ll/VIST.4. POPOLA.Ili~' DI POLITICA LETTE/lE l!.' SCIENZE SOC'AL! 11 del beato regno italico, senza· che questi ultimi facciano attenzione alle diversità dei partiti, della organizzazione, dello sviluppo della classe operaia e dell'ambiente locale sia sotto l'aspetto politico che sotto !'a.spetto economico. LUIGI NEGRO. Intoranaoalcuni lìori ,,ecenatii~eoagogia As!!istevo giorni fa ad una disputa vivacissima tra alcuni miei amici e colleghi intorno alla preminenza dell'ingegno e della produzione intellettuale d'Italia: alcuni dicevano che noi siamo all'avanguardia del movimento intellettuale, perché possediamo~elle vere e spiccate personalità scientifiche; altri ci volevano confinare alla coda, perch? sostenevano che se é del Romano che se anche pecca, secondo noi, di poca organicità ed originalità di vedute, tuttavia si raccomanda. per la diligenza accurata onde é stata composta.' Ma, tornando all'idea a cui accennavamo in principio di questo scrittarello, chi mai ha visto diffuse nelle nostre scuole, lette, commentate e dibattute quest'opere in cui pulsa tanta forza d'ingegno? Chi mai può dire con sicura coscienza che queste opere che racchiudono tanto tesoro di idee feconde hanno contribuito a formare un'opinione pubblica intorno a.i più essenziali problemi della pedagogia in Italia? Se anche alcuni le citano, troppo pochi ancora sono quelli che le conoscono direttamente e · 1;he hanno cercato di digerirle e assimilarne il succo vitale. Le teorie pedagogiche - osserva giustamente il Credaro nel libro che tra poco analizzeremo - aleggiarono sempre al disopra delle nostre scuole medie, senza panetrarvi, senza iQformarle, senza imprimervi movimento e vita. Ed è tanto vero che possediamo alcuni Mienziati di prim'ordine, le loro voci e i loro scritti si perdono però ancora nel deserto senza destare nessuna eco e senza gettare nessun seme che venga poscia raccolto e fecondato dal gran publ)lico. 1~00 o 10(::>1? indiscutibile questo fatto doloroso che se in Italia vi fosse veramente un'opinione forA me parve che si esagerasse tanto da una parte quanto dall'altra e che tra quelle due correnti d' opinioni antogonistiche vi fosse posto per una terza la. quale tenendo conto serenamente dei due atti segnalati, non poteva attri-. buire all'Italia ni cet ea:cès d'honneur, ni cette indi9nité. Infatti se noi in tutti i campi della cultura indistintamata e vigile intorno ai problemi più alti del l'istruzione pubblica noi non vedremmo ogni altro giorno rifare il processo a tutte le discipline onde consta specialmente il nostro inseo-namento ginnasiale e liceale, predicare continuamente delle riforme, 'tentarle timidamente senza continuità d'indiriz,;o e poi ritirarle con una disinvoltura indubbiamente degna di migliore causa. Per esempio, una delle tante discipline che continuamente si minaccia di proscrivere dai Licei senza avere mai il coraggio di firmare una volta per sempre la sua sentenzà. di bando è la filosofia a cui anche di recente un uomo illustre e pieno d'ingegno, ma punto filosofo, ha augurato il . mente possiamo vantare degli ingegni veramente sovrani le cui opere vengono studiate e ammirate anche all'estero, in Italia manca ancora quasi affat- ·\O quello spirito di coltura collettiva che é cosi vivo e vibrante negli altri paesi. buon viaggio. -- !I nuovo secolovi presenta i suoi auguri!.... Ora, a parlare spas!!io- - Come, il nuovo secolo 1 Ma se è già venuto! d - Ma quello era falso!... Che forse gli avreste già data la natamente, se ç'é una iQuesti pensieri ci vennero alla mente leggendo in questi ultimi ~iorni alcuni mancia i · - sciplina la quale dal punto (Liistige Blatter di Berlino) di vista_pe_dagogico sia imlibri recenti d1 pedagogia di cui vogliamo ora dare un breve ragguaglio ai lettori della Rivista. Anche nell'angolo remoto, infatti, della pedagogia si é compiuto quel fatto a cui or ora accennavamo. Basta leggere questo lavoro. di storia della pedagogia del Romano per accorgersene d'un tratto. li Romano in questo libro intitolato « Trent'anni di questioni pedagogiche » (Asti, Brignolo, 1900) dopo averci rapidamente richiamate le conclusioni principali a cui é giunta la pedagogia inglese per opera dello Spencer e del Bain, espone ed analizza con larghezza di idee il contributo di concetti nuovi ed originali che alcuni nostri sommi pensatori hanno portato alla scienza dell'educazione. Il Romano in capitoli separati che formano tante piccole monoo-rafie si occupa dell'opera pedagogica del Siciliani, dell'Angiulli, dell'Allievo, del De-Dominicis e 'deWArdigò. L'indole di ·questa Rivista . c'impedisco di anaizzare più a lungo e più minutamente quest'opera BibliotecaGinoBianco portant1ss1ma questa è senza dubbio la filosofia, perché intorno a lei si coordinano armonicamente tutte quelle cognizioni che le scienze speciali particolarmente insegnano, e perché - sono parole assennatissime del prof. Credaro - « se tutto il sapere che viene acquistando l'adolescente, non é ben concentrato, collegato e elaborato in guisa da formare una salda sfera organica di pensieri, viene meno la disciplina della mente, la forza del volere, la consistenza del carattere, e il compito fondamentale dell'istituzione secondaria è falliw ». Una buona ed energica difesa della causa dell'insegnamento della filosofia nei licei davanti al tribunale della pedagogia l'ha scritta ora con fede entusiasta nei destini della propria scienza il prof. Giovanni Gentile in un libro da poco pubblicato (1) ove, dopo (I) L'insegnamento della filosofia nei Licei - Biblioteca .: Saudron » di scienz\le lettere, 43, Palermo - Sandron1!100.
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