Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VII - n. 2 - 30 gennaio 1901

60 RIVISTA POPOLARE DI POLITICA LE1 TERE E SCIENZE SOCIALI d'ingresso sono assai elevate: IO dollari (L. 51,80). Le logge aiutano i confratelli soltanto quando questi le frequentano, e i confratelli che per tre mesi non pagano sono espulsi. I ferrovieri appartengono ad ogni sorta di nazionalità e di confessione. Presentemente vi sono :326logge con 30,000 soci. Il Gran J'lfaestro, che dura in carica 2 anni ed è rieleggibile, può proclamare lo sciopero, ma occorre prima l'assenso dei '213 dElgli iscritti nella Uniono. L'educazione dei soci viene fornita con la pubblicazione di riviste professionali mensili e dalle casse di mutuo soccorso e d'assicurazione che offrono grandi vantaggi. (Der Arbeite1frm11cl). G. De Molinari: Il XIX secolo. - Il tratto caratteristico c~el secolo ora compiuto, ciò che lo distingue da tutti q_uelli che l'hanuo preceduto, è !o sviluppo della potente produttività dell'uomo .. J'l[entre, ad esempio, nel 1850 la ricchezza dell'Unione All.Lericana ora val utata a 7 miliardi e 13-'> milioni di dollari, ossia 305 dollari per abitante; nel 1900, pel censimento, si l'levava a 90 miliardi ossia a 1.180 doll. a testa. In tutti gli altri paesi dove il macchinario della produzione si ò trasformato o rinnovato, la produzione si è accresciuta in una produzione almeno doppia di quella dell'anmeuto della popolazione, malgrado gli ostacoli di tutti i generi. Il progresso industriale non solo ha nnmentato la 11uantità dei prodotti, ma la qualità dei proclnttori, ed ha moltiplicato i legami di soli1larietà internazionale trn gli nomini. La popolazione si è accresciuta fornendo all'emigrazione un contingente che ha fecondato e acquistato al dominio della ,civi\t.il, immenso regioni di cui le risorse naturali otano illlprodnttive, approvvigionando così l'Europa di materie prime o di•· derrate aliruent,ari. estendeudo con la sfera degli sca111biquella della solidarietà degli interessi. Sembrerebbe che l'accrescimento del commercio internazionale avesse dovuto rendere le guene pitt rare, ma per quanto l'esperienza abbia dimostrato che l'industria della guerra è tutta <r a perdita >, e soltanto utile a,i professionisti militari, si sono rimpiazzate le guerre troppo costose tra, le nazioni ci vili con le guerre di conquista, fuori del dominio della civiltà. Ma b;ista addizionare e paragonare le spese di conquista e di conservazione delle colonie coi profitti che ne , traggono l'industria e il commercio, per vedere tutto il danno che se ne trae. Nelle colonne del passivo del secolo xix bisogna 11,ggiungere le spese per servizi pubblici ~empre in aumento, e con esso l'accrescimento dei tributi go,·ernati vi e comunali, o la necessità di tariffe doganali protettive. Il xix secolo lascia al suo successore un'eredità da milia.rdaro, ma grayata di debiti. e con abitudini radicate o aggravate di dissipazioni e ~di saccheggi. (Joiirnal cles economi~tes - 1->gennaio). Come nostro dovere, pubblichiamo le parti sostanziali di una lunga lettera che il prof. Antonio Masoni ci manda da Livorno. L'insufficienza di spazio c' impedì di poterlo far prima. Onorevole s·ignore, Solamente l'altro giorno 110potuto leggere nel N. l!) (15 ottobre u. s.) della vostra pregiata Rivistci, in un articolo intitolato Piaghe c1ell'istrnzione, alcuni periodi che mi riguardano direttamentEI ... In primo luogo, nell'articolo suddetto, si deplora che a me sia stata affidata la supplenza clell' insegnamento di Matematica nel R. Istituto Nautico di Livorno, in sostituzione del professore titolaro ammalatosi al priucipio dt1ll'anno decorso (19)0), perchè, socoudo l'egregio autore dell'articolo, « snrebbe stato clovcrosa e regolalanientcire cla pnrte clcl Presiclc l' oj]1·irc lei s11pplen:::an professori di inciteria uguale ccl r:t:{Jineappartenenti al personcile cli carriera clell' lstittito stesso, e, 1mci voltci che qtiesti non cive,sero accettato, a vro/cssori (l'i Cltrriera appartenenti acl altri ptibblici Istituti, prinw di rivolqcrsi a terzi >). A tutto ciò basta osservare che l'articolo 74 del vigente regolamento per gli Istituti tecuici o IJautici così si esprimo: <r A supplire l'cissen~ci cli 1in inseBibliotecaGinoBianco <r gnante colpito da nialattict ... si acloperano d'ordinnrio « i professori dell'Istituto e, quando ciò non sia po,sib le, « professori cli altre sc1t0le governative ed anche persone " estrnnee all'insegnamento 1nibblico ». Quindi, mentre nessuna disposizione regolamentare obbliga il Preside ad offrire la supplenza a professori dell'istituto, l'articolo 74 sopra cit.ato gli dà facoltà, allorquamclo non sict possibile cli adoperare nelln supplenza i ]Jrofessori sttdcletti, di ricorrere ad insegIJanti di altre scuole governative ed anche ad estranei. Ora, nol caso speciale della supplenza a.I Nautico di Livorno, era appunto assolutamente impossibile adoperare i professori dell'[stituto a causa delle numerose erl inevitnbili coincidenze dell'orario delle lezioni, orario che non è suscettibile di variazioni anche minime, senza spostare, con grave danno didattico e disturbo degli insegnanti, non solo tutte le ore di lezione dell'Istituto 'l'ecoico, ma pur anche di altre pubbliche scuole locali, perchè sopra ventisei insegnanti, clodici, oltre b loro cattedra nel R. Istituto Tecnico-Nautico di Livorno, ricoprono incarico di insegnanti in altre scuole governati ve o nell'Istituto medesimo. ... Fu precisamente dopo riconosciuta questa impossibilità che il Presi-de propose etl il Ministero approvò Rollecitamente che la supplenza fosse a rne affidMa, ciò in forza appunto della disposizione regola• mentare che si pretende violata. Nè mi pare fuori di proposito far rilevare che io non sono estraneo all' iusegufl,mento puublico, perchè, oltre ad essere assistente a Ila cattedra. lii fisioa del R. Istituto Tecnico-nautico, sono anche profes5ore nella locale Scuola di arti e mestieri, la quale, benchè auto noma. si man !,iene, come tutte le scuole simili, per contrilrnto goyeroativo e dipende dal Ministero di A J. C. Inoltre l'egregio articolista ha creduto necessario far sapere che qnel certo sig. M(isoni, a cui fu itfficlata la suppleuza, non e nemmeno laureato, rd ha ritenuto opportuno lasciare supporre cho il 111edesi1no signort:1 non possedesse nessun titolo legale d" inseguamonto. /)ra non era rlifficilt-i assicurarsi che quel certo signor Masoui, che sono io, ha seguìto con profitto 1111 corso regolare di studi e, studiando e lavorando molto da Sl)lo, senza aiuto di alcuno, si è provveduto fino da nove anni fa del cliploma cli ltbilitci~ione all' inseguamento non solo por la Mateurnticfl, ma anche per la Fisica e le Scienze naturali, superanclo con quasi 27130 gli c~ami necessa1·i presso l:1,R. U11iYersità pisana, diploma legalmente sufficiente per l'insegnamento pubblico. (Vedi legge Casati). Finalmente l'articolista porta a conoscenzn, del pubblico che g1iel signor Mnsoni, secondo lui tanto ingiustamente favorito, è cognato della pupilla del Preside e fa parte del consiglio di famiglia-della pupilla medesi111a,deducendo da ciò che :Ìll'Istituto (li Livorno si .fcmno i taglierini in .fruniglici. L'ftrgomentazione apparisco invero così strana ed illogica da risparmiare ogni coufutuzioue, solamente uasterà ricordare che l'ufficio di tutore è, por le nostre leggi, ohbligatorio ed è anche ohbligatorio agli affini cli un minore il far parte tlel suo consiglio di famiglia E poi quale legfl,me può esserci frn il tutore e il cognato della pupilla? Quale vincolo, specialmente quando, come nel caso che mi riguarda, la pupilla vive da sè coi nonni, ed ha il patri moniu cleJ tutt.o separato da quello degli altri fratelli ? Mi nasce in volontariamente il dubbio, che l'inforruatore sconosduto sia stato mosso da privata personalità, nel qual caso, anche Vni, chiarissimo Direttore, couverreto che egli avrebbe fatto molto meglio a rivolgersi direttamente a me al mio domicilio in Livomo ove, del resto, sono sempre a sua disposizione. Vi prego scusal'lni, ecc. Livorno, 5 gen-n(iio 1901 dcv.mo vostro prof. ANTON[O MASONI. On.Dr . .'Vapoleone Colajmmi proprietario,direttQre-responubile Roma, Tip. I. Artero, Piar.za Montecitorio, 124- 25

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