3G RIVISTA POPOLARF. DI POLITICA LETTF.RE F, SCIKNZIE SOACILl riannodano i discorsi su la « POLITICACoLONI.\I.E » t1891J e quello « PEI{ RlClllMl/\l{E LE Al{MI ITALIANE DALLACINA » (1900) che ammonisce che « quando la Civiltà incomincia a farsi complicità è necessario ritirarsi »; e quelle aperte difese de le pubbliche libertà che sono le parole su 'I « DtRITTODIRIUNIONE »(1800) su la « PouTICA ECCL1-:::;1AST1c,, » (1891); su gli « STATI rn ASSEDIO » (1 94), su la « G1u:C'1A » ( 1 97) e su i « CASI DI ìVItLANO» (1898) ove con l'eloquenza de la migliore sua gioventù, l'oratore stigmatizza chi volle « la terza Roma un gran silenzio invece che una GRANDEPAROLA»! Or tutte coteste battaglie in prò de la Democrazia se in maggior parte finirono in mozioni od in ordini de 'I giorno condannati a 'I fondo, sono pur sempre latenti attività vulcaniche che resteranno ammantale da freddi lenzuoli lavici sol fino a quando clano-orc di t~o~bl:' d'argento non le proclamerà leggi a i n~stri destim, ciò che ben presto sarà ! ,,. * * Qualche vuoto pure si verifica in questo libro di discorsi, ed a ricordare senza studio, oltre a le cose citate, non sappiamo perchè furon trascurati il discorso tenuto a Sala Consilina, per l'inaugurazione de la lapide a « G10RDANOBRu:--o» ne 'I quale fu indicata « la causa precipua della nostra << debolezza morale e quella parte cli rimedio che « può clerivare dal potere pubblico » e dal privalo; il discorso di Bari, ove disse: « Non credo ohe il << Ferrari, il quale possedeva come un senso recon- « dito delle date, ne abbia scoperta una di impor- << tanza pari al XX Settembre »; il discorso pronunziato a Teramo (1895) da 'l titolo : « È vEcc111.\L'EuROPA?» in cui a conclusione, se non ricordiamo ma- · lamente, riportava l'A. un rapido quanto significativo dialogo fra Lucifero, Caino, Adah. « Scegli amore»! clicca Adah a Caino. L'uomo era per la scienza; oggi scienza ed- amore si fondono insieme!» E ci duole sopratutto clic manchi il discorso di Sala Consilina, poiché ricollegalo a le altre considerazioni intorno a Bruno, a la Chiesa, a i preti a i Gesuiti (vedi « I P,\D1u DELLACOMPAGNIA»)av~ebbe formato l'altro polo de 'l libro, giacché il concetto di laicità ci pare la più importante applicazione pratica immediata, per la quale Bovio ha combattuto e combatte. . A'l confronto dc !e precedenti raccolte, la presente cli sole cose conferite a voce, sembra più scevra di contenuto letterario. E contribuisce a ciò il fatto che il ricordo di quella splendida dipintura di « ANTONIO TARI» (1884) e de le smaglianti rievoca,:ioni di « GARIJ3ALD»I fresche e mu!Liformi come miraggi, maravigliose come leggende, e di quella serie di scritti che viclero la luce su 'I Col'riere del Mattino quando era più in onore il pensiero in questa forte ma conculcata Napoli, rimane ancora vivissimo ne la nostra mente ; ma é da osservare a'I riguardo che non già la forma letteraria si é scemata, bensì il contenuto P?litico si è cresciuto, e d'altra parte in ben maggior campo l'A. sviluppò attività letteraria cd artistica n_e ~li ultimi 3:nni, accenniamo con ciò a le sue procluzwm drammatiche, che sono per noi quel che la « perfetta letizia » era per frate Francesco e che qui ricorderemmo se non ci allontanassi mo troJ)po cosi, da 'I nostro assunto modesto. ' J~ d~tto al_cun che de le epigrafi nuove contenute ne l libro, rJCordanclo quelle a Cavallotli, al vescovo ·~atale la cui conclusione viene presentata, non sappiamo yerché, alq~anto diversa da quello che fu il suo primo concepimento e che ne sembrò più forte e vigorosa gogna de la forca che condannava, quella BibliotecaGino Bianco a dc Dco che e un poema di latina semplicità; con-· eluderemo con un dolce invito cd un utile augurio. Maestro! Voi avete ua debito con noi. L'averci resi testimoni de la vostra potenza ci rende arditi a ricordarvelo. :\folte cose luminosissime ci avete lasciate in tra ,·edere che poi a vcte lasciato ricadere in quella penombra <londe solo il Yostro forte spirito poteYa toglierle. \'oi avete fatto fino ad oggi si come quel chiaro artista che cli una costruzione grandiosa abbozza lo schizzo e sdegna il minuto complemento: passa l'artista ecl il disegno resta incompiuto, resta inattuabile! Giusto paragone! Come l'Italia si affanna intorno a 'I prospetto cli S. Lorenzo in Firenze, di cui ì\lichclangelo fornì una ideale creazione in cui nessun di noi osa oggi metler la mano che sarebbe sacrilega; cosi un dì resteran vedove di sistemazione le intuizioni vostre, se non vi farete Voi stesso a sistemarle! Voi restate fino ad oggi, ne la vostra produzione, essenzialmente artista e politico, e, se sdegnerete ancora il lavorio sottile e paziente de l'applicazione metodica de i principii da Voi intraveduti, sfuggirà a noi gran che de la eredità di cui il secolo XIX doveva farci ricchi I Non vi appaia superbia la nostra, ma amore: 1oi vi diciamo: se l'Opera de la vostra vita è informata da « Dovere » la qual mancanza voi rimproverate a l'età vostra, se a cotesto dovere voi fin'ora avete sagrificato come a Dea precipua, e lo dimostrano le ricordate battaglie vostre in prò de l'Idea; se : « LA « LEGGE DE L.\ STORIAESISTE,ILG~:è\10LASCRIVEINU:-IA « EQUAZIONE SGO~ll3RALA VIAA 'L BENE! », a che affannarsi ancora intorno a minute questioni di preti e cli anarchici? Dateci la legge de la storia! dateci il NATURALI-. S,IO ! ! E ricordate da noi sol questo, di che la famigliarità a le discipline matematiche ci rende accorti. L'equazione che legherà la storia a la legge de la Natura sia trascendente e non già algebrica e tanto meno lineare. E cauto siate a trattare le forze psicologiche o dc 'l pensiero con le stesse leggi de le forze fisiche o meccaniche, ad applicare cioè a'l pensiero il principio puro e semplice di causalità.. Allorquando noi passiamo da lo spazio a tre dimensioni a quello a più, gli elementi variabili sia dipendenti che indipendenti li accresciamo e moltiplichiamo secondo bisogno; questo fate voi pure, ne 'l passare da la fisica a la psicologia, e sopra tutto, oltre la ragione, abbia la sua funzione ne la equazione anco l'istinto, poiché la storia è sempre ed in ogni tempo risultato de la lotta fra ragione cd istinto! Che dunque Cardano, Leibnitz e Lagrangia diano la ba~e matematica de le vostre leggi sociali, e come Cartesio con la soluzione de 'I vecchio : « Locus ad quatuor rectos » cangiò il campo de le investigazioni $_eometriche da ristretto in pressochè infinito, cosi Voi con una formola, serie o generai funzione implicita che sia, che, per interpolazione o integrazione renda nota la legge dc la Storia, dateci alfine tutta l'Opera promessa, onde venga a voi intellettual o-ioia infinita, a noi la convinzione che realmente : « Secol si rinnuova » ! Ecco invito ed augurio, a gloria d'Italia! Ing. FILIPPO LACCETTI." Chi spedisce Lire Quindici ::i.Un. nostra Amministrazione, ricc,·crà, franca di porto, una collezione compleui della Rivista Popolare (1893-06) diretta da Antonio Fratti.
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