Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VII - n. 1 - 15 gennaio 1901

RIVISTA POPOLARE DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI 13 ulmine che incenerisce, la tempesta che distrugge, la fiera che scanna. V'à un:t Autorità che tutte quelle forze dirige .e domina, un'Autorità lanlv più grande quanto più lontana, che nei fenomeni si palesa e che l'uomo comprende, e, compreso di terrore, adora ed invoca: Dio. Ma se Dio è l'Aulorilà eterna e misteriosa, ed è, poichè è la vita ollrelomba che rappresenta la Sanzione suprema, anche sulla lerra àvvi un' Autori là da cui emana la Sanzione agli atti umani. Due potestà si affermano: la divina se11za limiti l'umana limitala; quella perfella, imperfella questa. Donde la con cezione primitiva, affermatasi ed elaboratasi poi, della Chiesa, che sulla terra è rappresentante visibile del1' Autorità diYina, e dello Stato, che pu essei'e l'organo dell'umana potestà, limitala nel tempo e nello spazio, vuol esser subordinalo alla Chie~a: cioè il po• lere civile allo spirituale, il qual ultimo assume dapprima la forma teocratica. Ne deriva che << i principi agiscono come ministri di Dio, come suoi luogotenenti sulla terra. E' per mezzo loro che Dio esercita la sua potestà (1) ». Giustiziaturca - Caro De Felice, voi avete tutte le ragioni, avete detto uull'altro che la verità, ma fatemi il favore di andare in p1·i• gione. (L'uomo di Pietra cli Milano). Infalli, se non sono più Re d'Egitto, dì Grecia, d'E· truria, di Roma gli Dei consenti, uè dell'India Bakeha (il sole) ed Atri (la luna); nella C:ina il monarca è figlio del Cielo e si ispira al grande tao, e tutt'ora è cantalo geuito dell'iride e dell'oasse; n, I Giappone il mikado eredita dallo spodestato Dairi o 'l"en-,:.in il titolo ed il mistici,mo che del pontefice sinloista facevano un Dio, il cui mover di ciglia bastava ad agitare tutta la nazione; nel Tibet il Dalai-Lama, do· diceBne divino fanciullo, è Pontefice e Re ed i I~an eh,· lo rappresentano nell'esercizio delle potestà legislativfl e giudiziarie, ripeLOBOal Popolo che ogni ordine del .LJalai è ordiue del Supremo ; nello Siam si (1) DossuET - Polilique tiré de l'écriture sainte. Biblioteca Gino Bianco crede che i Re siano gli uomini migliori redivivi, condannali dopo morte alla vita lerre11a per scontare le loro colpe, evidentemente piccine, e falli Re perchè grandi furono durante la loro prima esistenza le loro virtù : e perciò sono veneratissimi; pei Persiani antichi i Solimani sono preadamiti. L'autorità divina dei Re donde promana? Dai Codici religiosi, affermano coloro che ammettono il grande fallo della rivelazione, fatto che non è sµeciale del lVlosaismo e del Cristianesimo, ma comune al ìVlazdeismo, al Buddismo, allo Xachismo, .... a tulle le religioni, che tulle ànno il loro Jehovah rivelantesi al loro Mosè: Zoroastro apprende la verità da Ahura Mazda, Maometto da Allah. Dal Dio, si chiami Brahamà. od Osiride, increati ed eterni, sono creale le stirpi, le classi sociali ..Jehowah da Noè fa nascere i capo 0 lipili delle tre grandi razze giapelica, semitica e camitica, l3raliama dalle proprie membra trae i progenito1·i delle quaLLro caste : se si ammette l'origine divina delle differenze sociali, il Re è tale perchè Dio. lo volle anteposto a LuLLi sudditi. ·Ma per noi non è dai Codici religiosi che promana i) c_oncello dell9: divinità dei Re: i Codici religiosi si limitano a sanz10narla, non a crearla. Così come Cacobut, Zoroastro, Sakiamuny inseg11ano, anche Jehovah insegna che soltanto per lui vivono i Sovrani (I), e Daniele a questi lo ricorda (2), e Salomone può in nome di Dio minacciare i sudditi che a lui non obbediscono (3), perchè egli è Re, ciò che indica esser ministro dei vol!3ri divini (4). Il Sultanoe l'Imperatoredella China li Sultano (all'Imperatore della China): Pic~olo posatore, io ho fatto più dei Boxers in Armenia ... eppure .... (Cri di Parigi). Tali norme sanzionano, non creano, un principio che era già nella coscienza degli uomini, e nella coscienza degli uomini era nato spontaneo il mistico concetto partendo da un principio affatto naturale ed umano. Il Re non è tale perchè divino, ma è divino perchè è Re: l'esistenza reale della potestà di lui è quella che produce la credenza nell'esi-tenza della potestà sovrumana di lui. Egli è divo perchè forte, non forte perchè è di,·o, in origine; in seguilo la causa di- \'enla l'effetto e l'effetto diventa la causa· sicchè il Re che è divo perchè è forte diventa anche forte perchè è divo. (I) Prove1·bi, VJII. \2) DANIEJ.lè. IV. (2) Proverbi, XXIV, 21. (4) S. PAOLO- Epist. ai Romani, Xlii, 6.

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