discorso Giolitti ci fu una lacuna - non in volontaria, perchè ,·eano notata in precedenti occasioni - : il silenzio snl grave problem:i delle spPse militari. Gli onori delhi b,tttaglia spetta.rono però acl un lavora.tore, a Piet,ro Chiesa - di cui già demmo il ritratto insieme agli altri del gruppo operaio - al compagno autentico dei ventimila scioperanti di GenoYa ch'egli aven1, organizzato e co11Llottoad una battaglia coronata dalht vittoria. Egli parlò a nome del proletaria,to con l'eloqnenza spontnnoa e irresistihile della verità, atfascinauclo la Carnera, già così stanca e nervosa, comrnovenclo l'animo anclie dei piì1 scettici av,·ers,u·i che iu quel momento, vinti dall'insolita luce, non trovarono la forza. di reagire. • La parte migliore che in foudo all'animo di eiasenno <li essi vive ancorn sotto la crosta degli indurati egoismi - scrisse l'Ava.nti ! - vibrù sovcrchiando ogni altro meno nobile sentimento, Un fresco o possente soffio cli nmanit:'L pcnase, an·olso, so!le,·ò tntta quanki l'assem bka. « E il soflio rigeneratore ,·e11iva d;1.I ribelle, dall'indiziato per eccitameutr, nll'odio, dal sobillatore! E la, elernzionc doll'assembloa borghese si do,·eva a un operaio, al rappresentante autentico cli quella classe o cli quel partito donde si teme la irnnione di una nuova barbarie! « Quale maggiore e più <legna apoteo,i dello sciopero di Uc11orn. e Lici tliritt,i e doi destini della classe lavora trico '/ »,
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