Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VII - n. 3 - 15 febbraio 1901

RIVISTA POPOLARE Dl POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI 57 Qualcuno proferirebbeches'istituissero case di maternità. Ma, innanzi tutto, sarebbe impossibile istituire onmque delle case di questo genere; in secondo luogo non so ove si troverebbero i fondi nccessarii; in terzo molto opor:i,ie avrebbero una certa ripugnanza ad entrare in quelle case; da ultimo esse sarebbero in parto anche superflue, perchè qualche setti mana prim!Lo dopo il parto, la donna può accudire alle facconde domestiche, ai figli, al marito, senza bisogno cli essere fuori dal la su:i, casa Del resto il aistema dell'assicurazione obbligatoria - molto diffuso nella legislaiione tedesca - dà ottimi risultati, e non credo che occorra trovargli dei surrogati. L'unic:i, obbiezione che nel nostro paese può farsi, cioè che i nostri salarii sono bassi, è di una "importanza molto relati va. Giacchè se il salario dell'operaia italiana è basso essa è abituata ad un regime di vita mo,lesto, corrispondente a questo salario, e potrà quindi esser paga. durante il puerperio, di un indcnnirzo anch'esso limitato. Ed ecco quindi che essa potrebbe rilasciare sul suo salario un:i, quota molto piccola, piccolissima, tale <la non cagionarle alcun disturbo sensibile. In due altri punti il progetto KL1liscioffdifferisce dal Carcitno, ed in meglio. ~[entre questo parla solo di cr opifici i industriali, e di lavori nelle cave e miniere », la legge - secondo la Kuliscioff - dovrebbe esson, applicata« alle grandi, alle piccole industrie, alle iudu- « strie casalinghe, ai lavori di risaia, e possibilmente « ad ogni altro lavoro agricolo. >> E giustamente. Nella piccola industria, nell'industria dome8tica - è ormai risaputo - lo sfruttamento è maggiore e peggiori sono le condizioni igieniche; ma - purtroppo...,. il controllo è difficilissimo, e, specia.lmente nell'inrlustri:i, domestica, la legge rimarrebbe lettera mort:i,.Ho giiì ricordato il voto della Camera dell'8 febbraio 1886,che chiedeva che fo se preso in considerazione il lavoro anti-igienico dello risaie, il quale infa,tti è fomit~ cli mal:i,ttie e di morti, speci:i,lmente per le numerosissime donne e i molti fancinlli cho vi sono impiegati. QLrnnto agli altri lavori agricoli, non credo che l'opinione pubblica sia ancora ma• turn per poter applicare una leggo di tal genere fLnche ad essi. · L'altro punto di differenziazione è questo: il progetto Kuli$cioff affida la sorYeglianza por fapplica- :do11e della legge « ad isptlttori e<l ispettrici nominati dalle Camere cli lavoro ecc. e retribuiti dallo Stato» ispottol'i ecl ispettrici che destano molto maggior fiducia, llegli << ufficiali cli polizia giudiziaria, ingegneri ed aiutm1ti ingegneri tielle miniere, ispettori dello industrie» del progetto Carcano; benchè forse sarebbe beue unil'o agli ispettori nominati dagli operai anche qualche tecnico e qualche delegato degl'iudustriali. Non voglio negnre che il progetto ministeriale sia in qualche punto migliore dell'altro, co1t1epor es. qmrndo stabilisce per i fanciulli una visita medica che li riconosca adatti al lavoro, e fissa dei riposi durante il lavoro stesso; m,t, in complesso, credo che il progetto della dottoressa Kuliscioft'- con qualche modificazioue, con qualche aggiunta, e sopratutto 1111 poco nttenuato - segnerebbe, trasformato in logge, un passo grande e decisivo nella nostra tanto scarsa e deficiente legislazione soci.tic. A. ·:sJATALETTI, [ngaenl~eittoaramliericani sull~arotezlone uellavoro Un altro dei nostri abbonati Nord-r\.mericani 1 che altra volta ci mandò dei buoni articoli sulla Repubblica delle stelle ci scrive u11a lettera che sentiamo il dovere di pubblicare per quell'amore alla verità che costituisce la parte più essenziale del nostro programma. Ecco le parnle dell'amico nostro1 sulle quali richiamiamo l'attenzione dei lettori. .... Sulle passate elezioni un giudizio si potrebbe BibliotecaGino Bianco condensare in poche parole: Rappresentarono l'ignominia del lavoro organizzato, la sconfitta decisiva della classe media (rappresentata dal partito democratico) ed il trionfo asso] uto del grande capitalismo. Nel num. del 15 dee. '900 della Rivista ho letto qualche cosa intorno alla « Protezione dei lavoratori negli Stati Uniti » cosa (non per colpa della Rivista certamente) assolutam.ente opposta al vero. In altri numeri ho anche notato inesattezze incolpabili'alla fonte: quell'agente di mistificazione che è il Bollettino del Dipartimento del lavoro. Ecco come viene rappresentata la farsa della protezione del lavoratore. Arrivano le elezioni politiche, i così detti leaders chiamano a raccolta le rispettive unioni di mestiere e discutono intorno al quid agendum. Qualche membro che aspira al leadership si alza e propone di interrogare i candidati dei partiti di governo (democratico e republicano) se siano o no favorevoli alla tale o tal'altra proposta di legge sulla protezione del lavoro. Il più astuto dei candidati risponde si incondizionatamente, l'altro forse fa delle riserve, oppure non si mostra cosi entusiasta dell'unione, oppure non é nelle speciali simpatie del leader. In ocrni caso questi riporta ai f ellow-worlrmen dell'unione iYrisultato delle pratiche, adatta la relazione al proprio desiderio (bene spesso al proprio interesse), e la scelta cade su chi deve cadere. L'eletto va alla Legislatura e propone, o se altri abbia proposto, adotta il nuovo bill a favore del lavoro. Ammesso che la Legislatura lo passi, qualche volta il Senato lo uccide, qualche altra volta il governatore vi appone il veto; nel più fa vorevolo dei casi il bill diventa legge; l'unione o le unioni di' mestiere interessate, commemorano il lieto evento con innumerevoli bicchieri di birra e di whiskey, e il leader trionfa e si prepara ad essere nominato delegato alla prossima convenziono nazionale del lavoro. Per opportunità dell'esposizione (ed anche perché la Rivista se ne occupa) supponiamo che la legge fortunata sia « An aet io proteet employees and guarantee their right to belong to Labor organizations ». Questa legge che garentisce ai lavoratori il diritto di appartenere alle organizzazioni climestiere, dopo diversa fortuna, é stata accettata dalla maggior parte decrli Stati e segnò, nella mente della generalità clei Yavoralori organizzati, un trionfo del lavor0 sul capitale. Illusione! Lo stato di Illinois accettò la legge due anni fa. Forte di essa, un Reuben Gibbons, fa1egname, citò in corte un Charles Gillespie, inlraprenditore, di Danoille, Ili., per vedersi (il Gibbons) risarcito dei danni e interessi, essendo stato licenziato dal lavoro, porchè faciente parte di una unione di mestiere e contro la volontà del Gillespie. La corte della contea di Vermillion condannò il Gillespie a dollari 25 più le spese del giudizio. Gillespie si appellò. La suprema Cortè dell' Illinois, con sentenza del dicembre scorso, annullava il giudizio di Rrima istanza e riteneva la legge dell'anno 1898 incostituzionale. « La corte ritiene che a norma della Costituzione dello Stato, nessuno può essere privato della vita, libertà o proprietà senza dovuto processo legale, e siccome il diritto di libertà e proprietà include il diritto di acquistare proprietà a mezzo cli lavoro e di contratto, l'alto della Legislatura è nullo perché pri- \'a I'employer del diritto cli entrare in libero contratto con un employee, la qual cosa é essenziale ai diritti personali, ed é accordata dalla Costituzione in egual misura all'employer ed al laborer ». Come questa, molte altre leggi sulla protezione del lavoro non Yalgono la carta su cui sono stampale. La decisione de1la suprema corte dell'Illinois é un esempio, per quanto non il più cospicuo, del con-

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