Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VII - n. 2 - 30 gennaio 1901

RIVISTA POPOLARE DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI 3!) « gouo rapidamente gli elementi vita.li, togliendoli au- <I cl1e alla creatura cui deve dare vita (l). J> Infatti, il numero degli aborti, dei parti prematuri, elci nati morti, dei puerpèri morbosi, è nelle donne operaie in genere sempre molto grande; straordinario poi iu quelle impiegate in tahrno industrie. Il 'I'ardicn riferisco che ~u 141 operaie addette alla lavorazione del piombo, 82 hanno abortito, 8 ebbero parti prematuri, e 5 partorirono, a termine, feti morti. La mortalità nei figli delle operaie chi\ maneggiano il piombo raggiunge, nel primo anno cli vita, il 40 O[O; in quelli delle operaie addette alla fabbricazione degli specchi il 65 010 Le fiamrniforaie clànno un contigente cli 160-170 nati morti su 1000 parti.; mentre in condizioni normali si !,anno su 1000 parti solo 33 nati morti (2). La prole cresce (Jnindi malazzata, SYigorita, spesso anche priva di quelle cnre preziose che la mamma non può prodigarle, porcbè chi\1mata altrove dal lavoro, por molte e molte ore. L'importanza delle cnre materne ò provata dal fatto che in Inghilterra., durante un lungo sciopero, non ostante le lJeggiorate condizioni economiche delle famiglie degli scioperanti, la mortalità dei loro bambini diminuì grandemente. E' provata anche dalla constatazione, che la mortalità dei bambini illegittimi supera nel primo anno d'età di circa nn terzo di quella dei b,imbini legittimi; ciò che deriva· in parte da conformazione organica peggioro e da sifilide congenita, ma anche - e in misura forse maggiore - dalla mancan7,a di quelle cure che s<Jlouna madre può e sa usare (3). , Donne poi e fanciulli sono minati da uua quantità di gravi malattie. che in questi esseri deboli trovano terreno aclat,to e fe0ondo. Nellfl piccole officine, dove in poco spazio sono agglomerati molti lavoranti, è comune la scrofolosi e la raclvitide. Nelle ca,mpagne la pellagra miete molte vittime, e fra le opera,ie e i frwciulli risaiuoli fa strage la febbre malarica. Frn le setaiuole sono diffuso la clorosi o_ l 'ane1nia, che indeboliscono l'organismo predisponendolo a tutte le altre malattie, o specialmente alla tisi. Questo terribile morbo non può ormai ritenersi pi tt come nna vem malattia professionale, ma senza dubbio fa tra i laYoratori le sue vittime pHt numeroSQ. Fra le operaie cotoniere, canapine, liuaiuole il 25 010 dei decessi ò determinato dalla tisi (4). Le çucitrici, sarte, ricamatrici, modiste, diìnno in Milano il maggior conting011te di morti per tubercolosi, circa un sesto del totale. Nel 1897 nell'industriosa città lombarda su 1307 morti per tubercolosi, al disopra cli 6 anni, dei quali è nota la condizione sociale, 905, cioè il 77 per cento circa, appartenevano alle cla~si po,·ere (5). Di 344 soci dell'Unione degli scalpellini di Germania ne morirono 311 cioò il 94,010 di tisi laringea o polmonare (6). Questa enorme diffusione del mal sottile fra i hworatori, e specialmente fra quelli adibiti ad industrie che si esercitano in locali chiusi e ristretti (cucitrici, s:ute, ccc.) o in atmosfere polveros<1 (cotoniere, canapine, scalpellini, ecc.) si spiega agcyolmente, pensando con qnale facilità, in tali ambienti, un piccolo numero di tubercolosi può diffondere la terribile malattia, per mezzo degli espettorati. E questa facilità è molto più grande quando si tratta di fanciulli, i cni tessuti - come gi,ì vedemmo - !tanno m1a grande ricettività per tutti gli agenti nocivi esterni; e cli donne, le quali - specialmente in alcuui periodi della loro vita - son facile preda delle malattie. E su questi organismi deboli di fanciulli o di donne sono pure piì1 frequenti e dannose le nrnlattie professionali, cioè quelle che sono un triste ed esclusivo risultato del lavoro a cui si è adibiti. (1) Ersilia Maiuo Bronzin·. Relazione sul lavoro delle donne al Congresso nazionale della previdenza, Milano 1900. (2) Questi dati sono tolti dall"Hirt, Malattie e avvelenamenti professionali, citato dalla Maino Bronzini, op. cit. pagina 13 e 14. (3) Statistica delle cause cli morte, 1889 900, par. XLIX, Direzione generale di statistica. (4) Cfr. Merkel. Malattie professionali - Malattie per inalazioni di polveri, 1891-1892. (5) Dott. G. Bordoni U ffrcduzzi. Rela;ione sui servizi d'igiene e sanità nel Comune di Milann, I 'qr1. (6) Garofalo, Op. cit. pag 52. BibliotecaGinoBianco Xelle iuùustrio in cui si solleq1 pohero, gli operai, oltre a.n'essere predisposti alla tubercolosi e alla polmonite acuta, facilmente presentano malattie speciali, ùol tipo bronco polmoniti croniche. Le cencia,iuolo, lo lavoranti iu cappelli, pelliccie, spa,:- zole, 1rnnnelli, le operaio cotoniere e, più ancora, le linaiuole contraggono catarri c1·onici. e una rnafattia speciale chiam,1ta dai francesi pnemnonie cotonnc11se. Durante la cardatura della canapa gli operai accusano una malattia, che chiarnano febbre dello scardasso, caratterizza,ta da forte tosse, e da esaurimeuto genera.le. I polmoni dei carbonai o dei minatori sono neri per il deposito di particelle di carbone, che li pi·edispoue all'asma bronchiale (antracosi polm.onare). La respirazione di polvere silicea produce la calicosi polmonrirc; mentre la polvere cli ferro d,ì origine al.la siderosi polmonare. E i brunitori cli metallo, iu gran 1rnrte fnncinlli, respirando frammenti di silice e di metvllo, soffrono cli una forma. mista cli calicosi e siclerosi, che si chiama asinn dei brnnitori. E non basta: oltre a molte altro malattie professionali - la cui semplice enumerazione mi farebbe turbare l'economia di quest'articolo - la vita dei lavoratori è insidiata dagli avvelena.menti professionali, clovu•.i al maneggio <li sostanze perniciose. Kotissimo è l'avYelenamento lento prodotto da.I piombo, detto sciturnismo, che lia effetti. tristissimi uon solo sugli individui, ma anche come già lto accennato - alla loro prole. Quest'av,·olenameuto è ancl.Je dilfosissirno percltè sono numerosi;;sime le industrie in cui giornalmente si maneggia.no sali di piombo Nelle tipografie, nelle vernicerie, nelle fabbriche di terraglie, uelle yetrerie e fin nei .laboratori ove si lavorano stoffe cariche di ca,rbonato di piombo, i[ pericolo <lel saturnismo rninac(Jia gli operai; non meno cli coloro che direttamente lavorano il piombo. In molte fabbriche cli tìa111mifori, nello quali sono qnasi esclusivamente impiega.ti fanciulli e doune, l'uso dd fosforo bianco produce periostiti croniche. Nelle manifatture dei tabacchi, che in, piegano moltissime doune (in ltnlia nel 1880, l3i07) lo operaie soffrono <li vertigini, malattie degli occhi e dei polmoni, e sopratutto <listurl.,i negli organi e nelle fnuzioni. sessuali dovuti alla uicotina contenuta nel tabacco. In certi la\"Ori si acquistano inoltre deformitìt permanenti. Coloro che debbono stare a lungo in piedi hanno le gnmbe ad X, che gl'inglesi per antonornasia chiamano gambe cli fabbricn. I calzolai hanno il petto infossato, i falegnami alcuni tendini della mano crouicamente infiammati. Il peso che i can1si trasportano, e che oscilla fra i 30 e gli Sll chilogrammi, non solo produce la loro statura più bassa della normale (I), ma ne cun·a e devia la colonna vertebrale, ne rende le spalle asimmetriche, il petto in.fossato, l'addome sporgente, i muscoli in qualche regione ipertrofici in alt,re atrofici, gli arti superiori allrn1gati, la testa curva in basso ,2). E così cla donne malate o deùoli e sfinite dal lavoro nascoao figli grami, i quali - inYeco di accumulare energia, forza e salute - disperclenwno anzi tempo, in un lavoro precoce ed eccessivo, la puc,1 che possiedono, per poi mettere al mondo una generazione piìt debole e nrnlazzrita della loro ! (Continua). X. K ATA LETTI. RIVISTADELLERlVIS'fE Guido Rubetti. L'eterno contrasto. (il vroposito della scuol<~rnrcile). - Un'istituzione che st:indo allo parole ,li molti è in cima a,l pensiero di tut,ti, e alla quale si deve, all'occorrenza, qna.lsiasi sncrifìcio <la, parto di tutti, è la scuol,L rurale. Ed ecco il contrasto. Da una pa1"1'e l'istrnzione obbligatoria; da 1111a parte nn egregio ministro che fra i tanti sogni della, sna fervida fantasia, in uu momento di tenerezza, regalò alla scuola, rurale l'appendice Llel campicello: qualche co~a come l)ortar nottole cul ~ltene e coccoclrilli in Bgitto; cla una parte !'in ter111inabile schiera dei maestri e dello maestre pront,i al Racrificio: dall'altra? ... E qui« incom,inciano le dolenti 11 nte ». ([) Vedi sopra le cifre riprodotte degli Avvenimenti cli Sicilia del Colajanni. (~) GAR◊l'ALO. - Op cit., pag. 61.

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