RIVISTA POPOLARE DI POLlTICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI 37 Per la donnae per il fanciullo (A PROPOSITO DI DUE RECENTI DISEGNI DI LEGGE SUL LAVORO DELLE DONNE E DEI FANCIULLI). La questione del lavoro delle donne e dei fanciulli ha una grande e reale irnporta11za.1 non solo sotto il triplice aspetto morale, igienico ed econoniico, ma anche per il numero note,·olissimo e sempre crescente ùelle persone che a,1 essa sono direttameeto interessate. Gii\ nel secolo XIV Venezia aYev,1, preso delle saggie disposizioni legislati Ye per proteggere i fauciu Ili operai; ma la questione che ci occnpa non cominciò a nai,cere veramente che all'epoca dell'industria manifatturiera, quando nella manifatturn si riuDirouo numerosi lavoratori o per produrre un oggetto, alla, cui fabbricazione occorreva il concorso di varii mestieri; oppure per dividere fril. di essi le diverse fumioui ed opern1/.ioni di uno stesso mestiere. Assunse poi l'importanza attuale nel periodo della graude industri(~ e delle macchine. !.,a macchina. infatti renùe possibile l'impiego di ope-· nu con nessuna o con pochi~sima capaciti\ tecnica, oppure deboli, quali appunto le donne ed i fanciulli. Gl'industriali approfittarono subito di questa forza di bvoro docile e a ùnon mercato, di cui la macchina, rendeva possibile l'impiego su vasta scala., e, siccome la coovenie1rna - almeno immediata - da parte loro, ò andata sempre più aumentando col progresso tecnico, così 11numero delle operaie e dei piccoli lavomtori si è gig,1ntescamente accresciuto, git11Jgendo al punto che ,,lcuni mestieri sono ora esercitati quasi esclusivamente da don ne e cht fancinlli. In questa - come in qua.Iclie altra questione sociale - i c~ati statistici sono generalmente scarsi, e i pochi che s1 hanno non sono tali cfa poter formare la lJase di u_na seria e proficua elaborazio11c. Cosl, ad esempio, le cifre sul lavoro dello donno e dei fancinlli per i vnrii paesi e le varie iDdustrie si riferiscono ad anni cliversi, rendendo in qnesto modo pit'1 cliflìcile il confronto. Inoltr(I sono raccolte con criterii fliffercnt,i, gcucrnlmente in base alht kgislazione locale, in modo che in qualche paese vanno compresi sotto il nome di :fanciulli i mi11ori di 16 anui, in altri i minori di J3, in altri solo quelli che non han raggiunto 9 anni. Qualche statistica comprende fra le donne anche le fanciullo; qualche altra invece divide gli operai in tre categorie: adulti maschi, adulti femmille, fr11Jciulli d'ambo i Sc$Si, Le cifre possono anche indurre in gravi errori, pcrchò mentre alcu11e comprendono tutte le don ue e i fanciulli lavoratori, anche impiegati iu industrie casalinghe, e non esclusivamente in esse sole, altre registrano soltanto Je operaie e i piccoli operai delle fablJriche delle cave e delle miniere. ' E non si limitano a queste le diff:ìcoltà, le c,wse d'errore, e d'ine~attezza. Per avere dati statistici ·c1aservire quale base sicura cli deduzioni scicntilìche e lli le"isla- ½ione, non bast,1,no le investiga1/.ioni fatte da prh~tti e da associar.ioni, e nemmeno ini1/.iatc dallo Stato temporaneamente e saltuariamente· ma occorre la ricerca metodica eseguita da uffici p~r111anenti speciali. Sono questi gli iif.jici (lel fovoro (1), che, isLitniti dappri111a '.tel ~!as~achusset~s (Stat'i Uniti A. N.), funzionano om 111 JHU d1 30 Sta,t1 della confeclera;,,ioue nord-americana in Iugltilterra, in S,·izzent, in Fra1tcia in Germania i,{ B_clgio, ed in Svezia. In Italia J'ou. C~hja,nni ha c~mv1Ia~o un J?ro~btto di legge per fondare questi 11ffìci; e ~pcna!no s1 gwnga a qualche cosa di concreto aucl1e <..<t ~01, _ove sarebber_o utilissimi non solo per fornirc basi s_ol1de alle leg~1 sociali, ma per formare l'opinione p1~bbl1~a, e t_onere 10 formati gli opcrni e specialmente gli enugranti - nel uostro paese tanto numerosi. 1\cl ogni. '.nodo per dare un'idea di quella, che potrei c),rnmare, l'importanza nu 111erica della questione; ricord'-.irò solo qualche cifra che si riferisce all'Italia. .~l ~ensimento del 1881, al qu,tle fra poco non dovrn1110 p, 11 ncorrere che per confronti storici accertò ] G0l (j6!) ~onne impieg,t~e all'industria, delle ()~tali 15:J,J85 er~no ira 9 e 14 anni, e ùcu 1,127,957 nelle sole iudustrie tessili. (i) On. NAP0Ll(0Nt: CoL.\JA, r-;1. - Gli uffici del lavol'o.- Roma presso la Rioista Popolai·e, 1900. BibliotecaGino Bianco No~ c'è dubbio che queste industrie assorbano la maggior parte della mano d'opera femminile, e ciò è perchè so1_10ciuel_le che in Italia impi_egano il maggiot numero d1 1Jrncc1n, cd anche perchè s1 valgono a preferenza - del lavoro fen.1miDile. i\Ja il numero di 1,127,957. forse superiore al vero anche oggi - come vedremo - ~ certamente errato pc1· il 1881. E l'errore dipende dal fatto che una quantit;\ di donne di casa le quali posse- ~levano un telajo, _ese ne servivano (come accade in 1sp~c1~ nel ~rezzog1orno) unicamente per gli usi domest1c1, ~urono _compr?~e nel Con~irnentn come impiegate nelle rndustr1e tess1l1, mentre rn i-ealtà esse non potevano considera.rsi come operaie. L'industria che occupa il maggior numero di donne ò Renza dubbio quella della seta, la quàle da sola dà lavoro a Operaie adulte 120,000 Ragazr,e 34,000 Ragazzi sotto i 15 anni 'l,300 (1) S~gu~ l'indt1stria del cotone, che occupa iu tutta Italia circa 100,000 operai, o nella sola provincia lli Milano 11,557 operaie; quella del lino e della ci,napa che ne.Ila stessa proYincitL impiega 6,0-H donne; e l'industria dell,1, lana, della carta e della gomma. Interessante è vede.re la proporzione ii:a il lavoro «lcll'uomo, dcll,1, donna e del fanciullo, quale si rileva cla r~lc~rne ricerche fatt~ da Vittorio ElleDa nel 1880 (2). Egli, m un gruppo d1 382,131 persone impi'!"ate iu svariate i 11d11strietrovò : " Uo111ioi adulti 103,562 cioò il 27 Oro Donne 188,486 » 49.32 010 , f,'anci~1lli cl'mn~o i, sessi !)~,083 » 23 58 010· E per citare cht1 p111recenti, nel 1893 nella sola provincia cl-iMilano si avevano: Operai 67,561 Operaie 74,7!)3 ddle quali nell'industria tessile ben » 60 677 così diviso: ' Operaie :-ululte 50,2:30. Ragat.ze sotto i 15 anni 10,477 (3). E nel Biellese (Novara), nelle industrie tessili, di fronte ,L 9806 uomini sono impiegati 4321 fanciulli e 11.3-15 donne. · . ~e! I 98, in 784 opifici visitati dagli ispettori governatt v1 _rn 26 provincie, erantl impiegati in totale J J 447 fanC11Jl11t,utti al disotto di 15 anni. ' Kello stesso ,tnuo le a::iende minerarie i11 esercizio er~no_ 4,019'. ed adoperavano 10,086 fanciulli sempre minori tl1 lo anni (4). ì\fa questo numero è inferiore al vero giacchè statistici co1npeteuti pres.Jmono che nella soh{ Sicilia vi siano cii·ca l:'i,000 carnsi. ~)ati abbastauz,~ completi e recenti ho potuto rnccoglicre sol& ,sulla Loinbarclia. I?iuo al 1890 in esstL erano im piegflti nelle industrie (5): Provincie Donne adulte Fanciulli sotto i 15 anni d'ambo i sessi Sondrio 1,523 229 Pavia 6,012 1.938 Ìllilano 61,7Gl 20;367 l\Iantova G,706 fi91 Cremona 5,?27 1,491 Coruo 45,642 9,722 Brescia 10,297 2,826 Bergamo 18,015 6,698 Totale -155,183 43,UG2 O~~o~Te_a'.'ve!·t·.ire che ~ra_le donne sono compresi 1 19,9_1J rnd1ndt_u occ~1pat1 rn altrettanti telai, per la tess1turn casalwga, at C)ttali - come è noto sono adilJite esclnsivamcnte ùonne adnlte. Per ragione analoga sono stato enumerate fra le donne della pro,·iucia di Como 1-1,140 indiddui, indicati- senza specificazione cli sesso - come impiegati nelht tessitura della seta. Le inevitabili inesatte7,ze, otteuute con J'acrrrinuta ,di queste clue cifre, sono ad esuberanza corrett~ clal uu- () E. :\IA1;--;oBRo~z1Nr. - Relazione sul lavoro clelle donne - Milano, 1900. (2) Annali di Statistica, serie U, voi. 13 1880. (3) Dott. I ,EOPOLOO SADDATJN-L Notizi/ sulle condizioni industriali clella provincia di Milano, 1893, pag. 98. (4) Atti Parlanientat'i. - Legislazione XXI, Sessione 1900. qamera dei deputati, N. J 3'd. Relazione del disegno di legge Carcanc. (5) Ministero Bgr. ind. e comm. - Statistica inclnstrialq. Lombardia - Roir,a, 1900.
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