4 RIVISTA POPOLARE DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCTALI pace si possa assurgere e migliorare . .Amare, non credere; non vivere per sè ma, pe1· altri; annegare il proprio individuo nell'amore alt-rui : questa, è la formula, questa è la vita. A chi ci volesse contradire noi insegnamo quattro libri del Sienkiowicz: la Famiglia Polianecki, il Senza Dogma, il l•'erro o Jfnoco o Bartek il vincitore. Però chè, mentro il Q,w vaclis afferma quasi la necessità di ·un ideale ,li amore, no11 di pace, come qnflllo che infatti era il primo germe del cristianesimo, la Fa1niglia Polianecki cl;\ il mollo per viver felici nello pareti domest.iche; il Scn::aDo_qma dimostra come pnre senza una religione si possa avere una sensihilit,\ e una coscienza, il JJ'erroe Fuoco tutta la ,Tanit:ì.delle conquiste; e il Aartek il vincitore, infine, prnova meravigliosamente le influenze hestializzanti della guerra. Gli .Amici dellci pace tlonebbero diffondere a migliaia cli copie questa novella, perchè Bartek il vincitore è l'opera più potentemente scritta e peusata contro laguorr:i.: Vale tauto, questo valse, piì1 di tutte lo magniloquenti e retoriche perorazioni, l' Ultiino giorno di mi condannato a morte di Victor Hugo. Nor. Agli • • ai:n1c1 Ohiunqueprocurerà UN NUOVO ABBONATO che paghi però anticipatamente riceuerà in dono, a scelta, una delle seguenti pubblicazion'idel!'on. Dott. NAPOLEONECOLAJANNI: illori'f'e111ents sorlt1UX e,a lltdle; lt•e e 8JJ1•0110siti di Cesa,•e IJ0111broso; 1''el 1·eg110 dell,, illnfiti; Gli IJUiri del lu1'ot•o; Lti G••t111de Battu11lia del la1'ot•o. Ohiunqueprocurerà DUE NUOVI ABBONATI che paghino però anticipatamente riceuerà,a scelta, tre delle suaccennate pubblicazioni, o Lti .Politicti colotlillle dell'on. Dott. NAPOLEONECOLA\JANNI, oppure I' A tl1•ure1•so lt1 Si,i~~e1•a dell'on. prof. El TORE CICCOTTI. Ladecadenza dellar zzaanglo-sassone La superiorità anglo-sassone: invenzionelatina. - L'ubbriacatura che danno i successi continuati riesce ·fatale agli individui e alle collettivita. . Negli indiviòui é noto che la megalomania, sintomo costante della paralisi progressiva, riconosce spes!w come causa il facile e rapido arricchimento. La paralisi progressiva delle nazioni comincia spesso a manifestarsi collo smisurato orgoglio, da cui vengono dominate dopo un periodo di grande prosperità, di conquiste politiche, di efflorescenza intellettuale. Allora, nella fase ascendente dello sviluppo, credono sé stesse superiori a tutti; e i vinti, e coloro che vivono al di fuori della loro cerchia, trattano con supremo disprezzo. Quando questo sentimento di superiorità, con le sue conseguenze, escludenti sempre, nei rapporti coi contemporanei, ogni traccia di giustizia, arriva al suo apogeo, comincia fatalmente la decadenza. 1~ il processo osservato presso tutte le razze, é la parabola descriua da tutti gl'imperi. Senza ricordare gl'imperi orientali e il Persiano che ci é più noto, Biblioteca Gino Bianco si rammenti l'orgoglio ellenico : per Aristotile erano barbari quanti non erano greci. Il cives romanus sum non ha bisogno di essere illustrato. La superbia di Carlo V e della Spagna, la superbia di apoleone I, e più di recente quella di Napoleone III, sono ben note, come é del pari nota la fine miseranda di tali imperi sui quali orgogliosamente si disse talora che non tramontava mai il sole. L'auto-suggestione collettiva fu sempre il primo fattore per lo sviluppo della credenza nella propria superiorità; l'ammirazione sco:1finata dei vinti e dei decaduti contribui a diffonderla, a consolidarla, a trasformarla in dogma. Un latino geniale, Ippolito Taine, riprendendo il concetto di Gobincau e rivestendolo della smagliante forma letteraria, rese popolare tra i latini l'idea della superiorità della razza anglo-sassone; ed a lui spetta la maggior responsabilità del danno morale che i pretesi inferiori hanno ricevuto dal nuovo dogma. L'osservazione ò di A. Fouillée. Vacher de Lapouge ha ripreso l'infausta campagna in Francia; Lombroso e Ferrero - che cominciano a ravvedersi - l'hanno popolarizzata in Italia. Siamo noi latini, adunque, che abbiamo lavorato alla fabbricazione di tutti i luciferi anglo-sassoni, riassunti meravigliosamente, nei difetti e nei pregi, in Chamberlain. • • • L'espansione anglo-sassone. - In verità c'è da rimanere ammirati e sbalorditi guardando alla presente straordinaria espansione della razza anglosassone. Essa domina sopra 15,40-!,2!)5 miglia quadrate; e di tale vasta estensione, 11,712,170 miglia quadrate appartengono all'Impero Britannico con una popolazione di 385,280,000 abitanti; mentre agli Stati Uniti spettano 3,G!J2,125 miglia quadrate con circa 77 milioni di abitanti. Cosi gli anglo-sassoni possiedono circa un quarto della superficie totale del globo, e, riuniti insieme, hanno una popolazione superiore a quella dell'impero cinese che rappresenta più della quarta parte di quella del mondo intero. Certamente, nel passato non ci furono imperi cosi vasti, e se la popolazione dell'Impero Britannico e dell'Impero Nord-Americano fosse omogenea, rappresenterebbe una forza irresistibile, che presto o tardi dominerebbe sul mondo intero Ma, per fortuna della libertà e della indipendenza delle altre nazioni, i veri anglo-sassoni nella Gran Brettagna, negli Stati Uniti, nel Canada, in Australia ecc non sono che circa 125 milioni. Gli altri 350 milioni circa di africani e di asiatici a loro soggetti, a lungo andare saranno una causa di debolezza e di rovina; senza dire che i latini - non come membri di una razza, ma come rappresent.anli di una civiltà - sono circa 120 milioni; e più di 120 milioni sono gli abitanti dell'impero russo; cd altrettanti circa i tedeschi e gli scandinavi. Russi e latini, però, non possono avere la forza politica degli anglo-sassoni, perché meno omogenei. Ma tra gli stessi anglo.sassoni l'unione politica non esis,e, e non é molta nemmeno le simpatia. Ci fu un momento in cui sembrava che l'alleanza britanno-americana si fosse assisa sulle basi incrollabili della comunanza della razza. Il contegno dell'Inghilterra lasciò la mano libera agli Stati Uniti
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