12 R!ViSTA POPOLARE Dl _POLlT!C.-l LETTERE E SCIENZE SOCIALJ avere ribattuto esaurientemente e brillantemente tutte le vecchie accuse che ognuno conosce, sj conclude essere necessario che l;:i. filosofia venga reintegrata nei suoi diritti, da ben venticinque anni conculcati restituendole l'antico orario di otto ore settiman~Ii, perché _siccome filqsofia_ vuol d!re riflessione, èosi anche per inculcarne gh elementi elemen~ tarissimi bisogna fornire con lo sforzo _assiduoq~ella riflessione, senza la quale né anche gh elementi _elementarissimi- possono essere veramente penetrati. Sù questo stesso tasto, con quella competenza ed autorita che tutti gli riconoscono, batte il prof. Credaro dell'Università di Pavia nell'introduzione all'ultimo suo libro La Pedagogia di G. I. Herbart (Roma, Società editrice Dante Alighieri, 1900). Secondo il Credaro, in Italia, ove il passaggio dell'istruzione secondaria dalla Chiesa allo Stato è stato relativamente recente, la cultura scientifica e l'attitudine didattica del professore non ebbero tempo di specificarsi e costituiscono anc?ra un indist_i~to. Siamo ancora nella fase dell mgenuo empmsmn. In tutti gli insegnamenti si procede per sillogismo e non per analogia e induzione, si percorre un cammino che è proprio il rovescio di quello percorso dali'~omo nella formazione delle idee generali e delle abitudini intellettuali. Se in Germania invece questa vecchia tradizione scolastica è scomparsa o tende sensibilmente a scomparire si deve in grande parte all'opera effiq.ce dell'Herb~rt e della sua numerosa scuola, il c;_upi resupposto fondamentale è questo: la scienza, oper~ secolare di uomini maturi, assume una struttura d1versa, dallo sviluppo dello spirito giovanile e perciò, in quanto trova in sè st_essa il pr?prio. fine_n, o_n_può, senza ulteriore elabnrazrone, servire a1 fim etrc1dell'istruzione educativa. Nella scuola secondaria ogni disciplina deve essere insegnata in vista di un fine, che è al disopra ?e_lla disciplina s_tess~: tra~re dal fanciullo l'uomo c1v1lee moderno, imprimergli un carattere morale, fortificare, nobilitare, raffinare la sua a_ttività spirituale pei grandi interessi sociali e umarn. Per aiutare ques.ta riforma che tosto o tardi do_vrà compiersi e per volontà di uomini e per forza di e-: venti il Credaro •si è proposto con questo volume di rendere accessibile, colla maggior chiarezza e fedeltà possibili,. ai ~io vani insegnan_ti italiani la d,?ttrin~ ped,wogica dell'Herbart che primo parlò dell 1struz10n~ ed~cativa ne analizzò le condizioni, ne fissò le leggi, introduce~do nella scienza una concezione filosofica dai procedimenti dell'istruzione secondaria, iniziando una pedagogia scientifica, la quale andò acquistando sempre maggiore terreno e i~fiue11:zap, ortan?o. ovu°:- que il convinciment? che glr _studi_pedagoc1c_1 mer~- tano l'attenzione dei pensatori e riassumono m sè 11 risultato più importante dell'esperienza !!torica e della scienza. li Credaro, infatti, ha cons·eguito nobilmente il suo scopo con questo libro, perchè in esso, oltre che essere descritta la vita e l'opera dello scrittore e dell'educatore tedesco, ne vediamo accennate le principali idee di filosofia e illustrate ampiamente e minutamente le varie parti della pedagogia generale e speciale e messo in giusta. luce il posto che l'Herbart occupa nella storia del, pensiero in Germania. Possa questo libro, che costituisce un'inesauribile miniera di osservazioni preziose e che dovrebbe esMre il vademecum di ogni insegnante, scuotere un po' la morta gora del nostro insegnamento secondario agitato solo dai continui tentativi di riforma i quali piuttosto che vivificarlo lo rendono inerte e senza anima. Prof. Alessandro Groppali. BibliotecaGinoBianco L'originenaturale_de!la"divinitdàei Re L'idea della Sanzione nacque col concetto del Di- : ritto e si reclamò e comprese l'Autorità, che di quesloDiritlo assicurasse l'esercizio mercè quella Sanzione : così abbiamo il Diritto correlativo ddl'Aulorità (1), che per noi positi visti non è assoluta, ma relativa, « il re_Iativo di qualche cosa che si :i~pone moralmente, vale a dire con una responsabilità verso una. Sanzione, e qui.idi verso una _reazione _libera od u~ana: insomma verso la Sanz10ne sociale. Per cm la Autorità non può nascere se non nella Società degli uomini, e non può essere se non una formazione naturale della sua attività organica (2) », nè può chesancire quello che nella co::;cienza indivi_dual~ ~ indi: stinto e, lentamente, in modo sempre più distinto s1 esplica. . . . . . .. L'Autorità dunque sancisce il L1ritlo, ma 1IDmllo di questa Autorità il pur esso bisogno di_essere sancito da un'Autorità superiore: che per 001 è la potenzialità morale dd corpo sociale _colletlivo, mentre per gli assolutisti è Dio. . Dio, fonte della legge morale, fa _graz10sa concessione del Diritto all'uomo, il quale d1 suo non à_ ?he il Dove1·e. Se ad un uomo venne accordato un Dmtlo va inteso, spiega l' A rqigò, che Dio à imposto a1 un altro uomo il Dovere di fare o rispettare o lasciare fat'e una cosa che lo stesso Dio vuole sia pertinenza. <lesiprimo. Se dunque il monarca, il pater Jamilias (monarca nella famiglia che primamente à caratt_e1:e· po)itico) à dei Diritti, questi promanano dalla d1v1nità e richiedono nei sudditi e figli e maneipii i corrispettivi Doveri. . La divinità del Capo dello Stato ff!.ia quefito la gens o la sippe, la tribus o la civilas) si iri:pone dai pri-- mordi della Società, ed à la sua rag10ne d' essere nella credenza in u11a vita futura. Perchè e come il sentimento religioso sorga e si sviluppi nell'animo urr!ano, perc~è !a. cos~ienz~ ~ndividuale .e collettiva pruna che gmr1d1ca sia rehg1osa, non è qui il luogo di indagare : il fatto sta che la religio~ità è l'effetto primo e prepote,1te, scaturente dal contatto della psiche con l'esteriorità della natura, nella quale trova le causalità fe1:omeniche procreatrici il mito. L'uomo sente la vita oltretomba perchè a lui questa è rivelata dai fenomeni più piccoli~ più grandi: il sole che, dopo esser tramontato, risorge; il sogno, che rappresenta la vita durante la morte apparente del sonno; l'ombra del trapassato~ che il pensiero richiama vivo e parlant~ ed agent~··· La vita terrena appare all'uomo - cupido d1::I_lvaita - troppo breve; a lui - ardentemente des1der_oso della felicità - appare troppo triste ; e la concepisce come una vita di preparazione a quella oltre tomba, che deve essere eterna e felice. L'aspirazione dell'animo così assurge alle ·rantasmagoriche concezioni e l'eterna felicità da desiderio si muta in credenza. All'angoscia oltretomba non pens~ com~ me_tadelle lotte della vita terrena : la meta è I etermtà, e la. felicità, compenso al desiderio insoddisfatto, ai dolori necessari della vita ; ma. all'angoscia pen,:a come a. castic,o dovuto al nemico, all'infedele, al rivale; non per ~è, per altri. Dunque una sanzione esiste, ~rna pena più gr~ve e più sicura di 9,~ell~ che al nemico, all'infedele sia. data sulla terra. Ciò I uomo trova ne - cessario tanto, quanto per sè stesso trova necessarioun premio. Del resto a lui parla.no del castigo misterioso il (I) ARDJGÒ - Opere filoaofiche, XI, Sociologia, cap. !Il, S 5°, 1. (2) Id. - Id., lii, S f,0 , 8.
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